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DANY1969

Forumer storico
POTETE PICCHIARE CHI VI HA CAUSATO LO STRESS :d::boxe:
Essendo la mia lista già considerevole... vi chiedo cortesemente di non incrementarla :p:wall:
Buona settimana a tutti :)

Il lago di Miage bi-colore :eek::)

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Come motociclista non dev'essere un gran chè.......perchè non sentire il peso dietro......per 40 km poi.......:ordine::ordine:
 
Una scintilla ancora e qui potrebbe scoppiare un putiferio......

Secondo quanto fa sapere la tv di Stato, ieri pomeriggio un caccia statunitense ha abbattuto un aereo dell’aviazione di Damasco, nei pressi di Al Rasafa, nella provincia di Raqqa.
Per i lealisti, il Sukhoi stava bombardano delle postazioni dei jihadisti,
mentre per gli Usa quelle delle Forze siriane democratiche (Sdf).

Il Pentagono ha confermato la notizia giustificando l’attacco come un atto di difesa dopo il bombardamento siriano
e di essere in contatto con le forze russe nella regione per evitare un’escalation dopo questo episodio.

Questo attacco è solo l’ultimo compiuto dagli Stati Uniti ai danni dell’esercito di Damasco.
Dieci giorni fa, per esempio, l’aviazione americana ha bombardato le forze di Damasco ad Al Tanf.
Prima ancora, le bombe erano piovute al confine tra Siria e Iraq, dove l’esercito lealista e quello di Baghdad si erano incontrati.


Dopo l’attacco al caccia di Damasco, la Russia ha fatto sapere che:
” La distruzione di un aereo militare siriano da parte degli Stati Uniti è un passo verso una pericolosa escalation e Mosca ha avvertito Washington di non usare la forza contro le truppe del governo di Damasco”.
 
Tensione altissima tra Mosca e gli Stati Uniti.
Il ministero della Difesa russa fa sapere di aver interrotto la cooperazione con gli Usa nell'ambito del memorandum per evitare incidenti nello spazio aereo siriano.

Il ministero ha inoltre reso noto che qualsiasi aereo o drone della coalizione internazionale a guida Usa sarà intercettato
nello spazio aereo siriano a ovest dell'Eufrate verrà considerato "un obiettivo aereo" da parte della difesa russa.

"L'abbattimento dell'aereo delle forze aeree siriane da parte dell'aviazione americana nello spazio aereo della Siria è una cinica violazione della sovranità della Repubblica araba siriana",
ha denunciato il ministero russo, aggiungendo che queste azioni "sono una violazione consapevole dei suoi obblighi" nell'ambito del memorandum firmato il 20 ottobre 2015.
Il vice ministro degli esteri russo, Sergei Ryabkov, ha detto che il raid che ha causato l'abbattimento dell'aereo "prosegue la politica di Washington che ignora le norme del diritto internazionale".
 
A me, il Sig/Dott. Facci non è per niente simpatico, perchè......è come me :DD::piazzista::jolly::king::babbo:

L'Ordine dei giornalisti ha sospeso per due mesi dalla professione e dallo stipendio Filippo Facci
Filippo Facci non farebbe male a una mosca (al massimo è capace di farlo a se stesso)
e per questo non mi spaventa che abbia rivendicato il «diritto all'odio» di una religione e di una comunità che hanno generato i mostri assassini dei nostri ragazzi.

L'odio inteso - nell'articolo è ben spiegato - non come incitamento alla violenza,
ma come sentimento contrario a quello dell'amore,
«detestare» come opposto di «ammirare».
I sentimenti non si possono contenere, ma evidentemente non si possono neppure scrivere.
Tanto più se sei un giornalista, se non sei di sinistra, se pubblichi su un giornale di destra, se si parla di islamici.

Il tema posto da Facci sul diritto all'odio (Travaglio, tanto per fare un esempio, lo teorizzò nei confronti di Berlusconi)
è questione aperta nonostante sia stata affrontata nei secoli da fior di filosofi e da grandi intellettuali.
Che a differenza dei colleghi del tribunale dell'Ordine di Milano non sono mai arrivati a un verdetto unanime (e qualcosa vorrà pur dire).

Qui non parliamo di una notizia falsa o di fatti e persone specifiche.
Siamo di fronte all'opinione di un intellettuale. Il problema non è condividerla o meno.
È non censurarla, non soffocarla, non punirla, come abbiamo sempre invocato per chiunque,
compreso per Erri De Luca quando istigò al sabotaggio della Tav.

Tanti islamici, anche se non terroristi, anche se non lo dichiarano, odiano noi e i nostri costumi.
Però puniamo Facci che non fa mistero dello stesso, reciproco, sentimento.
Mi spiace per lui e mi spiace per la categoria così ridotta. Ma soprattutto mi spiace per tutti noi.
 
Diverso soggetto....medesimo risultato.

I fatti per chi non li conoscesse sono che Facci, appunto, su Libero un anno fa ha scritto un pezzo col titolo Perché l’Islam mi sta sul gozzo.

Ciascuno può leggerlo – basta una ricerca veloce – e mettere in fila le cose giuste e le cose sbagliate,
spegnere il computer a riga 5, incorniciarlo, farci un aeroplanino, stamparlo in ciclostile e venderlo agli angoli delle strade,
mandare Facci a spigare o a scalare montagne (che è l’altra dote, dopo la melomania).

A quel punto, dopo cioè aver letto il pezzo, in un Paese dove ancora esistono la Costituzione e il codice penale
si decide solo se la libertà d’espressione ha leso l’onorabilità di qualcuno oppure no.

Invece è andata che una collega ha mandato un esposto all’Ordine dei giornalisti della Lombardia
e l’Ordine attraverso il giudice estensore – che poi è un avvocato – ha sospeso Facci dalla professione e dallo stipendio per due mesi, che se dio vuole è il minimo della pena.

La sentenza è appellabile, ma se diventasse definitiva Facci non potrà scrivere.
Sarà l’unico in Italia a non avere quel diritto perché sui giornali tutti i giorni ci scrivono più o meno cani e porci:
giornalisti, politici, professionisti di ogni tipo e anche i cittadini sottoforma di lettori, con le loro lettere.
 
Ma la sorpresa (che poi è disorientamento) non è in realtà sul tipo di sanzione, che esiste e vabbè, bensì sulla sua ragione.

La sospensione avviene, infatti, “nei casi di compromissione della dignità professionale”.
Un giornalista si fa corrompere per scrivere certe cose invece di certe altre e in effetti la dignità della professione è lesa.
Un giornalista fa le marchette e la dignità è lesa. Un giornalista ruba l’offertorio a San Giuseppe, eccetera.

Ma se un giornalista scrive cosa pensa, come fa a essere lesa la professione?
Se quello che pensa e che scrive fa schifo, lo decide l’Ordine dei giornalisti?

Se un giornalista non può dire cosa pensa, cos’altro deve fare?
Deve andare al bar, a pescare, giocare a bridge?
Oppure per dire cosa pensa, deve cambiare lavoro?
O ancora, per fare questo lavoro deve scrivere solo l’opinione che va bene all’Ordine dei giornalisti?

La categoria – che ha una montagna di difetti alta così – vanta già una schiera folta di chi vorrebbe che non si scrivesse questa o quella cosa
o che si scrivesse solo ciò che sta bene a questo e a quello, nel modo che sta bene a questo e a quello.

In un posto in cui si dovrebbe dare per fatto che la democrazia e la libertà sono ormai solide,
non si può avere la fobia di un pezzo così fatto, alla Facci.

Un anticorpo – si vuole sperare – esiste di sicuro.
Sì, l’Ordine deve far valere le sue Carte dei doveri che dicono che trasmettere messaggi discriminatori non va bene.
Tuttavia quel pezzo aveva un linguaggio molto duro, offensivo, irrispettoso, eccessivo ma non aveva niente di razzista:
difendeva un concetto di libertà che Facci sente costretto e minacciato da un certo modo di vivere l’Islam, peraltro non sempre smentito.

Facci aveva torto o ragione.
Ma contro quel pezzo se ne potevano e se ne possono scrivere altri cento in cui si sostiene il contrario e perfino con gli stessi toni.
Facci deve essere libero di scrivere cosa vuole perché libero deve sentirsi chi vuole rispondergli e chi in generale
– a prescindere dai cento e rotti euro e dall’esame dimenticato un minuto dopo – fa il proprio lavoro.
 

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