Siria (2 lettori)

tontolina

Forumer storico
non manca nulla "minori uccisi, mutilati, incarcerati, vittime di maltrattamenti e abusi sessuali"
Siria, bimbi torturati e usati come scudi umani accuse all'esercito di Assad e alle opposizioni - Repubblica.it

ma chi ha interesse a infliggere tali torture a dei bambini?

l'unico movente mi sembrano gli interessi di opinione pubblica
fra un po' li mangiano.....


la Clinton spera che la gente ci caschi ancora una volta
il giochino è identico a quello applicato prima dell'invasione dell'Iraq- e della libia


usano se mpre la stessa strategia

poi dopo il bombardamento
ci raccontano che i dittatori avevano i bagni così e cosà
come se uno solo perchè non piace a loro non dovesse lavarsi mai.....
 

tontolina

Forumer storico
http://aurorasito.wordpress.com/2012/06/12/il-braccio-di-ferro-di-cina-e-russia-contr

← La NATO sta preparando una grande operazione di disinformazione

Il braccio di ferro di Cina e Russia contro l’Occidente

giugno 12, 2012 Lascia un commento

Brendan O’Reilly Questions Critiques, 8 giugno 2012, Copyright 2012 – Asia Times Online
Beijing e Mosca hanno inviato un chiaro messaggio al mondo dopo il vertice dell’Organizzazione della Cooperazione di Shanghai (SCO). I leader russi e cinesi hanno tracciato due linee sul campo della politica internazionale – un “No” inequivocabile al bombardamento dell’Iran e un altro “no” inequivocabile al cambiamento di regime in Siria, che si avrebbe dopo una campagna di bombardamenti occidentale.
Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato a Pechino per iniziare la sua prima importante visita all’estero dalla sua rielezione a presidente della Russia [aveva incontrato Francois Hollande, il nuovo presidente francese, a Parigi la settimana precedente].

Questo dimostra l’importanza che attribuisce alle relazioni tra il suo paese e la Cina.

E a Beijing, ha incontrato il suo omologo iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, fornendo un’indicazione della comune strategia geopolitica esistente tra Cina e Russia.
La portavoce degli esteri cinese, Liu Wenmin, ha spiegato chiaramente l’opinione condivisa dai cinesi e dai russi sulla crisi in Siria: “Sulla questione siriana, Cina e Russia sono rimaste in stretto contatto per coordinarsi a New York, Mosca e Beijing. … La posizione delle due parti è perfettamente chiara: ci dovrebbe essere la fine immediata delle violenze e il processo di dialogo politico deve essere iniziato al più presto possibile“. Oltre all’elogio sulla cooperazione sino-russa su questo tema, Liu ha esposto esplicitamente l’obiezione costante dei due paesi ad usare la forza per risolvere il problema della Siria: “La Cina e la Russia condividono la stessa opinione su questi temi, ed entrambe si oppongono a un intervento esterno nella situazione siriana, e al cambio di regime con la forza.”
Il guanto di sfida è stato gettato. Cina e Russia non autorizzeranno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite l’uso della forza contro il governo siriano. Inoltre, Beijing e Mosca stanno giocando la carta della difesa contro ciò che viene percepito come un’aggressione militare occidentale. Per comprendere gli interessi e i metodi che questi due paesi condividono nell’arena globale, è utile esaminare le origini della stessa SCO.
La SCO è nata dal “Gruppo dei cinque di Shanghai“, un blocco formato nel 1996 che comprendeva la Cina, la Russia e i nuovi Stati indipendenti di Kazakhstan, Tagikistan e Kirghizistan. L’obiettivo iniziale di questo gruppo era allentare le tensioni ai confini dei suoi membri. Nel giugno 2001, questo gruppo si allargò all’Uzbekistan e venne ribattezzato Organizzazione della Cooperazione di Shanghai. L’obiettivo cardine di questo nuovo gruppo è combattere i cosiddetti tre demoni“, cioè terrorismo, separatismo ed estremismo. La concentrazione sui “tre demoni” suggerisce la strategia fondamentalmente conservatrice di Russia e Cina. Russia e Cina hanno grandi territori popolati da minoranze etniche a volte turbolenti. Russia, Cina e gli “-stan” affrontano gli islamisti politici che sfidano la loro autorità. La missione primaria della SCO è, quindi, perpetuare la politica dello status quo in Asia centrale.
Dalle sue modeste origini, la SCO è diventata un alleanza politica e quasi-militare. Nei primi mesi del 2003, gli Stati membri hanno effettuato una esercitazione militare congiunta chiamata “Missioni di pace“.[hanno imparato dalla NATO] Sotto l’egida della SCO, Cina e Russia hanno condotto le loro prime esercitazioni militari congiunte nel 2005. L’ultima e più grande di queste Missioni di pace ha coinvolto più di 5.000 soldati russi, cinesi, del Kirghizistan, Tagikistan e Kazakhstan, partecipando alle manovre militari in Kazakhstan. Mongolia, India, Pakistan e Iran sono, per ora, “osservatori” nella SCO. Nel 2008, l’Iran ha ufficialmente chiesto l’ammissione come membro a pieno titolo, ma è stato rinviato a causa delle sanzioni dell’ONU contro il paese. Bielorussia e Sri Lanka hanno aderito come “interlocutori”.
Gli Stati Uniti e l’Europa occidentale sono preoccupati per il fatto che la SCO possa svilupparsi in una futura alleanza anti-occidentale. Anche se tale sviluppo è confutata dagli stati membri della SCO, ci sono segni che mostrano che una tale coalizione potrebbe prendere forma. Tuttavia, tale alleanza non sarebbe naturalmente aggressiva. I suoi Stati membri cooperano tra di loro, in modo significativo, per impedire effettive pressione occidentali che invocano il cambiamento delle politiche e dei dirigenti nazionali.

I due pesi massimi
Russia e Cina sono chiaramente gli stati più grandi della SCO. Questi due paesi, nonostante una lunga storia di reciproca diffidenza e di conflitti, hanno interesse comune a resistere all’egemonia statunitense. La Russia si sente minacciata dall’espansione continua dell’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico (NATO). Gli stati ex sovietici dell’Europa dell’est sono considerati parte della sfera d’influenza russa. La Russia è particolarmente preoccupata per la potenziale espansione della NATO in Ucraina e Georgia. Questa espansione, se formalizzata, costringerebbe gli Stati Uniti e i suoi alleati europei ad andare in guerra contro la Russia, in caso di scoppio delle ostilità tra la Russia e gli Stati limitrofi.
Da parte sua, la Cina è preoccupata dal perno nordamericano che si sposta in Asia. La vendita di armi a Taiwan e il sostegno incessante alle Filippine nell’impasse nel Mar Cinese Meridionale, sono argomenti specifici di preoccupazione.
Russia e Cina si sentono minacciate dallo sviluppo e dal continuo dispiegamento della tecnologia missilistica degli Stati Uniti. Queste due potenze, in particolare la Russia, sono preoccupate che questo sistema di difesa sia destinato a rimettere in discussione la loro influenza strategica, con la dottrina della mutua distruzione. Gli statunitensi sostengono che questa tecnologia è diretta contro i cosiddetti “stati canaglia” come l’Iran, ma ciò è stato accolto con scetticismo. Al di là di queste preoccupazioni strategiche, i due leader sono preoccupati da ciò che percepiscono come tentativi degli Stati Uniti di interferire nella politica interna dei loro due paesi.
I problemi in Medio Oriente
I recenti colloqui a Baghdad tra l’Iran e il “Gruppo dei Cinque più Uno” (i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza più la Germania) non hanno dato più di un accordo per programmare, verso la fine di giugno, un altro incontro a Mosca. Il punto su cui i negoziati si scontrano, è l’insistenza continua delle potenze occidentali a fermare l’arricchimento dell’uranio dell’Iran a oltre il 20%, e il rifiuto dell’Iran ad accondiscendervi.
Il punto nodale è costituito dal prezzo del Brent, salito del 18% negli ultimi dodici mesi, in gran parte per i timori speculativi di una campagna di bombardamenti aerei contro l’Iran, e della capacità di ritorsione di questo paese. La Cina dipende in larga misura dalle importazioni di petrolio e la sua economia sta soffrendo le conseguenze dell’aumento dei suoi prezzi. Nella possibilità di attacchi contro l’Iran da parte di Israele e /o degli USA, e del blocco iraniano dello Stretto di Hormuz che ne risulterebbe, i prezzi del petrolio potrebbero aumentare notevolmente. La crescita impressionante della Cina negli ultimi trent’anni, potrebbe fermarsi all’improvviso, con imprevedibili conseguenze sociali e politiche.
Le obiezioni della Russia ad un’azione militare contro l’Iran, sono essenzialmente strategiche, ma contengono anche una dimensione economica. L’Iran è un ponte tra l’Asia meridionale, il Golfo Persico e l’Asia centrale. L’Iran confina con gli stati dell’ex Unione Sovietica come Turkmenistan, Armenia e Azerbaigian. Qualsiasi attacco contro l’Iran potrebbe avere conseguenze imprevedibili in una regione che la Russia considera sua sfera di influenza.
Il governo russo è irremovibile nella sua opposizione a qualsiasi azione militare contro l’Iran. Il viceministro degli esteri russo, Sergei Rjabkov, ha recentemente ribadito questi avvertimenti. Oltre a prevedere un “effetto negativo per la sicurezza di molti paesi”, in caso di attacco all’Iran, ha detto che ci sarebbero “conseguenze disastrose per l’economia globale, a causa dell’inevitabile aumento dei prezzi dei carburanti, rallentando l’uscita dalla recessione“.
Cina e Russia condividono comuni ragioni politiche ed economiche per opporsi a un possibile attacco contro l’Iran. Come al solito, le loro motivazioni più comuni sono essenzialmente conservative – entrambi i paesi vogliono evitare le incertezze economiche e geopolitiche.
La cooperazione contro ciò che viene percepito come avventurismo occidentale in Medio Oriente, va oltre la Siria. Come membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Russia e la Cina hanno posto il veto alle risoluzioni proposte recentemente contro il governo siriano.
Cina e Russia temono una ripetizione in Siria della campagna occidentale di attacchi condotta contro il regime di Muammar Gheddafi in Libia. La Risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza fu votata per stabilire una no-fly zone sulla Libia, apparentemente per proteggere la popolazione civile. Russia e Cina si erano congiuntamente astenute dal voto, permettendo alla risoluzione di passare. Due giorni dopo, una coalizione di Stati del Golfo e della NATO ha usato questa risoluzione come opportunità per iniziare una campagna aerea con l’obiettivo finale di formalizzare il cambiamento di regime in Libia.
Cina e Russia vogliono davvero evitare una duplicazione dello scenario libico in Siria e hanno bloccato, quindi, le due risoluzioni del Consiglio di sicurezza che chiedevano sanzioni contro Damasco. Nessuno dei due paesi darà all’Occidente l’occasione per lanciare operazioni militari in Siria. La Russia vuole mantenere i suoi interessi strategici in Siria, in particolare il suo solo accesso nel Mediterraneo, il porto di Tartous. La Cina teme il diffondersi della violenza settaria dalla Siria agli altri paesi della regione, e un conseguente aumento dei prezzi del petrolio. Inoltre, entrambi i paesi vogliono ostacolare la pratica del “cambio di regime“, condotta per motivi ideologici e geopolitici dagli occidentali.
Si tratta di una questione di sovranità
L’ambasciatore cinese alle Nazioni Unite, Li Baodong, ha definito il punto di vista del governo cinese sul conflitto in Siria, dicendo: “Non abbiamo intenzione di proteggere nessuno contro chicchessia. (…) Ciò che vogliamo veramente garantire è che la sovranità di questo paese sia salvata, e che il destino di questo paese possa rimanere nelle mani del popolo siriano“.
Li ha efficacemente sintetizzato la prospettiva globale geostrategica e politica di Russia, Cina e SCO. La sovranità di ogni singolo paese è sacrosanta. Non importa chi dirige un determinato paese, se il suo governo non è imposto dall’esterno.
Vi è una chiara sfida alla politica estera degli Stati Uniti e dei loro alleati occidentali. Dall’Afghanistan all’Iraq attraverso la Libia, gli Stati Uniti hanno utilizzato il potere militare per effettuare il cambiamento di regime contro i loro rivali regionali. Questi interventi sono stati giustificati facendo riferimento a “diritti umani“, “lotta al terrorismo” e “fermare la diffusione delle armi di distruzione di massa“. Tuttavia, Cina e Russia ritengono che queste campagne siano state lanciate al fine di favorire gli interessi geopolitici degli USA.
L’alleanza sino-russa, di cui la SCO è un esempio perfetto, ha essenzialmente un atteggiamento difensivo e conservatore. Cina e Russia non tollereranno alcuna ulteriore intrusione dell’Occidente nei settori strategicamente sensibili dell’Africa occidentale e centrale. Useranno la loro influenza economica e politica per bloccare i tentativi occidentali di cambio di regime in Siria, Iran e altri paesi in cui Cina e Russia hanno interessi geopolitici.
Brendan O’Reilly è un autore originario di Seattle e residente in Cina.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
 

tontolina

Forumer storico
fra un po' li mangiano.....


la Clinton spera che la gente ci caschi ancora una volta
il giochino è identico a quello applicato prima dell'invasione dell'Iraq- e della libia


usano se mpre la stessa strategia

poi dopo il bombardamento
ci raccontano che i dittatori avevano i bagni così e cosà
come se uno solo perchè non piace a loro non dovesse lavarsi mai.....
"Una rispettata pubblicazione mainstream, il Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ), ha riferito che l'infame massacro di Houla in Siria, che gli Stati Uniti e la NATO speravano sarebbe stato il casus belli per la loro prevista invasione, è stata infatti effettuata da forze ribelli," scrive McAdams .
I Lupi di Einstein: Report: Obama prepara attacchi aerei contro la Siria


ricordo che le forze ribelli alla Siria sono invece fedeli a Usa e Nato che fornisce loro i finanziamenti necessari

insomma come è successo in Libia
 

tontolina

Forumer storico
ekkè e qua
il primo risultato

la popolazione vede l'ONU come elemento fondamentale per il bombardamento da parte degli USA e Nato


insomma l'ONU è una organizzazione pacifinta

Top News Percorso:ANSA.it > Top News > News
Siria: civili attaccano osservatori Onu

Onu, folla inferocita ha impedito accesso a Haffa

12 giugno, 18:31

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(ANSA) - HAFFA (SIRIA), 12 GIU - In Siria gli osservatori Onu che oggi hanno cercato di raggiungere Haffa "hanno affrontato una folla inferocita, che ha circondato il convoglio, impedendo di proseguire. La folla, in apparenza residenti dell'area, ha lanciato pietre e sbarre di metallo contro i veicoli. Siamo tornati indietro". Lo afferma la missione Onu in Siria. In precedenza lo avevano detto fonti d'opposizione, mentre la portavoce della missione Onu disse che gli osservatori avevano rinunciato perché pericoloso.
 

tontolina

Forumer storico
Tamburi di Guerra per la Siria?




Le notizie che arrivano dalla Siria non sono affatto rassicuranti. La pressione su tale paese viene rafforzata anche dalle ultime esternazioni del Segretario del Tesoro USA, Timothy Geithner, il quale è stato ultimamente ospite di "Friends of the Syrian People International Working Group on Sanctions," un modo per mettere pressione finanziaria ed economica al governo di Assad. Inoltre, alla fine di tale meeting un certo numero di paesi partecipanti ha annunciato nuove sanzioni al governo di Assad. Ad esempio, la scorsa settimana gli Stati Uniti, insieme al governo del Qatar, hanno preso provvedimenti contro la Syria International Islamic Bank che ha aiutato la Commercial Bank of Syria ad evadere le sanzioni internazionali. La Turchia ha inasprito le sue sanzioni, aggiungendo nuove voci di affiliati alla Siria sulla sua lista delle sanzioni. Pare proprio solo una questione di tempo prima che si arrivi ad una sorta di intervento militare USA.
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di Ron Paul


I tamburi di guerra sono tornati a battere a Washington. Questa volta la Siria è nel mirino dopo un massacro la settimana scorsa che ha lasciato più di 100 morti. Come ci si potrebbe aspettare da una amministrazione con una politica annunciata di "cambio di regime" in Siria, la reazione è stata quella di incolpare solo il governo Siriano per la tragedia, espellere i diplomatici Siriani da Washington, ed annunciare che gli Stati Uniti potrebbero attaccare la Siria anche senza l'approvazione dell'ONU. Naturalmente, l'idea che l'amministrazione dovrebbe seguire la Costituzione e richiedere una Dichiarazione di Guerra da parte del Congresso è considerata ancora più anacronistica oggi rispetto alla precedente amministrazione.

Può darsi che l'esercito Siriano sia stato il responsabile degli eventi della scorsa settimana, ma i recenti attentati e gli attacchi sono stati effettuati dai ribelli armati con chiari legami con al-Qaeda. Con la posta in gioco così alta, sarebbe opportuno attendere una completa indagine – a meno che la verità sia meno importante di suscitare emozioni in favore di un attacco degli Stati Uniti.

Vi sono ampie ragioni per essere scettici sulle affermazioni del governo degli Stati Uniti amplificate nei resoconti dei media tradizionali. Quante volte hanno di recente raccontato menzogne ed esagerazioni per spingere all'uso della forza all'estero?
Non molto tempo fa che ci è stato detto che Gheddafi stava progettando il genocidio del popolo della Libia, e l'unico modo per fermarlo era un attacco degli Stati Uniti. Tali affermazioni si sono rivelate false, ma ormai gli Stati Uniti e la NATO avevano già bombardato la Libia, distruggendo le sue infrastrutture, uccidendo un numero imprecisato di civili, e lasciando una banda di teppisti violenti in carica.

Allo stesso modo, ci furono dette molte falsità per aumentare il sostegno popolare per la guerra del 2003 in Iraq, comprese le volgari storie di droni trans-Atlantici ed Armi di Distruzione di Massa. I sostenitori della guerra non compresero la complessità della società Irachena, tra cui le differenze tribali e religiose. Come risultato, l'Iraq oggi è un caos, con la sua antica popolazione Cristiana eliminata e l'economia arretrata di decenni. Una guerra inutile causata da menzogne e dalle manipolazioni non finisce mai bene.

Prima ancora, ci vennero dette bugie sui genocidi e sui massacri in Kosovo per spianare la strada alla campagna di bombardamenti del presidente Clinton contro la Jugoslavia. Più di 12 anni più tardi, quella regione è altrettanto instabile e pericolosa come prima dell'intervento degli Stati Uniti – e le truppe Americane sono ancora lì.

La storia del massacro Siriano continua a cambiare, il che dovrebbe suscitare sospetti.

In primo luogo, ci hanno detto che le uccisioni sono state causate da bombardamenti del governo,
ma poi si è scoperto che la maggior parte sono stati uccisi a distanza ravvicinata con il fuoco di pistole e coi coltelli.
Nessuno ha spiegato perché le forze governative si sarebbero prese il tempo di andare di casa in casa legando le mani alle vittime prima di ucciderli, e poi ritirarsi per consentire ai ribelli di registrare i dettagli raccapriccianti. Nessuno vuole chiedere o rispondere alle domande scomode, ma sarebbe opportuno chiederci chi trae vantaggio da queste storie.

Abbiamo visto i resoconti dei media nel corso delle ultime settimane secondo cui l'amministrazione Obama sta fornendo assistenza diretta "non-letale" ai ribelli in Siria, mentre facilita il trasferimento di armi dagli altri Stati del Golfo. Questa assistenza semi-segreta ai ribelli di cui non sappiamo molto, minaccia di diventare un intervento palese. La scorsa settimana il Generale Martin Dempsey, Presidente del Joint Chiefs of Staff, ha detto sulla Siria, "Penso che dovrebbe essere considerata l'opzione militare." Ed io che fino ad ora pensavo che era compito del Congresso decidere quando andare in guerra, non dei generali.

Siamo su una pista veloce verso la guerra contro la Siria. E' il momento di premere i freni.



[*]
traduzione di Francesco Simoncelli
Johnny Cloaca's Freedonia: Tamburi di Guerra per la Siria?
 

big_boom

Forumer storico
si continua con il pressing mediatico (anche in italia)

"Militari e miliziani siriani hanno fatto ricorso allo stupro contro uomini, donne e giovani adolescenti"

Siria:Hrw,soldati stuprano donne e bimbi - Top News - ANSA.it

mi immagino i decreti che da il governo Siriano al suo esercito "stuprate, ammazzate, violentate"!!!
ma dai ci possono credere solo i pecoroni che guardano la tv e i tg

se alcuni tizi si vestono da militari americani e fanno queste cose qui, allora dovremmo invadere gli Usa?

io vorrei sapere chi e' che paga questa gente per fare queste violenze, ma non ce lo diranno mai!

p.s. ma ci sono pure omosessuali nell'esercito Siriano che violentano uomini :D ma chie e' che scrive queste news
 
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