Si potrebbero farlo ancora più indirettamente tipo chiederci un prestito fruttifero e farci capire che ci conviene farlo pena tassazioni piu alte o sequestri.. insomma un investimento che ha troppe opportunita per non essere acchiappato al volo...
Parlandone prima con f4f citavo secondo me a ragione il collocamento di fincantieri.....
Questa volta ce lo hanno chiesto gentilmente.. alla prossima magari ci dicono e ci palesano che è un occasione indimenticabile....
Bologna, 3 lug. –
Ristrutturare il debito pubblico italiano. Se ne era parlato anni fa, ai tempi del movimento #Occupy e dello spread alle stelle che ha portato alle dimissioni del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Nel 2012 anche Grillo propose un referendum “sempre più necessario” sul tema. Poi le cose sono cambiate, il pericolo default è rientrato, e anche la Grecia travolta e tutt’ora devastata dalla crisi economica e dai tagli imposti della Troika riesce a piazzare sul mercato i propri titoli di stato. Insomma, il dibattito così com’è nato è morto. Ora
un professore di economia dell’Università di Bologna, Paolo Manasse, rilancia il tema, e finisce dritto sull’edizione cartacea del Corriere della Sera. “Bisogna pensarci finché possiamo parlarne e decidere liberamente. Perché poi potrebbe essere troppo tardi”.
“Quando il debito è così alto come quello italiano, e le prospettive di ridurlo sono tutto sommato abbastanza deboli, allora bisogna considerare soluzioni alternative”, spiega Paolo Manasse. “A livelli così alti è nella natura del mercato generare situazione fuori controllo.
Meglio un piano b di carattere multilaterale e su base volontaria, prima di una ristrutturazione forzosa e disordinata e con rischi sistemici, scenario simile a quello greco che speriamo non si debba mai avverare”. Quali sono le proposte di Manasse? Se si considera l’opzione unilaterale, cioè l’Italia che decide da sola senza coinvolgere gli altri stati europei, secondo l’economista
”si potrebbe offrire l’opzione, ai detentori di titoli pubblici (banche, assicurazioni, famiglie), di convertire il loro stock di titoli in azioni che il Tesoro ha nelle grandi imprese pubbliche, dall’Eni all’Enel“.
Altra idea quella di emettere del nuovo debito a condizioni più vantaggiose per i creditori, invogliandoli così a scambiare i titoli di stato in loro possesso con debito a più lunga a scadenza. Una soluzione multilaterale, ragione Manasse, è invece quella di cercare una qualche forma di mutualizzazione a livello europeo, “ad esempio quella di far confluire almeno una parte di debito in una sorta di fondo garantito dalla Banca centrale europea, e abbassare il costo degli interessi almeno su questa tranche di debito”.
“Credo – conclude Manasse – che una discussione sarebbe utile avviarla perché le peggiori ristrutturazioni del debito sono quelle che si fanno quando il paese è al tracollo e si ha poco scelta. In Grecia fino al 2007 il debito era cresciuto velocemente, arrivando al 130% cioè a livelli simili a quelli italiani, e ancora lo spread era a zero. E’ in un attimo invece è schizzato al cielo”.
Giovanni Stinco @giovannistinco
03/07/2014
buongiorno a tutti


