A me, il Sig/Dott. Facci non è per niente simpatico, perchè......è come me
L'Ordine dei giornalisti ha sospeso per due mesi dalla professione e dallo stipendio Filippo Facci
Filippo Facci non farebbe male a una mosca (al massimo è capace di farlo a se stesso)
e per questo non mi spaventa che abbia rivendicato il «diritto all'odio» di una religione e di una comunità che hanno generato i mostri assassini dei nostri ragazzi.
L'odio inteso - nell'articolo è ben spiegato - non come incitamento alla violenza,
ma come sentimento contrario a quello dell'amore,
«detestare» come opposto di «ammirare».
I sentimenti non si possono contenere, ma evidentemente non si possono neppure scrivere.
Tanto più se sei un giornalista, se non sei di sinistra, se pubblichi su un giornale di destra, se si parla di islamici.
Il tema posto da Facci sul diritto all'odio (
Travaglio, tanto per fare un esempio, lo teorizzò nei confronti di Berlusconi)
è questione aperta nonostante sia stata affrontata nei secoli da fior di filosofi e da grandi intellettuali.
Che a differenza dei colleghi del tribunale dell'Ordine di Milano non sono mai arrivati a un verdetto unanime (e qualcosa vorrà pur dire).
Qui non parliamo di una notizia falsa o di fatti e persone specifiche.
Siamo di fronte all'opinione di un intellettuale. Il problema non è condividerla o meno.
È non censurarla, non soffocarla, non punirla, come abbiamo sempre invocato per chiunque,
compreso per Erri De Luca quando istigò al sabotaggio della Tav.
Tanti islamici, anche se non terroristi, anche se non lo dichiarano, odiano noi e i nostri costumi.
Però puniamo Facci che non fa mistero dello stesso, reciproco, sentimento.
Mi spiace per lui e mi spiace per la categoria così ridotta. Ma soprattutto mi spiace per tutti noi.