SE Ti TIRANO UNA PIETRA, TU RISPONDI TIRANDO UN FIORE,

Siete inutili come un paio di guantoni da boxeur stringendo carta igienica per pulirsi il culo!!!!:wall::wall:
 

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Mamma mia, si incaz.zano per così poco....se fosse stato un altro :lol::lol::lol:

"Gentile Presidente, mi permetto di chiederLe se condivide l’imitazione di Maria Elena Boschi a Ballarò e se ritiene opportuno che un ministro giovane, che finora ha dimostrato preparazione e capacità, sia ritratta come una scaltra ammaliatrice che conta solo sul suo essere affascinante.
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È questa l’immagine che il servizio pubblico della Rai, e Raitre in particolare, vuole dare alla vigilia dell’8 marzo?". Il Pd alza i toni e se la prende con la satira. Il deputato democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, in una lettera inviata alla presidente della Rai, Anna Maria Tarantola scrive: "Da alcuni giorni il sito della Rai seguito da altri portali di informazione, rilancia l’imitazione che Virginia Raffaele ha fatto del ministro Maria Elena Boschi. La titolare dei Rapporti con il parlamento viene ritratta come una ragazza molto attraente, in grado di stordire l’interlocutore per la sua avvenenza fisica e non per quello che dice. Normalmente la satira, secondo la definizione fatta propria anche dalla Cassazione, punta a ’castigare ridendo mores’, ovvero a mettere in risalto in maniera comica caratteristiche esecrabili e discutibili di un personaggio pubblico. In questo caso la colpa del ministro sarebbe quella di essere affascinante?".
Nella missiva Anzaldi poi continua: "La stessa imitatrice, in alcune interviste dice di aver voluto rappresentare il ministro Boschi come una ragazza preparata e bella.
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Il risultato, però, per usare le parole della Raffaele, è di una ammaliatrice che ripete a memoria i soliti pochi concetti e, in caso di difficoltà, si serve della sua fisicità per convincere l’interlocutore. Si fatica a capire da quali elementi si sia arrivati a trasformare il ministro in una specie di sirena incantatrice, che utilizza i simboli dello Stato nella loro più alta espressione visiva (la bandiera, l’ufficio in parlamento) per sedurre gli interlocutori e fare il gioco delle tre carte come un qualsiasi truffatore. Proprio alcuni giorni fa, in un intervento pubblico, Lei, gentile Presidente, ha detto: "Abbiamo un governo con metà ministre donne, è una cosa molto buona di cui siamo contente ma osserviamo che i commenti del giorno dopo erano sui curriculum per gli uomini, sulla mise per le donne. Non crede che anche la Rai, nel proporre un’imitazione del genere, abbia ceduto alla stessa deformazione?".
 
Pronti a votare ?

Alla Camera, in teoria, Renzi è più tranquillo. Il Pd, da solo, ha 293 seggi su 630 totali e con i soli 27 deputati di Scelta civica supererebbe di 5 unità la maggioranza assoluta di Montecitorio.

Ma attenzione.

Ad ogni votazione ci sono le assenze, gli astenuti, i dissensi espliciti e i franchi tiratori. Si prendano le ultime votazioni sull'Italicum.

Sulla carta la maggioranza che sostiene la nuova legge elettorale è bulgara visto il patto trasversale tra Renzi e Berlusconi: sommando i 67 di Forza Italia, i 29 del Nuovo centrodestra, i 293 piddini, i 19 dei Popolari per l'Italia, i 27 di Scelta civica e i 25 del gruppo misto si arriva alla mirabolante cifra di 460 deputati.


Ma, appunto, soltanto sulla carta.

I numeri sono virtuali visto che ogni partito avanza richieste, combatte le proprie battaglie in chiaro e, nell'ombra, fa germogliare gli immancabili franchi tiratori.

La maggioranza si assottiglia pericolosamente così come accaduto nelle ultime votazioni sugli emendamenti all'Italicum.

La proposta di introdurre le preferenze, per esempio, è stata bocciata sì; ma soltanto per 40 voti. Ben 236 i voti a favore.

Stessa solfa il giorno precedente su altri emendamenti sensibili, dove c'è stata una maggioranza colabrodo.

Al primo voto ha toccato soglia 341, al secondo 316: una tragica emorragia che ha costretto Renzi a dare l'ordine di scuderia a ministri e sottosegretari: mi raccomando, siate presenti e votate. E così è stato.


Sulla legge elettorale la maggioranza è anomala perché comprende anche Forza Italia. Solitamente Renzi può contare su altri numeri.

Il giorno della fiducia, a Montecitorio, il premier ha incassato 378 sì. Uno in meno della maggioranza guidata dal predecessore Enrico Letta.


Pure al Senato Renzi deve stare con gli occhi ben aperti. Anzi, di più.

La maggioranza è fissata a quota 161 e il premier può contare su 108 voti del Pd, 8 di Scelta civica, 12 dei Popolari per l'Italia, 12 delle Autonomie, 31 degli alfaniani, più 4 ex grillini confluiti nel Misto. Totale 184.



Anche qui vale lo stesso discorso della Camera: solo sulla carta.

Infatti Renzi è partito, il giorno della fiducia, con soltanto 169 lucette verdi a fronte di 139 luci rosse. Anche a Palazzo Madama meglio di lui aveva fatto Letta, incassando 172 sì.

Insomma, con soltanto 8 voti di maggioranza non si comprende la sicumera di Renzi che continua a promettere riforme epocali e a raffica.


Il suo Pd resta percorso da fibrillazioni interne che emergeranno non solo sull'Italicum ma anche sul Jobs act, sullo sblocco dei pagamenti della Pa, il taglio del cuneo fiscale e dell'Irap e la spending review.

Civatiani, cuperliani e lettiani non vedono l'ora di consumare la propria vendetta contro l'«usurpatore» di Firenze.



Il quale pare aver perso lo smalto iniziale anche nel Paese.

Il Mattinale redatto dallo staff di Renato Brunetta avverte il premier: attento Renzi, non gongolare per un onesto 55 per cento di consensi.

Ma un recente sondaggio Ixè condotto per Agorà è ben più impietoso: la fiducia in Renzi è calata bruscamente dal 56 al 50 per cento.

Determinante, in negativo, il modo in cui ha formato la squadra di governo, le recenti polemiche sui sottosegretari «macchiati» e il relativo doppiopesismo: ha pagato con la poltrona soltanto l'alfaniano Antonio Gentile.



Che la luna di miele stia già finendo?
 
E adesso ? Chi glielo dice a Olly ?

Secondo quanto riporta Gawker, un chirurgo ritiene di aver inventato una macchina che permette alle donne di raggiungere l’orgasmo con un clic, se solo fossero d’accordo con l’avere degli elettrodi impiantati nella loro spina dorsale. Stuart Meloy, un chirurgo della Piedmont Anaesthesia and Pain Consultant di Salem, ha detto di essere incappato accidentalmente nell’idea mentre stava trattando una paziente. «Stavo mettendo gli elettrodi sulla schiena di una paziente quando questa ha iniziato a gemere – ha detto al New Scientist – le ho chiesto cosa stesse succedendo e lei mi ha risposto: “dovrai insegnare a fare ciò a mio marito”».
 
QUELLI CHE SI EPURANO DA SOLI - La scelta di Vittorio la Paglia e Barbara Businaro nasce dopo di una serie di manifestazioni di non gradimento che i consiglieri hanno ricevuto nell’utimo periodo:

«Usciamo dal Movimento cinque stelle ed entriamo nel gruppo misto», hanno dichiarato i due che preferiscono lasciare il simbolo del partito e continuare la loro azione di consiglieri comunali liberi e con il sostegno degli attivisti che da sempre li hanno stimolati a lavorare per migliorare la città.
ORA BASTA - Per Vittorio la Paglia e Barbara Businaro il vaso è colmo e preferiscono prendere le distanze dalle critiche e dalla accuse che circolano in rete, senza tuttavia mai rivolgersi direttamente ai due consiglieri: «Riteniamo di avere sempre agito secondo regolamento del M5s, chi ci ha causato la mancanza di dialogo sono le stesse persone che ci hanno registrato di nascosto in incontri pubblici e che ci continuano a bersagliere con email minacciose, persone che non hanno mai partecipato di persona ai momenti pubblici della vita politica di Rovigo. Le uniche persone che sono state al nostro fianco sono le stesse che tempo addietro sono state epurate dal movimento e comunque hanno continuato a sostenere il nostro operato».
«Noi lavoriamo sulle idee e sulle persone che portano benefici alla cittadinanza. Usciamo dal Movimento cinque stelle ed entriamo nel gruppo misto, perché siamo stufi dello stillicidio che abbiamo subito siamo pronti anche ad un incontro pubblico”.
 
Ultimamente, riporta Butac, in rete sta girando una notizia secondo la quale i punti della patente degli automobilisti italiani sarebbero messi in pericolo da una nuova terribile minaccia, gli autovelox invisibili che infestano la A1 in direzione Firenze.






LA BUFALA - Questi spauracchi per gli automobilisti non sarebbero invisibili nel senso stretto del termine, ma sarebbero inseriti all’interno del guard rail. In questo modo ci si accorge della loro presenza solo all’ultimo momento, quando ormai è troppo tardi. Ovviamente si tratta di una bufala, segnalata già nel 2006 da Attivissimo. Bufale un tanto al chilo segnala poi come le foto che girano in internet non ritraggono la A1 in direzione Firenze, ma il canton Vaud, in Svizzera, dove viene impiegato questo tipo di autovelox, come si può verificare con i propri occhi dal PDF rilasciato dalla polizia locale. Inoltre, come se non bastasse, la presenza dell’autovelox è segnalata da una colonnina. Non dovete qindi temere nulla, ma solo rispettare i limiti di velocità, visto che oltretutto in Italia per legge è obbligatorio segnalare la presenza di autovelox lungo la strada.
 

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