carrodano ha scritto:
La fede illumina i nostri passi è vero, ma la fede non è uguale per tutti.
La fede per Francesco dopo la conversione fu letizia perfetta.....(in giovinezza)
La fede per Antonio fu più complicata....(in giovinezza)
La fede per Agostino fu più ricercata.....e infine trovata......(in età più tarda)
Il cammino non è uguale per tutti......
(queste sono mie opinioni, naturalmente)
Lei è molto stimolante sig. Carrodano, certamente ha molte più conoscenze di me in materia, non potendomi dilungare con esempi forbiti ( aimè !!!!) posso proporre mestamente la mia umile esperienza di cristiano e offrire a Lei in primis la lezione che ho appreso
La prima cosa da fare per risvegliare la fede è essere convinti che ci manca ancora qualcosa nella vita. Forse Gesù Cristo, che non abbiamo mai incontrato veramente.
Se pensiamo di averlo già fatto allora non ci sediamo lungo la strada ad aspettare che passi. Perché qualsiasi cosa pensiamo di noi stessi , la nostra esistenza quotidiana è già un grido da se stessa, con le sue delusioni. Ma noi dobbiamo dare voce a questo grido, soffocato nei giorni grigi . Sentiamo che Gesù ci sta passando accanto gridiamo verso di Lui
Ci sono persone, come anche i questo 3d, che si nutrono solo di certezze, non hanno bisogno delle nostre riflessioni, o perché si ritengono investiti di chissà quale superiore illuminazione o perché non sono capaci, mai, di mettersi in discussione e così deridono, commentano, ironizzano .Non troveremo mai costoro lungo la strada a ricercare la fede mendicando gioia e amore
Eppure la prima condizione per essere guariti è la comprensione chiara dello stato di bisogno; la prima condizione umana è il senso dei nostri limiti
Mendicanti di felicità perduta, mendicanti di verità sconosciute, mendicanti di amore. Spesso non ci accorgiamo di essere mendicanti perché ci copriamo con il fragile coperchio delle mille cose da fare che investe la nostra quotidianità; con i pupazzi di carta straccia dei doveri o dei ruoli assegnati dal sistema sociale