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Sea Watch si allontana su ordine Gdf. Farnesina: “Ok di Paesi Ue ai ricollocamenti”. Indagata la capitana Carola Rackete
Il Ministero degli Esteri conferma che Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e altri stati membri dell’Ue hanno dato l'ok all'accoglienza dei naufraghi. Rackete indagata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Berlino: "Non puntare il dito sull'Italia". Intanto, senza essere avvolti dallo stesso clamore intorno alla Sea Watch - che si è allontanata ed è a tre miglia da Lampedusa -, sull'isola proseguono gli arrivi dei migranti
di F. Q. | 28 Giugno 2019
Non accenna a sbloccarsi la situazione della Sea Watch 3. “Non posso anticipare nulla ma posso dire che ci sono tre o quattro paesi disponibili alla redistribuzione dei migranti”. Giuseppe Conte, a margine del G20 di Osaka, spiega che la procedura di redistribuzione dei migranti è stata attivata, come conferma anche la Farnesina: Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e altri stati membri dell’Ue hanno dato la loro disponibilità. Ma gli “sforzi di solidarietà” che la Commissione sta “cercando di coordinare”, ha detto la portavoce del commissario all’immigrazione Dimitri Avramopoulos, possono essere attuati “solo se e quando ci sarà lo sbarco”.
Intanto la capitana Carola Rackete, che due giorni fa ha deciso di non rispettare l’ordine del governo e di entrare nelle acque territoriali italiane, è stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Agrigento per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per rifiuto di obbedienza a nave da guerra, secondo quanto previsto dal codice della navigazione. La nave, però, su intimazione della Guardia di Finanza ha deciso di allontanarsi dalla costa: al momento si trova a tre miglia dall’isola. In seguito, una motovedetta delle Fiamme Gialle ha raggiunto la nave “per una perquisizione”, riferisce Adnkronos. A seguito di una petizione lanciata negli ultimi giorni per fare fronte alle spese legali, ha finora raccolto più di 270mila euro.
Sea Watch: “L’Olanda non è stata collaborativa” – La nave della ong tedesca batte bandiera olandese, ma l’Aja non ha nessun obbligo nei suoi confronti. Già due giorni fa erano stati avviati passi formali tramite l’ambasciatore italiano per avviare un dialogo sul ricollocamenti e oggi Conte ha incontrato il premier Mark Rutte. Matteo Salvini ad Agorà, su Rai3, ha dichiarato che se ci sono Paesi disposti ad accogliere le persone a bordo della nave, lui è disposto a farli sbarcare: “Mi dicano dove vanno e me lo firmano. Faccio come San Tommaso, vedere per credere, visto che per troppe volte hanno fatto promesse che non hanno mantenuto”. “Il comportamento del governo olandese è disgustoso – ha aggiunto il ministro dell’Interno Un Giorno da Pecora su Radio 1 – se ne strafregano di una nave che batte bandiera olandese. Ho scritto alla collega agli Interni del governo olandese, senza avere uno straccio di risposta”.
Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch ha peraltro aggiunto che la ong aveva “preso diretto contatto con il governo” olandese “molto prima del ministero di Salvini” chiedendo “responsabilità, ma lo stato di bandiera non è stato collaborativo, come gli altri stati”. E anche Berlino, tramite il portavoce del Ministero degli Esteri tedesco Reiner Breul, risponde a chi chiede se l’atteggiamento italiano sulla Sea watch sia criticabile. “Anche il governo italiano ha interesse a una soluzione europea del problema dei migranti e lavora al salvataggio di vite umane. Non è utile in questo momento puntare il dito sull’Italia”, ha aggiunto, specificando che “gli Stati non vanno lasciati da soli”
Il filone giudiziario – La Guardia di finanza ha consegnato l’informativa sulla nave Sea Watch alla Procura di Agrigento. che secondo quanto prevede il decreto sicurezza bis, dovrà sanzionare l’imbarcazione e procedere eventualmente al suo sequestro. In base a quanto filtra dagli ambienti della Procura, non dovrebbero essere fatti né arresti, né tanto meno il sequestro della nave, battente bandiera olandese. In Procura, ad Agrigento, già la scorsa settimana – subito dopo lo sbarco di donne incinte, bambini e malati che erano sulla Sea Watch3 – è stato aperto un fascicolo d’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Si tratta del classico, usuale, fascicolo che viene aperto, dalla Procura, ad ogni sbarco, per cercare di identificare gli eventuali “traghettatori di vite umane”.
Due persone sbarcate nella notte – Intanto la nave dopo 15 giorni è ancora in mare: si trova di fronte al porto di Lampedusa dal 26 giugno, in attesa di potere entrare o di trasferire i 40 naufraghi a bordo. Nella notte infatti, altre due persone sono state fatte scendere dall’imbarcazione e portate a terra dalla Guardia Costiera: si tratta di un uomo evacuato per urgenza medica e del minore che viaggiava con lui. “Intanto alla nave è tuttora negato l’ingresso in porto e lo sbarco delle 40 persone ancora a bordo”, si legge nel post pubblicato su Twitter da Sea-Watch Italy.
Altri sbarchi a Lampedusa – I migranti della nave attendono di potere sbarcare mentre, paradossalmente, proseguono gli arrivi di altri naufraghi. Mentre l’attenzione mediatica è tutta concentrata sull’evoluzione della situazione Sea Watch, prima delle 7, a Lampedusa, è arrivata un’altra piccola imbarcazione con 16 tunisini a bordo. Sono stati intercettati all’ingresso del porto da una motovedetta della Guardia di Finanza che li ha raggiunti e scortati sulla terraferma.[METTERLI su un aereo e riportarli in tunisia... SUBITO!]
Sulla nave è rimasta anche la delegazione di parlamentari di Pd, +Europa e Sinistra Italiana che giovedì ha deciso di salire a bordo in segno di solidarietà con l’equipaggio e i passeggeri. “Non scendiamo fino a quando non vengono fatti sbarcare tutti”, avevano dichiarato. A bordo ci sono i deputati Davide Faraone, Matteo Ordini, Graziano Delrio, Riccardo Magi e Nicola Fratoianni. “Psicologicamente i migranti a bordo stanno molto male. Potrebbero amplificarsi fenomeni di autolesionismo. Qui non si regge più”, ha dichiarato il senatore Faraone.[mentre i bambini violentati a reggio emilia sono un'inezia!]
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Il Ministero degli Esteri conferma che Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e altri stati membri dell’Ue hanno dato l'ok all'accoglienza dei naufraghi. Rackete indagata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Berlino: "Non puntare il dito sull'Italia". Intanto, senza essere avvolti dallo stesso clamore intorno alla Sea Watch - che si è allontanata ed è a tre miglia da Lampedusa -, sull'isola proseguono gli arrivi dei migranti
di F. Q. | 28 Giugno 2019
Non accenna a sbloccarsi la situazione della Sea Watch 3. “Non posso anticipare nulla ma posso dire che ci sono tre o quattro paesi disponibili alla redistribuzione dei migranti”. Giuseppe Conte, a margine del G20 di Osaka, spiega che la procedura di redistribuzione dei migranti è stata attivata, come conferma anche la Farnesina: Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e altri stati membri dell’Ue hanno dato la loro disponibilità. Ma gli “sforzi di solidarietà” che la Commissione sta “cercando di coordinare”, ha detto la portavoce del commissario all’immigrazione Dimitri Avramopoulos, possono essere attuati “solo se e quando ci sarà lo sbarco”.
Intanto la capitana Carola Rackete, che due giorni fa ha deciso di non rispettare l’ordine del governo e di entrare nelle acque territoriali italiane, è stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Agrigento per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per rifiuto di obbedienza a nave da guerra, secondo quanto previsto dal codice della navigazione. La nave, però, su intimazione della Guardia di Finanza ha deciso di allontanarsi dalla costa: al momento si trova a tre miglia dall’isola. In seguito, una motovedetta delle Fiamme Gialle ha raggiunto la nave “per una perquisizione”, riferisce Adnkronos. A seguito di una petizione lanciata negli ultimi giorni per fare fronte alle spese legali, ha finora raccolto più di 270mila euro.
Sea Watch: “L’Olanda non è stata collaborativa” – La nave della ong tedesca batte bandiera olandese, ma l’Aja non ha nessun obbligo nei suoi confronti. Già due giorni fa erano stati avviati passi formali tramite l’ambasciatore italiano per avviare un dialogo sul ricollocamenti e oggi Conte ha incontrato il premier Mark Rutte. Matteo Salvini ad Agorà, su Rai3, ha dichiarato che se ci sono Paesi disposti ad accogliere le persone a bordo della nave, lui è disposto a farli sbarcare: “Mi dicano dove vanno e me lo firmano. Faccio come San Tommaso, vedere per credere, visto che per troppe volte hanno fatto promesse che non hanno mantenuto”. “Il comportamento del governo olandese è disgustoso – ha aggiunto il ministro dell’Interno Un Giorno da Pecora su Radio 1 – se ne strafregano di una nave che batte bandiera olandese. Ho scritto alla collega agli Interni del governo olandese, senza avere uno straccio di risposta”.
Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch ha peraltro aggiunto che la ong aveva “preso diretto contatto con il governo” olandese “molto prima del ministero di Salvini” chiedendo “responsabilità, ma lo stato di bandiera non è stato collaborativo, come gli altri stati”. E anche Berlino, tramite il portavoce del Ministero degli Esteri tedesco Reiner Breul, risponde a chi chiede se l’atteggiamento italiano sulla Sea watch sia criticabile. “Anche il governo italiano ha interesse a una soluzione europea del problema dei migranti e lavora al salvataggio di vite umane. Non è utile in questo momento puntare il dito sull’Italia”, ha aggiunto, specificando che “gli Stati non vanno lasciati da soli”
Il filone giudiziario – La Guardia di finanza ha consegnato l’informativa sulla nave Sea Watch alla Procura di Agrigento. che secondo quanto prevede il decreto sicurezza bis, dovrà sanzionare l’imbarcazione e procedere eventualmente al suo sequestro. In base a quanto filtra dagli ambienti della Procura, non dovrebbero essere fatti né arresti, né tanto meno il sequestro della nave, battente bandiera olandese. In Procura, ad Agrigento, già la scorsa settimana – subito dopo lo sbarco di donne incinte, bambini e malati che erano sulla Sea Watch3 – è stato aperto un fascicolo d’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Si tratta del classico, usuale, fascicolo che viene aperto, dalla Procura, ad ogni sbarco, per cercare di identificare gli eventuali “traghettatori di vite umane”.
Due persone sbarcate nella notte – Intanto la nave dopo 15 giorni è ancora in mare: si trova di fronte al porto di Lampedusa dal 26 giugno, in attesa di potere entrare o di trasferire i 40 naufraghi a bordo. Nella notte infatti, altre due persone sono state fatte scendere dall’imbarcazione e portate a terra dalla Guardia Costiera: si tratta di un uomo evacuato per urgenza medica e del minore che viaggiava con lui. “Intanto alla nave è tuttora negato l’ingresso in porto e lo sbarco delle 40 persone ancora a bordo”, si legge nel post pubblicato su Twitter da Sea-Watch Italy.
Altri sbarchi a Lampedusa – I migranti della nave attendono di potere sbarcare mentre, paradossalmente, proseguono gli arrivi di altri naufraghi. Mentre l’attenzione mediatica è tutta concentrata sull’evoluzione della situazione Sea Watch, prima delle 7, a Lampedusa, è arrivata un’altra piccola imbarcazione con 16 tunisini a bordo. Sono stati intercettati all’ingresso del porto da una motovedetta della Guardia di Finanza che li ha raggiunti e scortati sulla terraferma.[METTERLI su un aereo e riportarli in tunisia... SUBITO!]
Sulla nave è rimasta anche la delegazione di parlamentari di Pd, +Europa e Sinistra Italiana che giovedì ha deciso di salire a bordo in segno di solidarietà con l’equipaggio e i passeggeri. “Non scendiamo fino a quando non vengono fatti sbarcare tutti”, avevano dichiarato. A bordo ci sono i deputati Davide Faraone, Matteo Ordini, Graziano Delrio, Riccardo Magi e Nicola Fratoianni. “Psicologicamente i migranti a bordo stanno molto male. Potrebbero amplificarsi fenomeni di autolesionismo. Qui non si regge più”, ha dichiarato il senatore Faraone.[mentre i bambini violentati a reggio emilia sono un'inezia!]
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