Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 1

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Ciao a tutti, chiuso lo short e sono flat.




16:59 - Facebook: fondi di Morgan Stanley a rischio, troppo esposti su ipo flop


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 24 ago - I fondi
comuni di investimento controllati da Morgan Stanley
(principale sottoscrittore dell'Ipo da 16 miliardi di
dollari di Facebook, lo scorso 18 maggio) hanno investimenti
elevatissimi nel social network, fatto che aumenta
l'esposizione degli azionisti al crollo del titolo a Wall
Street (collocato a 38 dollari per azione, vale oggi poco
piu' di 19 dollari). Lo riporta il Wall Street Journal,
sottolineando che i fondi avevano acquistato i titoli prima
dell'Ipo a un prezzo inferiore al collocamento, quindi gli
azionisti potrebbero avere realizzato guadagni sull'acquisto
(in base al prezzo pagato in origine), ma significa anche
che i fondi non sono riusciti a vendere quote detenute prima
dell'Ipo. Secondo la societa' di ricerca Morningstar, otto
dei nove maggiori fondi comuni che hanno investito in modo
significativo in Facebook sono gestiti da Morgan Stanley


Volkswagen: +10,3% immatricolazioni gruppo a luglio, +9% nei 7 mesi



(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Wolfsburg, 24 ago - Il gruppo
Volkswagen (Vw) non sembra toccato dalla crisi europea e
inizia positivamente la seconda meta' dell'anno. A luglio la
casa di Wolfsburg ha registrato infatti un aumento del 10,3%
delle vendite a 734.600 unita' verso un anno prima. Nei
sette mesi l'incremento e' pari al 9% a 5,19 milioni. Lo
comunica la societa', che ha registrato una favorevole
performance soprattutto in Nordamerica, nella regione del
Pacifico asiatico e in Russia. Christian Klinger, membro del
board responsabile del marketing, ha affermato che nel
complesso l'ingresso di Vw nel secondo semestre dell'anno e'
positivo, anche se la situazione in Europa occidentale (dove
il gruppo ha segnato un calo del 7% delle vendite nei sette
mesi) resta "chiaramente tesa". I marchi del gruppo tedesco
si stanno comunque comportando "meglio del mercato".
 
Ultima modifica:
Weidmann (Bundesbank) attacca Draghi:
Finanziare gli Stati? È come distribuire droga
Il presidente della Banca centrale tedesca: «Mi batto per un euro dia forte come il marco». «Idea scabrosa il tetto agli spread»


Jens Weidmann (a sinistra) e Mario Draghi (Ansa)
La Bundesbank di Jens Weidmann di nuovo all'attacco della Bce guidata da Mario Draghi. A differenza di quanto sostiene quest'ultimo, non è compito della Banca centrale europea, ammonisce il presidente Weidmann, numero uno della Buba, «garantire la permanenza di un Paese nell'Eurozona a qualunque costo». Finanziare i Paesi in crisi attraverso l'acquisto di bond, sostiene Weidmann in un'intervista al settimanale tedesco «Spiegel», equivale a somministrare droga a un tossicodipendente.

COME DROGA - «Non bisogna sottovalutare il pericolo che il finanziamento da parte della banca centrale possa rendere dipendenti come una droga», ha detto aggiungendo che «una tale politica è a mio giudizio assimilabile a un finanziamento degli Stati stampando moneta».
Per Weidmann «in democrazia devono essere i Parlamenti, e non le banche centrali, a decidere di una tale condivisione dei rischi». «La manna delle banche centrali attirerà avidità senza fine» ha sostenuto ancora il presidente della Banca centrale tedesca.

LA GRECIA - Per quanto riguarda la possibile uscita della Grecia dalla moneta unica, secondo Weidmann, sarà importante che «non si verifichi un'ulteriore perdita di fiducia nell'unione monetaria e che gli obblighi derivanti dai programmi di aiuti mantengano la loro credibilità».

L'ITALIA E QUELL'IDEA SCABROSA - Il governo italiano sta lavorando bene, ma non tocca alla Bce fissare un tetto allo spread. «Irlanda e Portogallo hanno già ottenuto rimarchevoli progressi con le loro riforme, valuto positivamente anche le misure prese in Spagna e in Italia» ha detto Wiedmann. «Ciò su cui non sono d'accordo - ha precisato - è il fatto che in questa crisi qualcuno vuole far credere che sia solo la banca centrale a poter impedire un aumento dei tassi di interesse considerato critico. Il modo migliore per ridurre durevolmente lo spread è la decisa applicazione delle promesse e degli accordi». Perchè, in definitiva, «fissare i tassi di inflazione per i titoli di Stato è per me un'idea scabrosa. Non credo di essere il solo ad avere mal di pancia al riguardo».

NON SONO L'ULTIMO DEI MOHICANI - «Non sono stato affatto il solo a giudicare criticamente l'acquisti di bond compiuti finora. E in questo modo la Bce non può risolvere durevolmente i problemi, corre invece il rischio di crearne di nuovi». Alla domanda se sapesse cosa lo avrebbe aspettato arrivando nel board della Bce, Weidmann risponde che era pienamente consapevole. «Sapevo quale situazione mi attendeva, ma sono convinto che valga la pena di battersi per la stabilità monetaria e per il successo dell'euro a lungo termine». Il voto del presidente della Buba è stato l'unico contro l'eventuale ativazione di un piano di acquisto illimitato di Bond nell'ultimo diretto della Bce. Weidmann ha escluso in ogni caso le dimissione dal board di Francoforte, come hanno fatto i suoi ex colleghi Axel Weber e Juergen Stark: «Il modo migliore di svolgere il mio compito è di restare in carica. Voglio lavorare affinchè l'euro resti forte come era il marco».
 
ciao ragazzi, oggi primo giorno di lavoro...e devo capire ancora dove sono e chi sono....:wall:

Appena mi ripiglio un attimo, e sistemo delle menate qui in ufficio , cerchero' di postare qualche strunzata di borsa.

a dopo :up:
 
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