tontolina
Forumer storico
Leggiamo da altro sito la questione siriana :
Ucraina, Russia e south stream...... - SENZANUBI
Luglio 2011: Siria, Iraq e Iran firmano un accordo per costruire entro il 2016 un gasdotto collegante South Pars (Iran), il più grande giacimento mondiale di gas naturale, alla Siria e dunque al Mediterraneo. Un ottimo affare anche per la Russia, certo un po’ meno per la Turchia, membro influente della Nato. 16 agosto 2011: il governo siriano annuncia la scoperto di un vasto giacimento di gas a Qara, vicino a Homs. Da allora lo scontro armato non si è più fermato. Assad poteva giocare un ruolo importante su più scacchieri, e molti in Occidente non hanno gradito. Russia e Cina però hanno detto no, e lo stallo non si è ancora sbloccato.
La competizione globale per assicurarsi le risorse energetiche è appena iniziata. Dal suo esito dipenderanno i nuovi ‘equilibri mondiali’, per usare il linguaggio della diplomazia. In Siria, Russia e Cina, due potenze in ascesa, hanno mandato un segnale agli Usa. Questi ultimi hanno piani grandiosi, e nel medio termine assai rischiosi. Il National Energy Plan, promosso dall’ex vice presidente Cheney e adottato nel 2001, prevedeva il controllo di Washington su Golfo Persico e Asia centrale. Voilà l’Iraq e l’Afghanistan, e le loro guerre senza fine. Le cose non sono andate bene come previsto, e ora gli Usa ci riprovano per altre vie, tra le quali interventi ‘indiretti’ e mobilitazioni (tra esse, una parte importante della ‘primavera araba’). Attenzione però, perché Cina, Russia, India, la stessa Indonesia (paese a maggioranza islamica), sono intanto diventate molto più forti, e paesi quali Corea del Sud e Giappone sono ormai competitori anche su tecnologie sofisticate. Quanto all’Unione europea, si svegli. Con il dovuto rispetto, alzare la voce con Putin in merito alle Pussy Riots è un’opzione strategica alquanto limitata – per usare un eufemismo. (fonte : link)
Non vogliamo dire che Putin od Assad siano dei santi ma viene in mente una frase “CHI NON HA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA”. L’Unione Europea e chi la sostiene non dovrebbe vergognarsi?Luglio 2011: Siria, Iraq e Iran firmano un accordo per costruire entro il 2016 un gasdotto collegante South Pars (Iran), il più grande giacimento mondiale di gas naturale, alla Siria e dunque al Mediterraneo. Un ottimo affare anche per la Russia, certo un po’ meno per la Turchia, membro influente della Nato. 16 agosto 2011: il governo siriano annuncia la scoperto di un vasto giacimento di gas a Qara, vicino a Homs. Da allora lo scontro armato non si è più fermato. Assad poteva giocare un ruolo importante su più scacchieri, e molti in Occidente non hanno gradito. Russia e Cina però hanno detto no, e lo stallo non si è ancora sbloccato.
La competizione globale per assicurarsi le risorse energetiche è appena iniziata. Dal suo esito dipenderanno i nuovi ‘equilibri mondiali’, per usare il linguaggio della diplomazia. In Siria, Russia e Cina, due potenze in ascesa, hanno mandato un segnale agli Usa. Questi ultimi hanno piani grandiosi, e nel medio termine assai rischiosi. Il National Energy Plan, promosso dall’ex vice presidente Cheney e adottato nel 2001, prevedeva il controllo di Washington su Golfo Persico e Asia centrale. Voilà l’Iraq e l’Afghanistan, e le loro guerre senza fine. Le cose non sono andate bene come previsto, e ora gli Usa ci riprovano per altre vie, tra le quali interventi ‘indiretti’ e mobilitazioni (tra esse, una parte importante della ‘primavera araba’). Attenzione però, perché Cina, Russia, India, la stessa Indonesia (paese a maggioranza islamica), sono intanto diventate molto più forti, e paesi quali Corea del Sud e Giappone sono ormai competitori anche su tecnologie sofisticate. Quanto all’Unione europea, si svegli. Con il dovuto rispetto, alzare la voce con Putin in merito alle Pussy Riots è un’opzione strategica alquanto limitata – per usare un eufemismo. (fonte : link)