Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 2

17:11 - Bilancio Ue: Londra comincia a temere il rischio di un mancato accordo
transp.gif


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 21 nov - Minacce di
veto (corsa inaugurata dal Regno Unito alla quale partecipa
anche l'Italia), difesa strenua da parte britannica dello
'sconto' perenne di cui beneficia il Regno Unito dalla meta'
degli anni '80, sollevazione di Francia e Italia per i tagli
eccessivi alla coesione sociale e all'agricoltura. Rischio
di un fallimento e rinvio a un altro Vertice Ue all'inizio
dell'anno. Sono questi i posizionamenti alla vigilia della
riunione dei Capi di Stato e Governo (da domani sera) sul
bilancio 2014-2020, ma dietro i toni aspri qualcosa si sta
muovendo. David Cameron e' passato dalla richiesta di un
taglio di 200 mld su circa mille, alla "difesa degli
interessi britannici", un passaggio che a Bruxelles viene
interpretato come un relativo ammorbidimento. Anche Londra
teme una Ue senza bilancio.

Oggi Cameron ha dichiarato che si battera' "per arrivare a un buon
accordo" esigendo di contenere l'aumento delle spese al
livello dell'inflazione il che equivale a un congelamento in
termini reali. Il presidente Ue Herman Van Rompuy sta
lavorando ai fianchi tutti i governi per dimostrare che la
sua proposta di bilancio pluriennale rappresenta un taglio
in termini reali di 26 miliardi rispetto al tetto del
bilancio pluriennale precedente. Negli ultimi due giorni
Londra ha fiutato il rischio che non muovendosi dalla
pretesa di un taglio di 200 miliardi a un bilancio che ne
vale circa mille rischia di condurre dritto dritto a una Ue
senza bilancio pluriennale con decisioni assunte di volta in
volta sui pacchetti di spesa presi a maggioranza qualificata
e non all'unanimita'. Si tratterebbe in sostanza di un
aggiramento del veto. "Si puo' vivere anche senza bilancio Ue
in teoria - ha indicato una fonte europea -, sarebbe come
guidare potendo usare solo la quarta e non la quinta, ma
l'auto viaggia lo stesso".
La Germania, anch'essa attestata sulla linea dei tagli,
anche se meno consistenti di quelli voluti da Londra, non
grida al dramma se non ci fosse accordo adesso. La
figuraccia politica della Ue nello stallo e nel disaccordo
sarebbe pero' una autopunizione di cui sarebbe meglio fare a
meno in una fase di gestione della crisi in cui la fiducia
nelle capacita' dei governi di tenere la barra del timone e'
tutto.
In termini nominali, Van Rompuy ha proposto un taglio di
75 miliardi rispetto ai 1047 proposti dalla Commissione con
riduzioni su tutti i capitoli. Respinta dai piu', Italia
compresa (grossomodo potrebbe perdere 10 miliardi rispetto
ai livelli attuali). Si tratta di un taglio nominale fra 75
e 100 miliardi. Jose' Barroso difende a spada tratta il 'suo'
bilancio: "Ogni miliardo tagliato significa togliere il
finanziamento a 4mila Pmi, a 600 ricercatori", ha indicato
oggi. Si cerca di trovare una strada per riformulare la
proporzione dei tagli e gia' si da' per scontato che una
sforbiciata sara' data ai fondi per 'connecting Europe' (le
autostrade digitali).

 
17:37 - ### Crisi: Ocse, in Italia risanamento totalizzera' 6,1% Pil al 2014 - FOCUS
transp.gif


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 21 nov - Il
risanamento dei conti pubblici in Italia raggiungera' il 6,1%
del Pil in termini cumulativi nel periodo 2011-2014, ovvero
quasi 103 miliardi di euro e "per circa il 60%" le misure
"sono incentrate su un rafforzamento delle entrate". Sono le
conclusioni di un rapporto Ocse sul consolidamento fiscale
avviato dai Paesi industrializzati per reagire alla crisi.
La media degli interventi nei Paesi Ocse - in base ai
calcoli dell'Organizzazione - e' del 3% del Pil, ma l'Italia
ricade nella categoria dei Paesi "sotto una netta pressione
da parte dei mercati", con Spagna, Belgio, Polonia e
Ungheria, che "sono stati obbligati a mostrare una politica
fiscale decisiva e credibile per ridurre i deficit" e quindi
hanno dovuto fare uno sforzo maggiore. La 'classifica'
generale non a sorpresa vede la Grecia al primo posto con un
risanamento complessivo pari al 18% del Pil nel 2009-15, di
poco davanti all'Irlanda. Piu' staccati Portogallo e Islanda
con il 12% e il 9% del Pil approssimativamente. L'Italia e'
in nona posizione, dopo avere varato - come nota l'Ocse -
"diverse manovre di riequilibrio dei conti" per il 2011-2014
(tre decreti legge e la legge di stabilita'). Sulla base dei
piani fiscali adottati dal Governo italiano, il cammino del
risanamento della Penisola parte da interventi pari allo
0,9% del Pil nel 2011 che nel 2012 diventano cumulativamente
pari al 4,3%, salgono al 5,9% nel 2013 e arrivano a un
totale del 6,1% nel 2014. Il deficit scende dal 4,6% del
2010 allo 0,1% previsto per il 2014 e l'Ocse nota che
"grazie al forte consolidamento fiscale, l'equilibrio dei
conti pubblici sta recuperando oltre la media Ocse". Il
consolidamento avviene per il 58% tramite la riduzione della
spesa del 2011, mentre nel 2012 la percentuali scende al 38%
e quindi e' per il 62% con l'aumento delle entrate. Nel 2013
si risale al 46% tramite riduzione alla spesa e si passa al
49% nel 2014. Il consolidamento totale va dai 14,5 miliardi
del 2011, ai 68 miliardi del 2012, che salgono a 96,4 nel
2013 e arrivano a 102,9 miliardi cumulativi del 2014. Nel
tracciare il quadro economico della Penisola, l'Ocse - che
diffondera' il prossimo Outlook semestrale il 27 novembre -
ricorda che l'economia e' tornata in recessione nella prima
meta' del 2012 a causa dell'instabilita' della zona euro e
alle conseguenze di breve termine del risanamento dei conti
pubblici. L'organizzazione prevede che la ripresa prendera'
forza a fine 2013 quando l'export migliorera' e si
rafforzeranno gli investimenti delle imprese.
 
:ciao: buongiorno

OGGI IN TABELLA:

FRA - Pmi manifatturiero (prelim.), novembre , h. 9,00
precedente: 43,7 / consenso: 44,0
FRA - Pmi servizi (preliminare), novembre, h. 9,00
precedente: 44,6 / consenso: 45,0
GER - Pmi manifatturiero (flash), novembre, h. 9,30
precedente: 46,0 / consenso: 46,0
GER - Pmi servizi (flash), novembre, h. 9,30
precedente: 48,4 / consenso: 48,5
EUR - Pmi composito (flash), novembre, h. 10,00
precedente: 45,7 / consenso: 45,9
EUR - Pmi manifatturiero (flash), novembre, h. 10,30
precedente: 45,4 / consenso: 45,6
EUR - Pmi servizi (flash), novembre, h. 10,00
precedente: 46,0 / consenso: 46,0
EUR - Fiducia consumatori (flash), novembre, h. 16,00
precedente: -25,7 / consenso: -26,0
EUR - Riunione Consiglio europeo (22-23 novembre)
GIA - BoJ pubblica il rapporto mensile sull'economia

USA

Wall Street e i mercati azionario, valutario,
obbligazionario e delle materie prime sono fermi. Negli
Stati Uniti si festeggia il Thanksgiving Day, giorno del
Ringraziamento. Le contrattazioni ricominciano domani, con
una seduta piu' breve del consueto con gli scambi che si
concluderanno alle 13 (le 19 in Italia).

Dati macroeconomici
Non sono in calendario dati di rilievo.

Appuntamenti societari
Non sono in calendario trimestrali di rilievo.
 
***Cina: indice manifatturiero torna in espansione dopo 13 mesi

A novembre e' salito a 50,4 punti (dato Hsbc)

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 22 nov - Il termometro
dell'attivita' manifatturiera cinese torna a segnare
"espansione" dopo tredici mesi fornendo un'altra indicazione
del rilancio dell'economia di Pechino dopo un semestre di
rallentamento. L'indice Pmi - realizzato presso i
responsabili acquisti del settore manifatturiero e
pubblicato da Hsbc - e' salito a novembre oltre la barra dei
50 punti, che separa l'attivita' in contrazione da quella in
espansione, e si e' attestato a 50,4 punti. A ottobre lo
stesso indice aveva registrato 49,5 punti.
Fon-

(RADIOCOR) 22-11-12 08:24:25 (0067)news,ASIA 3 NNNN
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto