SE PENSI QUALCOSA ALLE TRE DEL MATTINO E POi ANCORA A MEZZOGIORNO DEL GIORNO DOPO,

se va be pagare qs invece è meio ?

ROMA - Nel giorno in cui il Senato boccia la mozione di sfiducia contro il ministro Alfano (226 no, 55 sì, 13 astenuti) - un voto il cui risultato era scontato - la vicenda kazaka non smette di scuotere la maggioranza. Il Pd ha detto no alla sfiducia turandosi il naso, con Zanda che in aula ha chiesto al ministro di valutare le dimissioni almeno da uno dei suoi incarichi. Ma alcuni suoi esponenti si sono astenuti, scatenando nuove polemiche all'interno del partito.

Il dibattito in Senato è iniziato con un intervento del premier Letta che ha difeso Alfano su tutta la linea, chiedendo un voto "di fiducia" su tutto il governo piuttosto che sul solo ministro dell'Interno: "Il voto che vi chiedo oggi non è solo un 'no' alla mozione di sfiducia presentata da Sel e Movimento cinque stelle, che ovviamente rispetto. Quello che chiedo è nuovo atto di fiducia al governo che ho l'onore di presiedere". Letta ha parlato più dell'esecutivo (ricordando gli "oltre 80 provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri a favore di cittadini imprese e lavoratori" e la "pressione sistematica per cambiare l'agenda europea") che della vicenda Ablyazov. Ma soprattutto ha difeso il suo vice: "I fatti descritti ci lasciano attoniti e non sono tollerabili nell'Italia 2013. Specie nei confronti di una donna e di una bambina", ma è "inoppugnabile l'estraneità di Alfano".

Intanto nel Partito democratico scoppia un nuovo caso. Il senatore Stefano Esposito si scaglia contro i parlamentari del suo partito che si sono astenuti - Laura Puppato, Lucrezia Ricchiuti e Walter Tocci - o sono stati assenti (Pasquale Sollo, Corradino Mineo e Stefania Pezzopane che sarebbe malata). La questione sarà affrontata nella riunione del gruppo convocata per mercoledì alle 13. "Se non saranno assunti provvedimenti io uscirò dal gruppo", ha detto, "se vogliono fare gli eroi

vadano con Grillo". Il capogruppo Luigi Zanda è sembrato però escludere conseguenze per i dissidenti. "Penso proprio di no", ha detto ai cronisti che gli chiedevano se saranno presi provvedimenti.

i clown possono stare a casa .. oramai qs pir.la gli rubano la scena continuamente...

non c'è na lira per non aumentare iva e imu e invece se comprano f35...

va a finire che i clown alla fine se offendono...

e meno male che inizia a far male er kiulo... figuriamoci mo che arriva l'autunno che bel piacere ....:-o
 
RIUNIONE FAMILIARE— Dopo mesi di contatti, siamo dunque alla stretta finale. Nel prossimo weekend la famiglia Moratti ha in programma di riunirsi per concordare il sì definitivo alla proposta che Thohir ha messo sul tavolo già da tempo per acquistare - subito, come appare più probabile, o entro fine anno - il 75% delle quote societarie, per una cifra vicina ai 300 milioni di euro. Il lieto fine è molto vicino, anche se vista la delicatezza della questione non si può dare nulla per certo sino agli annunci ufficiali. Però anche i più stretti collaboratori da tempo suggeriscono a Moratti di vendere e a questo punto, curiosamente, la più restia a cancellare gli ultimi piccoli dubbi sarebbe la moglie del presidente, Milly, che invece all’inizio di tutto, nel 1995, era la più perplessa per la nuova avventura.
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PRESIDENZA NON DI FACCIATA— Mentre all’inizio l’indonesiano sembrava intenzionato ad entrare nel mondo nerazzurro come un bulldozer, stravolgendo l’intero assetto societario, nelle ultime settimane è emersa l’intenzione da parte di Thohir di sfruttare le conoscenze dei Moratti e degli uomini più fidati, lasciando al petroliere non soltanto una presidenza di facciata ma anche operativa.
 
Troppo difficile seguirti, Dany. Non ce la faccio!
Apri un thread e dopo pochi minuti si deve entrare a spintoni.
Concorrenza sleale!
Ciao, James.;)
 

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