Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 1

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Anche per me è sempre un piacere stare qui con voi...hai ragione DDuke, il vento è cambiato in modo dannatamente veloce...ma di certo da qui io non mollo ;)

I politicanti son caduti tutti...ne manca solo una, la più ostica e testona che gioca a fare la maestrina mentre tutta la classe va a puttane :wall:

Siamo qui , tutti i giorni x ragionare cosa meglio fare e x confrontarci tutti insieme, tu compreso . :)
Il 17 di questo mese questo 3D compie 1 anno, e tu , come tutti facciam parte della storia di questa avventura iniziata quasi un anno fa.:up:

A presto;)



Ora vado a mangiare pero' :D
 
Siamo qui , tutti i giorni x ragionare cosa meglio fare e x confrontarci tutti insieme, tu compreso . :)
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A presto;)



Ora vado a mangiare pero' :D


è già passato 1 anno :eek:!?!?!...che spettacolo che è questo thread :up: e sono onorato di farne parte, con voi.
 
Ultima modifica:
ROMA - Colpo di scure di Moody's sulle banche italiane. L'agenzia ha tagliato i rating di 26 istituti di credito. Tra le cause: «Il ritorno dell'Italia in recessione e le misure di austerità del governo.«I rating delle banche italiane sono fra i più bassi fra le economie avanzate europee e questo riflette la vulnerabilità degli istituti in un contesto difficile in Italia e in Europa» afferma Moody's, sottolineando le difficoltà legate alla «recessione e all'austerity che in Italia stanno riducendo la domanda nel breve termine».

Colpiti tutti i principali istituti. La scure di Moody's si è abbattuta su tutte le principali banche italiane. Il rating di Monte dei Paschi è stato tagliato di due gradini, da Baa1 a Baa3. Quello di Unicredit e di Intesa SanPaolo di un gradino (da A2 ad A3). Il giudizio su Ubi Banca è passato da A3 a Baa2, quello su Banco Popolare da Baa2 a Baa3.

«Per le banche italiane probabile un ulteriore deterioramento». Moody's ha tagliato il rating di 10 banche italiane di un gradino, di due gradini per otto banche, di tre gradini per altre sei banche e di quattro gradini per altri due istituti. «La portata dei downgrade è stata limitata da alcuni fattori», fra i quali la liquidità offerta dalla Bce, che ha «ridotto significativamente il rischio default nel breve termine. Inoltre molte banche hanno rafforzato i loro livelli di capitale. Le banche italiane sono particolarmente vulnerabili alle condizioni operative avverse, che causeranno probabilmente un ulteriore deterioramento della qualità degli asset, pressione sugli utili e limitato accesso al mercato. Questi rischi sono esacerbati dai timori degli investitori sulla sostenibilità» del debito italiano che ha contribuito alle difficili condizioni di finanziamento delle banche.
 
Buondì ragazzi, oggi Hollande andra' dalla Merkel, qui di seguito, posto un articolo tratto da IL CORRIERE DELLA SERA , che consiglio di leggere.





Illusioni e ambiguità

Quando un presidente francese affretta la cerimonia dell’insediamento per correre a Berlino, come accadrà oggi a Hollande, c’è poco da discutere su dove sia il centro del potere europeo anche dopo la vittoria socialista in Francia. La Merkel è certamente ferita dalle urne, ma gli elettori del Nord Reno- Westfalia non hanno votato contro l’austerità in Grecia o in Italia. Semmai hanno votato contro l’austerità nel loro Land, di gran lunga il più indebitato di Germania, preferendo restare nelle più generose mani della governatrice socialdemocratica Kraft.
L’incontro di oggi a Berlino non dovrebbe dunque suscitare troppe aspettative di una svolta nella crisi europea. Bisognerà fare attenzione alle ambiguità lessicali. Merkel ha ammorbidito il suo linguaggio, è pronta a dare a Hollande ciò che aveva già deciso di concedere presentandolo come un «protocollo per la crescita »; Hollande è pronto a incassare e a venderlo ai francesi come la riscrittura del «patto fiscale». Per lei la crescita sono le riforme strutturali di cui parla Draghi, per lui innanzitutto iniezioni di spesa pubblica. Troveranno un compromesso, magari sui project bond, usando i soldi già stanziati dei fondi strutturali e del bilancio della Ue, e lo chiameranno «patto per la crescita ». Ma quello che dovrebbe essere chiaro fin d’ora, soprattutto a noi italiani, è che più spinta alla crescita non vorrà dire meno rigore. Anzi: per poter investire, si dovrà risparmiare.
Nuove risorse pubbliche potrebbero infatti venire oggi soltanto da più tasse o da più debiti. Forse alla fine la Germania ci concederà, una tantum, di pagare i fornitori della Pubblica amministrazione senza che la spesa venga calcolata come nuovo debito; ma è molto improbabile che arrivi a breve la golden rule, e cioè la possibilità di mettere tutta la spesa per investimenti produttivi fuori dal calcolo del deficit. Al prossimo vertice europeo se ne comincerà al massimo a parlare, perché prima va deciso quali sono investimenti produttivi e quali invece sono spese travestite. La Germania non vuole aprire scorciatoie per i furbi nel patto appena scritto. E va notato che tra le proposte di Hollande mancano proprio quelle più radicali come la golden rule o gli «eurobond ». Il nuovo presidente francese è in realtà partito molto basso, e, come sempre avviene al suk europeo, rischia di avere anche meno di quanto chiede. E una ragione c’è: la crisi greca.
La tragedia nazionale in corso ad Atene può infatti aprire un gorgo capace di risucchiare molti altri Paesi. Se per Spagna e Italia il contagio rischia di venire da una crisi di fiducia sul debito, come dimostra l’impennata degli spread, per la Francia può avvenire attraverso il sistema bancario, molto esposto con la Grecia. Hollande scoprirà che c’è un solo modo per proteggersi dai mercati: stare attaccato alla Germania.
Come ha scritto ieri Franco Venturini, il voto tedesco non autorizza dunque a credere in una svolta keynesiana. In Germania non esiste un «partito della spesa». Anzi, si potrebbe aggiungere che l’ennesima batosta della sinistra radicale di Linke, nostalgica dell’assistenzialismo dell’Est, e la sorprendente tenuta dei liberali, alleati del cancelliere, dimostrano piuttosto il contrario. In Germania non è nato nessun partito anti-euro o anti-austerità, come nel resto d’Europa. I sondaggi dicono che il 70% dei tedeschi non darebbe un soldo ai greci se prima non eleggono un governo che rispetta i patti. E la Spd non è certo un partito sbarazzino. Nel 2005 Schröder perse le elezioni, a causa del successo della sinistra estrema, proprio perché aveva portato a compimento un duro programma di riforme del welfare che trasformarono la Germania da «malato d’Europa» in Paese del «secondo miracolo economico». Dopo di lui fu un ministro delle Finanze socialdemocratico, Steinbrück, a inserire il vincolo del pareggio di bilancio nella Grande Coalizione guidata dalla Merkel. I partiti popolari tedeschi sanno essere impopolari, quando serve. Se qualcuno si è dunque convinto che stia per tornare l’epoca dei pasti gratis, si sbaglia. Alexis Tsipras, il leader della nuova sinistra greca, li propone letteralmente per gli studenti e metaforicamente per tutti i concittadini. Ma la sua idea che si possa restare nell’euro senza rispettare le regole europee è il contagio greco che la Germania teme più di ogni cosa. E farà di tutto per impedirlo.
 
allora, stesso grafico sull indice italiano.
nn zoomato e zoomato.
o qui siamo in area di bottom e rimbalziamo, rimbalzo inteso come da parola, quindi nn inversione di trend, oppure cari amici miei, se dovessimo rompere il 100% di fibo, meglio aprire gli short xche' molto probabilmente andiamo a rivedere i minimi di marzo 2009.
io, penso che una reazione , quindi un rimbalzo ci possa stare, ma facciamo molta attenzione a stoppare o a coprirci al cedimento del fibonacci, xche' c'e' un gran rischio di avvitamento dei valori;)
 

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