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ROMA - Dalla prestigiosa poltrona di ambasciatore italiano a Washington alla guida della Farnesina. L'ambasciatore Giulio Terzi di Sant'Agata, chiamato oggi a far parte della squadra dell'esecutivo di Mario Monti, sarà il nuovo capo della diplomazia italiana, succedendo a Franco Frattini. Per Terzi, il 'ritorno' alla Farnesina da ministro rappresenta il coronamento di una lunga carriera diplomatica che lo ha visto ricoprire alcuni dei principali incarichi della diplomazia italiana. Bergamasco, classe 1946, Terzi è entrato in diplomazia nel 1973 dopo una laurea in giurisprudenza, specializzandosi in diritto internazionale. Tra i vari incarichi ricoperti quello di Console Generale a Vancouver durante l'Expo '86, dove ha promosso importanti eventi per il commercio e la cultura italiana. Nel 1987 è tornato a Roma per prestare servizio prima presso la Direzione Generale degli Affari Economici, dove si è occupato soprattutto di nuove tecnologie, e in seguito alla Direzione Generale del Personale. Il suo successivo incarico all'estero è stato a Bruxelles, dove ha ricoperto la carica di Consigliere Politico presso la Rappresentanza d'Italia presso la Nato, in un periodo particolarmente impegnativo segnato dalla fine della guerra fredda, dalla riunificazione della Germania e dalla prima guerra del Golfo. Dal 1993 al 1998 è stato a New York presso la Rappresentanza d'Italia alle Nazioni Unite, dapprima come Primo Consigliere per gli affari politici, e successivamente come Ministro e Vice Rappresentante Permanente. Ha anche prestato servizio presso il Ministero degli Esteri a Roma come Vice Segretario Generale, Direttore Generale per la Cooperazione Politica Multilaterale e Diritti Umani e Direttore Politico, occupandosi principalmente di sicurezza internazionale e di questioni politiche, con particolare riferimento all'attività del Consiglio di Sicurezza, dell'Assemblea Generale e del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite oltre che quella di organi quali il Consiglio Europeo, la Nato, il G8 e l'Osce. Ha assistito il ministro degli Esteri sui temi della sicurezza internazionale, in particolare relativamente ad aree geografiche quali i Balcani occidentali, il Medio Oriente, l'Afganistan, l'Africa Orientale e a tematiche come la proliferazione nucleare, il terrorismo e i diritti umani. Tra gli incarichi degli anni scorsi di particolare rilievo all'estero vi è stato quello di ambasciatore d'Italia in Israele tra il 2002 e il 2004, un periodo caratterizzato dallo scoppio della seconda Intifada, dal rafforzamento delle relazioni tra Unione europea e Israele e da un rinnovato impegno da parte delle autorità israeliane e palestinesi a sostegno della Road Map. Dal 20 agosto 2008 al 30 settembre 2009, l'Ambasciatore Terzi è stato Rappresentante Permanente d'Italia alle Nazioni Unite a New York dove ha guidato la delegazione italiana al Consiglio di Sicurezza durante l'ultimo periodo del biennio italiano come membro non permanente nel 2007-2008 concentrandosi in particolare su Afganistan, questioni umanitarie e protezione dei civili nei conflitti. Per poi essere chiamato ad ottobre 2009 alla guida dell'Ambasciata di Washington
 
Prefetto in pensione, dal 20 ottobre commissario straordinario al Comune di Parma

Per la seconda volta dal 1861 ad oggi una donna si siede sulla poltrona di ministro dell'Interno. La prima era stata Rosa Russo Iervolino (ottobre 1998-dicembre 1999, governo D'Alema). Oggi tocca ad Anna Maria Cancellieri, prefetto in pensione, dallo scorso 20 ottobre commissario straordinario al Comune di Parma.
Nata a Roma nel 1943, sposata e con due figli, nonna, laureata in Scienze politiche, giornalista pubblicista, Cancellieri inizia nel 1972 la sua carriera direttiva al ministero dell'Interno. Viene nominata capo ufficio stampa e relazioni esterne della Prefettura di Milano e responsabile del progetto Efficienza per la pubblica amministrazione. Continua a svolgere diversi incarichi nella prefettura del capoluogo lombardo - dove ha casa - tra i quali quello di sub-commissario al Comune. Nel luglio del 1993 viene nominata prefetto e torna a Roma, alla Direzione centrale per la documentazione presso la Direzione generale per l'Amministrazione generale e per gli affari del personale.
Nel 1994 è a Parma come Commissario straordinario del Comune. In seguito assume gli incarichi di prefetto di Vicenza, Bergamo, Brescia, Catania e Genova. Nel 2009 va in pensione. Ma a fare la nonna resta per poco tempo. Nel novembre di quell'anno viene infatti nominata commissario straordinario del Teatro Bellini di Catania. Nel febbraio 2010, il suo predecessore al Viminale, Roberto Maroni, la chiama a guidare - sempre nel ruolo di commissario - il Comune di Bologna, in seguito alle dimissioni del sindaco Flavio Delbono, travolto dal cosiddetto Cinzia-gate.
Rimane nel capoluogo emiliano fino alle elezioni del 2010, ottenendo grande popolarità nella città e riconoscimenti bipartisan. Fino alla proposta di una candidatura a sindaco da parte di una lista civica in seguito appoggiata dal centrodestra. Lei, dopo averci pensato qualche giorno, rifiuta per l'"indisponibilità ad essere espressione di qualsiasi schieramento politico nazionale o locale". Rimane quindi in stand-by per qualche mese e torna in pista ancora come commissario, sempre in Emilia, ma questa volta a Parma, dopo le dimissioni del sindaco Pietro Vignali. Dopo neanche un mese c'é però la chiamata del duo Napolitano-Monti, a caccia di 'quote rosa' nel gabinetto tecnico guidato dal professore. Anche su questo il prefetto ha le idee molto chiare: "io - ha detto - l'8 marzo l'abolirei, la donna non deve sentirsi razza a parte perché siamo molto meglio degli uomini".
 
Paola Severino, primo Guardasigilli donna

Avvocato penalista tra i piu' noti, prorettore vicario alla Luiss

ROMA - La prima donna ministro della Giustizia nella storia della Repubblica italiana è uno dei più noti avvocati penalisti. Sessantatré anni, napoletana, Paola Severino arriva al dicastero di Via Arenula con un curriculum di peso: prorettore vicario dell'Università Luiss Guido Carli, professore ordinario di diritto penale presso la stessa Università della Confindustria e, soprattutto, avvocato di clienti 'illustri'.

Ha difeso, tra gli altri, Romando Prodi nel processo sulla vendita della Cirio, il legale della Fininvest Giovanni Acampora nel processo Imi-Sir, Francesco Gaetano Caltagirone nell'inchiesta di Perugia su Enimont, Cesare Geronzi per il crac della Cirio, l'ex segretario generale del Quirinale Gaetano Gifuni nell'indagine sui fondi per la gestione della tenuta di Castelporziano.

Ha lavorato nello studio di Giovanni Maria Flick prima che il professore fosse nominato Guardasigilli del governo Prodi, ha rappresentato l'Unione delle comunità ebraiche nel processo al nazista Erich Priebke, e tra le società-colosso alle quali ha dato assistenza legale ci sono Eni e Telecom.

Paola Severino si è laureata in Giurisprudenza all'Università di Roma La Sapienza nel 1971. Gli inizi della sua carriera universitaria sono al Cnr, vincitrice di una borsa di studio dal '72 al '75. Dal '75 all'87 ricopre l'incarico di assistente ordinario presso la seconda cattedra di diritto penale dell'Università La Sapienza. Poi il trasferimento all'ateneo di Perugia come professore ordinario di diritto penale commerciale alla facoltà di Economia. E' titolare dell'insegnamento di diritto penale alla Scuola ufficiali carabinieri di Roma. Dal 30 luglio 1997 al 30 luglio del 2001 è stata - prima donna in assoluto anche in questo caso - vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura militare. Proprio mentre rivestiva quell'incarico ha vinto la classifica dei manager pubblici più ricchi: nel 1998 dichiarò infatti un reddito da 3,3 miliardi di vecchie lire.
 
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Mario Catania, neoministro delle Politiche agricole, è un 'supertecnico' esperto di politiche comunitarie, con un bagaglio di importanti incarichi a Bruxelles. Attualmente responsabile del Dipartimento delle politiche europee e internazionali del dicastero delle Politiche agricole, è il dirigente che ha finora trattato per l'Italia la Pac, la proposta di politica agricola comune vera 'bestia nera' per l'intero mondo agricolo nazionale. Romano, 59 anni, laureato in giurisprudenza, Catania sarà quindi il ministro in prima linea a Bruxelles nelle trattative per la messa a punto della Pac nei prossimi mesi, cercando di mettere argine ai tagli dei finanziamenti previsti per l'Italia.
Con l'ingresso nel 1978 al ministero, quella di Catania è stata una carriera tutta interna al dicastero di via XX settembre, stretto collaboratore degli ultimi tre ministri delle Politiche Agricole. Nel settembre 1997 è stato nominato esperto presso la rappresentanza permanente a Bruxelles, nel 2008 è diventato direttore generale del ministero, nell'ottobre 2009 nominato nell'attuale incarico di capo del Dipartimento che cura le relazioni comunitarie ed i rapporti internazionali in sede bilaterale e multilaterale, compresi i lavori dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) e dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico (OCSE) in raccordo con il Ministero degli affari esteri.
 
Corrado Clini E' il negoziatore climatico per l'Italia in campo internazionale (nell'ambito della convenzione quadro delle Nazioni Unite4 sui cambiamenti climatici), ma è anche l'uomo che tiene insieme le aziende intorno all'idea di sviluppo sostenibile. Corrado Clini, neo ministro dell'Ambiente, si sposta di pochi metri: il suo ufficio attuale da direttore generale del dicastero di Via Cristoforo Colombo sale al piano nobile occupato precedentemente da Stefania Prestigiacomo. Attualmente alla guida della direzione generale per lo sviluppo sostenibile, il clima e l'energia, Clini - 64 anni, laureato in medicina del lavoro e in igiene e sanità pubblica - é 'senior research fellow' ad Harvard ed è autore di oltre 40 pubblicazioni scientifiche. E' coordinatore della Commissione tecnica del Cipe che ha elaborato il piano nazionale per la riduzione delle emnissioni dei gas ad effetto serra; è stato presidente del comitato nazionale di gestione per le attività del protocollo di Kyoto (2005-2009); focal point del protocollo di Montreal per la protezione della fascia di ozono; è stato membro del consiglio di amministrazione e vice commissario dell'Enea (2004-2007); membro del China Council for International Cooperation on Environment and Development; membro del board dell'Agenzia europea dell'ambiente. Tra il 2002 e il 2009 ha programmato e coordinato oltre 900 progetti, soprattutto sulla modellistica e sulla valutazione dei cambiamenti climatici, ricerca e sviluppo delle tecnologie a basso impatto ambientale. Di particolare rilievo, quelli nel Mediterraneo, in Medio Oriente e in Cina. Inoltre, ha avuto un ruolo fondamentale durante il G8 svoltosi in Italia nel 2009, nell'ambito del Forum sulle tecnologie a basso impatto di carbonio (Trieste e Bologna) e del vertice dei ministri dell'Ambiente a Siracusa. Ha ricoperto la carica di presidente della Global Bioenergy partnership (2005-2009), a cui aderiscono 20 Paesi. Infine, da agosto è presidente del Consorzio per l'area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste
 

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