Come si è già capito , quando qualcuno sostiene una tesi, se la materia è nell'ambito delle mie conoscenze vado a verificarne la fondatezza, e non sparo giudizi a capocchia.
Un'altra leggenda metropolitana, che ho appurato non essere per nulla tale, è quella relativa al famigerato rally di Natale
. Ho applicato questa ricerca all'S&P500 che la stragrande maggioranza ( bulgara ) degli analisti definisce come essere l'indice più efficiente del pianeta. Per non diventare matto, qualcuno dirà che non ce n'è bisogno perchè lo sono già,
ho estratto i dati calcolando la performance dell'ultimo trimestre vale a dire dal 1° ottobre al 31 dicembre di ogni anno, ed ancora una volta il risultato è stato più che confortante, infatti mediamente nell'ultimo trimestre è stato realizzato un risultato di +4,1% che si confronta con un +10,1 medio dell'anno intero. Ma c'è di più in sole 6 annate su 33 nell'ultimo trimestre si è avuto un risultato negativo e in due di queste inferiore al -1%, certamente nessuno di noi sa cosa potrà accadere in futuro, ma nel passato l'atteggiamento degli operatori mi è sembrato abbastanza chiaro. La performance annuale escluso l'ultimo trimestre scende dal 10,1% al 5,7% ( questo perchè il calcolo dell'ultimo parte dal 1° ottobre ed è un pò come se fosse capitalizzato a livello composto il resto ... ), è evidente quindi che una componente essenziale della perfomance annua di quell'indice viene realizzata proprio in quei 3 mesi. Che messaggio manda questa statistica, almeno a me?, che statisticamente parlando è più facile guadagnare andando long in quel trimestre piuttosto che andare short, e se l'operatore riesce ad intervenire dopo il 1° ottobre a prezzi più bassi di quelli battuti il 1° ottobre stesso, le probabilità di guadagnare aumentano. Almeno questo è ciò che "interpreto" io