per invadere l'Iran dovranno far scoppiare qualche bomba atomica?

Le TT erano costruite per resistere ad un impatto del genere. Anzi, a piu'

impatti.

Un progettista/ingegnere, per pura coincidenza :rolleyes:, mori' due giorni dopo

aver riconfermato la cosa in una intervista alla tv.

Le torri avevano una struttura in grado di sopportare quel tipo di impatto.

Punto e basta.

....
PF, Link?
 
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Per noi è esagerato .... senza davvero offesa, ma per te è una sorpresa ...

Cheng J20 per esempio ... Stealth di V gen, in corso di finitura - Hanno appena varato la loro prima portaerei nn certo all' altezza dele realizzazioni occidentali ma è stata VOLUTAMENTE fatta sotto tono - La bomba al neutrone (rubata agli USA) - F35 (sai a che serve?) ...
Esercitazioni congiunte con Russia ... il nome dell' esercitazione? Occidente se nn ricordo male ...

Guarda un pò tu ....

Operativa la prima portaerei cinese - Mondo - Panorama.it
http://www.globalsecurity.org/military/world/china/cv.htm

Scrissi volutamente in capital e citai F35 ...

Sarà solo una nave scuola o poco più, ma l’ingresso in servizio della prima portaerei cinese preoccupa gli Stati Uniti e i Paesi asiatici. Certo la Shi Lang non si può definire una nave ultramoderna. Si tratta infatti della ex-sovietica Varyag comprata nel 1998 per 20 milioni di dollari dall’Ucraina dove giaceva abbandonata e incompleta in seguito al crollo dell’Urss. Senza fretta i cinesi l’hanno completata nell’arsenale di Dalian dotandola di armi ed elettronica di produzione nazionale anche se in molti casi si tratta di equipaggiamenti copiati da modelli russi o occidentali.

Inclusi i cacciabombardieri Shenyang J-15 squalo Volante, copia del russo Sukhoi Su-33, imbarcati in una trentina di esemplari sulla nave da 50 mila tonnellate e lunga 300 metri.

Prima della Varyag i cinesi avevano acquistato altre tre vecchie portaerei (l’australiana Melbourne e le ex-sovietiche Minsk e Kiev) ufficialmente per demolirle e recuperare acciaio e materiali ferrosi ma in realtà per studiarne le soluzioni tecnologiche e acquisire la capacità di produrre navi del genere. La Shi-Lang, infatti, forse non avrà impieghi operativi (peraltro possibili in ogni momento) ma secondo quanto affermato anche da fonti ufficiali di Pechino verrà utilizzata per addestrare gli equipaggi e i piloti destinati a imbarcarsi sulle tre portaerei in costruzione nei cantieri Jiangnan di Shanghai.

“Verrà utilizzata per la ricerca e l’addestramento” ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa, Geng Yansheng, nel corso di una conferenza stampa. Tre nuove portaerei, probabilmente copie della Varyag, dovrebbero entrare in servizio nei prossimi cinque anni mentre pare che altre due unità, a propulsione nucleare, saranno in mare dal 2020 secondo quanto prevede la strategia marittima cinese.

Benché con cinque portaerei la Cina diventi ampiamente la seconda potenza navale del mondo dopo gli Stati Uniti, le capacità di Pechino in questo settore non saranno in grado di impensierire la supremazia di Washington ancora per molto tempo. Le porterei dell’Us Navy sono più grandi, imbarcano più aerei e sono molto più avanzate in termini di tecnologia e capacità di velivoli e armamenti. Ciononostante la Cina si pone come il primo rivale degli americani sul mare poiché neppure l’Unione Sovietica era arrivata a schierare così tante navi di questo tipo.
Lo sviluppo delle capacità navali di Pechino spaventa soprattutto i Paesi asiatici, Taiwan e Giappone in testa, che infatti hanno dato il via a programmi di riarmo tesi a contrastare i cinesi che rivendicano nei confronti dei loro vicini il controllo di una mezza dozzina di arcipelaghi di grande valore strategico. Una preoccupazione giustificata anche dall’incerta politica militare dell’Amministrazione Obama e dai problemi finanziari di Washington che sembra sempre meno in grado di proteggere i suoi alleati asiatici.

Dopo le provocazioni dei nordcoreani nei confronti di Seul (una corvetta affondata e l’isola di Yeonpyeong bombardata l’anno scorso) non vi sono state risposte militari statunitensi e i previsti tagli al Pentagono potrebbero colpire anche la flotta di 11 portaerei limitando le capacità d’intervento globale di Washington.

In un simile contesto appare quindi paradossale che ambienti politici e industriali in Europa e Stati Uniti puntino a rimuovere l’embargo sulla vendita di armi e tecnologia militare a Pechino in vigore dai fatti di Piazza Tienanmen, nel 1989.

Entro l’anno l’Unione Europea dovrebbe esprimersi su questo tema e tra i sostenitori dell’abrogazione dell’embargo c’è l’Alto rappresentante europeo per gli affari esteri, la britannica Catherine Ashton, alcuni governi e l’industria della Difesa europea che spera di fare il pieno di contratti in Cina per compensare i tagli ai bilanci militari occidentali.

Ritenere Pechino un alleato a cui vendere armi è un vero suicidio politico-strategico mentre sul piano industriale è evidente che le tecnologie acquistate verrebbero copiate, replicate e rivendute nel mondo col marchio made in China. Ne sanno qualcosa i russi che, tra il 2008 e il 2010, hanno visto calare di oltre due terzi il loro export militare in Cina perché la potenza asiatica ha copiato e riprodotto (in qualche caso migliorandoli) i mezzi russi.



Gianandrea Gaiani, ha seguito tutte le missioni italiane degli ultimi 20 anni. Dirige Analisi Difesa, collabora con i quotidiani Il Sole 24 Ore, Il Foglio e Libero ed è opinionista del Giornale Radio RAI e Radio Capital. Ha scritto Iraq Afghanistan: guerre di pace italiane


Ma l' articolo sopra a mio modo di vedere nn contempla pienamente tutte le minacce: F35 prevede una versione imbarcata la CV + una VSTOL - F35 ha capacità stealth - Anche se attualmente il il programma JSF sta attravarsando problemi anche seri che stanno ritardando ed innalzando i costi, il fatto che l' intero progetto sia stato trafugato dai Cinesi nn è cosa che lascia i sonni tranquilli.
Una flotta imbarcata prevedibile in prox futuro di circa 120 - 150 copie F35 è qualcosa in grado di impensierire eccome Washington ..anche se per ora si parla di aerei di fabbricazione russa -ma come nel caso delle bombe ai neutroni una volta impadronitisi della tecnologia, fu solo una questione di tempo.
 
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