patatina 77
Creatore di UGC
Alfred tirò un sospiro di sollievo quando vide scendere dal furgone la solita coppia di lavoratrici e non delle sostitute come furono le maldestre dell’ultima volta. Due personaggi da cabaret, buffe, di femminile poco tanto da sembrare uomini travestiti col giubbotto aperto e sotto già il grembiule lungo e ai piedi perennemente le clocks e il calzetto grosso sceso al calcagno. La Mariuccia alta e magra copelli mori irsi e spettinati e la Nelda bassa e tarchiata con un caschetto biondo cenere che le donava come un mocio in testa a un calvo, ad accomunarle l’anagrafica che le rendeva prossime alla quiescenza. Salutarono e poi La Mariuccia esordì:
-“Hei bel ragazzo, non ci siamo dimenticate ti abbiamo portato il sacco di pane vecchio per i tuoi fagiani e per i pesci”.
“Si si “- rispose Alfred - “ragazzo di una volta! Anch’io non mi sono dimenticato. Il premio lo trovate sopra il tavolino dell’antibagno.”
Fra le tante non virtù dell’ uomo che sussurrava alle pompe” come era solita schernirlo Nelda vi era anche quella di essere un bravo cuoco oltre che una buona forchetta e la sua specialità era quella di preparare il sugo alla tinca, pesce raro che però nell’invaso cresceva bene come in un’oasi anche per via del pane che Al gli dava in pasto sovente. Pane che appunto era oggetto di baratto fra le donne e il tecnico per un vasetto a testa di sugo che lui dava sempre volentieri più che altro per ricevere da loro i complimenti sinceri ma anche esaltati dalla loro ruffianaggine che non lesinavano. Di fianco a loro aveva parcheggiato il Mercedes che stava ancora in moto con il muso rivolto alla campagna che ne occultava il guidatore.
“Due furgoni oggi”- riprese a dire Al-”vi siete portate i rinforzi”
“No non è con noi” rispose brevemente la Nelda mentre scaricava dal furone il carrello coi “ferri del mestiere”, affermazione che lo lasciò stupito e incuriosito.
Nel mentre stava per avvicinarsi al mezzo il motore si spense e la porta si aprì. Il Driver scese dando le spalle. Capello corto masculo, giubbo e panta in tela blu elettrico e bande rosse sulle spalle e longitudinali alle gambe in stile colori Fed Ex, sulla sinistra un dispositivo palmare. Non fece tempo a scendere il secondo piede che Al la bloccò con un secco: “Mi dispiace deve esserci un errore, non sto aspettando pacchi”, ma prontamente per risposta ricevette un altrettanto secco“no, no nessun errore”. Lo stupore fu tanto al sentire che la voce era femminile ma raggiunse l’apoteosi quando voltatosi Alfred scorse che non si trattava di un corriere ma di una donna e che sul giubbo, sul petto, campeggiava il logo della HydroLogic.
-”Buongiorno! Sono l’Ingegner Maria Luce Rossi, sono qui per l’ispezione, l’azienda dovrebbe averla avvisata. Lei deve essere Alfred. Giusto?”
-”Si Buongiorno, sono Alfred il cust… ehm il responsabile della sottostazione. Mi scusi sa! Per aver travisato, il furgone anonimo, poi oggi pulizie.Avevo ricevuto una mail che annunciava l’arrivo del nuovo Ingegner M.L.Rossi però.. ecco mi scusi ancora, signorina?” Rispose Al, nell’imbarazzo totale della sorpresa e della figuraccia, avendo già dimenticato il nome.
“Marilù, può chiamarmi Marilù dammi del tu, sono la nuova ingegnera dei controlli periodici” disse accennando un sorriso a 32 denti e continuò mostrando il dispositivo che aveva in mano -“è stato tratto in inganno da questo? Vero? E’ l’altimetro elettonico satellitare che misura la subsidenza in continuo”.
“Ah ha ha” Alfred accennò una breve risata sardonica “si è vero,sarò sincero l’avevo scambiato per il palmare dove si firmano i pacchi, spero di non essermi già giocato la reputazione. E’ tutto a posto qui, sa?! E strabuzzò gli occhi senza farsi vedere perchè aveva aggiunto un’altra cazzata dando intendere che aveva da nascondere qualcosa.
“Si figuri, non si preoccupi mi avevano detto che lei è un tipo simpatico” poi smorzò il sorriso divenendo quasi seria “facciamo presto, solo routine dove posso posare gli strumenti?"
Al le indicò un angolo all’interno dove il muro creava un sette, e vi era un ampio scaffale e una sedia di plastica e una volta preso visione Marilù apri il vano laterale del Mercedes, che palesemente era fresco di fabbrica, lo si percepiva dall’odore, pulito ed in ordine. Al fece il gesto di darle una mano ma lei lo rassicurò che avrebbe fatto da sola, tanto si trattava solo di due valigie grandi in metallo e un borsone sportivo tipo quello che si portano appresso i giocatori di calcio. Al sapeva benissimo quali sarebbero state le procedure dell’ispezione ma giusto per sentirselo dire, o per magari approfittare dell’altrui inesperienza se ne uscì con una domanda retorica.
“Marilù devi fare dei controlli anche in ufficio? Giù ci sono le donne che hanno appena iniziato il lavoro forse è meglio lasciarle finire”
“Si Alfred, forse è meglio che inizio da sopra, finisco di sistemare qui e arrivo”.
-“Hei bel ragazzo, non ci siamo dimenticate ti abbiamo portato il sacco di pane vecchio per i tuoi fagiani e per i pesci”.
“Si si “- rispose Alfred - “ragazzo di una volta! Anch’io non mi sono dimenticato. Il premio lo trovate sopra il tavolino dell’antibagno.”
Fra le tante non virtù dell’ uomo che sussurrava alle pompe” come era solita schernirlo Nelda vi era anche quella di essere un bravo cuoco oltre che una buona forchetta e la sua specialità era quella di preparare il sugo alla tinca, pesce raro che però nell’invaso cresceva bene come in un’oasi anche per via del pane che Al gli dava in pasto sovente. Pane che appunto era oggetto di baratto fra le donne e il tecnico per un vasetto a testa di sugo che lui dava sempre volentieri più che altro per ricevere da loro i complimenti sinceri ma anche esaltati dalla loro ruffianaggine che non lesinavano. Di fianco a loro aveva parcheggiato il Mercedes che stava ancora in moto con il muso rivolto alla campagna che ne occultava il guidatore.
“Due furgoni oggi”- riprese a dire Al-”vi siete portate i rinforzi”
“No non è con noi” rispose brevemente la Nelda mentre scaricava dal furone il carrello coi “ferri del mestiere”, affermazione che lo lasciò stupito e incuriosito.
Nel mentre stava per avvicinarsi al mezzo il motore si spense e la porta si aprì. Il Driver scese dando le spalle. Capello corto masculo, giubbo e panta in tela blu elettrico e bande rosse sulle spalle e longitudinali alle gambe in stile colori Fed Ex, sulla sinistra un dispositivo palmare. Non fece tempo a scendere il secondo piede che Al la bloccò con un secco: “Mi dispiace deve esserci un errore, non sto aspettando pacchi”, ma prontamente per risposta ricevette un altrettanto secco“no, no nessun errore”. Lo stupore fu tanto al sentire che la voce era femminile ma raggiunse l’apoteosi quando voltatosi Alfred scorse che non si trattava di un corriere ma di una donna e che sul giubbo, sul petto, campeggiava il logo della HydroLogic.
-”Buongiorno! Sono l’Ingegner Maria Luce Rossi, sono qui per l’ispezione, l’azienda dovrebbe averla avvisata. Lei deve essere Alfred. Giusto?”
-”Si Buongiorno, sono Alfred il cust… ehm il responsabile della sottostazione. Mi scusi sa! Per aver travisato, il furgone anonimo, poi oggi pulizie.Avevo ricevuto una mail che annunciava l’arrivo del nuovo Ingegner M.L.Rossi però.. ecco mi scusi ancora, signorina?” Rispose Al, nell’imbarazzo totale della sorpresa e della figuraccia, avendo già dimenticato il nome.
“Marilù, può chiamarmi Marilù dammi del tu, sono la nuova ingegnera dei controlli periodici” disse accennando un sorriso a 32 denti e continuò mostrando il dispositivo che aveva in mano -“è stato tratto in inganno da questo? Vero? E’ l’altimetro elettonico satellitare che misura la subsidenza in continuo”.
“Ah ha ha” Alfred accennò una breve risata sardonica “si è vero,sarò sincero l’avevo scambiato per il palmare dove si firmano i pacchi, spero di non essermi già giocato la reputazione. E’ tutto a posto qui, sa?! E strabuzzò gli occhi senza farsi vedere perchè aveva aggiunto un’altra cazzata dando intendere che aveva da nascondere qualcosa.
“Si figuri, non si preoccupi mi avevano detto che lei è un tipo simpatico” poi smorzò il sorriso divenendo quasi seria “facciamo presto, solo routine dove posso posare gli strumenti?"
Al le indicò un angolo all’interno dove il muro creava un sette, e vi era un ampio scaffale e una sedia di plastica e una volta preso visione Marilù apri il vano laterale del Mercedes, che palesemente era fresco di fabbrica, lo si percepiva dall’odore, pulito ed in ordine. Al fece il gesto di darle una mano ma lei lo rassicurò che avrebbe fatto da sola, tanto si trattava solo di due valigie grandi in metallo e un borsone sportivo tipo quello che si portano appresso i giocatori di calcio. Al sapeva benissimo quali sarebbero state le procedure dell’ispezione ma giusto per sentirselo dire, o per magari approfittare dell’altrui inesperienza se ne uscì con una domanda retorica.
“Marilù devi fare dei controlli anche in ufficio? Giù ci sono le donne che hanno appena iniziato il lavoro forse è meglio lasciarle finire”
“Si Alfred, forse è meglio che inizio da sopra, finisco di sistemare qui e arrivo”.