piergj
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Forse OT...
Lettera aperta al sig Alessandro Plateroti
...in merito l'articolo apparso in prima pagina del Sole 24 Ore , intitolato : populismo.
Le rispondo, sig Alessandro Plateroti a costo di sembrare populista, giustizialista e falsamente cristiano-moralista.
Le rispondo con una frase.
La vita di uomo è dono del Creatore.
Il signor Kellerman verrà giudicato e , spero, perdonato, dal Nostro Signore Iddio. per aver posto fine alla vita di una sua creatura.
Per nessun motivo Dio accetta che si ponga una fine anticipata e che sia contro il suo Volere.
Ma Dio è misericordioso e la sua pietà , e per questo io e lei dobbiamo pregare, si estenderà al sig Kellerman ed alla sua famiglia. Si estenderà anche su coloro che hanno gettato il sasso contro la sua villa, perchè disoccupati, perchè oppressi da rate di mutuo superiori a tutti i redditi da loro guadagnati. Se ancora redditi percepiscono. Dio perdonerà anche i giustizialisti, i facili turisti di quei pullman che conducono presso le ville dei bancarottieri.
Ma la Giustiza, parlo di quella terrena, non ha fatto ancora il suo corso.
Si è forse suicidato il Ceo di Lehman brothers, e il sig Fausto Tonna ? (direttore finanziario Parmalat nds).
Non sono loro stessi causa di tanti dolori e disavventure. Non potrebbero altri managers , ancora saldamente incollati alle loro poltrone (soprattutto in europa), avere sulle spalle qualche tragedia famigliare ? Di imprenditori in mano ai strozzini, di operai cassaintegrati dediti all'alcol. Provi ad immaginare.
Non potremmo allargare il cerchio a tutti coloro che soffrono a causa della più grande crisi dell'ultimo cinquantennio ?
La Giustizia, quella umana, deve restare ferma ? Pietosamente rivolta verso i responasibili di tutto ciò ?
Perchè vede, caro sig Plateroti, se un manager accetta un incarico, accetta 800.000 Dollari (che salverebbero come minimo tre famiglie, dico tre), accetta anche delle Responsabilità. Accetta un mandato che non è solamente di natura commerciale e privata (quindi di competenza della Giustizia umana) ma anche un preciso dovere morale. Quello di essere da guida, di esempio, quello di applicare gli interessi della società senza prevaricare quello dei singoli.
Mi ripeto, non è compito della giustizia e dei giustizialisti capire cosa ha spinto il sig Kellerman a questo triste e tragico gesto. Ma è capire perchè gli altri 9.999 ,che non l'hanno fatt,o se SIANO COLPEVOLI O MENO SECONDO LE REGOLE DELLA GIUSTIZIA TERRENA.
E proprio perchè sempre meno, si fa giustiza (con la g piccola) , allora ancor più animatamente, focosamente, bisogna reclamarla.
Non sul fiato al collo dobbiamo stargli, ma con i denti, serrati e visibilmente affondati sulla pelle dei managers bancari.
Per il semplice fatto che ancora oggi sono lì, solo per il semplice fatto che ancora sono al loro posto, meritano anche di più del semplice fiato sul collo.
Altrimenti, scrivano un libro dopo essersi licenziati (come fanno negli Usa) o vadano a fare i commercialisti. Senza nessuna offesa per scrittori e commercialisti, si intende.
Un saluto
Pierluigi
Lettera aperta al sig Alessandro Plateroti
...in merito l'articolo apparso in prima pagina del Sole 24 Ore , intitolato : populismo.
Le rispondo, sig Alessandro Plateroti a costo di sembrare populista, giustizialista e falsamente cristiano-moralista.
Le rispondo con una frase.
La vita di uomo è dono del Creatore.
Il signor Kellerman verrà giudicato e , spero, perdonato, dal Nostro Signore Iddio. per aver posto fine alla vita di una sua creatura.
Per nessun motivo Dio accetta che si ponga una fine anticipata e che sia contro il suo Volere.
Ma Dio è misericordioso e la sua pietà , e per questo io e lei dobbiamo pregare, si estenderà al sig Kellerman ed alla sua famiglia. Si estenderà anche su coloro che hanno gettato il sasso contro la sua villa, perchè disoccupati, perchè oppressi da rate di mutuo superiori a tutti i redditi da loro guadagnati. Se ancora redditi percepiscono. Dio perdonerà anche i giustizialisti, i facili turisti di quei pullman che conducono presso le ville dei bancarottieri.
Ma la Giustiza, parlo di quella terrena, non ha fatto ancora il suo corso.
Si è forse suicidato il Ceo di Lehman brothers, e il sig Fausto Tonna ? (direttore finanziario Parmalat nds).
Non sono loro stessi causa di tanti dolori e disavventure. Non potrebbero altri managers , ancora saldamente incollati alle loro poltrone (soprattutto in europa), avere sulle spalle qualche tragedia famigliare ? Di imprenditori in mano ai strozzini, di operai cassaintegrati dediti all'alcol. Provi ad immaginare.
Non potremmo allargare il cerchio a tutti coloro che soffrono a causa della più grande crisi dell'ultimo cinquantennio ?
La Giustizia, quella umana, deve restare ferma ? Pietosamente rivolta verso i responasibili di tutto ciò ?
Perchè vede, caro sig Plateroti, se un manager accetta un incarico, accetta 800.000 Dollari (che salverebbero come minimo tre famiglie, dico tre), accetta anche delle Responsabilità. Accetta un mandato che non è solamente di natura commerciale e privata (quindi di competenza della Giustizia umana) ma anche un preciso dovere morale. Quello di essere da guida, di esempio, quello di applicare gli interessi della società senza prevaricare quello dei singoli.
Mi ripeto, non è compito della giustizia e dei giustizialisti capire cosa ha spinto il sig Kellerman a questo triste e tragico gesto. Ma è capire perchè gli altri 9.999 ,che non l'hanno fatt,o se SIANO COLPEVOLI O MENO SECONDO LE REGOLE DELLA GIUSTIZIA TERRENA.
E proprio perchè sempre meno, si fa giustiza (con la g piccola) , allora ancor più animatamente, focosamente, bisogna reclamarla.
Non sul fiato al collo dobbiamo stargli, ma con i denti, serrati e visibilmente affondati sulla pelle dei managers bancari.
Per il semplice fatto che ancora oggi sono lì, solo per il semplice fatto che ancora sono al loro posto, meritano anche di più del semplice fiato sul collo.
Altrimenti, scrivano un libro dopo essersi licenziati (come fanno negli Usa) o vadano a fare i commercialisti. Senza nessuna offesa per scrittori e commercialisti, si intende.
Un saluto
Pierluigi