se qui ci fosse meteoman, non mancherebbe di segnalare (1 Viewer)

melodia

Forumer storico
I ghiacciai alpini saranno un ricordo nel 2050. Lo affermano alcuni ricercatori intervenuti a una conferenza sul clima in corso a Vienna.


I ghiacciai tirolesi, stando ai dati rilevati, decrescono di circa un 3% ogni anno, equivalente alla perdita di uno strato di ghiaccio di circa un metro: dato che in media lo spessore e' di circa trenta metri, "e' probabile che non ve ne saranno piu' entro il 2050, eccetto per alcuni che si trovano ad altitudini superiori ai 4mila metri", ha spiegato Roland Psenner, dell'Universita' di Innsbruck.


fonte: http://www.canisciolti.info/
 

melodia

Forumer storico
mi ricordo ancora, quando più di 20 anni fa, studiai sul dizionario scolastico,
l'effetto serra; pareva una cosa fantascientifica. in allegato, a quel piccolissimo
minuscolo paragrafo di geografia, che era quasi un approfondimento marginale,
c'era un articoletto sul buco nell'ozono. ed eccoci qui, a distanza di 20/25 anni...
 

melodia

Forumer storico
rivera ha scritto:
ciao melo.

ieri mattina temporali estivi.
li ho presi tutti ogni volta che sono uscito in bici. :V
ciao riv :love:

qui due giorni fa bisognava andare in giro a mezze maniche, oggi c'è neve praticamente.
tanto che ho dovuto accendere il riscaldamento già a quest'ora. assurdo...

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L'argomento più forte dei negazionisti ambientali, quelli che ritengono ininfluente l'attività umana nei combiamenti climatici è il diluvio universale. Esso è un ricordo comune ed è avvenuto quando il genere umano, pur mettendocela tutta, non poteva farsi da solo un gran male. Segue, subito dopo l'altro argomento: è inutile una correzione ambientale, una carbon tax se il paese mio vicino non fa lo stesso. Gli offrirei un vantaggio commerciale perché le sue merci verrebbero a costeranno di meno, mentre, essendo il nostro un pianeta unico, l'inquinamento non cambierebbe.

Le risposte sono facili. Nel diluvio universale si può costruire un'arca per salvarsi. Si può, insomma, fare qualcosa. Come minimo si può evitare guasti aggiuntivi, irreversibili, come scrive Giuseppina Ciuffreda qui a fianco. Il vulcano è incontenibile e forse imprevedibile; ma si può evitare di costruire abitazioni sotto il cratere, riducendo così l'ordine di grandezza del disastro.
In tema poi di riduzione dell'inquinamento, la seconda obiezione, come in ogni altra attività umana, c'è sempre un primo passo da fare. Gli altri seguiranno. E' certo che se non si riducono i consumi, non si riusa e ricicla la merce esistente, non si fa una raccolta differenziata dei rifiuti, la discarica sarà infine l'unica alternativa al termovalorizzatore. Se poi l'energia elettrica da termovalorizzatore otterrà un premio, allora tutto il processo di eliminazione dei rifiuti partirà da lì, per risalire alle scelte iniziali, obbligate, per gli interessi economici che guidano le scelte politiche. E un discorso analogo si può fare per l'acqua.
Se bruciare una foresta o sbarrare un fiume sono attività economiche sostenute dagli stati e ritenute importanti per le comunità, è altrettanto vero che non si fanno mai i conti delle conseguenze ambientali. La siccità che ne consegue, le frane, le alluvioni, la desertificazione, non saranno un castigo ingiusto degli dei che puniscono uomini valenti e ardimentosi, ma il risultato naturale di azioni sconsiderate.

Se chiedete a Prodi, se chiedete a Berlusconi, la parola più bella è crescita. Il più bravo è quello che cresce più di tutti, e raddoppia ogni sette anni, come la Cina. Tutti sanno che per raddoppiare ogni sette anni, dopo i primi raddoppi, bisogna conquistare gli spazi degli altri, con le armi; e difendere, sempre con le armi, ciò che si è preso in passato. Ogni potente si riempirà di armi, per intimorire i rivali cresciuti troppo in fretta. Qualcuno le userà contro il nemico preferito, il terrorismo.
Tutto questo riarmo non solo è pericoloso, non solo non scalfirà il terrorismo, non solo non regolerà le questioni scottanti di potere. Soprattutto non terrà lontana la catastrofe ambientale, prevista come imminente dagli scienziati. L'unica soluzione sarebbe l' inversa: costruire un'alleanza globale sul clima e sull'ambiente. E usare in primo luogo, la spesa e le abilità militari.


Guglielmo Ragozzino
Fonte: www.ilmanifesto.it
 

Zymurgy

Forumer attivo
Il mondo cambia. Una volta c'erano ghiacciai molto più grandi, prima ancora non c'erano affatto, ora si stanno sciogliendo.

Prima avveniva per cause naturali ed ora no? pazienza. Il mondo cambia. Ci sono cose che noi reazionari (se con reazionario vogliamo indicare chi si oppone al cambiamento e, ebbene si, visti i cambiamenti io sarei tendenzialmente un reazionario); ci sono cose, dicevo, che forse con immensi sforzi, noi reazionari potremmo riuscire a rallentare un po', mai a fermare.

Perchè non si può fare una foto del mondo e pretendere che tutto rimanga come in quella foto.

Le cose che oggi consideriamo belle ieri non lo erano necessariamente e probabilmente domani non ci saranno proprio più.

E' indubbio che distruggeremo il pianeta così come oggi lo conosciamo. E' indubbio che fra cinquanta cento o chissà quando la terra sarà un'altra cosa.

Ma nessuno sopravvive agli equilibri che stravolge. Oggi sono uragani e cicloni dove prima non c'erano mai stati, domani sarà una cappa di puzza mondiale o una guerra atomica o chissà.

Ma io vedo che l'erba cresce anche tra le pietre tra i binari della ferrovia, senza terra, senza acqua, mentre la maggior parte di noi non riesce a vivere senza un telefonino che gli frigga il cervello.

La specie migliore sopravviverà.
 

melodia

Forumer storico
Zymurgy ha scritto:
Il mondo cambia. Una volta c'erano ghiacciai molto più grandi, prima ancora non c'erano affatto, ora si stanno sciogliendo.

Prima avveniva per cause naturali ed ora no? pazienza. Il mondo cambia. Ci sono cose che noi reazionari (se con reazionario vogliamo indicare chi si oppone al cambiamento e, ebbene si, visti i cambiamenti io sarei tendenzialmente un reazionario); ci sono cose, dicevo, che forse con immensi sforzi, noi reazionari potremmo riuscire a rallentare un po', mai a fermare.

Perchè non si può fare una foto del mondo e pretendere che tutto rimanga come in quella foto.

Le cose che oggi consideriamo belle ieri non lo erano necessariamente e probabilmente domani non ci saranno proprio più.

E' indubbio che distruggeremo il pianeta così come oggi lo conosciamo. E' indubbio che fra cinquanta cento o chissà quando la terra sarà un'altra cosa.

Ma nessuno sopravvive agli equilibri che stravolge. Oggi sono uragani e cicloni dove prima non c'erano mai stati, domani sarà una cappa di puzza mondiale o una guerra atomica o chissà.

Ma io vedo che l'erba cresce anche tra le pietre tra i binari della ferrovia, senza terra, senza acqua, mentre la maggior parte di noi non riesce a vivere senza un telefonino che gli frigga il cervello.

La specie migliore sopravviverà.

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:)
 

melodia

Forumer storico
Discorso pronunciato dal Comandante Fidel Castro
alla Conferenza delle Nazioni Unite su Ecosistema e Sviluppo

Rio De Janeiro, Brasile, il 12 giugno 1992


Sig.Presidente del Brasile, Fernando Collor de Mello;
Sig.Segretario Generale delle Nazioni Unite, Butros Ghali;
Eccellenze:

Un'importante specie biologica é a rischio di sparire per la rapida e progressiva liquidazione dalle sue condizioni naturali di vita: l'uomo.

Ora prendiamo coscienza di questo problema quando é quasi tardi per impedirlo.

È necessario segnalare che le società del consumo sono le responsabile fondamentali dell'atroce distruzione dell'ecosistema. Esse nacquero dalle antiche metropoli coloniali e dalle politiche imperiali che, a loro volta, generarono il ritardo e la povertà che oggi attanagliano l'immensa maggioranza dell'umanità. Con solo il 20% della popolazione mondiale, esse consumano i due terzi dei metalli ed i tre quarti dell'energia che si producono nel mondo. Hanno avvelenato i mari e i fiumi, hanno inquinato l'aria, hanno debilitato e perforato la cappa di ozono, hanno saturato l'atmosfera di gas che alterano le condizioni climatiche con effetti catastrofici che incominciamo già a soffrire.

I boschi spariscono, i deserti si estendono, migliaia di milioni di tonnellate di terra fertile vanno ogni anno a fermare il mare. Numerose specie si estinguono. La pressione delle popolazioni e la povertà conducono a sforzi disperati per sopravvivere anche a costo della natura. Non è possibile incolpare di questo i paesi del Terzo Mondo, colonie ieri, nazioni sfruttate e saccheggiate oggi da un ordine economico mondiale ingiusto.

La soluzione non può essere impedire lo sviluppo a coloro che più ne hanno bisogno. La cosa reale è che tutto ciò che oggi contribuisce oggi al sottosviluppo e alla povertà costituisce una violazione flagrante dell'ecologia. Decine di milioni di uomini, donne e bambini muoiono ogni anno nel Terzo Mondo in conseguenza di questo, più che in ognuna delle due guerre mondiali. Lo scambio disuguale, il protezionismo ed il debito estero aggrediscono l'ecologia e propiziano la distruzione dell'ecosistema.

Se si vuole salvare l'umanità da questa autodistruzione, bisogna distribuire meglio le ricchezze e le tecnologie disponibili sul pianeta. Meno lusso e meno sperpero in pochi paesi affinché si abbia meno povertà e meno fame su gran parte della Terra. Non più trasferimenti al Terzo Mondo di stili di vita ed abitudini di consumo che rovinano l'ecosistema. Rendiamo più razionale la vita umana. Applichiamo un ordine economico internazionale giusto. Utilizziamo tutta la scienza necessaria per uno sviluppo sostenuto senza inquinamento. Paghiamo il debito ecologico e non il debito estero. Sparisca la fame e non l'uomo.

Quando le supposte minacce del comunismo sono sparite e non rimangono più pretesti per guerre fredde, corse militariste e spese militari, che cosa è ciò che impedisce di dedicare immediatamente queste risorse per promuovere lo sviluppo del Terzo Mondo e combattere la minaccia di distruzione ecologica del pianeta?

Cessino gli egoismi, cessino gli egemonismi, cessi l'insensibilità, l'irresponsabilità e l'inganno. Domani sarà troppo tardi per fare ciò che avremmo dovuto fare molto tempo fa.

Grazie.
 

melodia

Forumer storico
melodia ha scritto:
Quando le supposte minacce del comunismo sono sparite e non rimangono più pretesti per guerre fredde, corse militariste e spese militari, che cosa è ciò che impedisce di dedicare immediatamente queste risorse per promuovere lo sviluppo del Terzo Mondo e combattere la minaccia di distruzione ecologica del pianeta?

oggi, possiamo dirlo: la nuova minaccia delle armi di distruzione di massa di Saddam,
la nuovissima minaccia dall'Iran e la minaccia delle minacce: il terrorismo.



:rolleyes:
 

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