PER CHi PENSA CHE LA DONNA SIA IL SESSO DEBOLE: PROVATE DI NOTTE

:lol::lol::lol: Tutti santi, ormai. :lol::lol::lol:

Dissequestrati i conti dei presunti rom ricchi.
Tra i 59 nomadi finiti nel registro degli indagati col sospetto di aver raggirato il Comune di Roma spacciandosi per poveri, mentre avevano conti in banca dai cinquemila al mezzo milione di euro, solo in pochi rischiano di non rivedere più il loro tesoretto.

Solo dieci indagati, per lo più pregiudicati, infatti, non sono riusciti a provare la provenienza del loro malloppo. Gli altri hanno sostenuto di avere partita Iva, di lavorare regolarmente (uno è autista Atac), oppure, come in un caso, di aver avuto un maxi risarcimento per la morte di un figlio in un incidente.
 
Il sostituto procuratore Carlo La Speranza, intanto, l’altra mattina, in sede di udienza preliminare, ha chiesto al gup Luciano Imperiali di prosciogliere i cinquantanove indagati dall’accusa di truffa ai danni del Comune in quanto, via via, sarebbe emerso che i nomadi non avrebbero firmato certificazioni in cui sostenevano di essere indigenti per avere un modulo abitativo nei campi attrezzati finanziati dal Campidoglio ........
 
Dov’è l’austerità se la spesa cresce?

L’editorialista Guglielmo D’Occam de L’Eco di Bergamo, propone una utile riflessione su due nomi/concetti ad alto rischio di fraintendimento che affollano le piazze mediatiche: quantitative easing ed austerity.


Sul primo, la grande iniezione di liquidità immessa dalla Bce e che dovrebbe incentivare le banche a riprendere il suo mestiere e cioè prestare denaro a famiglie e imprese, c’è il problema antico della poca capitalizzazione degli istituti italiani e quello attuale per cui anche con tassi d’interesse bassi le imprese non chiedono prestiti per far passare ‘a nuttata, come si dice.

“Non vedono prospettive attraenti per impegnarsi in investimenti ed assunzioni. È un vecchio proverbio, ma perché il cavallo si abbeveri, non basta l’acqua, bisogna che abbia sete”.
 
Ecco che compare il nemico, cioè l’austerity e l’insensatezza di regole automatiche, come quella che vincola il deficit pubblico al 3% del Pil.

Hanno ragione quegli economisti che sostengono che in Europa sarebbe necessario un rilancio degli investimenti pubblici e un momentaneo abbandono del vincolo di bilancio per i Paesi in recessione [...]


Purtroppo, se per l’Europa è sensato affiancare al Qe politiche fiscali espansive, il caso italiano rappresenta un’eccezione, visti i livelli molto elevati del debito pubblico.

In tutta franchezza, sostenere che il nostro Paese è stato vittima dell’austerity fa un po’ specie, visto che in tutti questi anni il livello della spesa pubblica è rimasto molto elevato.

Non è un più alto deficit pubblico ciò che serve al nostro Paese per uscire dalla crisi. Sono altre le condizioni necessarie per il rilancio dell’Italia.


Prima, la competitività delle imprese italiane deve aumentare: questa è la condizione fondamentale perché il tenore di vita degli italiani torni ad crescere.

Seconda, è necessario ridurre la spesa pubblica e questo significa che molti italiani, che vivono di impieghi pubblici inutili, di pensioni ingiustificate e di appalti dello stato inefficienti, dovranno imparare a vivere di attività più produttive. Si tratta di un’ampia riconversione della macchina statale, ma anche dell’industria privata.

Infine, bisogna fare i conti col debito pubblico: i livelli che ha raggiunto sono insostenibili.

Sono temi complessi, la cui soluzione richiederà anni e non gioverà alla popolarità di chi avrà il coraggio di affrontarli.

Certamente poco si prestano ad essere trattati coi 140 caratteri di Twitter tanto cari al premier ed ai politici italiani.
 
Da un lato meglio dare del denaro ad un albergatore che ai furbetti del quartiere, dall'altro si potrebbe uccidere il turismo.....

BORMIO (SONDRIO) – Un albergatore di Bormio (Sondrio), in difficoltà, ha accettato la proposta della Prefettura di Sondrio di accogliere nella sua struttura ricettiva, in pieno centro nella località di villeggiatura della Valtellina, i profughi e ha scatenato la dura reazione dei commercianti della via e dei colleghi.
“Turisti non ne arrivano e allora ho deciso di accettare i profughi – afferma Carlo Montini, 70 anni, originario di Milano e gestore dell’hotel Stella -. Ne ospito, al momento, 7 giunti nelle ultime 24 ore dai centri d’accoglienza al collasso nel capoluogo lombardo, ma la Prefettura mi ha fatto sapere che, entro i prossimi 10 giorni, sarà in grado di riempirmi tutti i 45 posti disponibili. Sarò pagato 35 euro per ogni ospite al giorno a pensione completa, ma due euro e mezzo dovrò ridarli a ciascun ospite per i piccoli bisogni giornalieri”.
 
Penoso vedere a quale livello siamo arrivati......ma possibile che qualcuno vada poi a votare questo essere ? Mah.......e nessuno dice nulla.........il capo tace :lol::lol::lol::lol: ....ho il dubbio che sia colluso con il Bean

ROMA – “Era già accaduto al Senato nel giugno 2014, con la sostituzione-destituzione dalla commissione Affari costituzionali di tre senatori del Pd (Mineo e Chiti) e di Scelta civica (Mauro), rei di dissentire sulla controriforma costituzionale di Renzi.
E siccome nessun’autorità, tantomeno Napolitano, fece una piega per difendere la Costituzione contro quella scandalosa purga ordinata dal capo del governo, ora la scena si ripete pari pari alla Camera, con la cacciata dalla commissione gemella di 10 deputati Pd colpevoli di dissenso sull’Italicum: Bersani, Cuperlo, Bindi, D’Attorre eccetera”.
 
L’editoriale di Marco Travaglio: Ma solo per 10 giorni: giusto il tempo di far votare i 10 sostituti come soldatini obbedienti sull’Italicum, poi, a missione compiuta, torneranno i titolari. E naturalmente anche stavolta nessuno fa un plissè, nemmeno gli epurati.

Poi ci sono i regolamenti parlamentari: i membri delle commissioni sono nominati dai presidenti delle due Camere su indicazione dei gruppi e possano essere sostituiti se si dimettono o assumono altre cariche elettive o di governo.
Non certo perché non s’inchinano agli ordini di scuderia, per giunta del governo

Poi ci sarebbe lo Statuto del gruppo Pd alla Camera, che recita: “Il pluralismo è elemento fondante del Gruppo e suo principio costitutivo. Esso si basa sul rispetto e la valorizzazione del contributo personale di ogni parlamentare alla vita del Gruppo, nel quadro di una leale collaborazione e nel rispetto delle norme del presente Statuto”.

Quello del gruppo al Senato addirittura “riconosce e valorizza il pluralismo interno nella convinzione che il continuo confronto tra ispirazioni diverse sia fattore di arricchimento del comune progetto politico… Il Gruppo riconosce e garantisce la libertà di coscienza dei senatori… Su questioni che riguardano i principi fondamentali della Costituzione e le condizioni etiche di ciascuno, i singoli senatori possono votare in modo difforme dalle deliberazioni dell’Assemblea del Gruppo…”.
 
Sentite queste parole: “La sostituzione in commissione di Vigilanza del senatore Paolo Amato è del tutto illegittima. Il Regolamento prevede la sostituzione di un commissario solo in caso di sue dimissioni, incarico di governo o cessazione per mandato elettorale. Checché ne dica il presidente Schifani, che sta esercitando le funzioni di presidente del Senato con modalità che vanno totalmente censurate sotto ogni profilo, istituzionale e regolamentare. Modalità più da giocoliere che da interprete del diritto”.

Così parlò il 4 luglio 2012 Luigi Zanda, allora vice e ora capogruppo del Pd al Senato, sdegnato perché Schifani aveva epurato l’azzurro dissidente Amato.
E invocava l’art.67, che ai vertici del Pd piace molto quando c’è da sbatterlo in faccia a Grillo (che non lo vuole) e molto meno quando c’è da rispettarlo in casa propria (…).
 
Ragazzi....se fosse vero...c'è da avere paura........

RAGUSA – Un filmato l’ha portata in carcere con un’accusa tremenda, quella di aver ucciso suo figlio Andrea Loris Stival.

E un filmato, lo stesso, potrebbe invece scagionarla.

Perché quel bambino che rientra in casa seguendo Veronica Panarello la mattina dell’omicidio potrebbe non essere il piccolo Andrea Loris.


Racconta infatti la trasmissione televisiva Quarto Grado che il bimbo che si vede rientrare è vestito diversamente da quello uscito solo qualche ora prima di casa.
Difficile pensare che Andrea Loris possa essersi cambiato d’abito tra la macchina e la scuola. Quindi qualcosa non torna.


Non che la spiegazione alternativa sia pienamente soddisfacente, anzi.
Perché se quel bimbo non è Andrea Loris chi è?

E perché Veronica Panarello non ne avrebbe mai parlato?

E perché di questo eventuale secondo bimbo non si è saputo nulla fino ad oggi?
Soprattutto, ammesso e non concesso che il bimbo non sia Andrea Loris, come è possibile che un “dettaglio” simile sia sfuggito agli investigatori e invece apparso chiaro a chi cura una trasmissione televisiva?

Ma quello del bambino che segue la Panarello non è l’unico elemento problematico del caso.

Sempre Quarto Grado rivela che l’auto che passa vicino al Vecchio Mulino, dove è stato trovato il corpo di Andrea Loris, non sarebbe una Polo (la vettura della Panarello) ma una Punto.


Il caso, insomma, non è chiuso.
 
Ultima modifica:
Buongiorno ragazzi :)

:-o:-o
 

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