Il fatto che i politici Greci abbiano raggiunto un accordo (EUR 3.3bn di ulteriori misure di austerità) per assicurare al paese il secondo pacchetto di aiuti è sicuramente positivo e fa si che sia ridotto drasticamente il rischio di un default non pilotato. Ma con le elezioni alle porte, il rischio è che i politici si scordino presto di questi tagli e le misure annunciate non siano poi implementate. Proprio per questo, i ministri delle Finanze Europei chiedono un commitment forte da parte di tutte le parti coinvolte e tratterranno i fondi fino a quando le misure non iniziano ad essere tradotte in legge. Ancora non siamo alla fine della storia quindi. Riguardo ai PSI, anche qui pare esserci l'accordo, almeno secondo il ministro delle finanze Evagelos Venizelos. Le perdite saranno del 70%. Ora tocca all'Europa e alla BCE, che dovrà chiarire cosa intende fare dei 50bn di GGB che detiene. Difficilmente si raggiungerà, su base volontaria la "near universal participation" che servirebbe, secondo le (ottimistiche) stime dell'IMF, a rendere sostenibile il debito. A questo punto la partecipazione potrebbe essere forzata con l'introduzione di CACs (Collective Action Clause). quindi potenzialmente potrebbero essere attivati i CDS.
Uno degli aspetti più interessanti del meeting della BCE è stato l'annuncio sulle nuove regole di accettazione del collateral. In allegato i documenti ufficiali, fonte Assiom. In sostanza, 7 delle 17 Banche Centrali Nazionali (Central Bank of Ireland, Banco de España, Banque de France, Banca d'Italia, Central Bank of Cyprus, Oesterreichische Nationalbank e Banco de Portugal) hanno deciso di consentire alle proprie banche domestiche di portare in BCE "more credit claims" come collaterale. Ognuna delle Banche Centrali definirà modalità operative, che saranno poi vagliate e approvate dalla BCE. Il target di queste misure sono le banche medie e piccole, soprattutto in Francia Spagna e Italia, che avranno maggiore facilità a reperire la liquidità. Gli haircut sono molto alti, a seconda di scadenza e rating, e quindi ci sarà bisogno di una forte overcollateralization. L'ammontare di nuovo collateral non sarà massiccio come alcuni prevedevano.
Oggi i dati annoverano produzione industriale Francese e Italiana di dicembre e l'University of Michigan consumer confidence.
Ieri si è ripetuto il recente copione sul mercato obbligazionario: scendono i bund, bear steepening delle curve core (nonostante l'ECB sia suonata meno accondiscendente su futuri tagli ai tassi), rally della periferia a partire dalla parte a breve, disinversione e rally del Portogallo. Prende sempre più piede l'idea che a beneficiare della grande liquidità saranno le scadenze intermedie e non la parte a breve della curva. Continua la decorrelazione tra news dalla Grecia e periferici, mentre il fatto che la BCE non abbia chiuso le porte all'OSI (magari via EFSF) è un altro sviluppo favorevole per gli spread.
Sulla parte a breve delle curve, fino a 2Y, soprattutto in Italia e Francia, il mercato è stato unidirezionale, con soli flussi in acquisto, nonostante i livelli non siano particolarmente interessanti (ovviamente questo è ancora frutto della grande liquidità). Grande performance dell'area 2014 sulla curva italiana.
In molti hanno montato posizioni di flattening (2-10 e 5-10) sulle curve periferiche nelle ultime settimane: questi trade stanno performando molto male e, dal punto di vista dei flussi, sarà interessante capire se queste posizioni saranno smontate o magari raddoppiate..
La spagna ha performato bene nella gironata successiva all'emissione sindacata e il 30Y torna sotto il 6%. L'italia continua la convergenza con la curva spagnola, soprattutto sulla parte a lunga, con le scadenze tra 15 e 30 anni che ora offrono rendimenti molto simili.
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Il Tesoro Italiano ha announciato il tap dei BTPS 2014, 2015 e 2017; c'era buona attesa per un 15 anni e la mancata supply in quell'area potrebbe contribuire a un richening.