SE TI SENTI A DISAGIO E DESIDERI FUGGIRE, ANDARTENE, NON ESiTARE A FARLO…

Titolo: CRISI: asta Bot non placa le ansie (MF)
Ora: 29/12/2011 08:03
Testo:
MILANO (MF-DJ)--Il sollievo dei mercati per il buon esito delle aste dei
titoli di Stato italiani e'' durato lo spazio di un mattino.
Ben presto, spiega MF, gli esperti hanno sottolineato che si trattava di
scadenze brevi, mentre il vero test sulla fiducia nell''Italia e'' quello di
oggi, che colloca titoli con scadenze piu'' lunghe, in particolare il Btp a
10 anni. E cosi'' le borse hanno girato in negativo, mentre lo spread
dell''Italia, sceso fino a 482 punti base, e'' risalito a 516, con il
rendimento del decennale inchiodato al 7%. Anche l''euro ha sofferto per le
incertezze crescenti sull''esito dell''asta odierna, tanto da scendere sotto
quota 1,30 usd, ai minimi da meta'' gennaio a 1,2913. Ancora piu'' forte il
calo nei confronti dello yen. In questo caso e'' stato toccato il minimo
dal giugno 2001 a 100,72.
Sia chiaro: l''asta di ieri e'' andata bene solo in senso relativo. I Bot
a sei mesi sono stati collocati per 9 mld euro (il massimo previsto) con
rendimenti dimezzati al 3,251% dal 6,504% dell''asta del 25 novembre e la
domanda e'' stata di 1,69 volte l''offerta (1,47). Il rendimento, tuttavia,
e'' ancora elevato. Come lo e'' quello del Ctz a 2 anni, pur in netto calo,
al 4,853% dal 7,814%. In realta'' il rendimento si e'' adeguato a quello del
mercato, che da tempo viaggia intorno al 4,9%.
red/vit
(fine)
MF-DJ NEWS
2908:03 dic 2011
 
Titolo: Future FTMib: la strategia degli analisti di Mf
Ora: 29/12/2011 08:17
Testo:
MILANO (MF-DJ)--Positivo solo il superamento di 15.220 con obiettivi a
15.300-15.320 prima e in area 15.440-15.470 in un secondo momento.
Negativa una discesa al di sotto di 14.870 con un primo target a quota
14.800-14.780 e un secondo in area 14.730-14.700.
Questa la strategia operativa odierna per il derivato sul FTMib degli
analisti di MF, che sottolineano che "la struttura tecnica di breve
periodo rimane quindi precaria: una dimostrazione di forza arrivera'' con
il ritorno sopra 15.300 ma soltanto il superamento di quota 15.500
potrebbe provocare l''inversione rialzista del trend. Pericolosa invece una
discesa sotto 14.800 anche se un chiaro segnale ribassista arrivera'' solo
con una discesa al di sotto di quota 14.400".
gde

(fine)
MF-DJ NEWS
2908:17 dic 2011
 
Titolo: BORSE USA: indici chiudono in calo in attesa asta Btp
Ora: 29/12/2011 08:11
Testo:
MILANO (MF-DJ)--Gli indici azionari statunitensi hanno chiuso la
sessione di ieri in ribasso in scia alle perdite dell''euro nei confronti
del dollaro, con gli investitori preoccupati per l''asta di titoli di Stato
italiani a lungo termine di questa mattina.
Il Dow Jones ha perso l''1,14%, il Nasdaq Composite l''1,34% e lo S&P 500
l''1,25%.
La propensione al rischio degli investitori e'' in calo in vista
dell''emissione di bond italiani. La giornata di ieri si era aperta
all''insegna dell''ottimismo grazie ai risultati del collocamento di Bot e
Ctz migliori delle aspettative, tuttavia l''entusiasmo e'' scemato con il
crollo dell''euro e i rendimenti dei Btp a 10 anni che sono risaliti al
6,974%, vicini alla soglia critica del 7%.
Ad alimentare le preoccupazionie'' stata anche la pubblicazione in
mattinata dei dati sui depositi overnight presso la Bce, su nuovi massimi
storici, a indicare tensione sul sistema interbancario.
Sul fronte macroeconomico, alle 14h55 e'' stato pubblicato l''indice
Redbook delle prime 4 settimane di dicembre relativo alle vendite al
dettaglio delle catene nazionali, che si e'' attestato a -2,4% m/m (-2,7%
m/m nelle prime tre settimane dicembre).
Questi i titoli del Nasdaq piu'' attivi:
usd var%
PowerShares QQQ Trust, Series 1 55,59 -1,16
Microsoft Corporation 25,82 -0,84
Cisco Systems, Inc. 18,16 -2,26
Oracle Corporation 25,51 -0,45
Intel Corporation 24,24 -1,30
Research in Motion Limited 14,31 -3,74
Micron Technology, Inc.6,16 -1,43
Yahoo! Inc. 15,78 -1,93
Huntington Bancshares Incorporated 5,47 -1,44
News Corporation 17,45 -1,69

Questi i titoli del Nyse piu'' attivi:
usd var%
Bank of America Corporation 5,28 -3,56
General Electric Company 17,83 -1,00
Ford Motor Credit Company 10,52 -2,68
Citigroup Inc. 26,13 -2,86
Alcoa Inc. 8,52 -3,07
Pfizer, Inc. 21,53 -1,10
Nokia Corporation 4,74 -0,84
Sprint Nextel Corporation 2,28 -1,72
EMC Corporation 21,43 -0,97
J P Morgan Chase& Co 32,65 -1,15
Wells Fargo & Company 27,11 -1,81
red/rib
(fine)
MF-DJ NEWS
2908:11 dic 2011
 
A me pare una coglionaggine scrivere che il mercato Usa ha chiuso rosso perchè gli operatori sono preoccupati dall'asta dei titoli di stato italiani.....
 
Titolo: Poste: va alla guerra della liquidita'' (MF)
Ora: 29/12/2011 08:32
Testo:
MILANO (MF-DJ)--La crisi dello spread ha messo in difficolta'' la
raccolta delle Poste. Per questo Massimo Sarmi, alla guida del gruppo,
corre ai ripari. Il rendimento dei conti correnti del Banco Posta sale al
4% per la nuova liquidita''. E i libretti di risparmio sfiorano il 5%.
Una campagna pubblicitaria aggressiva, spiega MF, lanciata proprio negli
ultimi giorni dell''anno. Con un messaggio che lascia pochi dubbi:
riportate i vostri soldi a Poste Italiane.
A partire dal 1* gennaio sara'' esteso a tutti i tipi di libretti
nominativi il rendimento "oro", ossia un tasso annuo lordo dell''1,40%. A
questo, poi, va aggiunto un altro 1,60% annuo lordo su tutta la liquidita''
addizionale versata dal 1* dicembre scorso in poi. Inoltre, per tutti i
nuovi fondi depositati sul libretto tra il 1* ed il 31 dicembre e
mantenuti fino al 31 luglio del prossimo anno Poste riconoscera'' un bonus
di 10 euro ogni mille versati. Il totale fa il 4% lordo annuo. In piu'', e
questa e'' la vera novita'', per chi si rechera'' a uno sportello postale
entro il 31 dicembre, ci sara'' un ulteriore bonus tra lo 0,80% e lo 0,99%.
Poste offrira'' quindi sulla nuova liquidita'' mantenuta almeno fino a
luglio un interesse del 4,99% annuo. Probabilmente il nuovo bonus di fine
anno e'' stato lanciato anche per rispettare i target di raccolta del
risparmio postale fissati dalla Cdp e sulla base dei quali viene stabilita
la remunerazione della societa'' di Sarmi (incassa circa 1,5 mld l''anno per
questa attivita'').
red/vit
(fine)
MF-DJ NEWS
2908:31 dic 2011
 
Buongiorno famiglia schifosa e lurida!!!Bello vedere che il sole splende su di voi,ogni giorno!!!!:D:D:DIeri ho venduto 5000 Saras in ari e ho comprato altri 50.000 gassssi:D....mi dite per favore il nuovo codice del future?Avevo QGF2....
 
Effetti collaterali delle manovre economiche:

EUROPA, CRISI ECONOMICA E SUICIDI: UNA CORRELAZIONE ORMAI DIMOSTRATA
Postato il Mercoledì, 28 dicembre @ 14:00:00 CST di supervice
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DI SERGI RAVENTOS
Sur y Sur
Le conseguenze della crisi - in particolare per la disoccupazione – sulla salute sono state trattate in più di un'occasione da vari articoli apparsi sulla stampa e nelle riviste specializzate. Più specificamente si è parlato degli effetti negativi della disoccupazione sulla salute mentale, di cui ci sono sempre maggiori prove.
Tra gli altri, questi indicatori sono: l’aumento delle visite mediche relazionate a problemi di ansia, un elevato numero di casi di depressione, lìaumento dell'alcolismo e della dipendenza dalle droghe, un incremento di casi di violenza, aumento di consumo di farmaci antidepressivi e ansiolitici, eccetera. Esiste una correlazione diretta tra la crisi economica, la disoccupazione e il peggioramento della salute mentale.

Un dato: la media delle persone con problemi psicologici tra i disoccupati è del 34 per cento, mentre tra le persone che hanno un impiego è del 16 per cento. Un'altra constatazione è che quanto maggiore è la durata del periodo di disoccupazione, tanto maggiori le conseguenze negative sulla salute mentale.
Come illustrato da una recente inchiesta, la qualità della vita dei cittadini del Regno della Spagna ha subito un peggioramento a causa del calo dei redditi degli introiti economici e del peggioramento dello stato di salute. Esiste anche una correlazione tra servizi sociali e salute mentale. I servizi sociali sono un buon fattore di protezioni per la salute mentale; il sussidio di disoccupazione, in questo caso esercita un’azione per avere o meno una buona salute mentale nel periodo in cui non si ha un lavoro [1].
Nei paesi con maggiore protezione sociale come è il caso della Svezia, il tasso dei suicidi non è correlato con la disoccupazione a differenza della Spagna, dove gli indici di suicidio e disoccupazione vanno in parallelo [2]. Ma tra i dati sul peggioramento della salute mentale nei periodi di crisi c’è n’è uno molto importante e che alcuni articoli pubblicati sulla stampa negli ultimi giorni [3] hanno evidenziato: l'aumento allarmante dei casi di suicidio.
Il suicidio è una delle forme di morte più diffuse al mondo, e supera le vittime degli incidenti stradali, del terrorismo e della violenza maschilista, ma anche c’è un milione di persone che si suicida ogni anno secondo l'OMS (principalmente uomini), è un tipo di morte che da sempre è considerata tabù.
Una delle ragioni è l'effetto contagio analizzato molti anni fa in “Del contagio dei suicidi” di Paul Moreau di Tours (1875) e ne “Il contagio degli omicidi” di Paul Aubry (1896), un contagio che sarebbe provocato da determinate figure pubbliche influenti, da celebrità come le rockstar o perfino da capi di sette che trascinano le moltitudini e che possono provocare qualche effetto tra i suoi seguaci.
Comunque, come già analizzato da alcuni autori, questa argomentazione sembra piuttosto fragile perché è "assurdo attribuire al suicidio capacità di contagio più pericolose di quelle di qualsiasi altro tipo di violenza che viene esercitata sugli altri e che, paradossalmente, riempie i mezzi di comunicazione" [4]. Questo tabù è stato evidente in tutte le epoche e culture, ed è stato censurato da quasi tutte le religioni, com’è il caso attuale della chiesa (in questo caso ortodossa) che nega le funzioni religiose alle famiglie dei suicidi e ciò contribuirebbe a nascondere la nuda realtà che potrebbe essere ancora più preoccupante.
Anche se i motivi scatenanti il suicidio sono stati analizzati e possono essere molto variegati [5], proprio per questo possono avere varie spiegazioni: che sia per una delusione amorosa, la morte di una persona cara, la paura di essere torturato, l'imitazione di un altro suicida, l'abuso di droghe, la solitudine, l'abbandono familiare, gravi squilibri psichiatrici, motivi settari, pressione di gruppo, eccetera, quando c'è una correlazione statistica significativa tra recessioni economica, disoccupazione e suicidi bisogna essere davvero ottusi per non volere vedere la relazione che esiste tra il togliersi la vita e la disperazione di rimanere disoccupato con l'incertezza e il panico per il futuro.
Questa sarebbe la spiegazione più evidente del forte aumento nei paesi più scossi dalla crisi, dai piani di austerità e dai tagli nei servizi pubblici di molti governi. È così difficile immaginarsi la disperazione che può provare qualcuno con un debito ipotecario, la famiglia sulle spalle familiari e che rimane disoccupato per un lungo periodo? È necessario che ci siano dei giornali che ci informino che la gente si suicida perché non riesce a pagare i debiti? Non è risaputo che nove suicidi su dieci presentano una qualche sofferenza psichica? E come si arriva a questa sofferenza?
I tassi di suicidio curiosamente stavano diminuendo negli ultimi anni, ma a partire dal 2008 sono tornati a salire. Dal 2008? Un anno di crisi? Evidentemente. È nota da molti anni la relazione che esiste tra crisi e suicidi, anche per altre situazioni recenti come nel caso del crollo delle tigri asiatiche alla fine degli anni ’90, quando i tassi di suicidio degli uomini nel 1998 aumentarono del 39% in Giappone, del 44% a Hong Kong e del 45% in Corea del Sud.
Ma possiamo disporre anche di dati più attuali e prossimi: nell'Unione Europea, ogni nove minuti si suicida una persona, portando il numero a 58.000 persone nel corso del 2008, nel quale ci fu incremento del 16 per cento rispetto al 2007. Molto indicativo.
Attualmente i paesi con il tasso di suicidio più alti dell'UE sono: Lituania con 39 casi per ogni 100.000 abitanti, Ungheria, Lettonia, Estonia e Slovenia con alcuni indici dei 23/24 casi e tra i più ricchi troviamo: Finlandia, Francia e Belgio con circa 20 casi.
E con la crisi questi indici sono aumentati specialmente nei Paesi Baltici e in Grecia in proporzioni davvero notevoli. Nel 2009 ci fu in Lituania un aumento del 14% rispetto al 2008. In Estonia fu del 15,6% e in Lettonia del 19%.
Non è un caso che questi tre paesi "che hanno percorso più degli altri la via dell’austerità - Lettonia, Irlanda e Grecia - sono esattamente quelli che hanno registrato gli incrementi maggiori nei suicidi tra il 2008 ed il 2009", ci ricorda ancora sull'articolo prima citato. Il caso della Grecia merita un'attenzione speciale perché è indicativo: il tasso di suicidi in Grecia dall'inizio della crisi è passato da 2,8 a 6 ogni 100.000 abitanti.
Ma non bisogna illudersi e pensare che sia un problema solamente dei paesi poveri dell'Europa o dei PIGS (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) e di quelli che uscita male dalla crisi dell'euro… perché nel Regno Unito, dopo una decade di calo del tasso dei suicidi, tra il 2007 e il 2009 il tasso dei suicidi è salito dell’8%. Nel 2008 si sono suicidate 5.706 persone, ossia circa 16 al giorno [6].
È risaputo da molti anni [7] che i problemi di salute mentale costituiscono sempre più un diffuso problema di salute pubblica e che la depressione sarà la seconda o la prima causa di malattia nell'Unione Europea nei prossimi anni. Ma bisogna ricordare che tutto ciò fu considerato prima della crisi giunta alla fine del 2007. Con queste difficoltà, soprattutto in quei paesi dove vengono introdotti tagli drastici ai servizi di base e dove mancano forti strutture di protezione sociale, i problemi di salute mentale raggiungeranno dimensioni dantesche, e forse ci siamo già arrivati. Bisogna comunque dire che la depressione è presente nei due terzi delle persone che si tolgono la vita.
Gli studi più rigorosi e i documenti dell'OMS dimostrano che i paesi con un buona previdenza sociale e con adeguate strutture di protezione possono frenare e diminuire il tasso dei suicidi. Comunque sarebbe importante farci ancora più attenzione.
Note:
1] È notevole lo studio di: Artazcoz L, Benach J, Borrell C, Cortès I. "Unemployment and mental health: understanding the interactions among gender, family roles, and social class." Am J Public Health 2004; 94: 82-88.
2] Osservare i grafici di un interessante documento dell'OMS qui in pdf.
3] Una dimostrazione è data dall'articolo di Andy Robinson pubblicato lo scorso 8 dicembre su La Vanguardia.
4] Sui motivi del suicidio, leggete l'interessante saggio di Juan Antonio Horrach.
5] Uno studio classico della sociologia è dato dal testo di Emile Durkheim (1897) “Il suicidio”, traduzione in castigliano, Editoriale Losada, Argentina.
(6] Vedi l’articolo in inglese di Ben Riley, pubblicato sul Guardian lo scorso 15 dicembre. Ringrazio Angel Ferrero per avermelo segnalato.
(7] Il libro verde della salute mentale nell'UE fu pubblicato nel 2005, visibile qui in formato pdf.
********************************************** Fonte: Europa: crisis económica y suicidios: una relación demostrada
19.12.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE
 
Titolo: Difesa: Di Paola; troppi over 50, serve mobilita'' (Mess)
Ora: 29/12/2011 08:34
Testo:
ROMA (MF-DJ)--"Non tagliero'' nessuna testa. Si tratta di mettere in
piedi delle politiche che consentano di reimpiegare in altri settori
dell''amministrazione dello Stato quelle professionalita'' che sono in
esubero nelle Forze armate".
Cosi'' Giampaolo Di Paola, ministro della Difesa, in un''intervista al
Messaggero presenta le linee del suo programma di Governo affermando di
voler dare una "spinta forte" alle dismissioni dei beni della Difesa e di
voler procedere a un "ridimensionamento consistente e significativo" del
personale delle Forze armate.
"Abbiamo una gran massa di personale sulla cinquantina - spiega il neo
ministro -. Con adeguati strumenti normativi e con il consenso del
Parlamento costoro potrebbero trasferire le loro capacita'' e i loro valori
in un''altra Amministrazione e rendere piu'' snelle le Forze armate".
Quanto alla dismissione dei beni, Di Paola osserva che "ci sono
strutture non piu'' funzionali alle necessita'' dello strumento militare:
sono centinaia i beni della Difesa che possono essere dismessi" ma "non e''
una cosa facile".
red/dar
(fine)
MF-DJ NEWS
2908:34 dic 2011

Vorrei dire al Sig. Ministro che "essere sulla cinquantina" non vuol dire "essere decrepiti".
Anzi, lo considero l'esatto opposto.....esperienza e professionalità.....basta vedere OLLY come tromba .........

Perchè non se ne va lui che ha qualche anno in più ? 67
 

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