Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
questo di seguito e' un articolo , tratto dal sole 24 ore, a mio avviso molto interessante e ben strutturato, un po' lunghetto ma poco noioso, che fa capire bene come mai La Germania e' contraria agli eurobond.

Vi consiglio di leggerlo :)



Tre paracadute a rischio di buchi


Per convincere i tedeschi ad abbandonare l'amato deutsche mark a favore dell'euro furono fatte due promesse: 1) la Banca centrale europea sarà altrettanto brava della Bundesbank nel tenere l'inflazione sotto controllo; 2) la Germania non dovrà mai intervenire per salvare altri Paesi. La prima promessa è stata ampiamente mantenuta. La seconda fu mantenuta solo fino al maggio 2010, quando iniziò il salvataggio della Grecia prima e dell'Irlanda e Portogallo poi.

Dimenticare queste promesse, come avviene nel dibattito politico e giornalistico italiano, significa non comprendere i vincoli e la posizione del Governo tedesco. Purtroppo, gli strumenti proposti per risolvere la crisi dell'euro (European financial stability facility, eurobond, e acquisti sul mercato secondario della Bce) violano l'una o l'altra promessa (o entrambe). Essi sono quindi un rischio per l'Europa unita, perché se l'euro verrà salvato violando le due promesse, sarà per sempre causa di risentimento da parte dei tedeschi.


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Per capirlo, è fondamentale partire da una relazione semplicissima, ma spesso dimenticata: il debito sovrano non è altro che tassazione differita. Assumiamo un tasso di interesse in assenza di rischio di default (cioè tripla A) del 3%. E supponiamo per semplicità che tutti i titoli pubblici siano delle consol, cioè dei titoli che pagano una cedola fissa ogni anno per sempre (la logica non cambia se consideriamo titoli a scadenza). Se la Grecia non ha soldi per pagare 100 euro di pensioni oggi, emette un titolo con cedola di 3 euro, impegnandosi quindi a raccogliere 3 euro di tasse in più all'anno per sempre. Il valore attuale di questo flusso di imposte future è esattamente 100 euro, il prezzo del titolo.

Se ora il mercato si convince che, con una probabilità del 3%, la Grecia non riuscirà a raccogliere 3 euro extra in tasse e non pagherà la cedola del debito emesso, richiederà un interesse del 6%: il 3% aggiuntivo compensa esattamente il rischio di default. Di conseguenza, il valore di mercato del debito greco (che ha una cedola del 3%) si dimezza.
Il ruolo dell'Etsf

Con queste premesse, consideriamo l'effetto dei vari meccanismi di intervento. L'European financial stability facility (Efsf) è un'entità fuori bilancio che emette bond con una garanzia di tutti i Paesi dell'area euro, all'incirca proporzionale al Pil di ciascuno. Grazie alla garanzia dei Paesi più solidi si finanzia a tasso AAA pari al 3%, per prestare ai Paesi a rischio. Ovviamente l'operazione ha senso solo se l'Efsf presta alla Grecia a meno del 6%, diciamo al 4,5 per cento. Al pubblico ignaro l'Efsf appare dunque come un'alchimia magica in grado di trasformare il piombo in oro, per cui tutti ci guadagnano: l'Efsf guadagna la differenza tra un tasso attivo del 4,5% e un tasso passivo del 3%, e la Grecia paga solo il 4,5% invece che il 6% di mercato.

In realtà, l'Efsf sta sussidiando la Grecia, violando la seconda promessa. Se infatti la Grecia fa default sul suo debito verso l'Efsf, per rimborsare il debito che ha emesso l'Efsf dovrà far ricorso alle entrate fiscali dei Paesi garanti, Germania in primis. Ma anche se la Grecia non fa default riceve un sussidio, più occulto, dalla Germania: a parità di rischio, investendo sul mercato il contribuente tedesco avrebbe potuto ricevere il 6% invece del 4,5.

Finché si tratta dei tre piccoli Pig, la cosa può passare inosservata al contribuente tedesco. Ma quando si comincia a parlare di Italia e Spagna il ragionamento è molto diverso. Non solo il problema politico con la Germania diventa quasi insormontabile, ma è anche probabile che l'intervento dell'Efsf risulti inutile.

Per capirlo, supponiamo un intervento per Spagna e Italia simile al primo intervento sulla Grecia, nel 2010; il suo scopo era isolare la Grecia dal mercato per tre anni, assicurando finanziamenti sufficienti a rimborsare i titoli in scadenza, più il disavanzo di ogni anno. Quell'intervento si rivelò presto insufficiente e dovette essere raddoppiato; possiamo quindi considerarlo un intervento minimale.

I debiti pubblici italiano e spagnolo sono rispettivamente di 1.840 e 640 miliardi. Assumendo una maturità media di 6 anni, e considerando che il disavanzo annuale è o sarà circa zero (un'ipotesi ottimista), per ritirare questi Paesi dal mercato per tre anni occorrono circa 1.250 miliardi (cioè un sesto di 1.840 + 640, per tre anni). La capacità di spesa dell'Efsf dovrebbe passare dai 440 miliardi attuali a 1.690 miliardi.

Ma l'impatto sul debito pubblico dei Paesi garanti sarebbe quasi il doppio. Il motivo è che, per godere della tripla A, l'Efsf deve essere in grado di coprire ogni emissione interamente con le garanzie dei soli Paesi a tripla A. Poiché questi comprendono circa il 60% dei Paesi che partecipano all'Efsf, ogni Paese deve prestare una garanzia del 165% (1,65 X 0,60 = 1, circa).

Quindi, un Efsf minimale per tentare di salvare Spagna e Italia aggiungerebbe quasi 30 punti percentuali di Pil al debito pubblico di Francia e Germania (si veda la tabella allegata)! Come nel caso degli Usa, l'impensabile diverrebbe improvvisamente realtà: Francia e Germania perderebbero la tripla A, vedendo aumentare significativamente il costo a cui devono prendere a prestito. Si tratterebbe di un suicidio politico per Sarkozy e la Merkel, senza contare che un'Europa senza Paesi a tripla A sarebbe come una nave senza ancora.

Ma i problemi non finiscono qui. Un intervento dell'Efsf di queste dimensioni sarebbe problematico per altri due motivi. Lo scopo ultimo di qualsiasi salvataggio è ridurre il debito pubblico di un Paese. L'Efsf può farlo prestando fondi a Grecia o Italia, che li utilizzano per comprare il proprio debito, oppure direttamente acquistando titoli greci e italiani.

Finché il debito pubblico vale il 50% del valore facciale, con 10 miliardi di euro si cancellano 20 miliardi di debito pubblico: un affare, sembrerebbe (almeno per Grecia e Italia: come prima, il contribuente tedesco paga la differenza). Ma un buy-back di proporzioni non irrisorie comporterebbe un aumento immediato del prezzo dei titoli, vanificando gran parte dei vantaggi.

Il secondo problema è in un certo senso l'opposto: la maggior parte dei titoli di Stato detenuti da banche a assicurazioni è a bilancio al prezzo storico (molto vicino al valore facciale), e non al prezzo di mercato ('marked-to-market') che è ovviamente molto inferiore. Un programma di buy-back costringerebbe banche e assicurazioni a vendere a prezzi di mercato e quindi a riconoscere le perdite sui titoli. Sorprendentemente, l'intervento dell'Efsf potrebbe dunque avere un effetto deleterio sulla stabilità del sistema finanziario europeo.

Il risentimento che si creerebbe in Germania sarebbe dunque ulteriormente esacerbato dal fatto che l'intervento dell'Efsf sarebbe probabilmente comunque inutile, come dimostra il caso greco: 1.250 miliardi regalati a Spagna e Italia (o agli odiati 'speculatori'), per vederle fallire lo stesso!

Il peso degli eurobond
Nella versione più semplice - ma anche quella che viene discussa più frequentemente dai politici e sui giornali - gli eurobond sono molto simili all'Efsf, con una differenza che li rende uno strumento molto pericoloso. I prestiti dell'Efsf sono ben specificati: è chiaro chi è il debitore (Grecia, Portogallo, Irlanda), e chi deve pagare in caso di insolvenza dei debitori: ogni Paese dell'Eurozona per una ben specificata percentuale del totale. Al contrario, non è affatto chiaro come e dove debba essere speso ogni euro che venga raccolto quando viene emesso un eurobond, ma in teoria ogni Paese ne è pienamente responsabile in solido. Un eurobond può essere usato per il ponte sullo Stretto di Messina, ma ogni Paese ne è responsabile, e per l'intero ammontare. Come può funzionare un'unione del genere?

Incredibilmente, politici e commentatori nostrani ignorano completamente questo problema colossale. Ma anche se venisse risolto, l'eurobond dovrebbe affrontare lo stesso problema dell'Efsf: Italia e Spagna pagheranno interessi più bassi, Francia e Germania più alti, e il rating di queste ultime ne verrà compromesso.

Non ci dovrebbe essere niente di sorprendente in questo: se due imprese identiche hanno un diverso livello di indebitamento e una prende a prestito al 6% e l'altra al 3 per cento, fondendosi insieme le due imprese prenderanno a prestito al 4,5%; una ci guadagna ma l'altra ci perde, e in aggregato non c'è nessuno vantaggio netto.

I promotori più avveduti dell'eurobond sostengono che essi porteranno un vantaggio in termini di liquidità. Certo, il mercato degli eurobond sarebbe sicuramente più esteso e liquido di quello dei titoli finnici od olandesi, ma è difficile pensare a un effetto superiore a 30-40 punti base (0,3-0,4 per cento), chiaramente non abbastanza per compensare questi Paesi per l'aumento delle garanzie che devono estendere al Sud Europa. E gli eurobond non sarebbero certo più liquidi del Bund tedesco: per la Germania non c'è dunque nemmeno la piccola consolazione di un modesto effetto liquidità.

Nonostante la straordinaria ipocrisia del dibattito, la realtà incontrovertibile è dunque che gli eurobond, come l'Efsf, comportano un forte trasferimento di risorse da Germania e altri Paesi verso il Sud Europa, in palese violazione della seconda promessa. C'è da stupirsi che spagnoli e italiani siano entusiasti fautori dell'eurobond, mentre i tedeschi sono molto più freddi? A parti invertite, politici, economisti e giornalisti italiani farebbero esattamente lo stesso dei tedeschi. E ne abbiamo un esempio concreto: quando l'Argentina fece default sui suoi bond, non ci risulta che alcun politico o commentatore italiano abbia proposto una emissione congiunta di bond italo-argentini per aiutare quel Paese; anzi, molti cavalcarono la protesta dei tanti cittadini italiani che rimasero presi nel default, e non ebbero alcuna pietà per un Paese in gravissima difficoltà.

Le scelte della Bce
È opinione diffusa che la Bce possa contribuire a salvare i Paesi a rischio a costo quasi zero. Questa opinione è errata. Per comprenderlo, pensiamo a come opera la Bce. Quando compra titoli di Stato italiani per 20 miliardi, come in questi giorni, la Bce può pagarli vendendo altre attività meno rischiose, come titoli tedeschi, per 20 miliardi, oppure creando base monetaria. Nel primo caso non cambia il passivo totale della Bce, ma solo la composizione dell'attivo: il suo attivo è diventato più rischioso. Cosa succede se l'Italia fa default, diciamo del 50%? L'attivo della Bce scende di 10 miliardi e quindi la Bce va ricapitalizzata di 10 miliardi. Ancora una volta, il costo viene sopportato dal contribuente tedesco, esattamente come nel caso di Efsf ed eurbond, violando la seconda promessa.

La Bce può anche comprare titoli creando base monetaria. È quello che oggi si chiama pomposamente quantitative easing, ma non è altro che la monetizzazione del debito tanto popolare nell'Italia degli anni Settanta. Come ben sappiamo, ciò rischia di generare inflazione, violando la prima promessa fatta con l'introduzione dell'euro. Finora gli Stati Uniti hanno evitato questo rischio perché le banche tengono l'enorme liquidità parcheggiata presso la Banca centrale, ma fino a quando? Il rischio dell'uscita dal quantitative easing è elevato.

Inoltre, gli acquisti della Bce sono utili per calmare i mercati per qualche ora, ma hanno effetti minimi. La Bce ha acquistato titoli greci, portoghesi e irlandesi per 74 miliardi, con gli effetti che sappiamo. Per avere effetti tangibili sul debito italiano e spagnolo, occorrerebbero svariate centinaia di miliardi, che la Bce non può né vorrà mai sborsare.

Il problema tedesco (e più globalmente europeo) non è quindi solo un problema economico, ma anche un grosso problema politico. Salvare l'euro violando le promesse fatte all'elettorato può causare la nascita di un partito antieuropeo in Germania. Tutti i Paesi del Nord Europa ce l'hanno, tranne la Germania, dove la destra xenofoba vive ancora dei complessi di colpa. Fino a quando?
 
intanto un saluto a tutti...:V...scusatemi , ma con tutta la buona volonta' proprio non son riuscito a essere tanto presente...un po' le vacanze...un po' il caldo...un po lo stillicicdio dei mercati ( tanto so' sempre rossi :rolleyes:)....e un po' i kuli ( femminili :D...meglio specificare qui:rolleyes:)...insomma mi son dedicato ad altro :D:D:D:D....tante cose da fare lo stesso...e cmq visto il clima ...mi sa che da martedi me faccio un 'altra settimanella.....al mare:D:D.....mi si dira' ...e allora che quazzo tradi , fai sempre bisboccia:rolleyes::rolleyes:...e 'g'avete rason....:up:.....ma gia' tempo fa in un post avevo manifestato il mio "cambio di rotta " per ,motivi lavorativi ( e altro ).....e diciamo che ci sto' prendendo gusto:D....cosi' per disintossicarmi me ne son pure andato al mare senza pc, portatili, quazi e mazzi vari...seguivo ogni tanto dal tel...e amen..e ho scoperto che non stavo poi cosi' male:D:D:D:D...cmq , prima di svolazzare via un 'altra settimanella due kazzate in croce di analisi le devo ...almeno all'amico 99...

comincio col ns.....
allora qualche mese fa si era individuato con successo un buon punto di entrata sciot...( direi che eravam in piu' di uno ad averci visto giusto...e ci si e' fatti 2 soldini)....poi sembrava tutto a posto...target tra i 19000 e 18500....annuale che sembrava chiuso e ripartire , candela propiziatoria weekly a luglio ecc ecc...tanto che io stesso due cippetti su lottomatica , mediobanca , e UC me li accatto....poi....:titanic::titanic::titanic:...e qui devo dire una cosa ( intanto grazie sempre alla regola degli stop....questa volta e' stata perfetta e lossato quasi niente :p)....ma quello che mi ha trattenuto dal longare pesantemente da quel punto e' stata l'analisi ad minkiam fatta su spx,,,,dove mi mancava un minimo per chiusura del loro annuale ( e direi che poi l'an fatto:lol::lol::lol:)...sui 1200-1230 di spx ( come avevo detto su questo 3d )...e qui mi an fatto un 'altro gran bel favore sfasciandosi senza indugi...cosi' mi han tolto il pensiero...certo non ho operato ...ma almeno ero furi dal guazzabuglio ( e forse non e' poco :-o)

qui inoltre devo fare un 'immenso inchino a un forumer di IO ...tale FIBMASTER....l'unico che io abbia letto ....che senza nessun se e senza nessun ma , che in corrispondenza sul nostrano ( come tempi ) di quel pattern cerchiato ,ha inviduato sull'spx un 'abandonaded baby e ha sentenziato " da qui ci sfasciamo fino a 900 di spx ":eek::eek::eek:..ora i 900 non li abbiam ancora visti ...ma :titanic::titanic: dire una roba cosi' piu' di un mese prima.....e stikazzi:-o

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ora...in tanti si chiedono ...e' finita...non e' finita..mahh...io ho sempre indicato come canale ribassista quelle tratteggiate rosse..( sara' 6 mesi che le metto )....ma forse direi che a sto punto quella da tenere in considerazione e' la tratteggiata nera :specchio:....e' vero che siam fuori ormai dal kelther channel ...ma di anomalie ormai ne abbiam viste tante...anche quegli oscillatori che eran perfettamente tarati sugli intermedi dal 2009 mi si sono fusi sto' giro ( elisse piccola blu )...e forse un po' di sicurezza long ci potra' essere solo su rottura up di quella trend sotto...nel mezzo ancora tanta vola...con casini enormi per chi fa mini e fib a marginare sedute che potran essere molto nervose
Forse vero ossigeno ( dopo inutili mosse di stop short, di politiche incerte soprattuto in italia..dove prima la manovra era da 20..poi 40...adesso sembra di 55 ma gia' si parla di 70:specchio::specchio:..dilettanti allo sbaraglio :-o)...potrebbe venire dagli eurobond ,,,ma sarebbe un gioketto che alla Germania ( quindi alla bce ;) in pratica )potrebbe venire a costare parekkio.....e non so mica...:rolleyes:..visto che il 73% dei krukki so' contrari:-o:specchio:.....probabilmente avremo un 'altra soluzione pasticciata che non servira' a un quaz:-o:rolleyes:...insomma fatto un esercio anche di stile...prendete il grafo sopra ..e "specchiatelo"...cioe' i minimi diventan massimi e vicevera....cosa vi aspettereste?....a me vian da dire doppio max:titanic::titanic:....in tutti casi ho sentito cose del tipo " si ma tanto ci stiam sfasciando tutti, usa , dax eccc ) ....son mica tanto daccordo:-o
che l'annegone abbia preso un po' tutti si....ma le rekkie son ancora sopra di un bel po' dai minimi;)...i kartofen an cmq un governo un po' piu'0 stabile ( e se ce buttan amare la Merkel diventa una star ) e la loro economia viaggia un po' meglio della ns:cool:.....noi siam invece a pecora...con un governo di incapaci ( adesso il guru del momento e' un vecchio , biascicante in canottiera che manda affagulo tutti e fuma il sigaro...mi sembra nonna abelarda:sad::sad::sad::sad:)...poi ci son nani, ballerine, finti maghi ( tremorti in primis ) che scuda al 5% poi piange e sbaglia una manovra ( dopo averlka completamente negata solo 3 mesi fa ) di " solo " 70 mld:rolleyes::rolleyes::rolleyes::rolleyes:, ....insomma manca la donna cannone ( perche' di pagliacci ce ne' in abbondanza ) e sembra il circo barlum:-o.....ci rendiam conto?:sad::sad::sad::sad::sad::sad::sad:

cmq ...spx ....qurllo che mi ha salavto il chiulo:-o....monthly...ne parlai con DRIVE ( a cui faccio sempre tanti i n bocca al lupo )....mi mancava un minimo ...e lo spazio di una candelina rossa c'era in quel cerchietto ....per poi configurare una 5 di estensione up....direi che la candela l'an fatta ...e stikazzi:-o.....cuneo rotto sicuro....analisi quindi di fondo sbagliata....ma che a me ha tolto di impaccio ( a volte e' utilissimo aspettare una settimana :D:-o)

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....cmq sia.... a questo punto ...ormai il pessimismo e' cosmico....adesso a parole son quasi tutti sciott ( ma di fatto si e' poi scesi nella classica delle regole ...tanti a dire e' da troppo che e' short ...e si continua a scendere:D)..... ma come detto tempo fa...non necessariamente scarsi volumi son una finta ....( a volte mancan solo i compratori:D:D:D)...e qundo si vedon buchi sul book di titoli come SAIPEM ( cosa di cui avevo avvertito) vuol dire che si vende allegramente alla meglio....( e oro verso i 2000 ...che son sempre convinto che ci vada )....e che il coltello che cade l'e difficile da agguantare al volo:-o

in tutti i casi ....questi gg ho anche un po' riflettuto ...fuori dal krak del 2000 ...perche' rogitavo a gennaio e dovevo buttare i soldi per l'acquisto della mia prima casa....:specchio::specchio:...fuori dal krak del 2008 e anzi preso un pezzo di discesa e una meta' della risalita ( quant'era bella UC li:D:D:D)....e fuori da questo solo perche' ho voluto aspettare una settimana in piu' e un inimo che non mi tornava .....facendo bene i conti...mi sembra di aver avuto piu' kulo che bravaura....:rolleyes::rolleyes::rolleyes:...forse e' il caso di dedicarsi ad altro:D:D:D:lol::lol::lol:...ci pensero'....e ci sto gia' pensando;)

vi lascio con 2 cosine interessanti ...anche se sul russel...magari troppo cercata e prorio per questo non si avverera'..:-o:ciao:

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Ultima modifica:
bentornato kuelo e grazie per la tua analisi e i grafici...certo che oltre alla bravura il :ciapet: non guasta mai...soprattutto in questo 3d :D

Quindi per te i minimi son vicini su spoore?

Buona domenica
 
..intanto un saluto anche a te :up:...poi guarda....il target dei 900 era del FIBMASTER....che a prescindere da tutto e' sicuramente persona degna e capace...io mi limito a dire che a ben guardare dopo la crakkata ....l'indice spx ha sbattuto la testa del rimba esattamente sul 50% dell'annuale e poi sta ridiscendendo....che non e' esattamente bella cosa:-o:specchio:.....e ora e' acontatto coi 1120..che son area supporto....in teoria da qui fin a 1040 circa ...e' area di " statiche " e di forte supporto.... poi la diffrenza molto probabilmente la faran le news e la capacita di capire se gli amerikkioni stan veramente scivolando in recessione ( e allora area detta non reggera' e i 900 saran altamente probabili )....oppure se ci sara ripresa di fondo ....allora tornera' fiducia sui mercati e nelle istituzioni ( che adesso non c'e' piu' )....e quindi da questa base 1050-1120 potranno ripartire....certo L'ECRI index nin promette molto di buono :rolleyes::rolleyes::rolleyes::specchio:

anche sul ns.... se impostiamo la vecchia regola della 45° a supporto della "validita" di un trend...vediam che nelle due ultime settimane ci siam discostati....in teoria lo spazio per una " spalla dx " di rimbalzo ci sarebbe ...ma secondo me in mancanza di VERE MISURE , CONCRETE, E CONCORDATE RISULTATO DI UNA EUROPA UNITA....sara' difficile che possa concretizzarsi con buon respiro...gatti morti insomma:-o:ciao:
 
Ultima modifica:
ciao kuelo;)

in chiave intermarket si e' assistito nelle ultime settimane a cavallo tra luglio e agosto un durissimo colpo sull'equity in favore dei bond, la forza e' passata in mano al reddito fisso, prima in Europa poi in USA.
IL MOVIMENTO CORRETTIVO DELL'EQUITY E' DESTINATO A DURARE, per cui nel breve x l'azionario si possono prevedere solo rimbalzi, molto probabilmente le ricoperture a favore dell equity si accompagneranno a un nuovo rafforzamento dell euro con probabile target verso area 1.5 su USD
 
Ultima modifica:
20:12 21 AGO 2011

(AGI) Berlino - Le turbolenze attuali dei mercati non presentano rischi di recessione per la Germania, mentre l'introduzione di Eurobond non risolverebbe la crisi. Lo ha affermato questa sera Angela Merkel in un'intervista alla seconda rete televisiva pubblica Zdf .
 
 
questo di seguito e' un articolo , tratto dal sole 24 ore, a mio avviso molto interessante e ben strutturato, un po' lunghetto ma poco noioso, che fa capire bene come mai La Germania e' contraria agli eurobond.

Vi consiglio di leggerlo :)



Tre paracadute a rischio di buchi


Per convincere i tedeschi ad abbandonare l'amato deutsche mark a favore dell'euro furono fatte due promesse: 1) la Banca centrale europea sarà altrettanto brava della Bundesbank nel tenere l'inflazione sotto controllo; 2) la Germania non dovrà mai intervenire per salvare altri Paesi. La prima promessa è stata ampiamente mantenuta. La seconda fu mantenuta solo fino al maggio 2010, quando iniziò il salvataggio della Grecia prima e dell'Irlanda e Portogallo poi.

Dimenticare queste promesse, come avviene nel dibattito politico e giornalistico italiano, significa non comprendere i vincoli e la posizione del Governo tedesco. Purtroppo, gli strumenti proposti per risolvere la crisi dell'euro (European financial stability facility, eurobond, e acquisti sul mercato secondario della Bce) violano l'una o l'altra promessa (o entrambe). Essi sono quindi un rischio per l'Europa unita, perché se l'euro verrà salvato violando le due promesse, sarà per sempre causa di risentimento da parte dei tedeschi.


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Per capirlo, è fondamentale partire da una relazione semplicissima, ma spesso dimenticata: il debito sovrano non è altro che tassazione differita. Assumiamo un tasso di interesse in assenza di rischio di default (cioè tripla A) del 3%. E supponiamo per semplicità che tutti i titoli pubblici siano delle consol, cioè dei titoli che pagano una cedola fissa ogni anno per sempre (la logica non cambia se consideriamo titoli a scadenza). Se la Grecia non ha soldi per pagare 100 euro di pensioni oggi, emette un titolo con cedola di 3 euro, impegnandosi quindi a raccogliere 3 euro di tasse in più all'anno per sempre. Il valore attuale di questo flusso di imposte future è esattamente 100 euro, il prezzo del titolo.

Se ora il mercato si convince che, con una probabilità del 3%, la Grecia non riuscirà a raccogliere 3 euro extra in tasse e non pagherà la cedola del debito emesso, richiederà un interesse del 6%: il 3% aggiuntivo compensa esattamente il rischio di default. Di conseguenza, il valore di mercato del debito greco (che ha una cedola del 3%) si dimezza.
Il ruolo dell'Etsf

Con queste premesse, consideriamo l'effetto dei vari meccanismi di intervento. L'European financial stability facility (Efsf) è un'entità fuori bilancio che emette bond con una garanzia di tutti i Paesi dell'area euro, all'incirca proporzionale al Pil di ciascuno. Grazie alla garanzia dei Paesi più solidi si finanzia a tasso AAA pari al 3%, per prestare ai Paesi a rischio. Ovviamente l'operazione ha senso solo se l'Efsf presta alla Grecia a meno del 6%, diciamo al 4,5 per cento. Al pubblico ignaro l'Efsf appare dunque come un'alchimia magica in grado di trasformare il piombo in oro, per cui tutti ci guadagnano: l'Efsf guadagna la differenza tra un tasso attivo del 4,5% e un tasso passivo del 3%, e la Grecia paga solo il 4,5% invece che il 6% di mercato.

In realtà, l'Efsf sta sussidiando la Grecia, violando la seconda promessa. Se infatti la Grecia fa default sul suo debito verso l'Efsf, per rimborsare il debito che ha emesso l'Efsf dovrà far ricorso alle entrate fiscali dei Paesi garanti, Germania in primis. Ma anche se la Grecia non fa default riceve un sussidio, più occulto, dalla Germania: a parità di rischio, investendo sul mercato il contribuente tedesco avrebbe potuto ricevere il 6% invece del 4,5.

Finché si tratta dei tre piccoli Pig, la cosa può passare inosservata al contribuente tedesco. Ma quando si comincia a parlare di Italia e Spagna il ragionamento è molto diverso. Non solo il problema politico con la Germania diventa quasi insormontabile, ma è anche probabile che l'intervento dell'Efsf risulti inutile.

Per capirlo, supponiamo un intervento per Spagna e Italia simile al primo intervento sulla Grecia, nel 2010; il suo scopo era isolare la Grecia dal mercato per tre anni, assicurando finanziamenti sufficienti a rimborsare i titoli in scadenza, più il disavanzo di ogni anno. Quell'intervento si rivelò presto insufficiente e dovette essere raddoppiato; possiamo quindi considerarlo un intervento minimale.

I debiti pubblici italiano e spagnolo sono rispettivamente di 1.840 e 640 miliardi. Assumendo una maturità media di 6 anni, e considerando che il disavanzo annuale è o sarà circa zero (un'ipotesi ottimista), per ritirare questi Paesi dal mercato per tre anni occorrono circa 1.250 miliardi (cioè un sesto di 1.840 + 640, per tre anni). La capacità di spesa dell'Efsf dovrebbe passare dai 440 miliardi attuali a 1.690 miliardi.

Ma l'impatto sul debito pubblico dei Paesi garanti sarebbe quasi il doppio. Il motivo è che, per godere della tripla A, l'Efsf deve essere in grado di coprire ogni emissione interamente con le garanzie dei soli Paesi a tripla A. Poiché questi comprendono circa il 60% dei Paesi che partecipano all'Efsf, ogni Paese deve prestare una garanzia del 165% (1,65 X 0,60 = 1, circa).

Quindi, un Efsf minimale per tentare di salvare Spagna e Italia aggiungerebbe quasi 30 punti percentuali di Pil al debito pubblico di Francia e Germania (si veda la tabella allegata)! Come nel caso degli Usa, l'impensabile diverrebbe improvvisamente realtà: Francia e Germania perderebbero la tripla A, vedendo aumentare significativamente il costo a cui devono prendere a prestito. Si tratterebbe di un suicidio politico per Sarkozy e la Merkel, senza contare che un'Europa senza Paesi a tripla A sarebbe come una nave senza ancora.

Ma i problemi non finiscono qui. Un intervento dell'Efsf di queste dimensioni sarebbe problematico per altri due motivi. Lo scopo ultimo di qualsiasi salvataggio è ridurre il debito pubblico di un Paese. L'Efsf può farlo prestando fondi a Grecia o Italia, che li utilizzano per comprare il proprio debito, oppure direttamente acquistando titoli greci e italiani.

Finché il debito pubblico vale il 50% del valore facciale, con 10 miliardi di euro si cancellano 20 miliardi di debito pubblico: un affare, sembrerebbe (almeno per Grecia e Italia: come prima, il contribuente tedesco paga la differenza). Ma un buy-back di proporzioni non irrisorie comporterebbe un aumento immediato del prezzo dei titoli, vanificando gran parte dei vantaggi.

Il secondo problema è in un certo senso l'opposto: la maggior parte dei titoli di Stato detenuti da banche a assicurazioni è a bilancio al prezzo storico (molto vicino al valore facciale), e non al prezzo di mercato ('marked-to-market') che è ovviamente molto inferiore. Un programma di buy-back costringerebbe banche e assicurazioni a vendere a prezzi di mercato e quindi a riconoscere le perdite sui titoli. Sorprendentemente, l'intervento dell'Efsf potrebbe dunque avere un effetto deleterio sulla stabilità del sistema finanziario europeo.

Il risentimento che si creerebbe in Germania sarebbe dunque ulteriormente esacerbato dal fatto che l'intervento dell'Efsf sarebbe probabilmente comunque inutile, come dimostra il caso greco: 1.250 miliardi regalati a Spagna e Italia (o agli odiati 'speculatori'), per vederle fallire lo stesso!

Il peso degli eurobond
Nella versione più semplice - ma anche quella che viene discussa più frequentemente dai politici e sui giornali - gli eurobond sono molto simili all'Efsf, con una differenza che li rende uno strumento molto pericoloso. I prestiti dell'Efsf sono ben specificati: è chiaro chi è il debitore (Grecia, Portogallo, Irlanda), e chi deve pagare in caso di insolvenza dei debitori: ogni Paese dell'Eurozona per una ben specificata percentuale del totale. Al contrario, non è affatto chiaro come e dove debba essere speso ogni euro che venga raccolto quando viene emesso un eurobond, ma in teoria ogni Paese ne è pienamente responsabile in solido. Un eurobond può essere usato per il ponte sullo Stretto di Messina, ma ogni Paese ne è responsabile, e per l'intero ammontare. Come può funzionare un'unione del genere?

Incredibilmente, politici e commentatori nostrani ignorano completamente questo problema colossale. Ma anche se venisse risolto, l'eurobond dovrebbe affrontare lo stesso problema dell'Efsf: Italia e Spagna pagheranno interessi più bassi, Francia e Germania più alti, e il rating di queste ultime ne verrà compromesso.

Non ci dovrebbe essere niente di sorprendente in questo: se due imprese identiche hanno un diverso livello di indebitamento e una prende a prestito al 6% e l'altra al 3 per cento, fondendosi insieme le due imprese prenderanno a prestito al 4,5%; una ci guadagna ma l'altra ci perde, e in aggregato non c'è nessuno vantaggio netto.

I promotori più avveduti dell'eurobond sostengono che essi porteranno un vantaggio in termini di liquidità. Certo, il mercato degli eurobond sarebbe sicuramente più esteso e liquido di quello dei titoli finnici od olandesi, ma è difficile pensare a un effetto superiore a 30-40 punti base (0,3-0,4 per cento), chiaramente non abbastanza per compensare questi Paesi per l'aumento delle garanzie che devono estendere al Sud Europa. E gli eurobond non sarebbero certo più liquidi del Bund tedesco: per la Germania non c'è dunque nemmeno la piccola consolazione di un modesto effetto liquidità.

Nonostante la straordinaria ipocrisia del dibattito, la realtà incontrovertibile è dunque che gli eurobond, come l'Efsf, comportano un forte trasferimento di risorse da Germania e altri Paesi verso il Sud Europa, in palese violazione della seconda promessa. C'è da stupirsi che spagnoli e italiani siano entusiasti fautori dell'eurobond, mentre i tedeschi sono molto più freddi? A parti invertite, politici, economisti e giornalisti italiani farebbero esattamente lo stesso dei tedeschi. E ne abbiamo un esempio concreto: quando l'Argentina fece default sui suoi bond, non ci risulta che alcun politico o commentatore italiano abbia proposto una emissione congiunta di bond italo-argentini per aiutare quel Paese; anzi, molti cavalcarono la protesta dei tanti cittadini italiani che rimasero presi nel default, e non ebbero alcuna pietà per un Paese in gravissima difficoltà.

Le scelte della Bce
È opinione diffusa che la Bce possa contribuire a salvare i Paesi a rischio a costo quasi zero. Questa opinione è errata. Per comprenderlo, pensiamo a come opera la Bce. Quando compra titoli di Stato italiani per 20 miliardi, come in questi giorni, la Bce può pagarli vendendo altre attività meno rischiose, come titoli tedeschi, per 20 miliardi, oppure creando base monetaria. Nel primo caso non cambia il passivo totale della Bce, ma solo la composizione dell'attivo: il suo attivo è diventato più rischioso. Cosa succede se l'Italia fa default, diciamo del 50%? L'attivo della Bce scende di 10 miliardi e quindi la Bce va ricapitalizzata di 10 miliardi. Ancora una volta, il costo viene sopportato dal contribuente tedesco, esattamente come nel caso di Efsf ed eurbond, violando la seconda promessa.

La Bce può anche comprare titoli creando base monetaria. È quello che oggi si chiama pomposamente quantitative easing, ma non è altro che la monetizzazione del debito tanto popolare nell'Italia degli anni Settanta. Come ben sappiamo, ciò rischia di generare inflazione, violando la prima promessa fatta con l'introduzione dell'euro. Finora gli Stati Uniti hanno evitato questo rischio perché le banche tengono l'enorme liquidità parcheggiata presso la Banca centrale, ma fino a quando? Il rischio dell'uscita dal quantitative easing è elevato.

Inoltre, gli acquisti della Bce sono utili per calmare i mercati per qualche ora, ma hanno effetti minimi. La Bce ha acquistato titoli greci, portoghesi e irlandesi per 74 miliardi, con gli effetti che sappiamo. Per avere effetti tangibili sul debito italiano e spagnolo, occorrerebbero svariate centinaia di miliardi, che la Bce non può né vorrà mai sborsare.

Il problema tedesco (e più globalmente europeo) non è quindi solo un problema economico, ma anche un grosso problema politico. Salvare l'euro violando le promesse fatte all'elettorato può causare la nascita di un partito antieuropeo in Germania. Tutti i Paesi del Nord Europa ce l'hanno, tranne la Germania, dove la destra xenofoba vive ancora dei complessi di colpa. Fino a quando?

Bè direi che l stesso appunto sui giornalisti può essere mossa a lui stesso.

Far passare poi che è stata la Germania forzata all'€ bè, è grossa veramente.

Tralasciando i problemi che tutti i paesi hanno, in modo diverso, la Germania ha imbrigliato i suoi maggior cpmeptitori tra cui il peggiore era l'Italia che con le sue svalutazioni competitive gli faceva i culi tondi...certo, inflazione ecc...ma intanto gli faceva il culo.

Ora, di certo la colpa è stato di Prodi e compagnia bella che hanno accettato clausule così irreali visto che la prima era una economia basata sulla moneta forte mentre la seconda sulla debole così come stanno facendo Cina e USA.

L'errorre quindi e a monte non a valle ma c'è un però, anche adesso le condizioni posson esser interpretate in modo diverso e gli accadimenti idem.

1° abbia inflazione ? se si quale ? no perchè se abbiamo inflazione reale ovvero da consumi allora la BCE ha operato bene, viceversa se l'inflazione è una inflazione importata ergo da materie prime la BCE è o pazza o criminale al soldo di qualche d'uno.
E' chiaro che l'inflazione che abbiamo deriva dai consumi di materie prime cinesi piuttosto che nostre ergo la Germania fa la furba.....

2° se è vero che non dovevano esser salvati stati, allora la Germania non doveva godere degli aiuti alla Grecia poichè aiutando il paese salvava le sue, già depresse, banche.

Diciamo chiaramente, è la stessa Germania che ha detto, per voce della merdel, che nessuno può lasciare l'€....come mai questo comportamento ? forse perchè le sue banche sono esposte ai PIGS ? forse perchè se un paese come l'Italia lascia, il suo attivo commerciale va a farsi benedire ????

E allora la smettiamo di genufletterci e oltre a insultarci, giustamente, perchè non insultiamo anche lo straniero, qualsiasi esso sia ???

Rivoglio tutti i soldi che ho dato alla Germania per la riunificazione, quelli per la Grecia, il Portogallo e l'Irlanda, i contributi versati in Europa che son maggiori di quelli ricevuti e anche i soldi che non mi hanno dato per tenere i clandestini lontano dalle LORO frontiere.

E poi ognuno per se e Dio per tutti.

La Germania sta trasmettendo al mondo il solito messaggio, in ogni parte del mondo tutti e dico tutti pensano o peggio sentono la stessa cosa passata, i tedeschi non son cambiati, i tedeschi non cambieranno mai, non ti puoi fidare dei tedeschi.

Io sono assolutamente contrario agli EuroBond ad esclusione di quelli per le infrastrutture, per ovvie ragioni, siamo esperti in questo. L'Italia diverrebbe una grande Napoli come la Grecia, tutti a parassitare perchè si vive sulle spalle di altri, una gran meridione.

Però, non vuoi gli EuroBond ? benissimo, cambiamo la politica monetaria che ti ha favortio per 10 anni e andiamo dietro ai cani, svalutazione competitiva poichè l'economie del mediterraneo lavoravano così.

Mi sembra chiaro oltra che evidente, la prima decade ha goduto la Germania, sopratutto facendo fuori i suoi competitori diretti, la seconda deve essere nostra oppure EuroBond oppure come si è fatta la moneta unica la si disfa e anzi ne facciamo una del bacino del mediterraneo che compranda, in primis, Italia, Turchia,Spagna e poi tutti i paesi arai che si affacciano nel mar di Ulisse.

Oltre che calzante, per via delle economie simile, sarebbe anche tattica oltre che etnicamente avvolgente.

Io non ho nulla da spartire con le popolazioni barbare, ho provato, mi son chinato, ho prestato l'altra guancia ma alla fine non posso far altro che vedere la realtà delle cose, cose che mai cambieranno.

E dico anche, nell'assurdo dovesse avvenire una cosa del genere, mi siederò sul divano ad osservar il francese per capire come, anche questa volta, riuscirà a sedersi al tavolo del vincitore :D ;)
 
Infatti DDUKE l'Europa dovrebbe svalutare di parecchio l euro x aiutare l export.
Un po' come fanno i cani .

Prodi sbaglio' nel cambio , l Italia a 1936,27 lo ha preso nel dedre' ;)

ll giornalista che ha scritto l articolo da me postato, sbaglia a fare il confronto
con l Argentina , e l assenza di " aiuti" da parte nostra x quel paese nel momento del default, xche' qui stiamo parlando di un Europa con la stessa moneta , teoricamente un Europa unita.
L Argentina nn mi sembra faccia parte o abbia mai fatto parte Dell euro zone;)
 
ancora non mi capacito come in questo momento noi abbiamo i tassi all1,5% e gli altri tutti a zero...mi sembra di rivivere il giugno 2008...dove come oggi dopo neanche 2 mesi il crac.

Fino ad 1 mese fa sempre la solita paranoia per l'inflazione e oggi nessuno ne fa più neanche menzione...che massa di incompetenti.

Se stai male, prima ti ristabilisci con le medicine se necessario...poi a tempo debito quando si starà meglio, le stesse si tolgono e si cammina con le proprie gambe...adesso è come se fossimo in coma e ci preoccupassimo di far passare il raffreddore.
 
Stato
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