***Eurozona: S&P, nel 2013 Pil stagnante (da +0,3%), Italia -0,6%
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 25 set - L'Eurozona sta
entrando un nuovo periodo di recessione. Lo sottolinea
Standard and Poor's che prevede una contrazione del Pil
dell'area dello 0,8% nel 2012 (da -0,7% indicato a luglio) e
una stagnazione nel 2013 (da +0,3%). L'agenzia prevede per
il 2013 un altro anno di crescita "molto debole" per Francia
e Regno Unito e "ulteriori cali dell'output in Italia e
spagna". Per la Penisola le stime sono di una flessione del
Pil pari a -2,4% quest'anno, seguito da -0,6% nel 2013 e da
un incremento dello 0,4% nel 2014, come scenario centrale.
Nell'ipotesi di una recessione grave, il Pil italiano e'
prospettato a -2,6% quest'anno e -2,1% il prossimo, seguito
da +1,3% nel 2014.
Gli-
(RADIOCOR) 25-09-12 12:46:46 (0203)news 3 NNNN
Eurozona: S&P, nel 2013 Pil stagnante (da +0,3%), Italia -0,6% -2-
Disoccupazione all'11% l'anno prossimo per la Penisola
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 25 set - Per l'Italia
S&P prospetta inoltre un tasso di disoccupazione al 10,7%
quest'anno (dall'8,4% del 2011) e all'11% nel 2013, seguito
da un calo al 10% nel 2014. L'inflazione e' prospettata al 3%
quest'anno seguita dal 2%% il prossimo e poi allo 0,5% nel
2014. Drastica la revisione per il Pil spagnolo, atteso ora
a -1,4% nel 2013 (dopo -1,8% quest'anno) contro -0,6%
indicato solo due mesi fa. I recenti indicatori economici,
spiega S&P, dipingono un quadro a tinte fosche per l'Europa,
anche se le prospettive variano da paese a paese. Mentre le
economie minori, come Svizzera, Svezia e Belgio continuano a
mostrare capacita' di resistenza, "la recessione in Italia e
Spagna si sta facendo piu' grave". I Paesi 'core' della
Eurozona, in particolare la Francia si trovano in un'area di
stagnazione. In Germania, l'indice Ifo di agosto suggerisce
che la recessione nell'Europa del sud sta avendo
ripercussioni sull'economia tedesca. L'agenzia nota inoltre
come le misure di aggiustamento dei conti pubblici abbiamo
avuto un impatto negativo sulla crescita economica molto piu'
forte del previsto. In particolare nel caso della Gran
Bretagna, una contrazione fiscale pari a circa il 4% del Pil
nel 2009-2011 ha avuto un impatto negativo sul Pil di pari
entita', il doppio rispetto a quanto atteso (-1,9%) in base
alla regola empirica. Nel caso dell'Italia, a fronte di una
contrazione di bilancio dello 0,7%, l'impatto e' stato pari a
-0,9% contro -0,4%. Maggiori ancora le ricadute in Spagna,
dove il riaggiustamento del 2009-11 e' stato accompagnato da
un calo del Pil del 7,1% invece che dell'1,7%. Secondo S%P
l'avversa dinamica e' dovuta probabilmente al fatto che i
Paesi avanzati hanno avviato il risanamento simultaneamente
e lo slancio iniziale dell'export favorito dalla domanda dai
paesi emergenti si e' via via affievolito fino a sparire,
mentre e' rimasto anemico il commercio intra-europeo. S&P si
aspetta tra l'altro una ripresa lenta per gli emergenti dal
2013, quando il Pil cinese dovrebbe progredire tra il 7,5% e
l'8,5%. Ad accentuare il rallentamento in alcuni Paesi, Gb e
Irlanda in particolare, e' stata poi la riduzione dei consumi
privati. Divergente anche l'andamento degli investimenti
delle imprese. In Italia sono calati nel 2008, hanno segnato
una leggera ripresa dopo il 2010, ma associata a un nuovo
aumento dell'indebitamento. S&P sottolinea inoltre che "il
denaro non sta affluendo all'economica reale". Quindi, a
"causa della mancata trasmissione della politica monetaria
all'economia reale, dovuta ad aggiustamenti strutturali nel
settore finanziario e all'introduzione di nuove normative, e'
difficile aspettarsi una ripresa rapida".
Gli-
(RADIOCOR) 25-09-12 13:36:12 (0222) 3 NNNN