Posto una mia riflessione , in ottica di medio-lungo.
La mia operativita' si ferma con oggi , e riprendera' fine agosto/ primi di settembre.
...I mercati finanziari sono sostenuti dalle autorità monetarie in un contesto precario e nn appena sembravano delinearsi rischi di pericolose cadute , si son moltiplicati gli interventi verbali x evitarle. Ma in un quadro congiunturaleinternazionale sempre più difficile nn si intravedono al momento soluzioni definitive ai problemi dell Europa e la recessione x Italia e Spagna e' destinata a mio modo di vedere a peggiorare nei prox mesi rendendo sempre piu' probabili interventi di salvataggio. Questo più o meno e' in sintesi lo scenario nel quale i mercati continuano a oscillare, tra speranze come l ultima dichiarazione di Draghi e rischi di ulteriori azioni fiscali restrittive x tappare i buchi finanziari che emergono in alcune regioni autonome di Italia e Spagna .
Penso che gli aiuti ci saranno ma richiederanno precisi programmi di politica fiscale e il rally che stiamo vivendo sui mercati periferici rimarrà a mio modo di vedere attuale solo un rally e non un inversione stabile o un inizio di bull market.
La situazione economica anche in America si fa evidentemente più difficile dove e' sempre più chiaro che l economia nn raggiungerà i target di crescita atteso x il 2012 dalla FED.
Presumo che tra qualche settimana inizieremo a leggere report con revisioni a ribasso , accompagnati xo' dai consueti comunicati che l economia e' destinata a riprendersi gia' nel 2013 , anche se , nessuno di noi saprebbe il come e il perché .
Sappiamo già che la FED e' pronta a intervenire se la situazione economica dovesse peggiorare ma dato che la situazione economica americana sta già peggiorando il nn intervento della FED e' semplicemente dovuto dal fatto che poi, dopo il QE nn avrebbero più altre cose da fare
Solitamente in questi caso si cerca di gestire l aspettativa d intervento il più a lungo possibile con il risultato che molto probabilmente quando arrivera' i mercati scenderanno e proprio sulla notizia de QE sara' ora si shortare sp500![]()
Le parole di Draghi espongono la BCE a un rischio di credibilità xche' ora tutti si aspettano acquisti illimitati di tit. Di stato , credo xo' che le dichiarazioni siano state fatte anche in questo caso x gestire le aspettative sperando che i mercati nn pretenda di verificare poi se i comunicati siano credibili...........
Comunque sia , il cosi' detto " fondo salva spread" agirà solo su specifiche condizioni che verranno imposte a carico dei paesi che vi ricorreranno e nn saranno fondi a fondo perduto, quindi cari amici, si fa sempre piu' concreto lo scenario che x ottenere gli aiuti si dovrà andare avanti con politiche di risanamento e sarà dunque difficile avere nei prossimi mesi la crescita economica .
In questa situazione mi e' molto difficile pensare a un mercato TORO nel prossimo futuro, anche se molti analisti , evidenziano le valutazioni storiche molto attraenti da un punto di vista fondamentale, ma questo non e' un mercato da fondamentali aziendali bensì un mercato concentrato sulla crescita e sui debiti.
L'attuale rally potrebbe ancora continuare , vista l'euforia delle ultime sedute, ma nn vorrei che presto o toradi si possa trasformare in un'arma a doppio taglio.
Rimango ancora poco propenso a creare posizioni long di lungo e forse sarebbe meglio concentrarsi al solo trading di breve respiro
Adesso vi saluto augurandovi di passare un sereno agosto, magari con qualche bella gnocca ,
Ciao ragazzi buona estate !! Ci " rivedremo" a settembre !
Grazie 1000! anche a te se ci andrai , altrimenti buone cose comunqueBuone vacanze 99 !!
(poi cancello)
Ciao cosino buffo
Buon agosto porcellona!!!
Ocio che il cul al sole si infiamma!!
Ciao![]()
ciao 99 buone ferie
sei in italia o all'estero?
Grazie 1000! anche a te se ci andrai , altrimenti buone cose comunque
Ciao cosino buffomagari ci si sente al tel
Mare Italia e poi montagna! A settembre cena con bruno e chi vorra' unirsi
Un abbraccio Erry
Ancora un ciao a tutti![]()
Posto una mia riflessione , in ottica di medio-lungo.
La mia operativita' si ferma con oggi , e riprendera' fine agosto/ primi di settembre.
...I mercati finanziari sono sostenuti dalle autorità monetarie in un contesto precario e nn appena sembravano delinearsi rischi di pericolose cadute , si son moltiplicati gli interventi verbali x evitarle. Ma in un quadro congiunturaleinternazionale sempre più difficile nn si intravedono al momento soluzioni definitive ai problemi dell Europa e la recessione x Italia e Spagna e' destinata a mio modo di vedere a peggiorare nei prox mesi rendendo sempre piu' probabili interventi di salvataggio. Questo più o meno e' in sintesi lo scenario nel quale i mercati continuano a oscillare, tra speranze come l ultima dichiarazione di Draghi e rischi di ulteriori azioni fiscali restrittive x tappare i buchi finanziari che emergono in alcune regioni autonome di Italia e Spagna .
Penso che gli aiuti ci saranno ma richiederanno precisi programmi di politica fiscale e il rally che stiamo vivendo sui mercati periferici rimarrà a mio modo di vedere attuale solo un rally e non un inversione stabile o un inizio di bull market.
La situazione economica anche in America si fa evidentemente più difficile dove e' sempre più chiaro che l economia nn raggiungerà i target di crescita atteso x il 2012 dalla FED.
Presumo che tra qualche settimana inizieremo a leggere report con revisioni a ribasso , accompagnati xo' dai consueti comunicati che l economia e' destinata a riprendersi gia' nel 2013 , anche se , nessuno di noi saprebbe il come e il perché .
Sappiamo già che la FED e' pronta a intervenire se la situazione economica dovesse peggiorare ma dato che la situazione economica americana sta già peggiorando il nn intervento della FED e' semplicemente dovuto dal fatto che poi, dopo il QE nn avrebbero più altre cose da fare
Solitamente in questi caso si cerca di gestire l aspettativa d intervento il più a lungo possibile con il risultato che molto probabilmente quando arrivera' i mercati scenderanno e proprio sulla notizia de QE sara' ora si shortare sp500![]()
Le parole di Draghi espongono la BCE a un rischio di credibilità xche' ora tutti si aspettano acquisti illimitati di tit. Di stato , credo xo' che le dichiarazioni siano state fatte anche in questo caso x gestire le aspettative sperando che i mercati nn pretenda di verificare poi se i comunicati siano credibili...........
Comunque sia , il cosi' detto " fondo salva spread" agirà solo su specifiche condizioni che verranno imposte a carico dei paesi che vi ricorreranno e nn saranno fondi a fondo perduto, quindi cari amici, si fa sempre piu' concreto lo scenario che x ottenere gli aiuti si dovrà andare avanti con politiche di risanamento e sarà dunque difficile avere nei prossimi mesi la crescita economica .
In questa situazione mi e' molto difficile pensare a un mercato TORO nel prossimo futuro, anche se molti analisti , evidenziano le valutazioni storiche molto attraenti da un punto di vista fondamentale, ma questo non e' un mercato da fondamentali aziendali bensì un mercato concentrato sulla crescita e sui debiti.
L'attuale rally potrebbe ancora continuare , vista l'euforia delle ultime sedute, ma nn vorrei che presto o toradi si possa trasformare in un'arma a doppio taglio.
Rimango ancora poco propenso a creare posizioni long di lungo e forse sarebbe meglio concentrarsi al solo trading di breve respiro
Adesso vi saluto augurandovi di passare un sereno agosto, magari con qualche bella gnocca ,
Ciao ragazzi buona estate !! Ci " rivedremo" a settembre !
Usa, il debito pubblico cresce ormai al ritmo di 100 miliardi di dollari al mese
Il debito americano è più alto di quello europeo e viaggia tra il 103 e addirittura il 160% del Pil diventando chiaramente insostenibile - Ma a differenza dell'Europa gli Usa hanno alle spalle una storia, una politica e un'archiettura istituzionale che permettono loro di gestire una situazione da incubo - Per Obama arriva però il momento della verità.
Nei giorni scorsi Washington ha confermato che il deficit dei conti federali nell’anno fiscale 2012 supererà i 1200 miliardi di dollari. Si tratta quindi di una media di 100 miliardi al mese di nuovo debito, un ritmo più che doppio rispetto a quello registrato negli 8 anni di un campione del debito come George W. Bush.
E’ un richiamo alla realtà: la stabilità internazionale è minacciata da due situazioni instabili, quella europea oggi al centro della scena e resa più grave dalle complicazioni dell’euro, e quella degli Stati Uniti, che hanno un debito gigantesco già nei conti ufficiali, e ben più alto se si conteggiano anche le partite occulte, che la contabilità europea in genere contempla.
Il problema dell’Europa è quello di una netta discrasia tra la realtà dei conti nazionali non consolidati, ove ciascuna nazione comprensibilmente è responsabile dei propri debiti, e una moneta comune. Se il debito Uem fosse consolidato, trattato cioè come un debito unico, sarebbe pari a l’88% circa del pil dell’area euro. Quello americano ufficiale è del 103% del Pil americano. Se si aggiunge il debito degli enti locali, contabilizzato secondo le regole di Maastricht in Europa ma non in America, e quello derivante dal salvataggio del gigantesco settore della finanza immobiliare pubblica che Washington ora garantisce, si arriva a non meno del 140% anche nel più benevolo dei conteggi. Se si calcola rigidamente conteggiando tutto il garantibile e garantito, al 160% circa.
Il debito di stati ed enti locali arriva a circa 3mila miliardi. Fannie e Freddie, le megafinanziarie immobiliari di fatto nazionalizzate nel settembre 2008, non sono mai formalmente entrate nella contabilità nazionale perché, come l’allora ministro del Tesoro Henry Paulson, avrebbero fatto saltare i conti. Non tutto il loro debito – obbligazioni per circa 1700 miliardi – e i titoli immobiliari venduti da Fannie e Freddie che ne garantiscono rendimento e capitale va contabilizzato, perché comunque c’è dietro un terzo abbondante circa del patrimonio abitativo degli Stati Uniti. Che vale però assai meno però dei valori di libro. E quella differenza, che nessuno può indicare oggi con precisione ma è rilevante e va aggiunta al debito obbligazionario, è Washington che deve garantirla.
Nei giorni scorsi l’economista Allan Meltzer, massimo esperto e storico della Federal Reserve, osservava come la banca centrale americana abbia a libro titoli di Fannie e Freddie per mille miliardi, che in teoria dovrebbe al momento opportuno rimettere sul mercato. Ma è, dice Meltzer, un “incubo politico” perché con questo mercato immobiliare ogni collocamento è impossibile. Washington non mette questa garanzia a bilancio, perché altrimenti ogni rating salterebbe anche per le benevole, con gli Stati Uniti, Standard&Poor’s e Moody’s.
La differenza tra Europa e Stati Uniti è essenzialmente di tipo storico. L’Europa colta dalla crisi all’inizio della sua costruzione monetaria, con un assetto istituzionale del tutto inadeguato a reggere la moneta unica. Gli Stati Uniti forti di una solida costruzione nazionale e con alle spalle un secolo di storia da moneta universale per il dollaro. Quindi con assai più credito sui mercati.
Contabilmente non è l’Europa l’area con gli squilibri maggiori. Storia e politica però fanno premio, a conferma del fatto che la moneta è una realtà complessa su cui contano tradizione, credibilità diplomatica e militare, e molto altro ancora, che non sempre l’Europa oggi può garantire. Lo sforzo europeo per tamponare queste falle è grande e, dovesse solo in parte riuscire, sarebbe un successo di proporzioni difficilmente sottovalutabili. Dovesse fallire, ce ne accorgeremmo amaramente.
Per gli Stati Uniti non esistono architetture istituzionali da completare e costruire, esiste solo la volontà politica di affrontare la realtà delle cifre. Finora non c’è stata. Subito dopo il voto del 6 nov embre vincitori e vinti dovranno decidere che cosa fare perché con il 1° gennaio scadono i tagli fiscali di Gorge W. Bush e vari altri meccanismi di sostegno ai redditi per un totale di 600 miliardi su base annua. Se 600 miliardi vengono tolti all’economia se ne va il 3% abbondante del Pil e questo sarebbe insostenibile per un’economia già sull’orlo della recessione. Se però i 600 miliardi vengono lasciati all’economia e non riportati nelle casse federali significa procedere con deficit insostenibili ancora fin dove può spingersi lo sguardo. E l’America non può più fare, a lungo, nuovo debito per 100 miliardi al mese