Si tratta di un cambiamento profondo e significativo che si è appena realizzato nel Levante: l'esercito russo comincia a impegnarsi contro il terrorismo in Siria. Benché sia assente dalla scena internazionale dal tempo della dissoluzione dell'Unione Sovietica e benché proceda con cautela, ha appena costituito una Commissione russo-siriana, fornito armi e intelligence, e inviato consulenti.
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L'esercito russo ha cominciato a impegnarsi in Siria
Benché Mosca ci vada cauta, ha costituito una Commissione russo-siriana, fornito armi e intelligence, inviato consulenti. In accordo vigile con gli USA. [T. Meyssan]
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[FONT="]I limiti della cooperazione tra il Cremlino e la Casa Bianca[/FONT]
[FONT="]In ogni caso, la cooperazione tra il Cremlino e la Casa Bianca ha i suoi limiti: la Russia vuole sradicare gli jihadisti prima che si rivoltino contro di essa, mentre gli Stati Uniti sperano che alcuni dei essi possano essere attivati in altri conflitti, come fu in precedenza nel caso
dell'Afghanistan, della Bosnia-Erzegovina, della Cecenia e del Kosovo.[/FONT]
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Già ora, alcuni elementi di Daesh sono arrivati a Kherson (Ucraina), dove già si trova un presunto "governo della Crimea in esilio".[/FONT]
[FONT="]È evidente che, da parte statunitense, il ritiro dei
Patriot sia una trappola.
Washington sarebbe felice che la Russia riducesse il numero degli jihadisti, ma non sarebbe certo infelice se essa si impantanasse in Siria. Questo è il motivo per cui l'orso russo procede con cautela.[/FONT]