Piedi a Terra
Forumer storico
Riprendo con il titolo uno degli argomenti gloriosi che hanno fatto la storia dell'ultimo decennio delle comunita' Web, forse il piu' sviscerato agli inizi degli anni 2000, ossia il tema tanto caro al medico medioevale Girolamo Cardano che va sotto il nome di "rischio di rovina del giocatore d'azzardo" contenuto nel suo libro "De Ludo alea liber", da cui il mio titolo in latino dell'oggetto
Attraverso l'ubriacatura negli anni di vari armamentari sui quali siamo un po' tutti noi cresciuti, come il Kelly Ratio, Optimal "F", la formula di Oberuc, i libri di Di Lorenzo e via dicendo si e' cercato da molto tempo una soluzione alla atavica domanda:
Sono sufficienti i margini sul conto corrente per i futures? O rischio di essere buttato fuori dal mercato ? E prescindendo al momento dall'obiettivo di massimizzare la speranza del profitto finale oppure del rapporto profitto/rischio, quale dei due approcci e' meglio seguire, fixed proportionl o fixed fractional ?
http://steadytrade.net/theory/money-management/84-fixed-fractional-and-fixed-proportional-techniques-of-money-management.html
Tonnellate di scritti, molti di ottimo valore didattico, sono apparsi sull'argomento negli anni e la mia impressione e' che la comparsa del VAR come misura del rischio di rovina abbia di fatto sancito il totale disinteresse degli approcci alternativi.
La facilita' di disporre di formule eleganti che calcolano la probabilita' di perdere la cifra "x" entro un qualsiasi orizzonte temporale sembra aver riscontrato un grande apprezzamento tra i trader, soprattutto nella sua declinazione nella forma CVAR.
Ma e' davvero cosi' ? Non c'e' piu' niente di nuovo da aggiungere sull'argomento "Money management" dopo la comparsa del "Risk Management"? Il money management e' davvero finito, morto sepolto, a causa del CVAR ? Le formule chiuse cosi' eleganti e semplici sono state davvero assassinate dall'analisi numerica delle distribuzioni di probabilita' oppure dalle simulazioni numeriche di "R"?
Io non ne sarei poi cosi' sicuro e convinto ...
Mi interesserebbe raccogliere qualche parere, perche' ho letto recentemente un paper che si rifaceva ad un libro di teoria dei processi stocastici nel quale si indicava l'uso di tecniche di money management come la formula di Miao addirittura per il rischio di default assicurativo. Magari, se l'argomento del money management riuscisse a riscuotere ancora dell'interesse, sulla formula di Miao ci ritorno nel seguito, in dettaglio.
Attraverso l'ubriacatura negli anni di vari armamentari sui quali siamo un po' tutti noi cresciuti, come il Kelly Ratio, Optimal "F", la formula di Oberuc, i libri di Di Lorenzo e via dicendo si e' cercato da molto tempo una soluzione alla atavica domanda:
Sono sufficienti i margini sul conto corrente per i futures? O rischio di essere buttato fuori dal mercato ? E prescindendo al momento dall'obiettivo di massimizzare la speranza del profitto finale oppure del rapporto profitto/rischio, quale dei due approcci e' meglio seguire, fixed proportionl o fixed fractional ?
http://steadytrade.net/theory/money-management/84-fixed-fractional-and-fixed-proportional-techniques-of-money-management.html
Tonnellate di scritti, molti di ottimo valore didattico, sono apparsi sull'argomento negli anni e la mia impressione e' che la comparsa del VAR come misura del rischio di rovina abbia di fatto sancito il totale disinteresse degli approcci alternativi.
La facilita' di disporre di formule eleganti che calcolano la probabilita' di perdere la cifra "x" entro un qualsiasi orizzonte temporale sembra aver riscontrato un grande apprezzamento tra i trader, soprattutto nella sua declinazione nella forma CVAR.
Ma e' davvero cosi' ? Non c'e' piu' niente di nuovo da aggiungere sull'argomento "Money management" dopo la comparsa del "Risk Management"? Il money management e' davvero finito, morto sepolto, a causa del CVAR ? Le formule chiuse cosi' eleganti e semplici sono state davvero assassinate dall'analisi numerica delle distribuzioni di probabilita' oppure dalle simulazioni numeriche di "R"?
Io non ne sarei poi cosi' sicuro e convinto ...
Mi interesserebbe raccogliere qualche parere, perche' ho letto recentemente un paper che si rifaceva ad un libro di teoria dei processi stocastici nel quale si indicava l'uso di tecniche di money management come la formula di Miao addirittura per il rischio di default assicurativo. Magari, se l'argomento del money management riuscisse a riscuotere ancora dell'interesse, sulla formula di Miao ci ritorno nel seguito, in dettaglio.