La libertà non dovrebbe essere intesa come "libertà di violare la legge, eventualmente riservata ai ricchi", secondo me.
Controllano o controlleranno come guidi?
Fa niente: sei ancòra un uomo libero. Ti rimane la libertà di ubriacarti con birra o vino o superalcolici (basta che poi non ti metti al volante o non devi fare il chirurgo), di fare sesso con chi e come vuoi (purché siano adulti/e consenzienti/e), di votare il partito che vuoi, di scegliere come vestirti (se non devi fare il deputato o il suonatore alla Scala o fare l'infermiere... diciamo che sei libero nel tempo libero), e così via.
In Italia siamo abbastanza abituati ad auto-convincerci del fatto che, se una norma è sbagliata (es. tasse al 50% e oltre, piani regolatori, limiti di velocità o parcheggi in fila singola e non sui marciapiedi per dirne solo qualcuna), anziché battersi perché il legislatore nazionale o locale la cambi, la si viola contando su fatto che si rimarrà molto probabilmente impuniti (evasione, abusivismo, rei al volante)?
E' off-topic se dico che, secondo me, questo deriva anche dalle nostre radici cattolico-cristiane, che ci hanno abituato a sentirci ripetere all'infinito precetti forse poco compatibili con il nostro sentire (*) ma che, alla fine, con l'assoluzione (o semplicemente peccando senza farsi vedere), possiamo tranquillamente violare?
(*) vivere in povertà, castità e mortificazioni varie, non-violenza...