Il Governatore di Bankitalia rispionde alle polemiche sulle previsioni economiche
Draghi: «No alla caccia all'economista
La crisi? Nuovi problemi all'orizzonte»
«Merito degli studiosi le misure di risposta. Ora però bisogna rientrare da politiche di debito insostenibili»
Giulio Tremonti e Mario Draghi (Emblema)ROMA - «Nuovi problemi sono all'orizzonte». La previsione negativa, dopo tante conferme di una prossima uscita dalla crisi, arriva dal governatore di Bankitalia, Mario Draghi, intervenuto oggi alla riunione della società italiana degli economisti. Il motivo è nella necessità «di uscire dalle misure eccezionali di sostegno alle economie» e rientrare «da tendenze alla lunga insostenibili dei debiti pubblici». Davanti a una platea di «addetti ai lavori», Draghi ha anche espresso la sua opinione sul «contributo» degli economisti alla crisi, opposta a quella espressa, per esempio, dal ministro dell'Economia Tremonti. «Si sono sognati pogrom di economisti, si è aperta una caccia al colpevole» ha detto Draghi.
I MERITI - Il Governatore risponde alle critiche piovute sulla disciplina economica per la mancata previsione di una crisi che «ha prodotto danni ingenti: dapprima al funzionamento del sistema finanziario, poi alla capacità produttiva, ai redditi e al benessere dei cittadini». Ora, prosegue, «rischia di farne anche alla cultura in campo economico» perché «della disciplina economica si è negata sia la valenza scientifica sia l'utilità sociale». Invece, sostiene Draghi, è merito degli economisti «l'aver determinato la dimensione e la natura della crisi di fronte al disorientamento generale e all'incapacità diffusa di fornire una terapia adatta». Secondo Draghi, grazie agli economisti, «si sono evitati errori, quali il ricorso a misure protezionistiche, che si erano rivelati letali in altre occasioni». Tuttavia, aggiunge, «è bene cogliere da questa crisi lo stimolo a riflettere seriamente e senza pregiudizi sull'adeguatezza dello strumentario analitico degli economisti, per correggere errori e individuare fruttuose direzioni di marcia per il futuro».
IL FUTURO - Quanto allo scenario dei prossimi mesi, per Draghi i «nuovi problemi all'orizzonte» riguardano proprio l'uscita dalle misure messe in campo contro la crisi, tutte basate sul debito pubblico e tuttavia non sostenibili a lungo. Il problema è «come uscire dalle misure eccezionali di sostegno all'economia di molti paesi; come rientrare da tendenze alla lunga insostenibili dei debiti pubblici; come disegnare nuove regole per il settore finanziario e contenere il problema dell'azzardo morale, come alleviare le sofferenze del mercato del lavoro; come aumentare un potenziale di crescita che rischia di essere durevolmente ridotto dagli effetti della crisi». Per questo, dice Draghi, necessaria una corretta analisi per arrivare a «proposte concrete, quantificate, motivate alla base di una politica economica efficace».
22 ottobre 2009(ultima modifica: 23 ottobre 2009)