camaleonte
Forumer storico
"RUSSIA: PAN PER FOCACCIA"
Come Don Chisciotte - RUSSIA: PAN PER FOCACCIA
"Sorpresa, sorpresa: la maggioranza dei russi preferirebbe l'ostilità con l’Occidente dei tempi di Breznev ai giorni dei caldi abbracci di Gorbaciov e Eltzin. Infatti, le cose sembrano migliorare con la guerra fredda e le sanzioni:
gli oziosi russi ricchi, privati dei piaceri lussuosi di Miami e della Costa Azzurra, prestano maggiore attenzione ai loro concittadini meno fortunati. Non rubano meno, ma spendono di più a livello locale;
a una signora piuttosto importante, Valentina Matvienko, portavoce del senato russo, è stato vietato di fare un viaggio in Europa o negli Stati Uniti, così è andata in vacanza in un villaggio russo. In poco tempo ha scoperto tutto quello che lì non andava e ha subito proposto gli stanziamenti di bilancio necessari per i miglioramenti. Che si vieti allora ogni altro paese del mondo! Hanno gridato tutti in coro.
I produttori caseari russi non potrebbero mai competere con quelli francesi o italiani nel mercato internazionale libero. Arrivano le sanzioni ed ecco che nel giro di soli sei mesi hanno quasi raddoppiato il volume di affari. I loro formaggi locali sono ora disponibili per tutti e in ogni punto vendita, mentre prima i grandi supermercati preferivano vendere i prodotti stranieri d’importazione.
L'esercito ha bisogno di attrezzature per difendere la patria e l'industria russa avanzata ora riceve più commesse dal Ministero della Difesa. Fabbriche e lavoratori licenziati o semi-pensionato hanno una nuova occasione, i clienti stranieri vengono messi in coda, il rublo si stabilizza, ai giovani viene dato un nuovo obiettivo, oltre a guardare la televisione e a lamentarsi. Torna un sentimento di orgoglio nazionale – dopo la prolungata umiliazione di non essere mai ascoltati e di essere presi per scontati in Yugoslavia, in Ucraina e altrove.
Le infrastrutture vengono ammodernate. Mosca si regala altre cento miglia di piste ciclabili e la cura dei propri parchi. La capitale appare più linda e pulita, nonostante i danni causati dalle piogge violente.
Ora si capisce perché ai Russi le sanzioni fanno comodo. Il popolo appoggia notevolmente il suo governo e il suo presidente, che oggi registra un indice di gradimento popolare senza precedenti dell’89%.
Non è che i Russi vogliono la guerra, ma sono stufi di vedere il proprio paese messo con le spalle al muro.
Non vogliono affermare un proprio impero, vogliono solo essere ascoltati e rispettati. E vogliono che il loro governo faccia pagare agli attuali avversari – un tempo alleati – ogni azione anti-russa compiuta finora."
Come Don Chisciotte - RUSSIA: PAN PER FOCACCIA
"Sorpresa, sorpresa: la maggioranza dei russi preferirebbe l'ostilità con l’Occidente dei tempi di Breznev ai giorni dei caldi abbracci di Gorbaciov e Eltzin. Infatti, le cose sembrano migliorare con la guerra fredda e le sanzioni:
gli oziosi russi ricchi, privati dei piaceri lussuosi di Miami e della Costa Azzurra, prestano maggiore attenzione ai loro concittadini meno fortunati. Non rubano meno, ma spendono di più a livello locale;
a una signora piuttosto importante, Valentina Matvienko, portavoce del senato russo, è stato vietato di fare un viaggio in Europa o negli Stati Uniti, così è andata in vacanza in un villaggio russo. In poco tempo ha scoperto tutto quello che lì non andava e ha subito proposto gli stanziamenti di bilancio necessari per i miglioramenti. Che si vieti allora ogni altro paese del mondo! Hanno gridato tutti in coro.
I produttori caseari russi non potrebbero mai competere con quelli francesi o italiani nel mercato internazionale libero. Arrivano le sanzioni ed ecco che nel giro di soli sei mesi hanno quasi raddoppiato il volume di affari. I loro formaggi locali sono ora disponibili per tutti e in ogni punto vendita, mentre prima i grandi supermercati preferivano vendere i prodotti stranieri d’importazione.
L'esercito ha bisogno di attrezzature per difendere la patria e l'industria russa avanzata ora riceve più commesse dal Ministero della Difesa. Fabbriche e lavoratori licenziati o semi-pensionato hanno una nuova occasione, i clienti stranieri vengono messi in coda, il rublo si stabilizza, ai giovani viene dato un nuovo obiettivo, oltre a guardare la televisione e a lamentarsi. Torna un sentimento di orgoglio nazionale – dopo la prolungata umiliazione di non essere mai ascoltati e di essere presi per scontati in Yugoslavia, in Ucraina e altrove.
Le infrastrutture vengono ammodernate. Mosca si regala altre cento miglia di piste ciclabili e la cura dei propri parchi. La capitale appare più linda e pulita, nonostante i danni causati dalle piogge violente.
Ora si capisce perché ai Russi le sanzioni fanno comodo. Il popolo appoggia notevolmente il suo governo e il suo presidente, che oggi registra un indice di gradimento popolare senza precedenti dell’89%.
Non è che i Russi vogliono la guerra, ma sono stufi di vedere il proprio paese messo con le spalle al muro.
Non vogliono affermare un proprio impero, vogliono solo essere ascoltati e rispettati. E vogliono che il loro governo faccia pagare agli attuali avversari – un tempo alleati – ogni azione anti-russa compiuta finora."