lorenzo63
Age quod Agis
E' passata una news su SKY ieri - quasi sotto silenzio - ma temo molto importante, non solo per i danni che puo' arrecare a chi lo utilizza ma anche e sopratutto per i fumi che vanno in atmosfera e poi vengono sia inalati sia, per effetto delle piogge, potrebbero inquinare giardini, orti etc..
Pellet radioattivo dalla Lituania
Lunedì 15 Giugno 2009 12:04
Maxi-sequestro in tutta Italia di pellet contaminato da Cesio137. Coldiretti consiglia di utilizzare prodotti italiani
Ottenuto dalla pressatura della segatura del legno, il pellet è un combustibile ecologico sempre più utilizzato anche in Italia, dove negli ultimi cinque anni – secondo i dati dell'associazione di settore Aebiom – il consumo nazionale di questo prodotto è aumentato del 400%. Lo Stivale è uno dei maggiori mercati europei per i sistemi di riscaldamento basati sulla biomassa naturale: secondo Coldiretti in Italia oltre 700mila stufe sono alimentate a pellet, per un milione di tonnellate di prodotto impiegato, in maggior parte di provenienza nazionale, ma con una crescente quota importata dai Paesi dell'Est europeo.
Maxi-sequestro da Nord a Sud
Proprio da questa zona, precisamente dal Baltico, nell'autunno scorso sarebbero stati importati, attraverso 251 tir, migliaia di tonnellate di pellet contaminato da Cesio137, una sostanza radioattiva prodotta dalla detonazione di armi nucleari e dai reattori delle centrali nucleari. La scoperta è partita dalla Valle d'Aosta, dopo che un abitante di Aosta aveva fatto analizzare il pellet che aveva acquistato perché non bruciava bene. Da lì sabato è partito, su ordine della Procura della Repubblica, un maxi-sequestro che ha coinvolto al momento 30 province italiane in 11 regioni (oltre la Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo, Puglia, Calabria e Sardegna). Il materiale sequestrato – 10 mila tonnellate – è di marca “Natur Kraft” ed è stato importato dalla Lituania e distribuito da un importatore di Varese.
Rischi con la combustione
“I pellet contaminati – ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il questore di Aosta, Salvatore Aprile – non sono pericolosi per la salute dell'uomo quando sono inerti, ma lo possono essere i fumi prodotti dalla loro combustione, così come le ceneri”. Le radiazioni di Cesio 137, a seconda della concentrazione a cui il soggetto è esposto, della durata dell'esposizione e della resistenza individuale, possono provocare danni cellulari, perdite di conoscenza e persino coma o il decesso.
Per oggi sono attesi i risultati delle indagini volte ad accertare i pericolo per la salute umana derivanti dall'esposizione a questo materiale. A tutta la popolazione in possesso del pellet della marca “Natur Kraft” la Protezione civile consiglia di contattare i numeri telefonici 115 dei vigili del fuoco e 113 della questura al fine di consentire il corretto smaltimento del combustibile.
Il pellet italiano è sicuro
Il pellet di produzione italiana è comunque esente dai rischi di contaminazione radioattiva. “La produzione di energia rinnovabile dell'agricoltura italiana è ottenuta per oltre il 70% da biomasse combustibili dove sono completamente assenti i rischi di contaminazione nucleare”, ha osservato la Coldiretti, che consiglia di scegliere i prodotti made in Italy che garantiscono la tracciabilità.
Pellet radioattivo dalla Lituania
Lunedì 15 Giugno 2009 12:04
Maxi-sequestro in tutta Italia di pellet contaminato da Cesio137. Coldiretti consiglia di utilizzare prodotti italiani
Ottenuto dalla pressatura della segatura del legno, il pellet è un combustibile ecologico sempre più utilizzato anche in Italia, dove negli ultimi cinque anni – secondo i dati dell'associazione di settore Aebiom – il consumo nazionale di questo prodotto è aumentato del 400%. Lo Stivale è uno dei maggiori mercati europei per i sistemi di riscaldamento basati sulla biomassa naturale: secondo Coldiretti in Italia oltre 700mila stufe sono alimentate a pellet, per un milione di tonnellate di prodotto impiegato, in maggior parte di provenienza nazionale, ma con una crescente quota importata dai Paesi dell'Est europeo.
Maxi-sequestro da Nord a Sud
Proprio da questa zona, precisamente dal Baltico, nell'autunno scorso sarebbero stati importati, attraverso 251 tir, migliaia di tonnellate di pellet contaminato da Cesio137, una sostanza radioattiva prodotta dalla detonazione di armi nucleari e dai reattori delle centrali nucleari. La scoperta è partita dalla Valle d'Aosta, dopo che un abitante di Aosta aveva fatto analizzare il pellet che aveva acquistato perché non bruciava bene. Da lì sabato è partito, su ordine della Procura della Repubblica, un maxi-sequestro che ha coinvolto al momento 30 province italiane in 11 regioni (oltre la Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo, Puglia, Calabria e Sardegna). Il materiale sequestrato – 10 mila tonnellate – è di marca “Natur Kraft” ed è stato importato dalla Lituania e distribuito da un importatore di Varese.
Rischi con la combustione
“I pellet contaminati – ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il questore di Aosta, Salvatore Aprile – non sono pericolosi per la salute dell'uomo quando sono inerti, ma lo possono essere i fumi prodotti dalla loro combustione, così come le ceneri”. Le radiazioni di Cesio 137, a seconda della concentrazione a cui il soggetto è esposto, della durata dell'esposizione e della resistenza individuale, possono provocare danni cellulari, perdite di conoscenza e persino coma o il decesso.
Per oggi sono attesi i risultati delle indagini volte ad accertare i pericolo per la salute umana derivanti dall'esposizione a questo materiale. A tutta la popolazione in possesso del pellet della marca “Natur Kraft” la Protezione civile consiglia di contattare i numeri telefonici 115 dei vigili del fuoco e 113 della questura al fine di consentire il corretto smaltimento del combustibile.
Il pellet italiano è sicuro
Il pellet di produzione italiana è comunque esente dai rischi di contaminazione radioattiva. “La produzione di energia rinnovabile dell'agricoltura italiana è ottenuta per oltre il 70% da biomasse combustibili dove sono completamente assenti i rischi di contaminazione nucleare”, ha osservato la Coldiretti, che consiglia di scegliere i prodotti made in Italy che garantiscono la tracciabilità.