Proust

carrodano

Forumer storico
Come investitore Proust appartiene alla categoria che compra quando un titolo sale e vende quando scende. La Borsa lo distrae dall'impegno della scrittura (così come il casinò d'estate ove gioca molto), e la sua sensibilità lo spinge verso titoli con un bel nome fantasioso ed esotico: Ferrovie del Messico, Miniere d'oro australiane, Ferrovie del Tanganica, Tram, Light and Power di Buenos Aires sono i suoi preferiti. Nel 1914, alla vigilia della grande guerra, Proust perse molto denaro per il ribasso che le Borse ebbero in quel periodo.
 
A Marie Nordlinguer
(circa il 21 gennaio 1900)

Signorina,

ricevendo la notizia della morte di Ruskin non ho potuto evitare dì pensare tanto vivamente a lei da doverle quindi scrivere. Non che ci sia voluta questa morte perché io mi ricordassi di lei. Malato da tanto tempo, avendo difficoltà a scrivere, e non volendo dettare una lettera che fosse indirizzata a lei, tutti i pensieri di più affettuosa riconoscenza, per lei, per la sua lettura, per il libro inviatomi, e per le preziose annotazioni, abitano definitivamente in me; e non in quel fondo di sé stessi dove non li si visitano che raramente ma in quell'intimità dove ci si ritrova più volte ogni giorno. Ma quando ho appreso la morte di Ruskin io ho voluto esprimere a lei piuttosto che ad altri la mia tristezza, tristezza sana quindi e piena di consolazione perché io sento quanto sia viva con forza questa morte, quanto io lo ammiri, l'ascolti, cerchi di comprenderlo e di obbedirgli più che a molti viventi. Avrei voluto chiedervi dei pareri proprio un mese fa riguardo uno studio su di lui. Ma un timore di annoiarla, il che è molto stupido perché so che lei ama queste cose e quindi non ci si annoia di fronte alle cose che si amano, mi ha fermato e quei consigli li ho chiesti a un amico inglese. Spesso anche per una parola, per un titolo per un'intenzione io avrei voluto rivolgermi a lei. Ma qui non è più il timore è la malattia (mi era tornata una stupida influenza, non grave, ma che s'è aggiunta a tutto il resto) che mi ha impedito di scrivervi e mi ha obbligato a rivolgere le mie domande entro quel cerchio di amici che potevo raggiungere per viva voce. Lei tuttavia non ha simili alibi per non avermi domandato dei chiarimenti su certi autori francesi o dei pensieri preziosi per la vita. Si figuri poi che quando lei mi ha inviato il piccolo libro di Ruskin coperto delle vostre graziose annotazioni, che eran quasi come fiori secchi in ogni pagina (e delle quali una era stata quasi raccolta da noi due insieme, poiché lei l'aveva delicatamente staccata da un mio libro[Les Plaisirs et les Jours, ndr]), io stavo scrivendo delle frasi, a proposito proprio di Ruskin, che però ora ho dimenticato (e che le invierò non appena riappariranno) e che comunque esprimevano qualcosa di simile a questo concetto: « Ci ha fatto ugualmente piacere come quelli che ci inviano qualche cosa di cui si sono a lungo serviti per se stessi, senza pensare di doverla poi donare; e sono proprio quelli i doni più preziosi per le anime sensibili ». E un momento dopo io ricevevo il suo libro che portava il segno del suo personale uso, dono così delicato - cioè un libro di Ruskin. Ah le armonie prestabilite! Reynaldo vi ha detto che questo cattivo Ruskin ha lasciato la proibizione di tradurre le sue opere in francese e così le mie povere traduzioni resteranno impubblicate. Ma approfittando di studi che sto facendo su di lui io ne citerò dei lunghi stralci.

Marcel Proust
 
carrodano ha scritto:
Come investitore Proust appartiene alla categoria che compra quando un titolo sale e vende quando scende. La Borsa lo distrae dall'impegno della scrittura (così come il casinò d'estate ove gioca molto), e la sua sensibilità lo spinge verso titoli con un bel nome fantasioso ed esotico: Ferrovie del Messico, Miniere d'oro australiane, Ferrovie del Tanganica, Tram, Light and Power di Buenos Aires sono i suoi preferiti. Nel 1914, alla vigilia della grande guerra, Proust perse molto denaro per il ribasso che le Borse ebbero in quel periodo.
faceva come noi..? :lol: :ciao:
 
LA PIU' GRANDE DELLE SCIOCCHEZZE E' GIUDICARE RIDICOLI O BIASIMEVOLI I SENTIMENTI CHE NON PROVIAMO

proust



post scriptum

Un saluto
a superbubola
ero concentrato su proust
ho visto dopo il post
 
I FATTI NON PENETRANO NEL REGNO DOVE VIVONO LE NOSTRE FEDI; NON LE HANNO GENERATE, NE' LE DISTRUGGONO; POTRANNO INFLIGGER LORO LE PIU' COSTANTI SMENTITE, SENZA AFFIEVOLIRLE

proust
 
SI SOGNA MOLTO DEL PARADISO, O MEGLIO DI NUMEROSI PARADISI SUCCESSIVI, MA SON TUTTI, ASSAI PRIMA DELLA NOSTRA MORTE, PARADISI PERDUTI, E DOVE CI SENTIREMMO PERDUTI

pruost

Il paradiso però non è mai perduto
è sempre ritrovato

ci sentiamo perdutì
proprio perchè
l'abbiamo incontrato
e vorremmo fermare il tempo
 
Quando i testi religiosi
tentano di descrivere il paradiso
olisticamente
includono
le aspettative
ritenute
più belle

gli angeli del paradiso...............
vedere Dio................
il coro degli angeli............
................................
...............................
...............................
 
Perchè ritenere disdicevole
la speranza del
ritrovamento
del perduto
paradiso
nei tempi e nei modi
consentiti
dalla suprema
legge
eternamente
dettata
 
e non dobbiamo pensare
che il paradiso
svanisca
solo perchè
la descrizione
dei testi scritti
si rivelerà non coincidente

no
non dobbiamo pensare
che il paradiso
sia il sogno

il paradiso
è proprio
ciò che supera
tutte le tue aspettative
e tutti i sogni

sulla terra però
penso
ogni tanto
cade qualche briciola
di paradiso

le regole però
non le stabiliamo noi
 

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