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DA AFFARITALIANI
Crisi di governo/ Pugno sul treno a Fernando Rossi da un ex compagno del Pdci. Diliberto: "Deploro il fatto, ma..."
Venerdí 23.02.2007 09:25
Un pugno in faccia, o forse una banale (si fa per dire) manata sul naso: dipende da che campana si sente. Comunque sia Fernando Rossi - il senatore dei Comunisti italiani che ha partecipato all'affondamento del governo in Senato - se l'è vista brutta, sull'Eurostar Roma-Milano, colpito da Nini Frosini, segretario regionale del Pdci in Toscana. Un incontro del destino. "Andiamo via, che io con questo qui non ci voglio stare", la prima battuta. E Rossi cerca di calmarlo: "Ma dai, vieni qui non fare il coglione. Che ti sei bevuto il cervello anche tu?". La conversazione degenera: "Non mi rivolgere la parola pezzo di merda, ti dovresti vergognare, vuoi rimandare su Berlusconi?", gli ha urlato incontrandolo in prima classe sul treno. "Ma cosa cazzo dici, imbecille", si è difeso contrattaccando il senatore che ha messo in crisi Prodi.
Fin qui tutti d'accordo. Poi le versioni divergono. Racconta Rossi: "Prima mi ha puntato il dito contro l'occhio, io mi sono girato e lui me l’ha infilato nell’orecchio. Alla fine mi ha tirato un bel cazzottone sulla testa. E si è allontanato dicendo che ero fortunato perché me l’aveva dato piano". Frosini se la ricorda un po' diversa: "Macché cazzottone in faccia. Sì, è vero: l’ho colpito. Ma gli ho dato una manata e l’ho colpito al naso con il dorso dell’indice. Tutto qua. Non sono pentito di avergli detto che non voglio il suo saluto e non sono pentito di averlo colpito perché non gli ho tirato un cazzotto. Non c’era violenza ". E chissà se è vero che da giovane faceva il pugile...
Rossi non ci sta: "Commentando l’episodio Diliberto ha detto a De Vita (Lista consumatori, dove è passato l'ex senatore dei Comunisti Italiani, ndr) che già avevano cominciato a farmi capire la lezione. È un fatto gravissimo. Prodi deve pretendere dal segretario del Pdci una presa di posizione". Diliberto comunque ha smentito: "Ho detto purtroppo è vero ma non ho giustificato in alcun modo. Deploro ogni forma di violenza ma l’esasperazione alimentata dal comportamento di Rossi e dal tradimento del mandato elettorale se non giustifica aiuta a comprendere l'arrabbiatura dei nostri compagni".
Senza scordare il documento firmato da 3 rappresentanti della sinistra radicale emiliani che hanno espresso 'disprezzo' per i loro parlamentari che si sono astenuti.
E questo è il rispetto alle persone che dimostrano come quando il loro segretario parlando di Berlusconi dice: "mi fa schifo"?
Saluti
Crisi di governo/ Pugno sul treno a Fernando Rossi da un ex compagno del Pdci. Diliberto: "Deploro il fatto, ma..."
Venerdí 23.02.2007 09:25
Un pugno in faccia, o forse una banale (si fa per dire) manata sul naso: dipende da che campana si sente. Comunque sia Fernando Rossi - il senatore dei Comunisti italiani che ha partecipato all'affondamento del governo in Senato - se l'è vista brutta, sull'Eurostar Roma-Milano, colpito da Nini Frosini, segretario regionale del Pdci in Toscana. Un incontro del destino. "Andiamo via, che io con questo qui non ci voglio stare", la prima battuta. E Rossi cerca di calmarlo: "Ma dai, vieni qui non fare il coglione. Che ti sei bevuto il cervello anche tu?". La conversazione degenera: "Non mi rivolgere la parola pezzo di merda, ti dovresti vergognare, vuoi rimandare su Berlusconi?", gli ha urlato incontrandolo in prima classe sul treno. "Ma cosa cazzo dici, imbecille", si è difeso contrattaccando il senatore che ha messo in crisi Prodi.
Fin qui tutti d'accordo. Poi le versioni divergono. Racconta Rossi: "Prima mi ha puntato il dito contro l'occhio, io mi sono girato e lui me l’ha infilato nell’orecchio. Alla fine mi ha tirato un bel cazzottone sulla testa. E si è allontanato dicendo che ero fortunato perché me l’aveva dato piano". Frosini se la ricorda un po' diversa: "Macché cazzottone in faccia. Sì, è vero: l’ho colpito. Ma gli ho dato una manata e l’ho colpito al naso con il dorso dell’indice. Tutto qua. Non sono pentito di avergli detto che non voglio il suo saluto e non sono pentito di averlo colpito perché non gli ho tirato un cazzotto. Non c’era violenza ". E chissà se è vero che da giovane faceva il pugile...
Rossi non ci sta: "Commentando l’episodio Diliberto ha detto a De Vita (Lista consumatori, dove è passato l'ex senatore dei Comunisti Italiani, ndr) che già avevano cominciato a farmi capire la lezione. È un fatto gravissimo. Prodi deve pretendere dal segretario del Pdci una presa di posizione". Diliberto comunque ha smentito: "Ho detto purtroppo è vero ma non ho giustificato in alcun modo. Deploro ogni forma di violenza ma l’esasperazione alimentata dal comportamento di Rossi e dal tradimento del mandato elettorale se non giustifica aiuta a comprendere l'arrabbiatura dei nostri compagni".
Senza scordare il documento firmato da 3 rappresentanti della sinistra radicale emiliani che hanno espresso 'disprezzo' per i loro parlamentari che si sono astenuti.
E questo è il rispetto alle persone che dimostrano come quando il loro segretario parlando di Berlusconi dice: "mi fa schifo"?
Saluti