Quando l'america sprofondera'...parte seconda

La nostra borsetta chiudera' per sempre...?

La parte prima l'ho scritta a gennaio 2008, il dow era quasi a 14000, da li' inizio' una lunga discesa...in effetti,a quel tempo, prevedendo un crollo usa, mi chiedevo se la ns. Borsetta potesse chiudere per sempre , ci e' andata molto vicino tre mesi fa...

Fui bannato subito dopo quel post, vedi post, con titolo come sopra, su google "filottranotrader,forum",evidentemente qualcuno che conta li' era long e mi ha preso sul serio...:)

qui lo sanno che sono solo un utente goliardico...:)
mi piace scherzare...e speriamo sia solo uno storno violento, perche' il ns. Paese rischia davvero ora...

P.s. Non prendetemi sul serio naturalmente...si fa tanto per sparare quattro caxxate....
 
La nostra borsetta chiudera' per sempre...?

La parte prima l'ho scritta a gennaio 2008, il dow era quasi a 14000, da li' inizio' una lunga discesa...in effetti,a quel tempo, prevedendo un crollo usa, mi chiedevo se la ns. Borsetta potesse chiudere per sempre , ci e' andata molto vicino tre mesi fa...

Fui bannato subito dopo quel post, vedi post, con titolo come sopra, su google "filottranotrader,forum",evidentemente qualcuno che conta li' era long e mi ha preso sul serio...:)

qui lo sanno che sono solo un utente goliardico...:)
mi piace scherzare...e speriamo sia solo uno storno violento, perche' il ns. Paese rischia davvero ora...

P.s. Non prendetemi sul serio naturalmente...si fa tanto per sparare quattro caxxate....

ciao Filo , domandina ... quindi il tuo post "14000 fine della crisi ", era in realtà fine del ribasso temporaneo quindi
 
lo sanno che sono in bilico ed è per questo che schiacciano al ribasso il dollaro per favorire l'esportazione ed i consumi
...ma qualcuno accumula oro....
 
lo sanno che sono in bilico ed è per questo che schiacciano al ribasso il dollaro per favorire l'esportazione ed i consumi
...ma qualcuno accumula oro....

Infatti, vedasi articolo di sabato del "il sole24ore" pag. 8, dal titolo: La Germania fa incetta di oro"...fa pensare eh?
 
Ma. Io dico che il momento peggiore l'hanno passato pure loro. Eì stato fine 2008 inizio 2009.

Li si hanno rischiato il tracollo!!!!!
 
La nostra borsetta chiudera' per sempre...?

La parte prima l'ho scritta a gennaio 2008, il dow era quasi a 14000, da li' inizio' una lunga discesa...in effetti,a quel tempo, prevedendo un crollo usa, mi chiedevo se la ns. Borsetta potesse chiudere per sempre , ci e' andata molto vicino tre mesi fa...

Fui bannato subito dopo quel post, vedi post, con titolo come sopra, su google "filottranotrader,forum",evidentemente qualcuno che conta li' era long e mi ha preso sul serio...:)

qui lo sanno che sono solo un utente goliardico...:)
mi piace scherzare...e speriamo sia solo uno storno violento, perche' il ns. Paese rischia davvero ora...

P.s. Non prendetemi sul serio naturalmente...si fa tanto per sparare quattro caxxate....


:ciao:


Filo questa è la strada da qui non si scappa, l’ho postato poi mi hanno bannato

http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=1025432


:ciao::ciao::ciao:
 
Rischi di nuove bolle speculative»
I timori di banchieri e ministri
Il confronto sulle vie d'uscita dalla crisi al centro dei seminari Aspen di Venezia

Da uno dei nostri inviati Federico Fubini


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Romano Prodi, Giulio Tremonti e Giuliano Amato
VENEZIA – Giulio Tremonti ama paragonare la crisi
a un videogioco nel quale uno dopo l'altro spuntano sullo schermo mostri da abbattere. Nella metafora del ministro dell'Economia, l'ultimo di questi ha un aspetto familiare: somiglia tanto a una bolla. Innocua e anzi gradevole, fino al momento in cui esplode. Proprio il sospetto di veder nascere una nuova «mini-bolla» speculativa sulle rovine del sisma finanziario dell'ultimo anno è affiorato nei due giorni di seminari dell'Aspen Institute Italia chiusi ieri a Venezia. Coperti dalle regole di anonimato del dibattito, ne hanno parlato vari banchieri d'affari e responsabili di politica economica. E fin dall'inizio è parso chiaro che più che di un'ipotesi si tratta di un rischio reale per molti i Paesi avanzati: Italia inclusa, visto che da marzo Piazza Affari è rimbalzata con anche più forza di Parigi o Francoforte, a loro volta salite di oltre il 20%. Hugo Dixon, il celebre analista inglese, vi legge l'effetto dei tassi ufficiali vicini allo zero e delle enormi iniezioni di denaro delle banche centrali: gli istituti privati si finanziano quasi gratis e riversano liquidità sulle Borse ridotte fino a poco fa a prezzi di saldo. Sarà per questo, ma Lorenzo Bini Smaghi della Bce ha finito per notare, tagliente, che nessuno si lamenta più delle minaccia di deflazione.
Il problema è che scorre molto di meno il credito alle imprese, quello che serve per investire e creare posti. Quello, anche, in nome del quale in teoria le banche centrali sono intervenute come mai prima da quando esistono. Pesa sì la caduta dell'export, che paralizza i produttori: il leader della Cgil Guglielmo Epifani, anche lui presente ieri ai seminari dell'Isola di San Clemente a Venezia, stima che un terzo delle imprese italiane non riesca più a vendere all'estero; a questo proposito, il presidente della Bocconi Mario Monti è preoccupato «per i rischi di ritorno del protezionismo». Conta però anche la cautela delle banche. Ieri Alessandro Profumo non ha cercato di abbellire il quadro: «Quasi un'impresa su quattro a cui forniamo credito è in perdita», ha detto. Quanto a questo l'Italia di oggi è davvero pienamente europea. Philippe Maystadt, presidente della Bei, ha dato la cornice: nell'area euro quasi la metà delle banche è diventata più esosa nel prestare denaro. È il bollettino di una recessione in corso nella quale, avverte il numero due del Fmi John Lipsky, «è ancora troppo presto per dire che i rischi sono alle spalle e che la riduzione del debito nel sistema finanziario è già finita. Non lo è affatto».

È però il momento giusto per chiedersi come funzioneranno le grandi economie all'uscita dal tunnel, a partire dai Paesi esportatori oggi rimasti senza mercati. Epifani e l'ex premier Giuliano Amato pensano che ora l'Italia debba sostenere i consumi delle famiglie. Per Tremonti invece «la caduta del commercio internazionale non è così drammatica da obbligarci a ridisegnare la società». Su un punto invece tutti, italiani e non, ieri erano d'accordo: gli Stati sono rientrati nell'economia e ora non se ne andranno tanto facilmente. Non ci riuscirebbero neanche se volessero. Nota Bernardo Bortolotti della Fondazione Mattei che i proventi delle privatizzazioni in tutto il mondo dal ‘70 a oggi «valgono meno degli interventi pubblici dell'ultimo anno». E che i governi vogliano mollare la presa, non è detto: «Non siamo solo in una recessione, siamo in una trasformazione — ha commentato l'ex capo del Fmi Rodrigo Rato — la logica del capitalismo è tornata in gioco».
 
cmq sia Filo è una scuola
sono anni che leggo di gente che promette 5000 10000 20000 punti di fib annui (anche a pagamento ) ma alla fine in 2 anni finiscono nel anonimato o nel fare disastri! ce ne fossero come filo e come arseniolupin ! magari !!!!!! ps. non voglio parlare di finanzaonline ( del forum ) perchè se non bannano pure mè dopo quello che dico ........... chi ha orecchi intenda
 

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