SE TU AVESSI UN COLPO... O UN'OPPORTUNITA' (1 Viewer)

DANY1969

Forumer storico
Di avere tutto quello che avresti sempre voluto...
Un momento...
Lo cattureresti ...
o semplicemente lo lasceresti scivolare via? (Eminem) :mumble:
Con questo dubbio amletico vi auguro una buona settimana :)
Vi comunico che... ancora due regali... e anche quest'anno l'iter natalizio andrà a buon fine :jack:
Se ucg continua di questo passo... forse riesco anche ad impiattare qualcosa per il pranzo di Natale :-o:help::d:
Nel frattempo... inizio già a bruciare qualche caloria :confused::d:
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Val

Torniamo alla LIRA
Sempre a parlar di soldi .......:moglie: io non l'avrei lasciata scivolar via ........

La rivelazione, scrive il Corriere della Sera, che emerge dai risultati di laboratorio, condotti da un noto genetista su incarico degli avvocati dello studio Giarda,
dovrà ora ricevere conferma dalle indagini di polizia giudiziaria.

L’iniziativa dei legali di Stasi è partita dall’esito dalla perizia del tribunale relativa al Dna trovato in piccoli frammenti sotto le unghie di Chiara
che in un primo momento gli investigatori non erano riusciti ad analizzare nella sua completezza.
È stata successivamente la Corte d’Appello di Milano nel processo-bis a disporre una nuova perizia, eseguita dal professore Francesco De Stefano,
e a identificare Dna maschile in quelle tracce. Forse addirittura appartenenti a due persone. Campioni confrontati nel settembre 2014 con quello di Stasi
e risultati compatibili solo per 5 marcatori contro la necessità di almeno nove corrispondenze.

Ora, i consulenti hanno individuato il profilo del giovane diverso da Stasi grazie a un cucchiaino e una bottiglietta d’acqua.
I legali si sono rivolti al perito che ha estratto i campioni di Dna, analizzati rigorosamente in forma anonima dal genetista
(che mai aveva avuto incarichi nella vicenda) e confrontati con la perizia di De Stefano e i risultati di Stasi.
I campioni sono quelli del quinto dito della mano destra e del pollice della mano sinistra di Chiara, giudicati ‘sovrapponibili tra loro’.
Dal confronto emerge “una perfetta compatibilità genetica (profili identici) tra il profilo del cromosoma Y estrapolato dal professor De Stefano
sul quinto dito della mano destra e sul primo dito della sinistra, con il profilo genetico aploide del cromosoma Y ottenuto dal cucchiaino e dalla bottiglietta d’acqua”.

Tuttavia “il cromosoma Y identifica tutti i soggetti maschi appartenenti al medesimo nucleo familiare
(padre, fratelli, zii, nipoti) ed esso non è utilizzabile per identificare un singolo soggetto ma, piuttosto, una famiglia”.
La famiglia, conclude il Corriere della Sera, dove vive una persona che adesso potrebbe essere chiamato a dare conto delle ragioni del contatto diretto con Chiara,
assassinata la mattina del 13 agosto 2007.
 

Val

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Felicità lalalalalalalà

“Sulla legge elettorale mi sembra di trovarmi al gioco dell’oca. Ovviamente penso che il Mattarellum sia una legge straordinaria e importante.
Ancora in queste ore rimango leggermente allibito quando leggo il novello Davide Roberto Speranza dire che è una sua proposta.
Ho cercato parole ortodosse per dire cosa io penso. E penso: Roberto Speranza, hai la faccia come il culo.
Quando avevi la possibilità di votare il Mattarellum alla Camera eri il capogruppo e hai detto no”.

Lo dice Roberto Giachetti in assemblea Pd
.

Sentite queste parole, si vede Matteo Renzi mettersi le mani nei capelli.
Una parte della platea applaude il vicepresidente della Camera ma una decina di delegati presenti in assemblea Pd insorgono e lasciano la sala tra urla e proteste.
Interviene il presidente Matteo Orfini a redarguire Giachetti: “Non avresti permesso quando dirigi l’aula della Camera di usare espressioni del genere”.
Giachetti si difende: “La parola culo è sdoganata in tutto il mondo. Ma ok, mi correggo: faccia di bronzo”.
 

Val

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Poverina...ma ne ha fatta una giusta ? Ma mandatela a casa. Cosa ha lasciato trasparire di sè : incompetente e boriosa.

“Se il rimpasto della giunta Raggi fosse vero, sarebbe un’ulteriore ferita per la democrazia.
Un anno fa fu allontanato un altro sindaco e oggi un comico da Genova indica come deve essere composta una giunta e come deve essere governata una città”.
 

Val

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Ed ecco l'altra campana. Namo bene. Falso in atto pubblico.

C’è il falso materiale e va bene.
C’è quel documento retrodatato e una “commissione ombra” per non bloccare l’assegnazione dei lavori della Piastra di Expo.

Per questo Beppe Sala rischia di finire a processo. Ma c’è qualcosa di più grave che emerge dalle carte dell’inchiesta avocata dalla Procura generale di Milano.
Ovvero l’intera gestione del maxi appalto da 272 milioni, prima e dopo l’affidamento.
C’è una condotta di Sala che tutto sembra tranne quella incentrata alla tutela del bene pubblico e alla gestione trasparente di un’opera strategica.

Partiamo dalla fine e dalle conclusioni della Guardia di finanza sulla vicenda Expo.
“La condotta del management di Expo – si legge a pagina 672 – e in primis dall’ad Giuseppe Sala non appare né irreprensibile né lineare”,
perché “attraverso condotte fattive ed omissive hanno comunque contribuito a concretizzare la strategia volta a danneggiare indebitamente
la Mantovani per tutelare e garantire, si ritiene, più che la società Expo, il loro personale ruolo all’interno della stessa”.
 

Val

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Questo è il responsabile di Expo. Questo è il Dott. Sala attuale sindaco di Milano. .......bella roba.

La vicenda Piastra svela un sistema che mette insieme interessi politici e carriere personali. Sala, in questo, risulta assoluto protagonista.
Ecco allora i fatti.

La Mantovani spa nell’estate del 2012 si aggiudica l’appalto con un ribasso di poco sotto il limite di legge e lo fa sorprendendo l’intero sistema Milano.
Intercettazioni e verbali d’interrogatorio svelano che prima di Mantovani i favoriti erano da un lato Impregilo e dall’altro Pizzarotti.
I loro padrini erano da un lato l’ex ad di Infrastrutture Lombarde Antonio Rognoni e l’ex governatore, oggi senatore, Roberto Formigoni.

Vince, invece, Mantovani che pare godere di importanti appoggi politici, mediati, forse, dai soci della Socostramo, i fratelli Cinque molto vicini all’ex ministro dei Trasporti Altero Matteoli.
L’azienda veneta mette così in allarme il sistema che reagisce.
Da un lato con l’opera di Rognoni e l’accordo dello stesso Sala si aggiungono clausole economiche non previste per danneggiare Mantovani,
dall’altro, però, viene evitata una più che dovuta verifica di congruità dell’offerta che avrebbe imposto una revisione completa del progetto allungando pericolosamente i tempi dei lavori.

Ed ecco il risultato dell’agire di Sala e dei suoi manager:

“Pur mostrando una formale diffidenza – scrive la Finanza – si ottiene l’effetto di dare definitiva copertura a un’impresa illecitamente favorita”.
Tradotto: le poltrone si tutelano limitando il raggio d’azione dell’intrusa Mantovani, che però va remunerata per non rischiare di far finire Expo a gambe all’aria.

Mantovani grazie a forze politiche esterne e più potenti del sistema Milano sale su una carrozza che non è stata preparata per lei.
Posizione ideale per battere cassa utilizzando il ricatto di “metter in discussione l’intero evento”. Di trasparente c’è poco.

E così se da un lato Sala asseconda l’operato di Rognoni nell’ostacolare Mantovani, dall’altro apre la cassaforte di Expo all’ad di Mantovani Piergiorgio Baita.

Ricordiamolo: il ribasso è del 41,8%, sull’importo iniziale si lima fino a 149 milioni. Nemmeno in grado di coprire le spese.
Mantovani deve recuperare i soldi. Baita ne parla con l’ex dg di Expo, Angelo Paris.

“In sostanza – riassumono i pm – l’imprenditore richiede che vengano riconosciuti ulteriori 50 milioni grazie alle riserve”.
Il progetto doveva essere “elastico”, ovvero passibile di varianti.
E così fu fin dall’inizio. Il giorno dell’aggiudicazione provvisoria, il responsabile unico del procedimento Carlo Chiesa dice a Sala:

“Con il ribasso, lo sanno tutti che alla fine visto che devono fare delle varianti una parte la recuperano”.

Un concetto che Sala semplifica nei colloqui riservati con il presidente di Mantovani:
“I soldi non mancano”. E i soldi arrivano, perché Expo non può fare altrimenti. A testimoniarlo l’Audit interno di Expo.

Si legge: “Sono stati riscontrati reciproche richieste tra i soggetti coinvolti, finalizzate a recuperare da un lato i ritardi accumulati
e dall’altro i maggiori compensi con la conseguente introduzione di elementi negoziali non coerenti (…).
Le opere complementari sono sprovviste di proposta formale del Rup”.

Il pm chiede a Baita: “Come è possibile che Mantovani si sia fidata di eseguire lavori priva dei supporti autorizzativi?”.
Risposta: “Mantovani si relazionava con Sala, e riceveva rassicurazioni”.

L’appalto di 272 milioni, affidato a 149, è costato 290. Ovvero 20 milioni in più.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ma anche in Piemonte .....non ci sono i santi con le 5 stelle in Paradiso

Bertola, che alle ultime comunali non si è candidato e non ha ottenuto nessun incarico nella giunta della sua ex collega Chiara Appendino,
ha trovato un lavoro che lo tiene lontano dalle riunioni del movimento, ma ha continuato a osservare con occhio critico la nuova amministrazione e i nuovi consiglieri:

“Come l’ho fatto con Chiamparino e con Fassino trovo giusto farlo anche con Appendino, e senza sconti”.
E così fa anche in questo suo ultimo post. Spiega che gli attivisti dovrebbero discutere di alcune cose più urgenti come

“il rispetto del programma elettorale e delle promesse fatte prima del voto”, e poi tornare su alcuni principi,
come il coinvolgimento e la partecipazione e anche il taglio degli stipendi,
“visto che sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale continuano a guadagnare dai seimila euro al mese in su”.

Dell’attuale amministrazione non ha apprezzato le nomine, come il pasticcio avvenuto per il Museo del cinema,
o i “lucrosi affari privati derivanti da generose concessioni della nuova amministrazione”, quelli dei mercatini natalizi al centro di polemiche e inchieste.
 

Val

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Casi come questi ...ne potrebbero scoprire a decine di migliaia .........ma la soluzione, la più semplice e repressiva del fenomeno
non viene applicata : RADIAZIONE DEI MEDICI . La semplice appicazione di questa norma vedrebbe la riduzione drastica dei casi.

Al termine di otto mesi di indagini la Guardia di Finanza di Lecce ha smascherato un falso invalido che, ufficialmente,
era incapace di camminare autonomamente ma di fatto poteva svolgere qualsiasi attività riuscendo, ad esempio,
a guidare la propria auto, ad effettuare la spesa quotidiana, a recarsi in edicola, al bar ed in ogni luogo senza necessità di alcun ausilio o accompagnatore.

L’uomo è stato filmato dai militari non solo mentre passeggiava autonomamente per le strade cittadine e guidava l’auto,
ma anche in compagnia del nipote che, poco prima di entrare nella sede dell’Inps di Lecce per andare a sostenere la visita di revisione riguardante la dichiarata invalidità,
ha aperto la sedia a rotelle e lo ha fatto sedere per spingerlo davanti alla Commissione e non destare così sospetti.

La Finanza ha quindi denunciato il 73enne, sua moglie e suo nipote per le ipotesi di reato di truffa continuata e in concorso;

tre medici invece dovranno rispondere per false attestazioni e sono stati segnalati al loro Ordine professionale.
 

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