Curiosando nel web mi sono imbattuto in questa casa d'aste americana:
Leland Little Auctions
Niente di particolare, è solo una delle tante, ma la cosa che colpisce è che vive nell'altro mondo si occupa di autori completamente diverse dalle nostre.
Cose dell'altro mondo...
D'altra parte siamo proprio sicuri che un professore di storia dell'arte, di uno stato qualsiasi degli Stati Uniti, conosca che ne so Dorazio o che ne so io?
Ho visto, tutti pittori, nessun "artista". E' inevitabile, sia perché il gusto dell'americano medio è assai provinciale (per di più non hanno possibilità di formarselo nell'ambiente, che è sostanzialmente privo di arte, a parte qualche importante museo), sia perché l'asta stessa pesca da e pare dirigersi proprio verso il gusto dell'americano medio (anche come prezzi). Poi, da quella palude ricca, ma non di gusto artistico, ogni tanto salta fuori quello che, pur non rinnegando il genere, anzi edificando proprio su quel gusto che rasenta il kitsch, ne fa un'opera d'arte, come Hopper o Diebenkorn.
Se ci pensi, anche da noi il mercato è provinciale. Fatico a immaginarmi un danese o un lituano che spasima per avere un Sassolino o un Peverelli. Nonostante i tentativi propagandistici e i proclami dei galleristi, i veri artisti internazionali sono pochi, sia in Italia che altrove. Quando ho frequentato la Polonia, ho visto solo autori a me sconosciuti, e non solo polacchi. Aggiungi che anche molti di quelli bravi non passano le strette maglie del mercato ed il cipiglio dei galleristi.
Per cui sì, tanti orticelli. Alla faccia di quelli che scrivono sui forum pieni di improvviso amore per qualche ripescato di cui si parlerà sinché gran parte delle opere siano state vendute.
In questo 3d vediamo continuamente quanti altri avrebbero diritto ad un ripescaggio, nonché quanti importanti personaggi siano per noi degli emeriti ignoti
(ignoranza nostra: ma non è un problema, la massa è immensa).