tontolina
Forumer storico
«La Siria nasconde le atomiche iraniane»
Maurizio Blondet 21/12/2005
Il capo della CIA Porter Goss e George W. Bush: e' finalmente giunta l'ora per un' attacco preventivo all'Iran?Solo pochi giorni fa il generale Moshe Yalon aveva assicurato: non abbiamo trovato in Iraq le armi di distruzione di massa di Saddam, perché sono nascoste in Siria.
Oggi, la fonte della nuova «notizia» è la più autorevole: il Jane's Defence Weekly.
La rivista militare racconta, citando «fonti diplomatiche» anonime, che la Siria ha firmato con l'Iran un patto, per ricoverare sul suo territorio «armi nucleari e missili iraniani» nel caso che Teheran venga assoggettata a sanzioni dell'ONU.
S'intende che la notizia ha una parte di verità.
Damasco e Teheran, quotidianamente minacciate di guerra, si sono impegnate a sostenersi l'un l'altro in tempi di crisi, siano sanzioni economiche o conflitti militari.
E' possibile, come dice la rivista britannica, che Teheran abbia promesso asilo ai funzionari dell'intelligence siriana messi sotto accusa per l'assassinio di Hariri, nonché aiuto economico se la Siria dovesse essere colpita da embargo.
E che i due Paesi si siano accordati per una collaborazione militare, è naturale.
Gli accordi fra i due Paesi sotto minaccia proseguono dal 2004 e sono stati firmati il 14 novembre. Non sono cosa di oggi.
Il che rende più che sospetta la «fonte diplomatica», sicura che le «armi atomiche» persiane stiano per arrivare in Siria.
Sembra, diciamolo, una scusa preventiva per l'attacco preventivo: bombardato l'Iran dagli israeliani, se come al solito non si troveranno le «armi di distruzione di massa» che hanno giustificato l'attacco, si dirà che queste armi sono in Siria.
E si dovrà attaccare la Siria, che a quel punto sarà un immenso magazzino di super-armi, quelle di Saddam e quelle di Teheran.
Da annichilire immediatamente.
Inutile commentare.E' già tutto scritto nell'antica favola di Fedro, dove il lupo accusa l'agnello, che beve a valle del fiume, di intorbidargli l'acqua.
«Superior stabat lupus, inferior agnus».
L'arroganza divoratrice non si cura di dare verosimiglianza alle sue menzogne, la sua forza gli basta.
Ma la «notizia», apparsa su Jane's, segnala forse che l'attacco all'Iran è vicino?
Un'altra notizia, riportata dalla stampa turca, dice che il capo della CIA Porter Goss si è recato ad Ankara a visitare il premier Erdogan.
Secondo i giornali turchi, Goss ha notificato al premier che l'Iran «ha» la bomba atomica e «perciò» è un pericolo per la Turchia; e lo ha avvisato che aerei USA e israeliani transiteranno dalla Turchia per andare ad attaccare Teheran.
Dopo, Goss ha visitato l'Uzbekistan, ritenuto la base avanzata per l'attacco.
La cosa più inquietante è che l'aggressione dovrà avere una motivazione.
Sarà la risposta a un «attentato islamico»?
Le voci si moltiplicano: attentato vicino a Natale, ripetono.
Ci viene detto che uomini di «Al Zarqawi» sono già in Italia, e in Palestina…
I nostri difensori devono terrorizzarci, per continuare la loro lotta al terrorismo globale.
Siamo alla loro mercé. «Superior stabat lupus, inferior agnus».
Aggrava l'allarme un'altra «notizia» di fronte israeliana, che apprendiamo all'ultimo momento (1). Il generale Aaron Ze'evi detto «Farkash», capo dell'intelligence militare israeliano, ha rivelato, in un'audizione davanti alla Knesset, che Teheran si è fornita di dodici missili russi da crociera, che erano in depositi in Ucraina e sono transitati attraverso la Russia.
Altri sei missili dello stesso genere sono finiti in Cina.
Si tratterebbe di missili di 3 mila chilometri di raggio e, manco a dirlo, «capaci di portare testate nucleari».
Un rischio «estremo» che «obbliga» Israele ad agire.
Preventivamente.
Notevole l'indicazione dei nemici ulteriori: Russia e Cina.
L'Ucraina, «democratica», è innocente.
Maurizio Blondet
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Note
1) «Ukrainan cruise missiles transported via Russia to Iran - Israel», Mosnews, 21 dicembre 2005.
Copyright © - EFFEDIEFFE - all rights reserved.
archivio: esteri
Maurizio Blondet 21/12/2005
Il capo della CIA Porter Goss e George W. Bush: e' finalmente giunta l'ora per un' attacco preventivo all'Iran?Solo pochi giorni fa il generale Moshe Yalon aveva assicurato: non abbiamo trovato in Iraq le armi di distruzione di massa di Saddam, perché sono nascoste in Siria.
Oggi, la fonte della nuova «notizia» è la più autorevole: il Jane's Defence Weekly.
La rivista militare racconta, citando «fonti diplomatiche» anonime, che la Siria ha firmato con l'Iran un patto, per ricoverare sul suo territorio «armi nucleari e missili iraniani» nel caso che Teheran venga assoggettata a sanzioni dell'ONU.
S'intende che la notizia ha una parte di verità.
Damasco e Teheran, quotidianamente minacciate di guerra, si sono impegnate a sostenersi l'un l'altro in tempi di crisi, siano sanzioni economiche o conflitti militari.
E' possibile, come dice la rivista britannica, che Teheran abbia promesso asilo ai funzionari dell'intelligence siriana messi sotto accusa per l'assassinio di Hariri, nonché aiuto economico se la Siria dovesse essere colpita da embargo.
E che i due Paesi si siano accordati per una collaborazione militare, è naturale.
Gli accordi fra i due Paesi sotto minaccia proseguono dal 2004 e sono stati firmati il 14 novembre. Non sono cosa di oggi.
Il che rende più che sospetta la «fonte diplomatica», sicura che le «armi atomiche» persiane stiano per arrivare in Siria.
Sembra, diciamolo, una scusa preventiva per l'attacco preventivo: bombardato l'Iran dagli israeliani, se come al solito non si troveranno le «armi di distruzione di massa» che hanno giustificato l'attacco, si dirà che queste armi sono in Siria.
E si dovrà attaccare la Siria, che a quel punto sarà un immenso magazzino di super-armi, quelle di Saddam e quelle di Teheran.
Da annichilire immediatamente.
Inutile commentare.E' già tutto scritto nell'antica favola di Fedro, dove il lupo accusa l'agnello, che beve a valle del fiume, di intorbidargli l'acqua.
«Superior stabat lupus, inferior agnus».
L'arroganza divoratrice non si cura di dare verosimiglianza alle sue menzogne, la sua forza gli basta.
Ma la «notizia», apparsa su Jane's, segnala forse che l'attacco all'Iran è vicino?
Un'altra notizia, riportata dalla stampa turca, dice che il capo della CIA Porter Goss si è recato ad Ankara a visitare il premier Erdogan.
Secondo i giornali turchi, Goss ha notificato al premier che l'Iran «ha» la bomba atomica e «perciò» è un pericolo per la Turchia; e lo ha avvisato che aerei USA e israeliani transiteranno dalla Turchia per andare ad attaccare Teheran.
Dopo, Goss ha visitato l'Uzbekistan, ritenuto la base avanzata per l'attacco.
La cosa più inquietante è che l'aggressione dovrà avere una motivazione.
Sarà la risposta a un «attentato islamico»?
Le voci si moltiplicano: attentato vicino a Natale, ripetono.
Ci viene detto che uomini di «Al Zarqawi» sono già in Italia, e in Palestina…
I nostri difensori devono terrorizzarci, per continuare la loro lotta al terrorismo globale.
Siamo alla loro mercé. «Superior stabat lupus, inferior agnus».
Aggrava l'allarme un'altra «notizia» di fronte israeliana, che apprendiamo all'ultimo momento (1). Il generale Aaron Ze'evi detto «Farkash», capo dell'intelligence militare israeliano, ha rivelato, in un'audizione davanti alla Knesset, che Teheran si è fornita di dodici missili russi da crociera, che erano in depositi in Ucraina e sono transitati attraverso la Russia.
Altri sei missili dello stesso genere sono finiti in Cina.
Si tratterebbe di missili di 3 mila chilometri di raggio e, manco a dirlo, «capaci di portare testate nucleari».
Un rischio «estremo» che «obbliga» Israele ad agire.
Preventivamente.
Notevole l'indicazione dei nemici ulteriori: Russia e Cina.
L'Ucraina, «democratica», è innocente.
Maurizio Blondet
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Note
1) «Ukrainan cruise missiles transported via Russia to Iran - Israel», Mosnews, 21 dicembre 2005.
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