deltazero
Forumer storico
interessante opinione di Uriel (wolfstep)tratta dal suo sito
la cpioincollo , perchè se metto il link ,non va bene
Ho ricevuto alcune richieste di commentare il periodo economico europeo. Credo che la cosa piu' pesante da notare sia il fatto che le tre nazioni piu' "pesanti" economicamente dell'area (anche gli UK faranno lo stesso, ma non so dire se siano ancora da considerare UE, dopo quello che e' successo) ,si siano messe a prendere provvedimenti analoghi, che invariabilmente impatteranno sui consumi E sul valore dell'euro.
Sul piano internazionale stretto, si tratta di un modo di reagire alla follia cinese. I cinesi hanno una politica estera medioevale, anzi , a dire il vero pre-medioevale, nel senso che nel nostro medioevo ci si riuniva a Lucca per decidere i cambi tra monete, mentre i cinesi non accettano nemmeno questa responsabilita'.
Che i cinesi NON accettino l'idea di far parte di una comunita' internazionale e QUINDI di avere delle responsabilita' e' noto: non ci sarebbero americani in Afghanistan se i cinesi si fossero presi le proprie responsabilita' geopolitiche di potenza del settore. E non ci sarebbero le crisi tra le coree, se i cinesi esercitassero la giusta influenza sull'area.
LA verita' e' che per i cinesi i confini sono un pochino quello che erano per i romani: hic sunt leones, oltre il confine se non c'e' terra da invadere c'e' qualcosa verso il quale NON ci sentiamo responsabili. Nessun'altra nazione al mondo avrebbe lasciato la NATO (il che significa anche stazioni di ascolto e droni) occupare una nazione come l'Afghanistan, con cui la Cina confina.
E nessun'altra nazione al mondo lascierebbe che sia la diplomazia americana il principale attore delle mediazioni tra corea del nord e corea del sud, pienamente nella loro area di influenza, se solo si decidessero di avere un'influenza.
Questa mentalita' pre-medioevale la mostrano anche in campo finanziario. Essi gestiscono i rapporti con l'economia mondiale come un mercante che esponga la propria bancarella, e manipolano la propria moneta senza preoccuparsi delle conseguenze sull'economia del resto del mondo.
Non si puo' nemmeno definire "atteggiamento egoista", perche' in fondo il resto del mondo e' relativamente importante per la Cina, che ancora non ha ottenuto una massa critica di consumatori sufficiente a compensare gli enormi squilibri demografici ed economici che ha all'interno. E' semplicemente un atteggiamento miope e stupido, figlio di una cultura politica che e' passata dal medioevo tardoimperiale al medioevo comunista, e alla fine ad un medioevo pseudocapitalista.(1)
Siccome anche il dollaro si abbassa in potere d'acquisto, era d'obbligo abbassare il valore dell' Euro. Poiche' questo va fatto senza ottenere fiammate inflazionistiche, quello che si fa e' tagliare un pochino i consumi. Il risultato e' un euro piu' basso, che facilita le esportazioni e bilancia i movimenti economici interni alla zona UE.
Sul primo punto, cioe' che si abbassi l'euro permettendo le esportazioni, ci siamo tutti. Poiche' un'economia che trasforma compra materie prime per X e le rivende a X*Y, il fatto che si alzi X puo' essere compensato dalla dimensione di Y. Ovvero, impatta sulle aziende con un basso margine di contribuzione, e facilita quelle con un margine di contribuzione alto che trovano i concorrenti dell'altro gruppo (quelli col margine di contribuzione basso) in difficolta'.
In una fase simile, quindi, alcune aziende cresceranno (poche) , mentre molte chiuderanno o lavoreranno con margini ancora piu' risicati, prendendo piu' rischio d'impresa.
E' invece importante notare l'equilibrio interno alla UE, perche' abbassare l'euro modifica tale equilibrio a favore dei paesi piu' ricchi. Non e' un caso se tali manovre siano nate in Italia, Francia, Germania.
Perche' questa cosa?
Prendiamo un paese come la Polonia, o come la Romania. Le nostre fabbriche delocalizzano li' perche' il costo della vita e' piu' basso. Tuttavia, un euro forte permette alle aziende di queste nazioni di comprare le materie prime a basso costo. Morale della storia, i paesi "emergenti" della UE hanno DUE vantaggi competitivi:
Questo, in soldoni, significa che tra qualche mese vedremo paesi dell'est in difficolta', paesi dell'est a rischio default, eccetera.
Perche' il problema e' che queste aziende che lavorano su basso costo del lavoro e su bassi costi della vita sono MOLTO piu' impattate da un aumento dei prezzi delle materie prime. Quello che voglio dire e' che se in Italia il petrolio costa quanto il latte, in Polonia il latte costa un terzo. E quindi il petrolio costa tre volte tanto. Per uscire dall'esempio, succedera' che le materie prime diventeranno voci molto piu' pesanti nel bilancio. Questo significa, in senso globale, aziende dell'est che dovranno vendere in euro prima che l'euro cali ancora. Dovranno avere, cioe', un ciclo produttivo piu' veloce ed agile, oppure moriranno.
Si dovrebbe vedere, cioe', un certo numero di acquisizioni superiore alla media, nonche' fusioni riguardanti aziende dell'est e dell'ovest.
Ma la sorpresa viene dalla prima voce: il costo della vita. Tutte e tre le manovre, francese italiana e tedesca, stanno agendo su alcuni redditi di base. In Germania si tagliano sussidi, in Italia si bloccano gli stipendi agli statali, in Francia una specie di mix.
Poiche' si tratta di redditi bassi, cioe' di persone i cui consumi sono rivolti agli essenziali, innanzitutto si colpisce proprio quella fascia di prodotti che sono piu' vicini al concetto di "materia prima". Anche la lotta all'evasione colpisce molto i consumi di base: in gran parte si tratta di lavoro nero di singoli. Questo dovrebbe calmierarne in prezzi un pochino per calo della domanda.
Inoltre, il calo dei consumi che ne deriva terra' fermi i prezzi , che invece aumenteranno nei paesi dell'est, per via del maggiore peso relativo delle materie prime. E quindi, questa manovra andra' a riequilibrare un pochino i dislivelli interni alla UE.
E sul piano internazionale? La vera domanda e' : quanto puo' scendere ancora l' Euro?
Passata questa finanziaria, l'euro si stabilizzera'. Le esportazioni aumenteranno, (anche se i cinesi svaluteranno ancora, e ancora), e non appena questo bilancera' il calo dei consumi interni, arrivera' un'altra finanziaria simile. Sia Berlusconi che la Merkel che Sarkozy hanno buone possibilita' di essere ancora al governo l'anno prossimo: sono tre governi di centrodestra che stanno facendo una politica simile.
Quanto puo' scendere? Con una simile manovra anche l'anno prossimo , probabilmente si puo' scendere sotto il rapporto di parita' col dollaro. Ma non ci si arrivera'.
Molto prima, infatti, inizieranno a soffrire gli altri, Cina e Usa, per il valore dell'euro. Ma l'unico modo che USA e Cina hanno per far crescere l'euro e' di investire in Euro. Se la BCE glieli vende, bene. Altrimenti, dovranno investire qui. Non hanno altra scelta.
In definitiva, quello che vedo e' che i tre paesi manufatturieri d'Europa si sono concentrati tutti insieme in leggi finanziarie che hanno l'effetto, probabilmente pianificato (visto che la BCE e' tranquilla) il cui scopo e' di abbassare il valore dell' Euro senza causare inflazione.
Questa mossa riequilibra i rapporti interni tra paesi europei togliendo alcuni vantaggi ai paesi dell'est, e mette cinesi e americani nelle condizioni di non poter piu' giocare con il cambio e la stampa di moneta.L' Euro, infatti, ha MOLTO piu' margine di svalutazione di quanto non ne abbiano la valuta americana e quella cinese.
Questo avra' effetti sul costo dei debiti pubblici? No, perche' si tratta di manovre di bilancio, per le quali il risparmiato compensa l'aumento dei cedolini da offrire. Di certo, chi aveva cedolini in euro che sono scaduti oggi dovra' comprare per non perderci, sperando che l'Euro torni a salire. Per gli speculatori del debito, un brutto colpo.
La mia personale opinione e' che stiamo assistendo ad una politica concordata tra governi politicamente orientati a destra, e mirata esplicitamente a ricostruire un'egemonia industriale interna all'Europa , e a mettere il fiatone ad americani e cinesi.
Questo significa una cosa: che la politica di svalutazione e' stata accettata, e' "passata" in qualche modo anche a chi (come Francia e Germania) prima la schifava. A patto che sia condotta senza produrre inflazione, sembra essere diventata passabile, anzi: plaudibile.
E una volta stabilito come fare alla valuta europea quello che i cinesi giocano a fare con la propria senza pagarne prezzi troppo salati, adesso la partita si riapre.
Se l'anno prossimo vediamo un'altra finanziaria come questa, negli stessi tre paesi, in primi ad andare in default NON saranno i PIGS, ne' i PIIGS. Perche' Obama, una finanziaria cosi', non se la puo' permettere. Non ora che lo scandalo BP pesa sulle elezioni di medio termine, e non l'anno prossimo quando sara', in pratica, gia' in corsa per il secondo mandato.
C'e' solo da sperare che i governi francese, tedesco e italiano rimangano stabili, e non arrivino governi del partito del Times (cioe' di Sinistra) a vendere l'europa agli angli.
Uriel
(1) Il cina esiste un mercato. Nel quale ci sono alcuni attributi del libero mercato, ma non tutti.
la cpioincollo , perchè se metto il link ,non va bene
Ho ricevuto alcune richieste di commentare il periodo economico europeo. Credo che la cosa piu' pesante da notare sia il fatto che le tre nazioni piu' "pesanti" economicamente dell'area (anche gli UK faranno lo stesso, ma non so dire se siano ancora da considerare UE, dopo quello che e' successo) ,si siano messe a prendere provvedimenti analoghi, che invariabilmente impatteranno sui consumi E sul valore dell'euro.
Sul piano internazionale stretto, si tratta di un modo di reagire alla follia cinese. I cinesi hanno una politica estera medioevale, anzi , a dire il vero pre-medioevale, nel senso che nel nostro medioevo ci si riuniva a Lucca per decidere i cambi tra monete, mentre i cinesi non accettano nemmeno questa responsabilita'.
Che i cinesi NON accettino l'idea di far parte di una comunita' internazionale e QUINDI di avere delle responsabilita' e' noto: non ci sarebbero americani in Afghanistan se i cinesi si fossero presi le proprie responsabilita' geopolitiche di potenza del settore. E non ci sarebbero le crisi tra le coree, se i cinesi esercitassero la giusta influenza sull'area.
LA verita' e' che per i cinesi i confini sono un pochino quello che erano per i romani: hic sunt leones, oltre il confine se non c'e' terra da invadere c'e' qualcosa verso il quale NON ci sentiamo responsabili. Nessun'altra nazione al mondo avrebbe lasciato la NATO (il che significa anche stazioni di ascolto e droni) occupare una nazione come l'Afghanistan, con cui la Cina confina.
E nessun'altra nazione al mondo lascierebbe che sia la diplomazia americana il principale attore delle mediazioni tra corea del nord e corea del sud, pienamente nella loro area di influenza, se solo si decidessero di avere un'influenza.
Questa mentalita' pre-medioevale la mostrano anche in campo finanziario. Essi gestiscono i rapporti con l'economia mondiale come un mercante che esponga la propria bancarella, e manipolano la propria moneta senza preoccuparsi delle conseguenze sull'economia del resto del mondo.
Non si puo' nemmeno definire "atteggiamento egoista", perche' in fondo il resto del mondo e' relativamente importante per la Cina, che ancora non ha ottenuto una massa critica di consumatori sufficiente a compensare gli enormi squilibri demografici ed economici che ha all'interno. E' semplicemente un atteggiamento miope e stupido, figlio di una cultura politica che e' passata dal medioevo tardoimperiale al medioevo comunista, e alla fine ad un medioevo pseudocapitalista.(1)
Siccome anche il dollaro si abbassa in potere d'acquisto, era d'obbligo abbassare il valore dell' Euro. Poiche' questo va fatto senza ottenere fiammate inflazionistiche, quello che si fa e' tagliare un pochino i consumi. Il risultato e' un euro piu' basso, che facilita le esportazioni e bilancia i movimenti economici interni alla zona UE.
Sul primo punto, cioe' che si abbassi l'euro permettendo le esportazioni, ci siamo tutti. Poiche' un'economia che trasforma compra materie prime per X e le rivende a X*Y, il fatto che si alzi X puo' essere compensato dalla dimensione di Y. Ovvero, impatta sulle aziende con un basso margine di contribuzione, e facilita quelle con un margine di contribuzione alto che trovano i concorrenti dell'altro gruppo (quelli col margine di contribuzione basso) in difficolta'.
In una fase simile, quindi, alcune aziende cresceranno (poche) , mentre molte chiuderanno o lavoreranno con margini ancora piu' risicati, prendendo piu' rischio d'impresa.
E' invece importante notare l'equilibrio interno alla UE, perche' abbassare l'euro modifica tale equilibrio a favore dei paesi piu' ricchi. Non e' un caso se tali manovre siano nate in Italia, Francia, Germania.
Perche' questa cosa?
Prendiamo un paese come la Polonia, o come la Romania. Le nostre fabbriche delocalizzano li' perche' il costo della vita e' piu' basso. Tuttavia, un euro forte permette alle aziende di queste nazioni di comprare le materie prime a basso costo. Morale della storia, i paesi "emergenti" della UE hanno DUE vantaggi competitivi:
- <LI style="TEXT-ALIGN: justify">Grazie ai salari piu' bassi possono vendere le merci a basso costo, nonostante il valore dell' Euro.
- Grazie all'euro alto, possono comprare le materie prime a prezzi vantaggiosi.
Questo, in soldoni, significa che tra qualche mese vedremo paesi dell'est in difficolta', paesi dell'est a rischio default, eccetera.
Perche' il problema e' che queste aziende che lavorano su basso costo del lavoro e su bassi costi della vita sono MOLTO piu' impattate da un aumento dei prezzi delle materie prime. Quello che voglio dire e' che se in Italia il petrolio costa quanto il latte, in Polonia il latte costa un terzo. E quindi il petrolio costa tre volte tanto. Per uscire dall'esempio, succedera' che le materie prime diventeranno voci molto piu' pesanti nel bilancio. Questo significa, in senso globale, aziende dell'est che dovranno vendere in euro prima che l'euro cali ancora. Dovranno avere, cioe', un ciclo produttivo piu' veloce ed agile, oppure moriranno.
Si dovrebbe vedere, cioe', un certo numero di acquisizioni superiore alla media, nonche' fusioni riguardanti aziende dell'est e dell'ovest.
Ma la sorpresa viene dalla prima voce: il costo della vita. Tutte e tre le manovre, francese italiana e tedesca, stanno agendo su alcuni redditi di base. In Germania si tagliano sussidi, in Italia si bloccano gli stipendi agli statali, in Francia una specie di mix.
Poiche' si tratta di redditi bassi, cioe' di persone i cui consumi sono rivolti agli essenziali, innanzitutto si colpisce proprio quella fascia di prodotti che sono piu' vicini al concetto di "materia prima". Anche la lotta all'evasione colpisce molto i consumi di base: in gran parte si tratta di lavoro nero di singoli. Questo dovrebbe calmierarne in prezzi un pochino per calo della domanda.
Inoltre, il calo dei consumi che ne deriva terra' fermi i prezzi , che invece aumenteranno nei paesi dell'est, per via del maggiore peso relativo delle materie prime. E quindi, questa manovra andra' a riequilibrare un pochino i dislivelli interni alla UE.
E sul piano internazionale? La vera domanda e' : quanto puo' scendere ancora l' Euro?
Passata questa finanziaria, l'euro si stabilizzera'. Le esportazioni aumenteranno, (anche se i cinesi svaluteranno ancora, e ancora), e non appena questo bilancera' il calo dei consumi interni, arrivera' un'altra finanziaria simile. Sia Berlusconi che la Merkel che Sarkozy hanno buone possibilita' di essere ancora al governo l'anno prossimo: sono tre governi di centrodestra che stanno facendo una politica simile.
Quanto puo' scendere? Con una simile manovra anche l'anno prossimo , probabilmente si puo' scendere sotto il rapporto di parita' col dollaro. Ma non ci si arrivera'.
Molto prima, infatti, inizieranno a soffrire gli altri, Cina e Usa, per il valore dell'euro. Ma l'unico modo che USA e Cina hanno per far crescere l'euro e' di investire in Euro. Se la BCE glieli vende, bene. Altrimenti, dovranno investire qui. Non hanno altra scelta.
In definitiva, quello che vedo e' che i tre paesi manufatturieri d'Europa si sono concentrati tutti insieme in leggi finanziarie che hanno l'effetto, probabilmente pianificato (visto che la BCE e' tranquilla) il cui scopo e' di abbassare il valore dell' Euro senza causare inflazione.
Questa mossa riequilibra i rapporti interni tra paesi europei togliendo alcuni vantaggi ai paesi dell'est, e mette cinesi e americani nelle condizioni di non poter piu' giocare con il cambio e la stampa di moneta.L' Euro, infatti, ha MOLTO piu' margine di svalutazione di quanto non ne abbiano la valuta americana e quella cinese.
Questo avra' effetti sul costo dei debiti pubblici? No, perche' si tratta di manovre di bilancio, per le quali il risparmiato compensa l'aumento dei cedolini da offrire. Di certo, chi aveva cedolini in euro che sono scaduti oggi dovra' comprare per non perderci, sperando che l'Euro torni a salire. Per gli speculatori del debito, un brutto colpo.
La mia personale opinione e' che stiamo assistendo ad una politica concordata tra governi politicamente orientati a destra, e mirata esplicitamente a ricostruire un'egemonia industriale interna all'Europa , e a mettere il fiatone ad americani e cinesi.
Questo significa una cosa: che la politica di svalutazione e' stata accettata, e' "passata" in qualche modo anche a chi (come Francia e Germania) prima la schifava. A patto che sia condotta senza produrre inflazione, sembra essere diventata passabile, anzi: plaudibile.
E una volta stabilito come fare alla valuta europea quello che i cinesi giocano a fare con la propria senza pagarne prezzi troppo salati, adesso la partita si riapre.
Se l'anno prossimo vediamo un'altra finanziaria come questa, negli stessi tre paesi, in primi ad andare in default NON saranno i PIGS, ne' i PIIGS. Perche' Obama, una finanziaria cosi', non se la puo' permettere. Non ora che lo scandalo BP pesa sulle elezioni di medio termine, e non l'anno prossimo quando sara', in pratica, gia' in corsa per il secondo mandato.
C'e' solo da sperare che i governi francese, tedesco e italiano rimangano stabili, e non arrivino governi del partito del Times (cioe' di Sinistra) a vendere l'europa agli angli.
Uriel
(1) Il cina esiste un mercato. Nel quale ci sono alcuni attributi del libero mercato, ma non tutti.