Per fede

21 maggio 2010
Per l’immediata diffusione
20 maggio 2010

GAZAKH, Azerbaigian – Al controllo di frontiera del Ponte Rosso nei pressi della città di Gazakh, gli agenti doganali hanno sequestrato letteratura ad uso personale, tra cui 33 copie della Sacra Bibbia, alcune in formato completo e altre nella versione dei soli quattro Vangeli.
Il 25 aprile 2010 più di 250 persone a bordo di cinque pullman e di due pulmini stavano tornando a casa dopo aver partecipato ad una assemblea religiosa dei Testimoni di Geova nella vicina Georgia. Gli agenti del controllo di frontiera hanno confiscato le Bibbie, oltre a libri e taccuini personali. I delegati sono stati trattenuti in attesa al freddo per molte ore. Sebbene ciascun pullman sia giunto al controllo di frontiera alle 17:30 circa, il primo di essi è stato rilasciato solo quasi a mezzanotte; altri pullman sono stati trattenuti fino alle 3:00 di mattina. Tutto ciò ha causato notevoli disagi, soprattutto per le oltre 30 persone anziane e inferme e le più di 30 madri con bambini.
Vietare ai cittadini di ritornare in Azerbaigian con la loro copia personale della Bibbia e altre pubblicazioni religiose personali è una violazione totale dei diritti e delle libertà fondamentali.
Uno dei libri confiscati insieme alle Bibbie era Cosa insegna realmente la Bibbia?, pubblicato dai Testimoni di Geova. Anche se questo libro è stato tradotto in 202 lingue ed è disponibile in tutto il mondo con oltre 140 milioni di copie stampate, in Azerbaigian è inserito in una lista di pubblicazioni che non possono essere importate. La decisione di proibire la sua importazione fu emessa nel 2007 dalla Commissione Statale della Repubblica dell’Azerbaigian per i Lavori con le Associazioni Religiose e si basò su una valutazione soggettiva del suo stesso Dipartimento di Perizia degli Studi Religiosi, degli Affari Pubblici e delle Analisi. Tuttavia questo dipartimento aveva già esaminato in precedenza lo stesso libro e non si era opposto alla sua importazione.
Il 28 Settembre 2009, la Comunità religiosa dei Testimoni di Geova di Baku ha presentato un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo riguardo alla censura del libro Cosa insegna realmente la Bibbia?, così come di altre pubblicazioni.
 
er l’immediata diffusione
28 maggio 2010
CHELYABINSK, Russia – In un solo giorno, il 12 maggio 2010, almeno 11 perquisizioni sono state effettuate sui luoghi di lavoro e nelle abitazioni dei Testimoni di Geova, così come negli edifici utilizzati per la loro adorazione. La polizia di Chelyabinsk ha dato inizio alle irruzioni al mattino presto, svegliando le famiglie, bambini inclusi, e sequestrando libri, cellulari, computer, portatili e altri effetti personali.
Una madre di tre figli è stata spaventata dai colpi aggressivi dati alla sua porta alle sette del mattino. Nel tentativo di trovare due testimoni oculari per la perquisizione che stavano per eseguire, i poliziotti sono andati dai vicini della donna urlando: “Il tuo vicino di casa sarà perquisito!” e dopo essere entrati nel suo appartamento, hanno sequestrato il suo telefono per impedirle di chiamare qualcuno. La donna ha dovuto implorare i poliziotti affinché le permettessero almeno di chiamare i gestori della scuola materna per far sapere loro che non poteva portare il suo bambino a scuola quel giorno. Molti dei suoi effetti personali le sono stati confiscati. Lei teme che le azioni della polizia abbiano avuto un effetto negativo sull’opinione che i suoi vicini ora hanno nei suoi confronti.
Lo stesso giorno a Chelyabinsk la polizia è entrata in un edificio che viene utilizzato per le funzioni religiose, tra cui quella della congregazione dei Testimoni di Geova sordi. Non trovando nulla di illegale, la polizia ha sequestrato l’attrezzatura video utilizzata dalla congregazione dei sordi durante le loro funzioni religiose. Questo ha privato la comunità dei sordi della possibilità di tenere le loro consuete adunanze cristiane. Questa non è la prima volta che sono stati violati i diritti dei Testimoni di Geova sordi della città di Chelyabinsk. Nel 2002 dovettero presentare un’istanza alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo in merito all’interruzione delle loro adunanze, l’istanza fu accolta e alla fine i diritti dei Testimoni sordi furono confermati.
Le perquisizioni illegali, i sequestri e le irruzioni di queste ultime settimane per molti Testimoni di Geova sono spiacevoli ricordi di ciò che ebbe luogo nel 1951 quando al buio del mattino gli agenti del KGB eseguirono irruzioni per deportare in massa i Testimoni di Geova.
L’avvocato Viktor Zhenkov afferma quanto segue: “Siamo determinati a protestare contro la direttiva data per autorizzare le perquisizioni. E il nostro ufficio legale sta lavorando per annullare la sentenza del Tribunale regionale di Rostov, che ha innescato l’assurda persecuzione dei Testimoni di Geova in tutta la Russia. I rappresentanti della procura della repubblica avevano affermato che tale sentenza avrebbe avuto effetto esclusivamente sulla comunità di Taganrog. Allora cosa c’entra con Chelyabinsk e con altre città dove le squadre della polizia hanno invaso le case dei fedeli al mattino presto, spaventando giovani e anziani, sequestrando tutto ciò che neanche lontanamente ha attinenza con la vita religiosa? Attualmente i Testimoni di Geova hanno rapporti di oltre 250 episodi di irruzioni, perquisizioni, arresti e interruzioni delle loro funzioni religiose in tutta la Federazione russa”.
Russia a parte, nemmeno un singolo paese del mondo ha considerato la letteratura dei Testimoni di Geova come estremista.
 
Per l’immediata diffusione
27 Maggio 2010
SUMGAYIT, Azerbaigian – La polizia ha arrestato altre due donne, Aygul Nasirova e Rahima Huseynova, per aver avuto una pacifica conversazione sulla Bibbia con una donna incontrata durante il loro ministero pubblico in qualità di Testimoni di Geova. Tutto ciò è accaduto il 4 maggio 2010, nella città di Sumgayit, quando la polizia ha confiscato sia le copie personali della Bibbia, che la letteratura biblica delle due donne. Più tardi nello stesso giorno la polizia ha effettuato una perquisizione non autorizzata nell’appartamento della Nasirova ed ha illegalmente confiscato altra letteratura religiosa personale, così come il suo computer portatile.
Poi il 6 maggio 2010, il Tribunale cittadino di Sumgayit ha multato entrambe le donne con 200 Manats azeri (circa 200€) per aver distribuito letteratura religiosa non approvata dalle autorità dell’Azerbaigian. Benché le donne abbiano spiegato in tribunale che, in base alla Costituzione dell’Azerbaigian e della Convenzione Europea sui Diritti Umani, i loro diritti e le loro libertà erano stati violati, la sentenza della corte non le ha tutelate.
In precedenza nello stesso mese, il 1° maggio 2010, nella città di Mingachevir sette poliziotti avevano eseguito una perquisizione ingiustificata nell’appartamento dove abitano Aybeniz Mahmudova e Sevinj Garavaliyeva, confiscando la loro letteratura religiosa personale, comprese le loro copie della Bibbia. La polizia in seguito le ha anche accusate di aver violato l’Articolo 300.0.2 del Codice delle Violazioni Amministrative, anche se non stavano partecipando al ministero pubblico al momento del loro arresto. Entrambe le donne sono state convocate il 17 maggio 2010 presso il Tribunale cittadino di Mingachevir, dove il giudice che presiede le ha interrogate, aggiornando l’udienza al giorno seguente. Il 18 Maggio 2010, dopo aver tenuto le donne in attesa per diverse ore, il giudice le ha congedate senza fissare la data dell’ulteriore udienza. Come risultato Aybeniz Mahmudova e Sevinj Garavaliyeva vivono nel timore di essere condannate e multate con una grossa somma di denaro per azioni che non hanno commesso.
Dal marzo di quest’anno, i tribunali azeri hanno multato sette Testimoni di Geova di 200 Manats azeri ciascuno per il “reato” di aver distribuito letteratura religiosa. Invece di tutelare i diritti e le libertà fondamentali dei suoi cittadini, l’Azerbaigian fa rispettare una legge che limita la loro libera professione religiosa. Finché l’Azerbaigian non sarà disposto ad adottare normative in armonia con i principi costituzionali e con le leggi internazionali sui diritti umani, i Testimoni di Geova dell’Azerbaigian temono che la campagna coordinata per limitare le loro attività religiose continuerà indisturbata, portando in futuro a ulteriori violazioni dei diritti umani.
 
Introduzione In tempi piuttosto recenti hanno cominciato a diffondersi, specialmente attraverso la rete, una serie di articoli volti a presentare C.T. Russell come un massone. Secondo i redattori di questi articoli Russell avrebbe fatto parte della massoneria ad un grado piuttosto elevato e da essa avrebbe tratto denaro e anche conoscenze che avrebbero influenzato l'opera e le dottrine degli Studenti Biblici Internazionali, come erano chiamati i Testimoni di Geova fino agli anni trenta. Essi arrivano a sostenere che, in virtù di questo, i testimoni di Geova continuino ad intrattenere relazioni segrete con la massoneria.
Qual è la ragione di queste affermazioni? Secondo lo storico Serge Hutin, grande studioso della massoneria,
"il segreto connesso con tutti i riti e le cerimonie massoniche ha alimentato la curiosità malevola, o l'immaginazione inquieta e mutevole delle folle. Se si aggiunge a ciò il meccanismo ben noto del transfert affettivo non stupirà come autentiche epidemie di odio collettivo si siano scatenate nei confronti dei frammassoni. Abili personaggi seppero utilizzare codeste reazioni"
E poi aggiunge,
"Ancora oggi, creduli spiriti religiosi credono, se non proprio nelle evocazioni sataniche che avverrebbero nelle logge, almeno nell'esistenza di usanze sacrileghe" [1]
Sembra abbastanza chiaro che le accuse di massoneria hanno come unico scopo quello di associare la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova proprio a quella immagine sinistra ed occulta con cui spesso (e qualche volta a torto) la massoneria viene identificata.

Su cosa si basa l'ipotesi che Russell fosse un massone?

Fondamentalmente sull'affermazione di due noti ex-testimone di Geova, Fritz Springmeier e Robin De Ruiter, secondo i quali Charles Taze Russell e suo padre Joseph Russell avrebbero fatto parte entrambi della loggia di Allegheny in Pennsylvania. Naturalmente gli autori non sono in grado di documentare nessuna di queste due affermazioni, anzi, negli elenchi delle logge massoniche americane non c'è traccia del nome di Russell e nemmeno del padre. Secondo Springmeier questo sarebbe dovuto al fatto che essi erano di origine irlandese e quindi i documenti sarebbero conservati a Dublino, affermazione che però non è stato in grado di provare, e per altro non sarebbe difficile falsificare una patente massonica.
Un'altra prova del fatto che Russell sarebbe stato un frammassone si baserebbe sulla presunzione che all'inizio della sua opera egli si sia ampiamente servito di simboli tipicamente massonici come la piramide e la croce con la corona. Corrisponde questo a verità?
Quale è la posizione ufficiale della Massoneria?​

In tutta questa vicenda, bizzarramente nessuno si è preoccupato di vedere cosa dice la massoneria di Russell. In effetti la massoneria semplicemente nega che Russell vi abbia mai aderito a qualunque titolo; non ci sono né documenti né prove di altro tipo che possono indicare che Russell, anche per un breve periodo della sua vita, sia mai appartenuto a qualche loggia massonica.
Possiamo trovare la risposta ufficiale della massoneria sul sito [2] della Gran Loggia della Columbia Britannica e dello Yukon. Secondo questa fonte ufficiale si legge:
"Alcuni pretendono che il "Pastore" Russell (1852-1916) fondatore dell'Associazione Internazionale degli Studenti Biblici - precursore dei Testimoni di Geova - era un Frammassone; che il vessillo davanti ai primi numeri della Torre di Guardia contenesse simboli massonici, e che sulla lapide di Russell ci sia una croce massonica con il simbolo della corona. Russell non era un frammassone. I simboli che si trovavano sulla Torre di Guardia, la croce e la corona, non sono un simbolo esclusivamente massonico. Ed il simbolo della croce e della corona non appare sulla lapide di Russell ma su un monumento eretto anni dopo. In un discorso pronunciato ad un uditorio massonico a San Francisco nel 1913 Russell fece un uso positivo dell'immaginario massonico dicendo:
"Adesso io sono un libero e accettato massone. Io spero che tutti lo siano. Ma non proprio nello stile della nostra frammassoneria".
Egli inoltre sviluppò questo concetto:
"I veri credenti nella Bibbia possono o non possono appartenere alla fratellanza massonica, ma essi sono tutti massoni al più alto grado, poiché essi sono esseri modellati, cesellati e raffinati dall'Onnipotente per essere usati come pietre viventi nel Tempio Costruito senza Mani. Essi sono liberi dal peccato e di conseguenza accettati dal Dio dei Cieli come pietre adatte per il Tempio celeste".
Dopo questo discorso Russell specificò molto chiaramente che "Io non sono mai stato massone". Quelli che pretendono che Russell fosse un massone citano questo discorso fuori dal suo contesto e senza tener conto del linguaggio retorico e figurato. Sebbene Russell scrivesse circa le piramidi e i Cavalieri Templari, le piramidi non fanno parte della frammassoneria e la conoscenza di Russell in merito alla relazione tra i moderni Cavalieri Templari e la Frammassoneria rivela un’ ignoranza da profano di entrambe le organizzazioni.”
Come si può leggere, la risposta della frammassoneria è molto esplicita: Russell non era un massone (fra l'altro per sua stessa ammissione di fronte ad un pubblico massone) e le simbologie da lui usati non sono simboli esclusivamente massoni. Da dove e nata allora la menzogna che voleva Russell essere un frammassone, e per lo più di alto grado?
 
Le fonti
Come dicevamo sopra, le fonti di informazione dei redattori di articoli che accusano Russell di massoneria sono le opere di due autori: Fritz Springmeier e Robin De Ruiter.
Chi è Fritz Springmeier? Secondo i critici dei testimoni di Geova, uno dei più qualificati esperti di tecniche di controllo mentale usate dalle sette. In realtà, sappiamo che Springmeier è un personaggio molto controverso, ex-testimone di Geova, fin degli anni novanta si è occupato di propagandare, attraverso libri e siti internet, la teoria di una cospirazione mondiale detta "Il complotto degli illuminati", in cui sarebbe compresa l'esistenza di un "Gran Complotto" tra i Testimoni di Geova e la massoneria cripto satanista.
Dal suo saggio [3], “Bloodline of the Illuminati”, apprendiamo che Russell era un massone e un satanista. Secondo la descrizione dell'autore, Russell sarebbe stato membro dell'ordine segreto degli "illuminati" e faceva parte di una della tredici famiglie di discendenza ebraica (sic!) tra le quali troviamo i Rockefeller, gli Onassis e i Kennedy, che dominano il mondo e sono responsabili dell'instaurazione del diabolico "Nuovo Ordine Mondiale". Il Papa e la chiesa cattolica sono anche loro della partita (Springmeier è infatti un integralista evangelico). Quanto alla testa della cospirazione l'autore non ha dubbi: ci sono gli extraterresti!
Per altro tutto il libro di Springmeier è di natura violentemente antisemita, secondo la sua tesi, infatti, è necessario avere discendenze ebraiche per essere membri di una delle 13 famiglie di lignaggio satanico degli illuminati e nei suoi scritti ritroviamo alcuni soggetti classici della letteratura antisemita: interpretazioni deliranti del Talmud, il sionismo come prova del complotto mondiale diretto al dominio del mondo e l'assassinio sistematico dei cristiani da parte degli ebrei.
La tesi del complotto di Springmeier, con qualche novità (gli extraterrestri), pare mutuata da quel "Protocollo dei savi di Sion" che è incontestabilmente una delle più celebri espressioni della letteratura razzista e antisemita del XIX secolo. – vedi La menzogna infinita dei Savi di Sion, di Massimo Introvigne
 
Introduzione In tempi piuttosto recenti hanno cominciato a diffondersi, specialmente attraverso la rete, una serie di articoli volti a presentare C.T. Russell come un massone. Secondo i redattori di questi articoli Russell avrebbe fatto parte della massoneria ad un grado piuttosto elevato e da essa avrebbe tratto denaro e anche conoscenze che avrebbero influenzato l'opera e le dottrine degli Studenti Biblici Internazionali, come erano chiamati i Testimoni di Geova fino agli anni trenta. Essi arrivano a sostenere che, in virtù di questo, i testimoni di Geova continuino ad intrattenere relazioni segrete con la massoneria.
Qual è la ragione di queste affermazioni? Secondo lo storico Serge Hutin, grande studioso della massoneria,
"il segreto connesso con tutti i riti e le cerimonie massoniche ha alimentato la curiosità malevola, o l'immaginazione inquieta e mutevole delle folle. Se si aggiunge a ciò il meccanismo ben noto del transfert affettivo non stupirà come autentiche epidemie di odio collettivo si siano scatenate nei confronti dei frammassoni. Abili personaggi seppero utilizzare codeste reazioni"
E poi aggiunge,
"Ancora oggi, creduli spiriti religiosi credono, se non proprio nelle evocazioni sataniche che avverrebbero nelle logge, almeno nell'esistenza di usanze sacrileghe" [1]
Sembra abbastanza chiaro che le accuse di massoneria hanno come unico scopo quello di associare la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova proprio a quella immagine sinistra ed occulta con cui spesso (e qualche volta a torto) la massoneria viene identificata.

Su cosa si basa l'ipotesi che Russell fosse un massone?

Fondamentalmente sull'affermazione di due noti ex-testimone di Geova, Fritz Springmeier e Robin De Ruiter, secondo i quali Charles Taze Russell e suo padre Joseph Russell avrebbero fatto parte entrambi della loggia di Allegheny in Pennsylvania. Naturalmente gli autori non sono in grado di documentare nessuna di queste due affermazioni, anzi, negli elenchi delle logge massoniche americane non c'è traccia del nome di Russell e nemmeno del padre. Secondo Springmeier questo sarebbe dovuto al fatto che essi erano di origine irlandese e quindi i documenti sarebbero conservati a Dublino, affermazione che però non è stato in grado di provare, e per altro non sarebbe difficile falsificare una patente massonica.
Un'altra prova del fatto che Russell sarebbe stato un frammassone si baserebbe sulla presunzione che all'inizio della sua opera egli si sia ampiamente servito di simboli tipicamente massonici come la piramide e la croce con la corona. Corrisponde questo a verità?
Quale è la posizione ufficiale della Massoneria?​

In tutta questa vicenda, bizzarramente nessuno si è preoccupato di vedere cosa dice la massoneria di Russell. In effetti la massoneria semplicemente nega che Russell vi abbia mai aderito a qualunque titolo; non ci sono né documenti né prove di altro tipo che possono indicare che Russell, anche per un breve periodo della sua vita, sia mai appartenuto a qualche loggia massonica.
Possiamo trovare la risposta ufficiale della massoneria sul sito [2] della Gran Loggia della Columbia Britannica e dello Yukon. Secondo questa fonte ufficiale si legge:
"Alcuni pretendono che il "Pastore" Russell (1852-1916) fondatore dell'Associazione Internazionale degli Studenti Biblici - precursore dei Testimoni di Geova - era un Frammassone; che il vessillo davanti ai primi numeri della Torre di Guardia contenesse simboli massonici, e che sulla lapide di Russell ci sia una croce massonica con il simbolo della corona. Russell non era un frammassone. I simboli che si trovavano sulla Torre di Guardia, la croce e la corona, non sono un simbolo esclusivamente massonico. Ed il simbolo della croce e della corona non appare sulla lapide di Russell ma su un monumento eretto anni dopo. In un discorso pronunciato ad un uditorio massonico a San Francisco nel 1913 Russell fece un uso positivo dell'immaginario massonico dicendo:
"Adesso io sono un libero e accettato massone. Io spero che tutti lo siano. Ma non proprio nello stile della nostra frammassoneria".
Egli inoltre sviluppò questo concetto:
"I veri credenti nella Bibbia possono o non possono appartenere alla fratellanza massonica, ma essi sono tutti massoni al più alto grado, poiché essi sono esseri modellati, cesellati e raffinati dall'Onnipotente per essere usati come pietre viventi nel Tempio Costruito senza Mani. Essi sono liberi dal peccato e di conseguenza accettati dal Dio dei Cieli come pietre adatte per il Tempio celeste".
Dopo questo discorso Russell specificò molto chiaramente che "Io non sono mai stato massone". Quelli che pretendono che Russell fosse un massone citano questo discorso fuori dal suo contesto e senza tener conto del linguaggio retorico e figurato. Sebbene Russell scrivesse circa le piramidi e i Cavalieri Templari, le piramidi non fanno parte della frammassoneria e la conoscenza di Russell in merito alla relazione tra i moderni Cavalieri Templari e la Frammassoneria rivela un’ ignoranza da profano di entrambe le organizzazioni.”
Come si può leggere, la risposta della frammassoneria è molto esplicita: Russell non era un massone (fra l'altro per sua stessa ammissione di fronte ad un pubblico massone) e le simbologie da lui usati non sono simboli esclusivamente massoni. Da dove e nata allora la menzogna che voleva Russell essere un frammassone, e per lo più di alto grado?



Joackin non è mia intenzione offendere i TdG o te ma esprimo quello che penso.

Ora se le parole hanno un senso io le frasi di Russel le comprendo cosi:



"Adesso io sono un libero e accettato massone. Io spero che tutti lo siano. Ma non proprio nello stile della nostra frammassoneria".

Cosa intende Russell con: Ma non proprio nello stile della nostra frammassoneria?

Il concetto che ha sviluppato è questo (secondo me e so che a voi l'espressione secondo me non piace :))

..essi sono tutti massoni al più alto grado...

Russell spiega che questi sono un gruppo di persone che sono ..i veri credenti nella Bibbia (notare dice Bibbia non Cristo).


I membri di questo gruppo sono liberi di iscriversi o no alla massoneria ,è una scelta personale in quanto sono al di sopra della massoneria poiché scelti da Dio stesso .

....essi sono esseri modellati, cesellati e raffinati dall'Onnipotente per essere usati come pietre viventi nel Tempio Costruito senza Mani.

e ancora: ... Essi sono liberi dal peccato ....(però non dice come sono stati liberati dal peccato o se sono nati senza peccato per scelta divina).

Lo scopo di questo gruppo qual'è?

..essere usati come pietre viventi nel Tempio Costruito senza Mani.


Quindi Russell dice che esiste un gruppo di persone di scelta divina che sono al di sopra e governano la massoneria destinati a possedere il mondo (Regno di Dio)

Quindi se Russell non fosse iscritto alla massoneria può essere ma si esprime come uno del gruppo che la dirige da Unto di Dio.
 
Stop alle trasfusioni in sala operatoria: un farmaco 'risparmia' il sangue







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Meno emorragie, meno trasfusioni, meno rischi di trasmissione virale, minori complicanze per i pazienti, ripresa post-intervento più rapida: tutto questo grazie a una colla a base di fibrina che “chiude” le ferite già nel corso degli interventi chirurgici, evitando o riducendo la necessità di infondere nuovo sangue nel paziente. La notizia arriva da Montesilvano, dove è in corso il 41° Congresso degli Ortopedici Traumatologi Ospedalieri Di Italia (O.T.O.D.I.) durante il quale sono state presentate nuove evidenze sulle strategie da adottare per far fronte a un problema frequente in chirurgia ortopedica: le forti emorragie che si registrano nel corso di interventi come la protesizzazione dell’anca o del ginocchio.

Fino ad un litro: è questa la quantità di sangue che si può perdere nei giorni successivi ad un intervento di chirurgia ortopedica. Mentre in sala operatoria il sanguinamento non è significativo, nelle prime sei ore e fino a due giorni dopo l’intervento si può arrivare ad un litro, un quarto del sangue in circolo.

“Il sanguinamento, nei primi due-tre giorni dopo l’intervento” – afferma Francesco Saverio Santori, Presidente Società Italiana dell’Anca – “può determinare anemia, che rende necessaria la trasfusione, o la comparsa di un ematoma che, se non si riassorbe, deve essere nuovamente operato per scongiurare un’infezione, un problema molto importante, che allunga i tempi di recupero del paziente”.

Sebbene vitali, le trasfusioni di sangue sono comunque una fonte di rischio. Infezioni virali e batteriche, shock anafilattico, episodi di febbre alta, rappresentano alcuni dei possibili rischi, nonostante siano rispettate tutte le norme sulla sicurezza del sangue donato.

Numerose strategie sono state messe a punto per contenere i sanguinamenti negli interventi di chirurgia ortopedica e limitare così la necessità di ricorrere a trasfusioni di sangue. “Strategie anestesiologiche, farmacologiche, e chirurgiche” – dichiara Filippo Randelli, U.O. Ortopedia II, Policlinico San Donato IRCCS, San Donato Milanese (MI) – “come un’attenta emostasi, e l’utilizzo di medical devices particolari, tra cui la colla di fibrina”.

Utilizzata direttamente in sede operatoria, la colla di fibrina è un emostatico sigillante che permette di controllare il sanguinamento, limitando così il rischio di ematomi e, conseguentemente, di infiammazioni e tumefazioni. Spruzzato come uno spray alla fine dell’intervento su tutto il “campo” chirurgico esposto, la colla di fibrina forma un film adesivo che favorisce la coagulazione.

Grazie al ridotto sanguinamento, anche la necessità di trasfusioni è notevolmente ridotta. Negli interventi di protesi d’anca vengono di solito predisposte due trasfusioni da 300 cc ciascuna: secondo i risultati di uno studio condotto dal professor Santori, presso l’Ospedale San Pietro di Roma su un gruppo di 220 pazienti, solo il 23% dei 110 pazienti trattati con colla di fibrina ha avuto bisogno della trasfusione, contro il 58% di quelli non trattati. Inoltre, tra quelli trattati con colla di fibrina, solo nello 0,9% dei casi c‘è stato bisogno della seconda trasfusione; diversamente, in quelli trasfusi sono stati necessari due o più flaconi di sangue in oltre il 10% dei casi.

“Quando utilizziamo la colla di fibrina” – osserva Santori – “è sufficiente programmare un solo flacone di sangue invece che due, con un netto miglioramento dello stato di benessere del paziente e la riduzione del rischio di complicazioni”.

Risultati confermati anche da uno studio condotto presso la Chirurgia Ortopedica del Policlinico San Donato, dove fino a quattro anni fa la percentuale di pazienti trasfusi con sangue omologo era circa del 30-40%, percentuale oggi quasi azzerata.

Lo studio ha dimostrato che nel gruppo di pazienti in cui vengono utilizzate tutte le metodiche per limitare il sanguinamento (eccetto la colla di fibrina), la percentuale di pazienti trasfusi si è ridotta dal 40% al 17%; ma nei pazienti trattati anche con farmaci a base di colla di fibrina questa percentuale è scesa fino al 3%, cioè solo in tre pazienti su cento si è fatto ricorso alla trasfusione omologa.

“L’impiego dei farmaci a base di colla di fibrina consente un notevole risparmio in termini di sacche di sangue utilizzate” commenta Randelli.

Riduzione delle emorragie, minori rischi per i pazienti e riduzione dei costi sanitari non sono gli unici vantaggi della colla di fibrina, che può inoltre rappresentare un farmaco salvavita nel caso di pazienti che per motivi etici e religiosi non intendono sottoporsi a interventi chirurgici che comportano trasfusioni di sangue.

La colla di fibrina
Per limitare le perdite ematiche perioperatorie e, di conseguenza, ridurre la morbidità indotta dall’accumulo di sangue o altri fluidi nei tessuti limitrofi alla ferita chirurgica (ritardata guarigione, infezioni, etc.) e la necessità di supporto trasfusionale, è fondamentale accelerare i processi emostatici a livello dei tessuti lesi nel corso dell’intervento chirurgico. Per raggiungere questo obiettivo sono stati realizzati nel tempo sia elettrocoagulatori che moderni bisturi laser. Nel corso degli anni, inoltre, sono stati sviluppati numerosi agenti emostatici naturali o sintetici quali i prodotti a base di collagene, le spugne di gelatine riassorbibili, i composti di cellulosa ossidata e le colle a base di cianacrilato sintetico. Tra questi tipi di prodotti la “colla di fibrina” è stata considerata da molti chirurghi come il prodotto che più si avvicina al “collante” ideale. La “colla di fibrina” è un adesivo composto da un concentrato di fibrinogeno e da soluzioni di trombina. Al momento dell’utilizzo i due componenti vengono miscelati in presenza di ioni calcio, riproducendo così le fasi finali del processo della coagulazione. La colla di fibrina è utilizzata come trattamento di sostegno per facilitare l’emostasi e ridurre le emorragie intra- e post-operatorie negli interventi di chirurgia ortopedica, quali sostituzioni totali dell’anca o sostituzioni totali di ginocchio e negli interventi di chirurgia epatica, quali resezioni epatiche e trapianti parziali di fegato. La preparazioni di colla di fibrina hanno trovato un largo impiego in vari campi della pratica chirurgica dove sono state utilizzate per facilitare l’adesione tessutale, coadiuvare le suture chirurgiche e favorire l’emostasi. La colla di fibrina è priva di tossicità per i tessuti su cui viene applicata, promuove la formazione in pochi secondi di un coagulo ben adeso ai tessuti, è completamente riassorbita in qualche giorno e sembra in grado di stimolare i processi riparativi e la crescita dei tessuti lesi su cui è applicata.

Fonte:
Ufficio Stampa Pro Format Comunicazione
Melany Word - pubblicato il: 28/05/2010 15:24





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