Scoperte in rete: mercatino per sedentari

Probabilmente intendono che c'è anche un riporto fotografico. Quelli delle case d'asta, con l'eccezione di Artesegno, che editava, spesso non ci capiscono quasi nulla
 
Contattato il venditore (2 giorni dopo...ero in giro e mi sono dimenticato sorry...;( ) per ora senza risposta;
per il resto non mi sono aggiudicato l'opera che volevo (e mi mangerò le mani per non so quanto ma non potevo spendere oltre quello che ho offerto); se ne conclude che dovrò cmq vendere per avere più flessibilità negli acquisti ;)
intanto anche se immagino non interessi a nessuno lascio quest'opera che un senso ce l'ha:
Joseph Kosuth Signed Lithograph. Rare. Limited Series 1996. Matted and Framed | eBay

per il resto confermo che venderò una parte della mia collezione, indiziate grafiche di Tilson, Moreni, Spacal, probabilmente una cosa di Paolini, Marca Relli, Obey più un tot di cose che non ricordo che stanno impilate in casa :D

Fammi un fischio quando vendi. Ciao.:)
 
Cosa vuoi dire?
Inutile che parli tanto io quando Wikipedia è chiarissima. In pratica la litografia si faceva su pietra, poi su lastra di zinco preparata, poi si è incurvata la lastra in modo da stampare a rotativa, infine si è passato l'inchiostro dalla lastra al caucciù e solo da questo alla carta.

La stampa offset è un processo di stampa planografico (riferito al particolare sistema di stampa che utilizza matrici piane, tipiche della fototipia e della litografia) indiretto che si basa sul fenomeno di repulsione chimico/fisica tra acqua (per la matrice in alluminio, che è idrofila) e sostanze grasse (per il grafismo lipofilo, cioè che attrae il grasso presente nell'inchiostro). La stampa offset è il risultato della meccanizzazione del sistema di stampa litografico.
Come nella litografia, è un processo "planografico" perché i grafismi e i contro-grafismi sono sullo stesso piano.
A differenza della litografia: a) anziché essere di pietra (litografia), la matrice è costituita da un sottile foglio metallico (zinco o alluminio) il quale, opportunamente trattato, si comporta come una pietra litografica; inoltre b) è un metodo definito "indiretto" in quanto la stampa non avviene direttamente dalla matrice metallica sul foglio di carta (ovvero la lastra montata sul cilindro portalastra non viene a diretto contatto con il supporto), ma tramite un tessuto gommato (guttaperca o caucciù) il quale raccoglie l'immagine inchiostrata dalla matrice per trasportarla a sua volta sulla carta.

Il procedimento è stato inventato nel 1875 da Robert Barclay per quanto riguarda la stampa su stagno; nel 1904 fu adattato alla stampa su carta da Ira Washington Rubel[1]. Successivamente venne perfezionato soprattutto da tedeschi e inglesi, al punto da rendere via via obsoleto il procedimento, precedentemente in uso, della zincotipia.

Però, siccome quasi tutte le litografie moderne sono stampate a rotativa, le case d'asta chissà perché lo vogliono specificare: io penso per sottintendere che la stessa matrice consista in un riporto fotografico (fotolitografia)

fotolitografia nell'Enciclopedia Treccani

fotolitografia Riproduzione, su pietra o su foglio metallico, di matrici per stampa di immagini o scritti mediante il riporto fotografico su uno strato di gelatina sensibile alla luce, usata nel processo di stampa offset. Il testo originale, secondo il metodo di riporto scelto, può essere sviluppato in negativo o in positivo.

Questa definizione pare avvalorare la mia ipotesi.

Preciso che la litografia su pietra permette migliori effetti pittorici, migliori sfumature: la pressione della pietra la si "sente" nel foglio, che appare quasi più caldo. Poi, però, non dico che saprei distinguere una lito su pietra fatta male da una a rotativa fatta benissimo ...
IL BISONTE stampava solo litografie al torchio, da pietra, furono le migliori del secondo 900 italiano. Già Teodorani, per esempio, editava litografie di modesta qualità grafica, che portano a secco la sigla ST.
Ecco perché sono affascinato dalle litografie anni 50 e 60, quando non solo c'era un intento artistico più serio e specifico, ma anche molti continuavano a curare la tecnica e a stampare su torchio. Le trasparenze di queste litografie non si sono più viste, in seguito; peggio che peggio la serigrafia.
 
Ultima modifica:
Inutile che parli tanto io quando Wikipedia è chiarissima. In pratica la litografia si faceva su pietra, poi su lastra di zinco preparata, poi si è incurvata la lastra in modo da stampare a rotativa, infine si è passato l'inchiostro dalla lastra al caucciù e solo da questo alla carta.



Però, siccome quasi tutte le litografie moderne sono stampate a rotativa, le case d'asta chissà perché lo vogliono specificare: io penso per sottintendere che la stessa matrice consista in un riporto fotografico (fotolitografia)

fotolitografia nell'Enciclopedia Treccani



Questa definizione pare avvalorare la mia ipotesi.

Preciso che la litografia su pietra permette migliori effetti pittorici, migliori sfumature: la pressione della pietra la si "sente" nel foglio, che appare quasi più caldo. Poi, però, non dico che saprei distinguere una lito su pietra fatta male da una a rotativa fatta benissimo ...
IL BISONTE stampava solo litografie al torchio, da pietra, furono le migliori del secondo 900 italiano. Già Teodorani, per esempio, editava litografie di modesta qualità grafica, che portano a secco la sigla ST.
Ecco perché sono affascinato dalle litografie anni 50 e 60, quando non solo c'era un intento artistico più serio e specifico, ma anche molti continuavano a curare la tecnica e a stampare su torchio. Le trasparenze di queste litografie non si sono più viste, in seguito; peggio che peggio la serigrafia.

Io direi che fra lito con torchio e lito offset la differenza e' almeno in due aspetti.

La tiratura, con torchio fare migliaia di copie e' lungo e noioso, non ti passa piu' ;-)
Ammesso che la pietra regga.
Con la stampa roto offset, basta impostare un contatore e ne puoi stampare a migliaia.
Secondo aspetto e' l'intervento umano (e quindi il costo), la lito a torchio pretende la manualita' per ogni singola copia, ancora come al punto precedente, ci vuole tanto olio di gomito e tempo.
Con la roto offset, schiacci dei tasti e vai al bar.

Come Baleng ha detto la qualita' potrebbe essere i terzo fattore (non sempre), ma se la la roto offset ha anche il retino fotografico (spessissimo) la differenza in qualia' e' estrema.

Detto tutto questo, le differenze "produttive" devono giustificare anche differenze di prezzo, ovvero una stampa roto foto litografica offset dovrebbe costare niente, tipo il costo di Novella2000, ma non sempre e' cosi'.

Tutte le volte che prendo in mano una stampa fatta manualmente (acquaforte, acquatinta, lito ecc. ecc.) mi commuovo pensando a quanto lavoro c'e' dietro, quando prendo in mano un catalogo dell'Ikea meno, molto meno.
 
Inutile che parli tanto io quando Wikipedia è chiarissima. In pratica la litografia si faceva su pietra, poi su lastra di zinco preparata, poi si è incurvata la lastra in modo da stampare a rotativa, infine si è passato l'inchiostro dalla lastra al caucciù e solo da questo alla carta.



Però, siccome quasi tutte le litografie moderne sono stampate a rotativa, le case d'asta chissà perché lo vogliono specificare: io penso per sottintendere che la stessa matrice consista in un riporto fotografico (fotolitografia)

fotolitografia nell'Enciclopedia Treccani



Questa definizione pare avvalorare la mia ipotesi.

Preciso che la litografia su pietra permette migliori effetti pittorici, migliori sfumature: la pressione della pietra la si "sente" nel foglio, che appare quasi più caldo. Poi, però, non dico che saprei distinguere una lito su pietra fatta male da una a rotativa fatta benissimo ...
IL BISONTE stampava solo litografie al torchio, da pietra, furono le migliori del secondo 900 italiano. Già Teodorani, per esempio, editava litografie di modesta qualità grafica, che portano a secco la sigla ST.
Ecco perché sono affascinato dalle litografie anni 50 e 60, quando non solo c'era un intento artistico più serio e specifico, ma anche molti continuavano a curare la tecnica e a stampare su torchio. Le trasparenze di queste litografie non si sono più viste, in seguito; peggio che peggio la serigrafia.

OK, non capivo bene il riferimento.
:ola:
 
Eccomi qui con gli acquisti. Il venditore inglese è stato precisissimo e ha fatto davvero un ottimo imballo.
Per l'acquaforte tedesca dell'800 con paesaggio di Dresda ho speso in tutto 10 euro. 18 per l'acquaforte con il cavallo americano (viene dall'area di N. Orleans)

FHD0088.JPG


FHD0090.JPG


FHD0093.JPG
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto