Claire
ἰοίην
(Della morte di Sidney Poitier), gli dedico un pippone celebrativo.
(Era da ieri che volevo farlo
)
Ho visto “Indovina chi viene a cena” non so neanche più quante volte durante l’infanzia e l’adolescenza. Devo dire che trovo tristissime le letture decostruttivo/postmoderniste e astoriche fatte oggi per ieri; all’epoca, il film svelò con grande efficacia come razzismo e paternalismo fossero incistati nel DNA dei liberal, e che solo prenderne coscienza li avrebbe salvati. Sidney Poitier con la sua bellezza scandalosa aprì un immaginario amoroso nuovo per milioni di donne, e questo, in un’epoca in cui l’amore era ancora parte del discorso pubblico — oggi è scomparso, ve ne siete accorti — contribuì non poco a cambiare la società.
Ma Sidney Poitier lo ricorderò soprattutto come il co-protagonista di un grande film tratto da un ancor più grande libro, Il seme della violenza di Evan Hunter/Ed Mc Bain, scrittore cui non è stata ancora riconosciuta la gloria che gli spetta, fra i più alti del ‘900 in assoluto (ispirò anche “La scuola della violenza” dove Poitier non faceva più l’allievo ma il docente).
Una storia che parla a noi oggi, che già nel 1955 diceva della crisi di questa società, ne individuava il seme per l’appunto.
Fatelo vedere ai vostri figli adolescenti, e specialmente se siete insegnanti, guardate il film e soprattutto, leggete il libro.
W Sidney Poitier!

(Era da ieri che volevo farlo

Ho visto “Indovina chi viene a cena” non so neanche più quante volte durante l’infanzia e l’adolescenza. Devo dire che trovo tristissime le letture decostruttivo/postmoderniste e astoriche fatte oggi per ieri; all’epoca, il film svelò con grande efficacia come razzismo e paternalismo fossero incistati nel DNA dei liberal, e che solo prenderne coscienza li avrebbe salvati. Sidney Poitier con la sua bellezza scandalosa aprì un immaginario amoroso nuovo per milioni di donne, e questo, in un’epoca in cui l’amore era ancora parte del discorso pubblico — oggi è scomparso, ve ne siete accorti — contribuì non poco a cambiare la società.
Ma Sidney Poitier lo ricorderò soprattutto come il co-protagonista di un grande film tratto da un ancor più grande libro, Il seme della violenza di Evan Hunter/Ed Mc Bain, scrittore cui non è stata ancora riconosciuta la gloria che gli spetta, fra i più alti del ‘900 in assoluto (ispirò anche “La scuola della violenza” dove Poitier non faceva più l’allievo ma il docente).
Una storia che parla a noi oggi, che già nel 1955 diceva della crisi di questa società, ne individuava il seme per l’appunto.
Fatelo vedere ai vostri figli adolescenti, e specialmente se siete insegnanti, guardate il film e soprattutto, leggete il libro.
W Sidney Poitier!