DAL TRADING DESK:
Continuano a rincorrersi le voci sulla partecipazione al PSI. Siamo vicini al livello minimo del 66% (58% per ora) e questo dovrebbe evitare il collasso del deal, mentre le Autorità del paese si dicono fiduciose sul fatto di poter ottenere una partecipazione del 75-80%. Hanno annunciato che parteciperanno le 6 maggiori banche Greche, mentre molti fondi pensione hanno rifiutato. L’ufficialità sulla partecipazione si avrà nelle prossime 24 ore, con la scadenza ultima per l’adesione stasera alle 20.00.
Per quanto riguarda il meeting della BCE, non ci dovrebbero essere grandi notizie: nessun taglio e approccio wait-and-see, grazie al successo della seconda LTRO a 3Y, che consente al board di prendere tempo e valutare meglio la situazione. Ci sarà una revisione al ribasso delle previsioni macro (crescita negativa nel 2012, -0.2%) e questo potrebbe pesare sull’Euro, anche se l’assesment e la valutazione dei rischi per l’economia sarà nel complesso sostanzialmente immutato rispetto al meeting precedente (quando erano stati anche indicati “upside risks to inflation”). Draghi potrebbe segnalare che l’LTRO di febbraio è stata l’ultima, anche se l’ECB rimane pronta ad intervenire di fronte a segnali di stress. Ci saranno sicuramente domande sul disaccordo all’interno del board per le “ultra loose liquidity policy” e si cercherà di minimizzarle.
Secondo i nostri economisti un taglio ai tassi nel corso dell’anno rimane probabile, magari a Giugno. Il punto è che l’incertezza rimane veramente alta e la ripresa latita soprattutto nella periferia: la situazione di Spagna, Italia, Portogallo e Grecia, come fotografata dai recenti PMI, è veramente difficile.
Prima della BCE, la BoE lascerà tutto immutato, dopo aver riaperto, al passato meeting, il proprio QE per GBP50bn.
Il mercato azionario ieri ha ripreso fiato nel pomeriggio di ieri, quando dagli Stati Uniti è arrivato un ADP report positivo e soprattutto un report che parlava del lancio, da parte della Fed, di uno sterilized bond-purchase program.
Sul mercato obbligazionario, il 10Y Bund future (oggi ultimo giorno di trading per il contratto di marzo) ha toccato un nuovo massimo per il terzo giorno di fila. Per quanto riguarda i periferici, dopo un inizio giornata abbastanza difficile ieri, la domanda è tornata, sia sulle scadenze brevi (al di sotto dei 2Y) sia nell’area 10Y. Molto bene il BTPS 3/22, chapest to deliver da consegnare oggi sul future di Marzo.
Il fatto è che la domanda dei domestici rimane forte e un mix di posizioni corte unita alla scarsità di collaterale (ieri molti titoli italiani avevano repo negativo) hanno fatto si che fosse molto complesso andare a coprire i corti stessi (BTPS 3/22 aveva un repo di -2%, a fine messaggio altri titoli special ieri).
Il 5Y continua invece a sottoperformare e è estremamente cheap nel 2/5/10y fly, anche tenendo in considerazione il nuovo 3Y BTPS che verrà venduto la settimana prossima. D’altra parte, i flussi sono poco favorevoli e il 5Y sarebbe il primo ad essere colpito in un widening.
Bene l’area a 30Y, con un richening di 7bps. Continua anche l’overperformance rispetto alla Spagna.
Altra dose di Roubini in allegato.
Repo negativi ieri:
Btps feb13
Btps apr14
Btps nov14
Btps feb15
Btps jan16
Btps sep21
Btps mar22
Btps jan26