Siria

Putin e' un ottimista non vuole certo la guerra ma nel dubbio si prepara al peggio.
Chi ha organizzato 11 settembre e relative guerre ha ambizioni imperialiste e non e' certo preoccupato per una guerra nucleare.
La ricerca del casus belli e' fondamentale per una guerra 'giusta' e per motivare i militari a sacrificare la propria vita. I terroristi fino ad ora sono serviti piu' ai potenti e ricchi che al popolo che vorrebbero difendere. Quello che penso e' un salto di qualita' per gli atti terroristici con utilizzo di armi chimiche e nucleari. Cosa potrebbe succedere se dei terroristi fanno un attentato in europa con quel tipo di armi? Semplice tutti i paesi nella black list usa sarebbero invasi. Ne prenderanno uno alla volta partendo dall'Iran come hanno fatto in passato:iraq, Afghanistan, libia e siria.
Cosa faranno cina e russia? adeguarsi al modello occidentale per invadere qualche loro paese canaglia? non credo, quelli piu' cattivi ce li abbiamo noi e non sono i politici quelli non contano nulla come dicono alle riunioni del bildeberg :)

quando non ci sara' piu' russia e cina usciranno allo scoperto, la finta democrazia sara' sostituita dall'aristocrazia delle lobby che hanno vinto
 
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Nn è proprio così: tu vedi sempre il bene da una parte ed il male da quell'altra ma in realtà sono solo diverse tonalità di grigio - laddove stavolta per mera convenienza gli USA fanno la figura, ben remunerata, degli allocchi -

Ripeto: ambedue hanno la necessità di mettere in un'angolo gli estremisti - la Russia ha voglia di Occidente, ed ha usato la CIna come spauracchio ma vuole assolutamente tornare a quello che era una volta ed agli USA conviene eccome se conviene- si divideranno il mondo come una volta e fine della cosa - Interessante guardando alle cose di casa VOSTRA sarà vedere come finirà la partita di Berlusconi che temo abbia fatto di non poco conto tutto sotto traccia per sdoganare Putin nei confronti degli USA e vedere come la cosa riverbera in Italia ....
 
Così Kissinger stronca Obama - MilanoFinanza.it

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Kissinger 'boccia' la politica estera di Obama: “è più ...

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e' una scelta di modello sociale, gli Usa di oggi non mi garbano proprio
i modelli sociali del passato sembrano perfino migliori di quello che propongono gli usa oggi, la deriva di una qualita' della societa' sempre piu' in basso ci fanno ricordare gli anni '80 come il periodo piu' bello della nostra vita
negli anni '90 il degrado era gia' evidente con le strade piene di prostitute e i giovani italiani con una infinita' di caz. inculcate dai media e oggi vediamo gli straordinari risultati, infatti una delle urgenze di questo governo e' dare la possibilita' a due uomini di adottare bambini! cose allucinanti impossibili da concepire solo 20anni fa.
 
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e' una scelta di modello sociale, gli Usa di oggi non mi garbano proprio
i modelli sociali del passato sembrano perfino migliori di quello che propongono gli usa oggi, la deriva di una qualita' della societa' sempre piu' in basso ci fanno ricordare gli anni '80 come il periodo piu' bello della nostra vita
negli anni '90 il degrado era gia' evidente con le strade piene di prostitute e i giovani italiani con una infinita' di caz. inculcate dai media e oggi vediamo gli straordinari risultati, infatti una delle urgenze di questo governo e' dare la possibilita' a due uomini di adottare bambini! cose allucinanti impossibili da concepire solo 20anni fa.
:)

Sono d'accordo - Ma esula dal discorso Siria e la nuova spartizione del mondo - ed i nuovi ma di fatto vecchi assetti geopolitici.

:)
 
Obama: il tramonto di un leader in un’intervista





PRIGIONIERO DI UN SOGNO
Obama: il tramonto di un leader in un?intervista ? Il blog di Giampaolo Rossi

Qualche giorno fa, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è stato ospite della trasmissione “60 Minutes”, uno dei format giornalistici più famosi e longevi nella storia della televisione americana.
Ingrigito non solo nel colore dei capelli, è apparso un leader, stanco, triste (a volte anche rabbioso), imprigionato dentro una malinconia che avvolge il termine del suo mandato.
L’uomo convinto e convincente che ha fatto sognare l’America e il mondo, che ha acceso l’entusiasmo delle masse e degli intellettuali al continuo inseguimento di sogni perduti, ora sembrava un uomo spento.
L’America si appresta a voltare pagina su una leadership che ha fallito non solo per responsabilità proprie, quanto per il peso che il mondo intero gli ha caricato sulle spalle; un peso di speranze irrealizzabili fuori dal necessario realismo che deve animare il capo della più grande democrazia del mondo.
Obama è rimasto prigioniero del suo stesso sogno e di quello che altri gli hanno sognato addosso.
IMBARAZZO SIRIA
Steve Kroft, l’intervistatore, una vecchia volpe del giornalismo Usa che in un’altra intervista del 2013 era stato accusato di essere troppo accondiscendente con il Presidente (allora all’apice del suo consenso), questa volta (che Obama è al punto più basso di popolarità) è sembrato essere impietoso; soprattutto quando hanno parlato della Siria e del fallimento della strategia americana.
Kroft ha incalzato Obama sulla famosa questione del programma di addestramento dei ribelli anti-Assad costato oltre mezzo miliardo di dollari l’anno e che doveva produrre 5000 combattenti addestrati e armati e ne ha prodotti circa 40 di cui 35 già fuori combattimento; un programma che rappresenta il più grande fallimento nella storia militare americana (ne abbiamo parlato qui).
Obama ha dichiarato che lui era “scettico” di creare questa sorta di “esercito per delega (proxy army)” interno alla Siria.
La replica di Kroft è impietosa: “Ma se lei era scettico sul programma, perché lo ha approvato?”
La risposta di Obama è sorprendente: “beh, perché parte di ciò che dobbiamo fare in Siria è provare cose diverse“; e ancora “in una situazione volatile e con così tanti giocatori come in Siria, non ci sono proiettili d’argento” (espressione per definire soluzioni uniche e definitive).
Sono lontani i tempi di quando un agguerrito Obama denunciava le “Dumb Wars” le guerre stupide di Bush salvo poi gettare l’Occidente nella guerra più stupida degli ultimi decenni: quella contro la Libia di Gheddafi (che a onor del vero, ed è un’aggravante, lui subì).
E Obama dimentica anche che nel 2013, se non fosse stato per l’opposizione della Russia in sede Onu e per il clamoroso voto contrario del Parlamento britannico che negò a Cameron l’autorizzazione a seguire l’America in guerra contro Assad, oggi noi avremmo la Siria trasformata in una nuova Libia ma nelle mani dell’Isis.
Obama ha anche ammesso che gli Usa erano a conoscenza di un possibile intervento russo in Siria ma non è vero: l’America è rimasta totalmente spiazzata dalla velocità e dall’efficienza della discesa in campo di Mosca; lo dichiarò settimane fa l’Ammiraglio Brett Heimbigner (capo dei servizi di spionaggio del Norad) all’ Intelligence and National Security Summit di Washington.
AMERICA-RUSSIA: LA LEADERSHIP CONTESA
Ma soprattutto ciò che ha irritato Obama sono state le domande sulla leadership contesa con Putin; è evidente che quello che imbarazza gli Stati Uniti sono i risultati che il Presidente russo sta ottenendo sul campo (con l’arretramento, in poche settimane dell’Isis) e sul piano di immagine internazionale, come l’unico leader determinato a combattere l’islamismo e a difendere i suoi alleati arabi. Quest’ultimo aspetto non è secondario nella percezione mediorientale, lo ha spiegato tempo fa il Wall Street Journal: l’America di Obama è quella che ha abbandonato al loro destino alleati storici e fedeli degli Usa (come Mubarak), o sacrificato la sicurezza di Israele dopo l’accordo con l’Iran. La Russia di Putin appare invece come un paese leale che non esita a scendere in campo per difendere i suoi alleati (come sta facendo con la Siria di Assad).
L’America deve interrogarsi sul perché di questo suo declino. Il fanatismo idealista che alimenta i falchi neo-con di Washington e si manifesta nella spudoratezza con cui Hillary Clinton, pochi giorni fa, ha rivendicato con orgoglio la guerra in Libia, allontana l’America dalla sua storia e dalla sua grandezza: quella del sano realismo capace di imparare dagli errori e di leggere la complessità della storia e il mutare delle forze in campo.
 
non e' solo la guerra ad aver fatto perdere consensi ad Obama e Usa ma sono le loro ideologia dell'ultimo minuto ad aver convinto molti che gli USA gia' oggi sono il passato e il declino.
Seguire l'agenda USA per l'economia, la societa', le guerre, le tasse e il potere oggi non vuol dire progresso ma imbarbarimento della societa'.
USA circa 300 milioni di abitanti detenuti: 2.4 milioni
EU circa 740 milioni di abitanti detenuti: 0.7 milioni

ora ditemi perche' l'europa deve seguire l'agenda USA e non gli USA quella europea?
ma personalmente sarei per seguire l'agenda svizzera! a me delle mar. degli altri non interessa.
 
non e' solo la guerra ad aver fatto perdere consensi ad Obama e Usa ma sono le loro ideologia dell'ultimo minuto ad aver convinto molti che gli USA gia' oggi sono il passato e il declino.
Seguire l'agenda USA per l'economia, la societa', le guerre, le tasse e il potere oggi non vuol dire progresso ma imbarbarimento della societa'.
USA circa 300 milioni di abitanti detenuti: 2.4 milioni
EU circa 740 milioni di abitanti detenuti: 0.7 milioni


ora ditemi perche' l'europa deve seguire l'agenda USA e non gli USA quella europea?
ma personalmente sarei per seguire l'agenda svizzera! a me delle mar. degli altri non interessa.
già
superiamo addirittura la CINA e la Russia!!!!!!
non solo
la delinquenza è molto più diffusa da noi... dove si processano le persone oneste e si difendono i ladri che entrano in casa tua nottetempo... il governo vorrebbe pure che ti facessi ammazzare come quei due pensionati a Catania
 

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