Val
Torniamo alla LIRA
Prima della riforma, infatti, con meno di trent'anni in Parlamento si riceveva l'85,5% dell'indennità. Se si aggiunge che anche le legislature concluse prima del quinquennio naturale venivano considerate come intere, si ottengono i superassegni di Mitterdorfer (6.868 euro) e dei democristiani Pietro Pala e Giuliano Zoso (6.227 euro entrambi) che hanno ricevuto oltre un milione in più di quanto abbiano versato. Lo stesso dicasi per l'ex ministro socialista Giorgio Ruffolo (4.581 euro di assegno e 861mila euro di ammanco). Così nell'elenco compaiono nomi noti come quelli dell'ex pm Giuseppe Ayala (-297mila), di Nando Dalla Chiesa (-256mila) e del sociologo Franco Debenedetti (-210mila). Il vecchio sistema, inoltre, consentiva di accedere al vitalizio anche con una breve presenza in Parlamento: è il caso di due esponenti di centrodestra come Jas Gawronski e il regista Pasquale Squitieri che hanno ottenuto un trattamento minimo secondo i vecchi parametri (2.381 euro). Avendo versato pochi contributi, però, le loro rispettive posizioni sono già in rosso per 320 mila e 434mila euro rispettivamente. Le regole attuali sono un po' più stringenti, ma non cambiano la sostanza della questione, ovvero se sia giusto ricevere un assegno «pensionistico» quando i contributi versati sono esauriti.