Parliamo di libri

Il libro non è sto granché
Quando sei emiliano doc di sinistra doc , ma la destra ti dà 200 milioni......



Non c'è più morale clair. La colpa è solo nostra e non sono più sufficienti falsi moralismi o l'illusione.

Insomma ci piace sognare a discapito di fare!
 
Quando sei emiliano doc di sinistra doc , ma la destra ti dà 200 milioni......



Non c'è più morale clair. La colpa è solo nostra e non sono più sufficienti falsi moralismi o l'illusione.

Insomma ci piace sognare a discapito di fare!
Insomma, che delusione
Dove sta quello che dice che ha senso leggere solo la saggistica?
Tra gli ultimi due libri che ho letto, un romanzo e un saggio, mille volte meglio il romanzo e non per la bella storiella ivi narrata, ma per le cose nuove che mi ha insegnato il primo 🤣
 
"La grande sete"
(E. Cassano - Garzanti)

Siamo a Napoli, nel 1943, a vivere con Anna, la giovane protagonista e narratrice, quanto avviene durante la cacciata dei nazi-fascisti e l’arrivo degli americani.
Il romanzo prende il titolo e l’avvio (e gran parte del significato) dalla mancanza d’acqua che assetò la città contrapposta alla “miracolosa” disponibilità della stessa proprio nella modesta casa di Anna e della sua famiglia.
Si sviluppa poi con le vicende della famiglia, dei vicini, della città tutta e, ovviamente, della protagonista, immergendoci nel quotidiano di chi visse quel tempo di guerra affannandosi a sopravvivere e, nello stesso tempo, a cercare di “vivere”, di trovare e affermare se stessa e i valori in cui credere. È questa, in fondo, la “grande sete” di Anna.
Ben scritto, con una prosa scorrevole e, direi, semplice. Ricco di vicende, di relazioni e di tutti quei particolari che fanno respirare una “realtà”.

L’autrice, la giovane Erica Cassano, racconta di aver tratto ispirazione da antichi appunti della nonna (Anna, appunto) che poi ha opportunamente integrato e approfondito.
Con questo romanzo è al suo esordio narrativo.

Vedi l'allegato 766979

l'Autore non e' Biavo nostro? 😆
 
Insomma, che delusione
Dove sta quello che dice che ha senso leggere solo la saggistica?
Tra gli ultimi due libri che ho letto, un romanzo e un saggio, mille volte meglio il romanzo e non per la bella storiella ivi narrata, ma per le cose nuove che mi ha insegnato il primo 🤣
Come si dice: una rondine non fa primavera.
Dai titoli sembra piu' interessante il saggio, anzi guarda, lo metto in lista e lo leggo prima o poi.
Che poi il romanzo offra uno scorcio di un periodo storico te lo concedo, ma gli scorci sono appunto limitati per definizione. A me piace una conoscenza piu' olistica.
 
E' un po' come conoscere le costellazioni oppure le equazioni del moto delle stelle.
La seconda e' una conoscenza piu' profonda che ti permette di capire le costellazioni che vedi e anche quelle che non vedi, quelle passate e quelle future. E' una conoscenza che va oltre lo spazio e il tempo.

Anche Dante avrebbe potuto dare un carattere divino alla sua Commedia, andando oltre lo spazio e il tempo, ma non ci riusci' perche' si focalizzo' principalmente su Firenze e dintorni della sua epoca.
 
Come si dice: una rondine non fa primavera.
Dai titoli sembra piu' interessante il saggio, anzi guarda, lo metto in lista e lo leggo prima o poi.
Che poi il romanzo offra uno scorcio di un periodo storico te lo concedo, ma gli scorci sono appunto limitati per definizione. A me piace una conoscenza piu' olistica.
È molto banalotto.
 

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