da
http://www.socquot.com/2009/902_16_saras.htm
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif](Febbraio/2009)[/FONT]
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Saras S.p.A. [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]un controsenso indecifrabile[/FONT]
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Molto contestata fin dal suo sbarco in Borsa, oggi Saras può vantare il privilegio – certamente non trascurabile – di avere ottenuto il consenso degli analisti di ben 14 banche: City ha indicato un target price di 4,11 euro, Santander di 3,21 e Credit Suisse,più parca, di 2,53 euro!
La seguente tabella riporta i principali indicatori economici del gruppo al 31 dicembre e dalla loro uscita il titolo in Borsa è scivolato a 2,30 euro:[/FONT]
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Milioni di Euro[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]2008[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]2007[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Ricavi[/FONT] [FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]8.673[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]6.699[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]EBITDA[/FONT] [FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]256,6[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]760,1[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]EBITDA comparable[/FONT] [FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]673,3[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]587,3[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]EBIT[/FONT] [FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]88,7[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]508,8[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]EBIT comparable[/FONT] [FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]505,4[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]423,7[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Utile NETTO [/FONT] [FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]61,8[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]322,7[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Utile NETTO adjusted[/FONT] [FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]327,1[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]249,6[/FONT]
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La performance dei ricavi è veramente ragguardevole, sono, infatti, aumentati del 29% passando da 6.699 ML del 2007 agli 8.673 ML del 2008. L’EBITDA comparabile (ovvero calcolato secondo i principi IFRS, corretto per poste non ricorrenti e valutando gli inventari petroliferi al LIFO che non include rivalutazioni e svalutazioni) registra un aumento del 15%. L’EBITDA reported invece registra un -66%.
Così pure l’EBIT comparable registra un aumento del 19% mentre quello reported una diminuzione dell’81%.[/FONT]
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L’Utile netto reported passa dai 322,7 ML del 2007 ai 61,8 ML (-80,54%), mentre, quello adjusted, ovvero, corretto per la differenza tra inventario a LIFO e FIFO, dopo le imposte, poste non ricorrenti ecc., registra un aumento del 31% passando dai 249,6 ML del 2007 ai 327,1 ML del 2008.[/FONT]
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A pesare sui valori reported sono stati 165 ML di proventi da “rivalutazione degli inventari” registrati nel 2007 a cui sono corrisposti circa 310 ML della stessa voce nel 2008 a causa della contrazione dei prezzi dei prodotti petroliferi.[/FONT]
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A fronte di quanto sopra verrà corrisposto agli azionisti un dividendo pari a 0,17 euro per azione, pari ad un “pay out ratio” del 48%, di cui buona parte finirà, ovviamente, nelle tasche della famiglia Moratti.[/FONT]
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Nonostante il plauso degli analisti e buoni risultati ottenuti il titolo è, comunque, scivolato in Borsa perdendo in un paio di sedute circa il 3%.
Quello che probabilmente non convince è l’esorbitante incremento della PFN che era negativa per circa 27 ML nel 2007 passando ai -333 ML del 2008.
Si legge nel Comunicato stampa del 24 febbraio 2008 che annuncia i dati pre-consuntivi del 2008 che gli investimenti nell’anno sono stati pari a 257 ML, ma l’incremento della PFN è dovuto principalmente al “pre-pagamento di crediti sulla CO2, ai maggiori stoccaggi operativi ed obbligatori”, al pagamento della cedola 2007 e, inoltre, in misura meno importante all’acquisizione del 30% dei parchi Eolici Ulassai (PEU) che, però, nel 2008 hanno registrato delle performance inferiori alle attese con un EBITDA comparabile in riduzione del 45% rispetto a quanto consuntivato nel 2007.[/FONT]
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L’acquisizione di azioni proprie ha poi inciso sulla PFN per circa 70,4 ML, pari a circa il 23% dell’incremento registrato rispetto all’anno scorso.
Si sottolinea che nel corso dell’assemblea del 29 aprile 2007 il Presidente Gianmarco Moratti“il consiglio stante la crisi finanziaria in atto ha ritenuto più conveniente per la società utilizzare gli utili prodotti per acquistare azioni proprie piuttosto che rischiare in acquisizioni in partecipazioni in altre società che al momento non offrono le garanzie necessarie”. aveva sottolineato che
Tutto sommato neanche la SARAS può vantare di fornire “le garanzie necessarie” per un proficuo investimento: nel 2008 le n. 22.787.703 azioni proprie, infatti, sono state acquistate ad un prezzo medio di 3,089 per un controvalore di circa 70,4 ML più gli oneri finanziari. Attualmente il titolo è quotato a circa 2,30, pertanto la perdita di valore è ad oggi pari a 5,5 ML (oneri finanziari esclusi)! Dati di Borsa confermano una perdita di circa il 35% del valore della quotazione nel corso dell’ultimo anno.[/FONT]
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Sempre nel corso della stessa assemblea il Presidente aveva affermato che: “in un periodo di recessione profonda le società che potranno sopravvivere sono soltanto quelle senza debiti e con un patrimonio importante, e anche per tale motivo è stata proposta l’acquisizione di azioni proprie”.
Fa riflettere, quindi, la politica perseguita da SARAS dell’ “eccezionale” ricorso all’indebitamento nel 2008 e ancora di più la strategia di “aumentare il patrimonio” ricorrendo alla leva finanziaria![/FONT]
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Un controsenso indecifrabile![/FONT]