Poteri straordinari a Gualtieri: ora può "escludere" le Camere..... neppure Mussolini aveva questi poteri

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Poteri straordinari a Gualtieri: ora può "escludere" le Camere

l ministro dell'Economia può fare affidamento su "poteri straordinari" che ricordano vagamente il concetto di "sequestration" all'americana

Federico Giuliani - Sab, 20/06/2020 - 16:34

Nell'Italia che sta cercando faticosamente di ripartire dopo la mazzata economica provocata dai decreti di Conte che cercava di rispondere in modo disordinato ed emotivo al coronavirus
c'è un fatto, passato sottotraccia, che merita di essere approfondito.


Come ha sottolineato Il Corriere della Sera, Roberto Gualtieri, attuale ministro dell'Economia, può fare affidamento su "poteri straordinari" che ricordano vagamente il concetto di "sequestration" all'americana, cioè la "variazione di bilancio e successiva riassegnazione".

Di che cosa si tratta? Tutto nasce dall'articolo 4 del decreto 52 risalente allo scorso 16 giugno, il quale assegna al ministro dell'Economia ingenti poteri sull'intero ammontare degli aumenti di deficit in emergenza varati fino a questo momento nel corso del 2020. Stiamo parlando di una cifra pari a 80 miliardi di euro.

I poteri del ministro dell'Economia
Il testo parla chiaro. Le risorse "destinate a ciascuna delle misure previste dal decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18" sono soggette ad un "monitoraggio effettuato dal Ministero dell'economia e delle finanze".

Continuando a scorrere il testo leggiamo che "sulla base degli esiti del monitoraggio di cui al periodo precedente, al fine di ottimizzare l'allocazione delle risorse disponibili, è autorizzato, sentiti i Ministri competenti, ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio, anche mediante versamento all'entrata e successiva riassegnazione alla spesa di somme gestite su conti di tesoreria, provvedendo a rimodulare le predette risorse tra le misure di cui al primo periodo".
L'unico limite?
Tutto può essere svolto "fermo restando quanto stabilito dall'articolo 169 , comma 6, secondo periodo, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, ad invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica".

Traducendo il linguaggio burocratico, significa che Gualtieri avrà la possibilità non solo di monitorare e riorientare la spesa, ma potrà farlo senza passare né dal Parlamento né dal Consiglio dei ministri. Si tratta, in altre parole, di "un potere che – prosegue Il Corriere della Sera – non ha precedenti in democrazia su somme tanto vaste".

Il tempo stringe
Ma da dove nasce l'esigenza di investire il ministro dell'Economia di un simile potere straordinario? Il tutto sarebbe stato pensato per "tamponare falle" e rimediare "ritardi nella macchina burocratica". Anche perché il tempo stringe e il governo deve trovare diversi miliardi in deficit. Alcuni di questi soldi dovranno essere usati per comuni e regioni, altri per coprire la cassa integrazione e, altri ancora, per rinforzare il fondo di garanzia delle piccole imprese.
Ecco: per trovare la quadratura del cerchio - ipotizza il governo - è necessario convincere vari gruppi d'interesse. Detto altrimenti, serve anteporre gli interessi nazionali a quelli particolari. Nello scontro tra i cosiddetti poteri particolari e l'interesse generale, il secondo dovrà avere la meglio sul primo. In uno scenario del genere, i "poteri straordinari" di Gualtieri dovrebbero agevolare proprio questa missione.


sono bastati 3 decreti di Conte per dare a Gualtieri il potere assoluto su 80 miliardi
 
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Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, potrà decidere e riorganizzare la spesa di quasi 80 miliardi di euro, lo ha stabilito un recente decreto legge. Tutti i dettagli e molte altre notizie nel Tg di #Byoblu24.
PIENI POTERI A GUALTIERI: il Ministro gestirà da solo 80 miliardi di euro - TG #Byoblu24

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GUALTIERI OSCURA CONTE: POTERI ASSOLUTI AL MEF, Conte Umiliato

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Il 16 giugno è stato emesso un Decreto Legge che dovrebbe, almeno in teoria, riuscire a sanare gli errori ed i ritardi nel pagamento delle casse integrazione e del reddito di Emergenza. Finalmente, dopo 3 mesi, qualcuno si è reso conto che ci sono dei problemi. Meglio tardi che mai, forse, ed anche con un decreto di soli 4 articoli. Alleluia, dopo le centinaia di inutili pagine del decreto rilancio.
Nel decreto all’art. 4 è previsto quanto segue :
“Le risorse destinate a ciascuna delle misure previste dal decreto-legge 17 marzo 2020, ……. sono soggette ad un monitoraggio effettuato dal Ministero dell’economia e delle finanze. Il Ministro dell’economia e delle finanze, sulla base degli esiti del monitoraggio di cui al periodo precedente, al fine di ottimizzare l’allocazione delle risorse disponibili, e’ autorizzato, sentiti i Ministri competenti, ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio, anche mediante versamento all’entrata e successiva riassegnazione alla spesa di somme gestite su conti di tesoreria,”
Praticamente con l’articolo 4 si assegna al Ministero delle finanze un potere assoluto di anche su tutti gli altri ministeri. una cosa inaudita, mai vista sino ad ora. Praticamente il MEF diventa il principe di tutti gli altri ministeri, avendo un potere di supervisione della spesa, di riallocazione, di riduzione o di aumento. Da domani può rivedere i costi degli interni, tagliare i fondi alla polizia e riallocarli, ad esempio, al DAP. Un potere quasi assoluto che non ha neppure Conte, ma che avrà Gualtieri, o meglio il suo DG Alessandro Rivera, perchè al MEF Gualtieri non sa neanche come allacciarsi le scarpe.
Questa scelta da un lato è un esempio della decadenza del Governo Conte. Da un lato è evidente che il PD non ha NESSUNA FIDUCIA, nel Presidente del Consiglio, e quindi lo sostituisce non tanto con Gualtieri, quanto con gli uomini nella sua macchina burocratica presso il MEF tutti dirigenti di nascita IPERPIDDINA, tutti fucile e Zingaretti, selezionati per la loro assoluta fedeltà al bottegone, cioè al male. Conte non è ancora abbastanza affidabile e ci si affida a Via XX settembre.
 
Gatto Gualty, mister Signorsì, sostenitore del bail-in, eurofanatico oltre la patologia mentale. Il curriculum del perfetto fantaeconomista PD, partito Quisling per eccellenza.

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