Fiat (F) settore auto FCA&C.


Fca: Agenzia delle Entrate contesta, sottostimata Chrysler
La replica: 'No esborsi o conseguenze sui risultati' (ANSA)
Agenzia ANSA1 ora fa
L’agenzia delle Entrate chiede a Fca più di un miliardo di tasse arretrate. La reazione del gruppo
Il fisco italiano contesta al gruppo automobilistico di aver sottostimato di 5,1 miliardi di euro il valore dell'acquisizione di Chrysler avvenuta nel 2014. Un conto ...
Il Sole 24 ORE4 ore fa

Fca, accordo con il Fisco: 730 milioni per la sottovalutazione di Chrysler
di Fabrizio Massaro e Maria Elena Zanini07 feb 2020
Fca, accordo con il Fisco: 730 milioni per la sottovalutazione di Chrysler
 
Azioni Nissan in forte calo dopo annuncio di utili in perdita dell’87%
14 feb 2020
La fuga dell’ex Ceo Ghosn, la necessità di investimenti nell’elettrico e il calo delle vendite hanno provocato un crollo sul listino giapponese di oltre il 9%

L’anno finanziario per Nissan ancora non è finito, ma i dati dell’ultimo trimestre non fanno prevedere nulla di positivo. La casa automobilistica giapponese ieri ha infatti annunciato di aver chiuso il terzo trimestre con una perdita in nove mesi dell’87% degli utili, arrivando a circa 329 milioni di euro (39,3 miliardi di yen).
In calo anche le vendite: nei primi nove mesi sono scese dell’8,3%, a 3,1 milioni di veicoli, mentre i ricavi sono scesi del 12,5%, a quasi 63 miliardi di euro (7.507 miliardi di yen) e l’utile operativo dell’82,7%, a 455 milioni di euro (54,3 miliardi di yen).
Nell’ultimo trimestre i profitti sono risultati inferiori alle previsioni di 218 milioni di euro (26 miliardi di yen) L’azienda ha annunciato che, per il 2020, non verranno staccati dividendi.

Di quanto si sono abbassate le previsioni?
Entro la fine dell’anno finanziario si prevede inoltre una diminuzione del ricavo operativo di oltre 713 milioni di euro (85 miliardi di yen, un calo del 43% rispetto all’anno precedente: 65 miliardi in meno rispetto ai 150 inizialmente previsti). Riviste anche le vendite, in diminuzione di 3,3 miliardi di euro (400 miliardi yen, da 10.600 miliardi a 10.200 miliardi di yen)

La revisione delle previsioni per l’anno finanziario 2019 prevede anche una variazione al ribasso del profitto di 45 miliardi di yen.

Perché Nissan sta perdendo così tanto?
Il calo delle vendite, la necessità di investire nell’elettrico e nei veicoli a guida autonoma, ma anche l’impatto dell’arresto (e la rocambolesca fuga dal Giappone al Libano su un jet privato) dell’ex amministratore delegato Carlos Ghosn, nel novembre 2018, dopo una denuncia per frode fiscale: tale concomitanza di fattori aveva già provocato danni alla casa automobilistica giapponese, che si sono aggiunti a una generalizzata crisi delle vendite. Negli ultimi mesi il valore di mercato di Nissan e Renault si è quasi dimezzato, e anche la partner francese aveva annunciato un taglio del dividendo 2019.

La situazione ora è resa ancora più grave dall’attesa dell’impatto del coronavirus sui conti dell’ultimo trimestre. Nissan è tra le aziende automobilistiche che ha dovuto sospendere le attività in Cina sia per ragioni di sicurezza, ma soprattutto per la scarsità di componenti e materie prime in circolazione, in un effetto a catena che si ripercuoterà sull’intero Pil cinese (e globale) tra il primo e il secondo trimestre 2020.

L’alleanza con Renault
D’altra parte, le difficoltà in casa Nissan già avevano cominciato a ripercuotersi altrove, in primis sui partner. Da mesi in realtà i vertici di Renault sembrano intenzionati a separare il comparto ingegneria e manifattura, sebbene al tempo non fossero trapelati troppi dettagli.

Le due case automobilistiche sono ancora strettamente interconnesse. Nissan partecipa ai profitti netti di Renault ma, nel 2019, il contributo era ammontato a 242 milioni di euro - l’84% in meno rispetto all’anno precedente, oltre ad essere la cifra più bassa dal 2009.
 
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però le immatricolazioni
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CARMAGHEDDON: DISASTRO VENDITE AUTO IN CINA. Incentivi insensati


Gli ultimi dati sulle vendite auto in Cina sono degni di un film dell’orrore: su base mensile gli è stato un calo delle vendite del 20%, secondo i dati ufficiali.



La crisi era già iniziata da oltre un anno, ma il dato di gennaio appare veramente devastante. La situazione è talmente grave che, su incitamento del presidente XI, alcune città hanno ho cominciato a dare dei contributi sulla rottamazione auto o sull’acquisto di auto nuove. Ad esempio la città di Foshan ha iniziato a pagare 3000 yuan ( circa 430 dollari) per ogni auto usata venduta in cambio di una nuova o 2000 yuan per chi non aveva usato. Tanto per le vuote casse di molte amministrazioni locali, evidentemente poco per incentivare l’acquisto di un’auto, tanto che i dati di vendite continuano ad essere estremamente incerti o negativi.



La fine di gennaio ha visto anche l’esplosione dell’epidemia di coronavirus, per cui non c’è da aspettarsi nulla di buono dal mese successivo punto del resto che senso ha acquistare un’auto nuova quando oltre 700 milioni di cinesi sono sottoposti a qualche forma di quarantena e di limitazione degli spostamenti. Le immagini delle città chiuse mostrano una totale assenza di traffico, a cosa servono le auto?



Un sondaggio condotto tra i concessionari d’auto nel mese di febbraio mostra imprevisto calo di vendite tra il 50 e il 80%. Alcuni venditori si lamentano di non aver visto un cliente dalla fine di gennaio.

La situazione è talmente grave che le case automobilistiche locali hanno cancellato i propri target di vendita, giungendo a dare dei contributi ai concessionari per permettere la loro sopravvivenza. Sicuramente fino a quando non sarà superato il problema del coronavirus non si potrà assistere a nessun miglioramento del mercato cinese. Ad essere colpiti saranno anche i produttori d’auto tedeschi e giapponesi che tanto avevano investito su quel mercato.
 
Secondo me se in FCA sono svegli devono subito chiudere la fusione con PSA per recuperare il gap sull'elettrico.
Speriamo.
 
LO TSUNAMI E’ QUI: VENDITE AUTO -85%


Lo Tsunami economico è qui, ora, ed il governo ha fatto una diga di sabbia con paletta e secchiello per proteggerci. L’immatricolazione di auto in Italia è calata dell’85% rispetto al 2019, e questo numero viene dopo due pessime prestazione a gennaio, -5,9%, ed a febbraio , -8,8%. Quindi sicuramente il Coronavirus ha avuto un ruolo importantissimo, ma un pessimo trend era già in atto.
I marchi FCA sono stati letteralmente massacrati: Fiat: -91%,Lancia: -92%,Alfa Romeo: -89%, Maserati: -77% ,Jeep: – 86%

Comunque il calo delle vendite di VW è stato del 87%.

L’Italia non è sola in questa situazione.
Per la Francia il calo è stato solo di poco inferiore, cioè pari al 72%.
In Europa ACEA calcola che i posti di lavoro a rischio nel settore siano 1,1 milioni di posti di lavoro, e parliamo solo di lavoratori direttamente coinvolti, di dipendenti diretti.
Considerando i tutti i lavoratori indirettamente coinvolti abbiamo che il numero di lavoratori legati al settore auto sale ad oltre 13 milioni, per cui possiamo immaginare quanti milioni di lavoratori rischiano di perdere l’occupazione.

La ripresa non sarò immediata. Anche ammesso che ad aprile ci sia un alleggerimento del regime di quarantena non ci sarà una ripresa delle vendite al livello precedente. Non si correrà a maggio ad acquistare una nuova macchina, anche perchè milioni di italiani non avranno percepito un reddito, se non i 600 euro, con i quali avranno comprato il cibo, speriamo.

Il responsabile dell’UNRAE, Michele Crisci, parla di ampliare gli incentivi delle auto ecologiche a tutte le auto. Anche se è un’idea positiva non è abbastanza per non far chiudere le fabbriche. A questo punto è necessario pensare ad una campagna di ampio rinnovamento dei parchi auto delle FFOO, dei servizi di emergenza, delle Regioni, delle amministrazioni locali, e questo senza lunghe gare, ma con interventi diretti immediati e collegati a produzione delle fabbriche nazionali, sempre che vogliamo conservare un’idea di settore auto in Italia. Se usiamo strumenti ordinari non ci sarà più settore automobili, ma un bel po’di disoccupati in più.
 

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