Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 2

14:31 - Bmw: +20% le immatricolazioni a novembre, +10% negli 11 mesi
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Gruppo verso un nuovo record

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Monaco, 07 dic - Sulla strada
di un nuovo record il gruppo Bmw, che nel consuntivo a fine
novembre ha venduto quasi piu' auto che in tutto il 2011. La
casa di Monaco ha anticipato che a novembre ha segnato un
aumento di oltre il 25% delle immatricolazioni a piu' di
170mila auto. Negli undici mesi l'incremento era pari al 10%
a oltre 1,66 milioni (1,67 milioni nell'intero 2011). Il
gruppo ha indicato che precisera' i volumi per brand la
prossima settimana, ma ha rilevato che le cifre sono state
trainate dal business in Cina, dove l'incremento delle
vendite era pari al 60% a novembre, e negli Usa (+40%). Il
direttore finanziario Friedrich Eichiner si e' detto
ottimista anche per il 2013, anche se ha messo in guardia
dai rischi e dalle sfide legate alla crisi del debito.
"Naturalmente cercheremo di aumentare le vendite e anche di
guadagnare piu' soldi dove possibile", ha detto Eichiner,
che ha rilevato "malgrado una maggiore volatilita', ancora
buone possibilita' di vendite per i mercati di Usa e Cina e
per molti mercati emergenti". Tra i futuri mercati
importanti Eichiner ha citato anche Brasile, Russia, India,
Turchia e Corea del Sud. Il manager ha inoltre confermato i
target finanziari 2012: un aumento dell'utile e un
rendimento delle attivita' nell'auto nella parte alta della
forchetta 8-10%. Eichiner ha parlato di "una buona
performance in un clima impegnativo".
 
16:01 - Usa: Univ. Michigan, fiducia consumatori scivola a 74,5 pt a dicembre (RCO)
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Le attese erano per un calo contenuto a 82

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 07 dic - La fiducia dei
consumatori misurata dall'Universita' del Michigan e'
precipitata a sorpresa a 74,5 punti alla meta' di dicembre
dagli 82,7 punti del mese precedente. Le attese degli
analisti erano per una flessione molto piu' contenuta a quota
82 punti.
 
14:31 - Bmw: +20% le immatricolazioni a novembre, +10% negli 11 mesi
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Gruppo verso un nuovo record

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Monaco, 07 dic - Sulla strada
di un nuovo record il gruppo Bmw, che nel consuntivo a fine
novembre ha venduto quasi piu' auto che in tutto il 2011. La
casa di Monaco ha anticipato che a novembre ha segnato un
aumento di oltre il 25% delle immatricolazioni a piu' di
170mila auto. Negli undici mesi l'incremento era pari al 10%
a oltre 1,66 milioni (1,67 milioni nell'intero 2011). Il
gruppo ha indicato che precisera' i volumi per brand la
prossima settimana, ma ha rilevato che le cifre sono state
trainate dal business in Cina, dove l'incremento delle
vendite era pari al 60% a novembre, e negli Usa (+40%). Il
direttore finanziario Friedrich Eichiner si e' detto
ottimista anche per il 2013, anche se ha messo in guardia
dai rischi e dalle sfide legate alla crisi del debito.
"Naturalmente cercheremo di aumentare le vendite e anche di
guadagnare piu' soldi dove possibile", ha detto Eichiner,
che ha rilevato "malgrado una maggiore volatilita', ancora
buone possibilita' di vendite per i mercati di Usa e Cina e
per molti mercati emergenti". Tra i futuri mercati
importanti Eichiner ha citato anche Brasile, Russia, India,
Turchia e Corea del Sud. Il manager ha inoltre confermato i
target finanziari 2012: un aumento dell'utile e un
rendimento delle attivita' nell'auto nella parte alta della
forchetta 8-10%. Eichiner ha parlato di "una buona
performance in un clima impegnativo".
intanto la fiat:specchio::specchio:

L'automobile frena anche in Brasile: a novembre -8,7% le immatricolazioni

Il mese di novembre è stato freddo anche in Brasile per quanto riguarda il mercato dell'auto. Secondo i dati dell'Anfavea, l'Associazione brasiliana dei costruttori la produzione è calata del 5,3% rispetto a ottobre e le immatricolazioni sono scese dell'8,7%. L'Associazione ha inoltre rivisto al ribasso le previsioni di vendite di auto per il prossimo anno, +3,5% da +4,5%. Il rallentamento dell'economia brasiliana non può lasciare indifferente Fiat, il leader per vendite nel Paese. Secondo i dati dell'Associazione il gruppo del Lingotto mantiene il primo posto in classifica con poco più di 58.400 nuove immatricolazioni seguito da Volkswagen con circa 52.800 vetture vendute.
 
Nog è salito al QuiriAnale,
il gulo gli vogliono fare,
ma lui sta male,
sempre pronto a protestare,
alla fine,
se ne va a cagare.

E così fini l'uomo storto, Monticello. :D
 
Così domani , coloro che, hanno sempre condannato Monti, saranno contenti..

Ora voglio proprio vedere come reagiranno i mercati...





Monti: 'Dopo la legge di Stabilita' mi dimetto'


Governo accelera per fare le elezioni a febbraio
Incontro dopo col presidente della Repubblica per l'addio del Pdl alla maggioranza. Il premier accusa Alfano: 'Mi ha sfiduciato'

Il premier Mario Monti ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni. Lo ha comunicato al presidente Napolitano durante un colloquio al Quirinale. Monti attenderà l'approvazione della legge di Stabilità. Il premier ha rilevato che la dichiarazione resa in Parlamento da Alfano costituisce, nella sostanza, 'un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del governo e della sua linea di azione'.

Il presidente del Consiglio Mario Monti non ritiene 'possibile l'ulteriore espletamento del suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni'. Lo scrive il Quirinale in una nota al termine dell'incontro fra il presidente del Consiglio Mario Monti e il capo dello Stato Giorgio Napolitano.

'Alfano mi ha sfiduciato'
Il premier ha rilevato che la dichiarazione resa in Parlamento dal segretario del Pdl Alfano costituisce, nella sostanza, 'un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del governo e della sua linea di azione'. IL VIDEO DELL'INTERVENTO DI ALFANO ALLA CAMERA

Monti ai partiti: 'Esercizio provvisorio aggraverebbe crisi'
Secondo quanto comunicato dal Quirinale, Monti 'accerterà quanto prima se le forze politiche che non intendono assumersi la responsabilità di provocare l'esercizio provvisorio - rendendo ancora più gravi le conseguenze di una crisi di governo, anche a livello europeo - siano pronte a concorrere all'approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio. Subito dopo il presidente del Consiglio provvederà, sentito il Consiglio dei ministri, a formalizzare le sue irrevocabili dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica'.

'Evitare conseguenze a livello europeo'
Dopo aver 'manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni', da Monti arriva un preciso avvertimento alle forze politiche 'che non intendono assumersi la responsabilità di provocare l'esercizio provvisorio', il che, sottolinea ancora, renderebbe 'ancora più gravi le conseguenze di una crisi di governo, anche a livello europeo'. L'appello è dunque quello di essere 'pronte a concorrere all'approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio'. Il passaggio successivo sarà la formalizzazione delle 'irrevocabili dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica'.

Ipotesi di voto a febbraio
Il premier Monti intende avviare quanto prima i contatti con i partiti per verificare disponibilità e tempi dell'approvazione della legge di stabilità. Il tutto in un'ottica di accelerazione che potrebbe portare al voto in febbraio, anzichè a marzo come finora ipotizzato. E' quanto si apprende in ambienti vicini al governo.
 
Così domani , coloro che, hanno sempre condannato Monti, saranno contenti..

Ora voglio proprio vedere come reagiranno i mercati...





Monti: 'Dopo la legge di Stabilita' mi dimetto'


Governo accelera per fare le elezioni a febbraio
Incontro dopo col presidente della Repubblica per l'addio del Pdl alla maggioranza. Il premier accusa Alfano: 'Mi ha sfiduciato'

Il premier Mario Monti ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni. Lo ha comunicato al presidente Napolitano durante un colloquio al Quirinale. Monti attenderà l'approvazione della legge di Stabilità. Il premier ha rilevato che la dichiarazione resa in Parlamento da Alfano costituisce, nella sostanza, 'un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del governo e della sua linea di azione'.

Il presidente del Consiglio Mario Monti non ritiene 'possibile l'ulteriore espletamento del suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni'. Lo scrive il Quirinale in una nota al termine dell'incontro fra il presidente del Consiglio Mario Monti e il capo dello Stato Giorgio Napolitano.

'Alfano mi ha sfiduciato'
Il premier ha rilevato che la dichiarazione resa in Parlamento dal segretario del Pdl Alfano costituisce, nella sostanza, 'un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del governo e della sua linea di azione'. IL VIDEO DELL'INTERVENTO DI ALFANO ALLA CAMERA

Monti ai partiti: 'Esercizio provvisorio aggraverebbe crisi'
Secondo quanto comunicato dal Quirinale, Monti 'accerterà quanto prima se le forze politiche che non intendono assumersi la responsabilità di provocare l'esercizio provvisorio - rendendo ancora più gravi le conseguenze di una crisi di governo, anche a livello europeo - siano pronte a concorrere all'approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio. Subito dopo il presidente del Consiglio provvederà, sentito il Consiglio dei ministri, a formalizzare le sue irrevocabili dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica'.

'Evitare conseguenze a livello europeo'
Dopo aver 'manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni', da Monti arriva un preciso avvertimento alle forze politiche 'che non intendono assumersi la responsabilità di provocare l'esercizio provvisorio', il che, sottolinea ancora, renderebbe 'ancora più gravi le conseguenze di una crisi di governo, anche a livello europeo'. L'appello è dunque quello di essere 'pronte a concorrere all'approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio'. Il passaggio successivo sarà la formalizzazione delle 'irrevocabili dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica'.

Ipotesi di voto a febbraio
Il premier Monti intende avviare quanto prima i contatti con i partiti per verificare disponibilità e tempi dell'approvazione della legge di stabilità. Il tutto in un'ottica di accelerazione che potrebbe portare al voto in febbraio, anzichè a marzo come finora ipotizzato. E' quanto si apprende in ambienti vicini al governo.



Ciao 99 e buon giorno a tutti:)domani sarà' molto importante anke....come reagiremo noi:cool:io sono molto investito in btp, ad oggi in ottimo Gain extra cedola, soprattutto sui nov 26/27:-o...pensavo di essermi creato una buona rendita tranquilla, ma visto che i mercati non sono mai tranquilli:cool::wall:domani dovremo valutare....con equilibrio.:cool::-o


EDITORIALI
09/12/2012
Le paure di chi ci guarda da fuori
GIANNI RIOTTA
Come vedranno fuori d’Italia, nel mondo delle cancellerie, dei mercati e degli «influencer» - i leader dell’opinione sul web -, la fine del governo Monti e le nostre prossime elezioni?
A prima vista non ci sarà grande differenza con il 2008. Allora l’ex premier Berlusconi rappresentava il centrodestra alleato alla Lega Nord di Bossi, contro Veltroni, leader del Partito democratico, il centrista Casini e la sinistra di Bertinotti a chiudere il quadro.

Dopo un lustro di rivolgimenti, la fine del terzo governo Pdl-Lega, la stagione dei tecnici di Monti, le primarie Pd, sarà l’attuale segretario del Pd, Bersani, a candidarsi per il centrosinistra, la destra, per la sesta volta in 18 anni, verrà rappresentata da Berlusconi, Casini prova a rimotivare il centro, mentre la sinistra radicale cerca di rientrare in Parlamento con Vendola. Nella realtà la fine brusca di Monti, invano esorcizzata dal presidente Napolitano, muta il quadro a fondo. E chi l’ha favorita, rischia di passare da apprendista stregone. Ora si rischia infatti che unico elemento di novità appaia il Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo, che dopo il successo alle regionali in Sicilia è accreditato, nei sondaggi, di un pacchetto tra 100 e 120 deputati, tutti fedelissimi dell’ex showman.

Le reazioni internazionali alle notizie di ieri sera mostravano già, pure a Borse chiuse, qualche nervosismo. The Atlantic, la rivista americana, legge nella parabola di Monti e nel mancato rinnovamento del centrodestra la stanchezza italiana, che rischia di far perder interlocutori a Casa Bianca e Unione Europea, nella difficile crisi economica e del debito europeo. Il giudizio personale su Bersani non è ostile, «un pragmatico» scrive il Financial Times, le perplessità riguardano l’ala sinistra di partito, sindacato e coalizione: riuscirà il segretario, se eletto, a continuare le riforme o i radicali lo trascineranno nelle sabbie mobili come fecero con Prodi nel 1998 e nel 2008?

In Italia, e sarà così anche nella fase conclusiva del governo Monti, il giudizio del mondo suscita due diverse, ed ugualmente errate, reazioni. Gli «Esterofili» trasformano ogni paragrafo del primo corrispondente di passaggio a Roma in Tavole del Giudizio di condanna apocalittica del nostro Paese, ignorandone successi, cultura, economia, manifattura e ricchezza. Gli «Esterofobi» dimenticano che il mondo conta, lo spread conta molto, le agenzie di rating saranno pure antipatiche come professoresse arcigne, ma come loro bocciano, e il giudizio dei leader alleati infine regala, o nega, opportunità. Se l’Italia è giudicata bene nel mondo arrivano fondi ed investimenti, altrimenti no, e non si perde un titolo simpatico sull’Economist, si perde lavoro per gli italiani.

Oltre il provincialismo comune a Esterofili ed Esterofobi, è bene quindi che il «caso Italia 2013», non più garantito dalla credibilità super partes di Mario Monti, sia percepito all’estero con precisione, nella sua forza e nei suoi limiti, con i 1900 miliardi di euro di debito e i 9000 di ricchezza privata, con il 35% dei ragazzi senza lavoro e la seconda manifattura d’Europa, sesta del mondo. Perché, al di là di quel che appare, il voto 2013 è radicalmente diverso dal 2008, un copione teatrale inedito, malgrado i troppi attori veterani. Berlusconi 2008 raccolse la vittoria dopo il suicidio degli avversari. Berlusconi 2013 è reduce dal suicidio del suo governo, e si arrocca con la Lega di Maroni, contando su un 20% dei voti, che – come indicano gli studi elettorali del professor D’Alimonte - può innescare un’impasse al Senato, grazie a Lombardia, Veneto, Piemonte e Sicilia. Sa di non poter vincere, vuol pareggiare e poi trattare.

Anche Bersani conduce una partita diversa da Veltroni cinque anni or sono. Allora il segretario Pd, conscio di non poter prevalere, ottenne un lusinghiero risultato e propose al centrodestra il «dialogo» che i falchi Pdl rifiutarono, pentendosene nei giorni dell’avvento di Monti. Ora il segretario del Pd è accreditato da sondaggi che gli schiudono chance di vittoria, dopo la brillante campagna di primarie con Matteo Renzi. Il suo problema – davanti al mondo - è provare che, dopo vent’anni di travagli, la sinistra italiana è finalmente capace di vincere e governare per una legislatura senza psicodrammi, completando le riforme. Non si chiede a Bersani di guidare un Monti bis mascherato, ma di restare il liberalizzatore del 2006.
Anche Casini ha una parte diversa da recitare. Dopo la scommessa di autonomia dal Pdl, deve mettere insieme tecnocrati e politici, in grado di dare al Pd un interlocutore serio al centro. Non è poco. Non si tratta, se davvero Monti uscirà di scena, di insistere con slogan del Monti bis, si tratta di imporre al Paese la filosofia riformista che, nei giorni migliori, ha animato il governo Monti.

Nessuno, nei centri di studio e potere che contano, dal Council on Foreign Relations al Carnegie Endowment, dalla Casa Biancaall’Eliseo e Downing Street, chiede a Bersani e al Pd – in caso di vittoria - di adottare gli editoriali del Wall Street Journal come linea, né di indossare gli abiti di Monti. Si chiede di non ricadere nell’instabilità e restare partner credibili per Obama e Hollande, sulla linea della crescita a bilanciare i conservatori della cancelliera Merkel. Questo ruolo prezioso il professor Monti ha saputo svolgere, e questo ruolo i suoi eredi riformisti devono continuare a interpretare. Che l’Italia debba tornare a svilupparsi, che una generazione non debba schiattare di austerità, è chiaro agli alleati: senza però follie fiscali e innovando il Paese. Quando Bersani ha detto, nel faccia a faccia con Renzi, di non volere raccontare favole e che governare è anche «sorprendere», è sembrato davvero un «pragmatico». Per vincere le «primarie mondo» deve vaccinare con questa virtù partito e coalizione.

Il centrodestra deve meditare sul suo isolamento: né i rigoristi alla Merkel, né i keynesiani alla Hollande-Obama contano sul Pdl come alleato. La diplomazia muta al mutar del vento, ma per ora il vento va così e non basterà un discorso per riaverlo nelle vele, come quando George W. Bush invitava Berlusconi a parlare al Congresso Usa, raro privilegio per leader amici.
Anche Beppe Grillo ha la sua partita internazionale e, finora, l’ha giocata abilmente. Il suo consigliere Gianroberto Casaleggio ha incontrato Michael Slaby, Capo dell’innovazione e dei Big Data alla Casa Bianca, durante la sua missione ufficiale in Italia. Non un endorsement, ma almeno una cortesia per un movimento screziato di antiamericanismo, per esempio sull’Iran. I media internazionali, web o classici, adorano già Grillo, a partire dal primo, raggiante, ritratto del New Yorker. Piace il 5 Stelle nemico della corruzione, se ne leggono con distratta disinvoltura i programmi, il risultato è bonaria simpatia.

L’Italia ha bisogno del mondo, alleati e investimenti. Ma il mondo ha bisogno dell’Italia, partner di stabilità nella faticosa uscita dalla crisi finanziaria 2008. Per questo la nostra scelta 2013 sarà seguita con attenzione in tante capitali, per questo dovremo farla con saggezza, lungimiranza e raziocinio.
Ci sarà tempo per un giudizio storico preciso su Monti e i suoi tecnici. Avrebbero certo potuto essere più calorosi nei giorni delle emergenze del terremoto in Emilia e del naufragio della Concordia, Avrebbero a volte dovuto spiegare le riforme e le tasse con meno algoritmi e sussiego, con più visione e compassione. Ma se possiamo guardare alla primavera con preoccupazione e non angoscia si deve alla saggezza di Napolitano e all’aplomb di Monti e dei suoi. Nessuno può dimenticarlo se non vogliamo che il mondo veda nel 2013 italiano un grottesco festival di demagogia.
 
Così domani , coloro che, hanno sempre condannato Monti, saranno contenti..

Ora voglio proprio vedere come reagiranno i mercati...





Monti: 'Dopo la legge di Stabilita' mi dimetto'


Governo accelera per fare le elezioni a febbraio
Incontro dopo col presidente della Repubblica per l'addio del Pdl alla maggioranza. Il premier accusa Alfano: 'Mi ha sfiduciato'

Il premier Mario Monti ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni. Lo ha comunicato al presidente Napolitano durante un colloquio al Quirinale. Monti attenderà l'approvazione della legge di Stabilità. Il premier ha rilevato che la dichiarazione resa in Parlamento da Alfano costituisce, nella sostanza, 'un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del governo e della sua linea di azione'.

Il presidente del Consiglio Mario Monti non ritiene 'possibile l'ulteriore espletamento del suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni'. Lo scrive il Quirinale in una nota al termine dell'incontro fra il presidente del Consiglio Mario Monti e il capo dello Stato Giorgio Napolitano.

'Alfano mi ha sfiduciato'
Il premier ha rilevato che la dichiarazione resa in Parlamento dal segretario del Pdl Alfano costituisce, nella sostanza, 'un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del governo e della sua linea di azione'. IL VIDEO DELL'INTERVENTO DI ALFANO ALLA CAMERA

Monti ai partiti: 'Esercizio provvisorio aggraverebbe crisi'
Secondo quanto comunicato dal Quirinale, Monti 'accerterà quanto prima se le forze politiche che non intendono assumersi la responsabilità di provocare l'esercizio provvisorio - rendendo ancora più gravi le conseguenze di una crisi di governo, anche a livello europeo - siano pronte a concorrere all'approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio. Subito dopo il presidente del Consiglio provvederà, sentito il Consiglio dei ministri, a formalizzare le sue irrevocabili dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica'.

'Evitare conseguenze a livello europeo'
Dopo aver 'manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni', da Monti arriva un preciso avvertimento alle forze politiche 'che non intendono assumersi la responsabilità di provocare l'esercizio provvisorio', il che, sottolinea ancora, renderebbe 'ancora più gravi le conseguenze di una crisi di governo, anche a livello europeo'. L'appello è dunque quello di essere 'pronte a concorrere all'approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio'. Il passaggio successivo sarà la formalizzazione delle 'irrevocabili dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica'.

Ipotesi di voto a febbraio
Il premier Monti intende avviare quanto prima i contatti con i partiti per verificare disponibilità e tempi dell'approvazione della legge di stabilità. Il tutto in un'ottica di accelerazione che potrebbe portare al voto in febbraio, anzichè a marzo come finora ipotizzato. E' quanto si apprende in ambienti vicini al governo.

ciao Nove è un piacere ritrovarti qui sul tuo 3d:up:


...eh guarda io non ho parole per spiegare ciò che sta accadendo sullo scenario politico, credo che ci aspetteranno 3 mesi durissimi sia come paese sia come andamento del nostro mercato.

Il fatto che che Berlusconi ritorni ancora una volta è una cosa al di fuori di ogni concetto di immaginazione e decenza e mi fermo qui.

Io non sostengo che Monti sia stato il non plus ultra, ma mi rendo anche conto che è era l'unica figura di caratura internazionale spendibile per la causae che in 12 mesi ci ha portato fuori dal baratro...coma irreversibile se preferite, dove stavamo cadendo 12 mesi fa...sicuramente avrebbe potuto fare di meglio...fare diversamente...colpire le lobby e tassare maggiormente i più abbienti e i grandi patrimoni...avrebbe potuto fare un sacco di altre cose, in modo diverso e più equo...più giuste o più sbagliate...certo...ma resta il fatto che senza di lui, a quest'ora saremmo già belli che sepolti dai market maker e i mercati stessi, i quali avevano abbandonato la nave Italia comandata dal Silvio.

Saremmo potuti arrivare ad 1 mese dalle elezioni con un governo tecnico che teneva insieme i cocci e invece avremo 3 mesi 3 di caos politico, con sempre gli stessi tristi e inutili teatranti a farla da padrone, con ovviamente una legge elettorale che non è cambiata di una virgola e un paese che è ancora una volta nelle mani di questi inetti con una situazione economico-sociale allo sfascio.

Mi tocca solo sperare nella clemenza dei mercati...ma è come sperare che il leone non mangi carne ;)
 
Ultima modifica:
Così domani , coloro che, hanno sempre condannato Monti, saranno contenti..

Ora voglio proprio vedere come reagiranno i mercati...


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Io personalmente ribadisco le mie critiche a Monti legate a cio che avrebbe dovuto fare e non ha fatto e a cio che ha fatto che avrebbe al limite dovuto fare dopo quelle che non ha fatto.

In questo caso poi premesso che è stato forzato dal PDL a questa scelta (da totali irresponsabili del paese e presi dai loro tristi giochini per salvaguardare ancora un uomo di 76 anni) ha fatto una scelta prettamente politica e non tecnica... avrebbe dovuto sfidare il PDL ora sul lato delle riforme anche impopolari per quella parte e visto cosa succedeva definendo in toto le responsabilità politiche di quella parte.
Invece le dimissioni danno tempo a tutti di discutere sul nulla... su di chi è la responsabilità della caduta del governo.. queste boiate politiche che non interessano a nessuno ed intanto il paese continua ad essere soffocato da un pubblico improduttivo (ed io non sono convinto che il pubblico sia sempre e solo improduttivo) da una burocrazia gerontocratica che fa fare business ai soliti noti ecc... ecc...

Ora è evidente che le sue dimissioni non sono un bene per il paese in questo momento, 30 punti di spread in aumento sono circa 6 miliardi di aumento di interessi all'anno e 18 miliardi di aumento di costo del debito complessivo ma a questo avrebbe dovuto pensare anche lui oltre naturalmente Berlusconi ed il PDL che secondo me rischia grosso negli scenari politici europei e non mi stupisco che venga anche discussa una sua epurazione dal PPE.
 
Un ultima cosa.... Morsi ha ritirato il decreto presidenziale che gli attribuiva forti poteri centralizzando di fatto gli stessi dopo che è stato assediato per settimane dagli oppositori... ecco non so se mi spiego cosa c'è da fare in questo paese...
 
Io personalmente ribadisco le mie critiche a Monti legate a cio che avrebbe dovuto fare e non ha fatto e a cio che ha fatto che avrebbe al limite dovuto fare dopo quelle che non ha fatto.

Ok gipa, Monti avra' fatto anche sbagli, per carità !
Ma un alternativa a Monti ad oggi non c'e come nn c era 1 anno fa..almeno lui era riuscito a dare credibilità al paese... Ora voglio vedere quale politico riuscira' tale intento!

Vi prego nn venitemi a dire che una figura come Grillo possa essere l alternativa, Grillo può andar bene giusto come " rompipalle " alla politica attuale ma , perdonatemi, io nn ce lo vedo proprio a capo di un Governo ehhhh
 

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