Siria (1 Viewer)

big_boom

Forumer storico
appunto! spiegatelo ad Hollande... ma forse lo sa ed è invidioso!

la Francia non e' piu' una superpotenza, sveglia Hollande!!

ma gli USA hanno gia' mandato truppe di terra in Siria.

e pensare che nella costituzione USA e' espressamente vietato qualsiasi atto di aggressione unilaterale.

Gli Usa non hanno avuto alcun mandato dell'ONU ne sono stati autorizzati dal governo in carica in Siria e attualmente stanno violando le leggi internazionali impunemente forti della loro supremazia militare.

ci stanno imponendo la loro agenda, i loro politici, le tasse per mantenere tutta la loro giostra, non so voi ma io ne ho piene le scatole
 

tontolina

Forumer storico
la Francia non e' piu' una superpotenza, sveglia Hollande!!

ma gli USA hanno gia' mandato truppe di terra in Siria.

e pensare che nella costituzione USA e' espressamente vietato qualsiasi atto di aggressione unilaterale.

Gli Usa non hanno avuto alcun mandato dell'ONU ne sono stati autorizzati dal governo in carica in Siria e attualmente stanno violando le leggi internazionali impunemente forti della loro supremazia militare.

ci stanno imponendo la loro agenda, i loro politici, le tasse per mantenere tutta la loro giostra, non so voi ma io ne ho piene le scatole
gli USA ci stanno imponendo anche l'EUROPA NAZISTA.... e se qualcuno la mette in discussione viene subito richiamato.... e neppure i vecchi alleati di sempre, gli inglesi appunto, possono stare tranquilli!



Gli USA Avvertono la Gran Bretagna: Se Uscite dall’Unione Europea Avrete Barriere Commerciali Con l’America

A riprova che l’Unione Europea è una creatura degli interessi statunitensi, questo breve articolo del Guardian illustra la situazione: il rappresentante USA per il commercio cerca di dissuadere i britannici dalla tentazione di uscire dall’UE, “minacciandoli” di venire esclusi dal TTIP e da qualsiasi accordo commerciale speciale, e di trovarsi nella situazione in cui è “la Cina, il Brasile o l’India”. (Inutile dire che, a noi, l’occasione di uscire in un colpo solo da UE e TTIP sembrerebbe imperdibile. Ma vedremo i britannici.)
Vocidallestero » Gli USA Avvertono la Gran Bretagna: Se Uscite dall?Unione Europea Avrete Barriere Commerciali Con l?America
 

tontolina

Forumer storico
Lavrov e Putin, un’altra vittoria. Diplomatica.

Maurizio Blondet 4 novembre 2015 2
http://www.maurizioblondet.it/lavro-e-putin-unaltra-vittoria-diplomatica/


D’improvviso, a Vienna, è stato possibile parlare di pace in Siria. Staffan De Mistura: “L’intervento militare russo ha radicalmente e bruscamente modificato le prospettive di chi sperava ancora di usare le armi per cambiare il governo di Damasco. Allo stesso tempo c’è la consapevolezza russa che per evitare di entrare in uno scenario afgano con tonalità somale e libiche è indispensabile contribuire adesso, concretamente, a un processo di soluzione politica sotto l’egida Onu».
Ma questo è proprio ciò che Mosca ha sempre voluto dall’inizio. A Vienna Lavrov e Putin hanno riscosso una vittoria diplomatica molto più impressionante che quella militare. Il Saker (blogger ben informato) elenca i risultati raggiunti.
L’Iran è al tavolo dei negoziati, contrariamente a quel che avrebbero voluto Washington e Ryad. Ma anche i sauditi si sono seduti a quel tavolo con l’Iran (cosa mai vista) e “l’opposizione siriana”.
Tutti questi attori, con Mosca, hanno co-firmato una dichiarazione congiunta, in cui tutti si sono impegnati a questo:
L’Iran parteciperà ai negoziati sul futuro della Siria (nel preambolo)

Non si consentirà lo smembramento della Siria (punto 1)

La Siria non sarà governata da un regime confessionale (1)

Le forze armate siriane non saranno smobilitate (2)

Daesh e altri terroristi devono essere debellati (6)

Spetta al popolo siriano scegliere il suo leader (8)

Si tratta di una vittoria diplomatica senza precedenti per la Russia. La sua enormità è sottolineata dal Saker. Punto per punto:
Usa e Ryad non sono riusciti ad escludere Teheran, il cui ruolo è riconosciuto da tutte le parti.

Usa rinuncia a smembrare la Siria secondo linee di frattura etnico-religiose (come era il programma israeliano dagli anni ’80). Non ci sarà partizione fra “un Wahabistan e un Alawistan”…

Nessuna delle fazioni islamiste takfire e tagliagole (Daesh, al Nusra eccetera) saranno ammesse al governo, essendo tutte per instaurare un regime “religioso”. Sono le forze che Usa e Sauditi e Turchia hanno creao e finanziato.

L’esercito siriano non sarà disarmato: è solidamente per Assad.

Usa si impegna a sconfiggere militarmente tutti gli estremisti wahabiti (che ha creato, armato e addestrato).

Assad resterà al potere (i siriano lo voteranno)

Ciò non significa credere che gli Usa rispetteranno questi impegni. Ma che quando lo faranno, saranno in contraddizione con quegli impegni presi – non potranno difenderli in nessun pubblico forum. La loro ambiguità è saltata alla luce del sole. Ancora una volta, do la parola a Saker che appunta la totale contraddizione fra le azioni americane e le dichiarazioni americane
Azioni e scopi reali Usa

Politica oggi sottoscritta

Sostegno militare a Daesh, Al Nusrah Opposizione armata a Daesh Insediamento regime wahabita in Siria Promozione governo laico Frammentazione della Siria Mantenimento della sua unità Distruzione forze armate siriane Mantenimento forze armate Assad must go! , come condizione prima Scelgono i siriani Sabotaggio sforzi Mosca Collaborazione con Mosca
“Regime change” in Iran Iran partner nel negoziato
Finora gli Usa hanno fatto il contrario di quel che dichiaravano ad alta voce; questa ambiguità (di cui sono complici e media e gli europei) non è più possibile ora che la Russia è sul terreno militarmente. Già si è visto nel momento surreale in cui Washington ha accusato Mosca di bombardare ”i ribelli buoni”, e poi non ha saputo né voluto dare una lista dei “buoni” da distinguere dai cattivi. “Adesso la Russia obbliga Washington a negoziare con Assad e l’Iran”.
Per contrasto, “le politiche dichiarate e le azioni della Russia sono semplici, lineari ed in piena coerenza fra loro: debellare i terroristi, sostenere il governo legale in Siria, rispettare il diritto internazionale”.
L’elemento di debolezza, che può dare il pretesto per annullare questa vittoria diplomatica e il processo di pace, sta nelle forze armate siriane. Nonostante l’appoggio aereo russo, i loro successi sono stentati e limitati. Nulla di strano, dato che questo povero esercito ha perso 85 mila uomini dall’inizio del conflitto – è dunque depauperato – e i fronti sono molti e complicati. Le azioni doppie Usa-wahabite e turche di mettere armi in mano a Daesh può riuscire.
Attenzione però: secondo Andrei Kartapolow, che dirige l’azione militare russa in Siria, rappresentanti dell’opposizione siriana hanno fornito all’aviazione russa le coordinate di 24 bersagli dei terroristi islamisti. Collaborano. “Queste forze patriottiche sono per una Siria unita e uno stato sovrano”. Perlomeno, hanno perso speranze nell’aiuto Usa.
E Stratfor (il ben noto pensatoio neocon-RAND) si allarma: Berlino è pronta a ripensare le sue posizioni verso la Russia, anche togliere le misure punitive” (sanzioni) . Tuttavia ciò irriterebbe i paesi dell’Est, quindi le Germania per il momento si limita a tastare il terreno (1). Ma la settimana scorsa Sigmar Gabriel, vice-cancelliere e ministro degli Esteri, è andato a Mosca a parlare con Putin. Cosa farà Washington di fronte al rinnovato spettro di una “integrazione” economica Russo-tedesca, per scongiurare la quale entrò nella seconda guerra mondiale?
Dobbiamo fare sforzi per un rapporto pratico con la Russia”, ha detto Jean Claude Juncker.
La Russia ha ora il ruolo centrale di pacificatore in Siria. Dall’isolamento in cui l’Occidente l’aveva cacciata dopo la annessione della Crimea, ha assunto la parte del “costruttore di pace” in aperto contrasto con l’Occidente seminatore di caos. Persino Ban Ki Moon, il segretario dell’Onu, l’ectoplasma, ha trovato il coraggio di criticare la politica americana in Siria: il 31 ottobre in un’intervista al Paesi. Data memorabile.
L’influenza russa nel Medio oriente giganteggia. Fra i vantaggi collaterali, il Moscow Times calcola la “pubblicità” per i sistemi d’arma russi che l’intervento in Siria configura. Il costo dell’operazione viaggia sui 3-4 milioni di dollari al giorno, ma “l’aumento di un solo 1% delle vendite di armi pagherà un mese di bombardamenti contro l’ISIS”.
Attenti ai false-flag….
—————————-
Note
«Per gli Stati Uniti la paura primordiale è il capitale tedesco, la tecnologia tedesca, unita con le risorse naturali russe e la manodopera russa: è la sola combinazione che ha fatto paura agli USA per secoli»: così diceva George Friedman, il fondatore del centro di analisi strategiche Stratfor, nel discorso che ha tenuto presso il Council on Foreign Relations il 4 febbraio. Il video è diventato virale sul web.
 

tontolina

Forumer storico
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Sono strabilianti,.dopo anni di finte incursioni anti-Isis e di vero supporto all’Isis della coalizione Uccidentale, le vittorie diplomatiche e militari della Russia e dei relativi alleati in Siria e Iraq. Sottaciute dai media di ogni colore, come la conquista della base aerea di Aleppo, lo sfondamento verso Palmira, i missili Cruise dal Mar Nero al centro di Raqqa, o l’avanzata irachena nell’Anbar.

In compenso viene esaltata la conquista di Sinjar da parte dei curdi iracheni, armati dagli Usa e protetti da Israele che, come i curdi di Siria, pure armati dagli Usa, si stanno appropriando di territori arabi, fuori dal Kurdistan, funzionali al piano USraeliano di frantumazioni delle nazioni arabe. Con grande irritazione di Erdogan e del suo piano di una zona cuscinetto per contenere i curdi e strappare territorio alla Siria. Quella zona, nei piani israelo-occidentali, è già dei curdi.
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La crepa nell’imperialismo.
Con la sua mossa del cavallo il migliore scacchista del torneo ha messo sotto scacco il re. Cosa può fare il re a questo punto? Ha due possibilità. O mobilita pedoni, torri, regine e li scaglia contro l’avversario e i suoi pezzi. Eliminazione di Assad e squartamento di Iraq e Siria, con, a rischio di una conflagrazione generale, la messa in riga di Russia, Iran, Libano (vedi bombe di Beirut) e arabi ancora vivi. Oppure sospensione della partita in attesa di tempi migliori, magari dopo che qualche altro eccidio di russi attribuito all’Isis ammorbidisca quello che, comunque, resta il nemico pubblico numero uno.


C’è il cambio di rotta dell’accordo di Vienna, dove i 5+1 hanno dovuto piegarsi al piano russo-iraniano di tregua (come a Minsk) e di dialogo con le opposizioni siriane non terroriste (io stesso a Damasco le avevo incontrate nella persona di un vescovo maronita, leader della maggiore formazione non asservita all’imperialismo e ai petrodittatori, favorevole a una modifica della costituzione, ma anche alla permanenza di Assad).
[FONT=&quot]Hanno accantonato annosissimi progetti di distruzione della Siria, accettato il periodo di transizione, con Assad, e poi si vedrà alle successive elezioni.

C’è il G20 con l’inusitato testa a testa confidenziale di Putin e Obama.
Si confermano così le due linee d’azione che dividono i guerrafondai dai diplomatici.
-Da un lato chi, vista la prospettiva di una sconfitta di Daish e Al Nusra per mano russo-iracheno-siriano, vuole scatenare l’inferno di una guerra terrestre di Golfo e Occidente contro Assad, facendo finta di avercela con i terroristi, sapendo benissimo che l’unica forza militare efficace sul terreno contro l’Isis e Al Nusra è l’esercito patriottico con i suoi alleati.
-Dall’altro, sempre alla luce della debacle dei propri mercenari, chi pensa di guadagnare tempo accettando la mediazione dei difensori della Siria.


MONDOCANE: PARIGI-SIRIA: CUI PRODEST. Una crepa nell'imperialismo.
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[FONT=&quot][FONT=&quot]L’asse Russia-Iran-Baghdad-Damasco-Hezbollah, vittorioso sul campo, vede confluire nella sua proposta di soluzione politica i Brics, gran parte del Sud del mondo, paesi europei come Germania, Italia, Spagna e perfino il parlamento britannico che ha negato a Cameron l’intervento di terra.[/FONT]
[/FONT]
 

tontolina

Forumer storico
“Per sconfiggere l’Isis dobbiamo bombardare i curdi” (Erdogan).
“Per sconfiggere l’Isis dobbiamo eliminare Assad” (Hollande).
“Per sconfiggere l’Isis dobbiamo distruggere la Siria” (Obama).
“Per sconfiggere l’Isis dobbiamo bombardare l’Isis” (Putin)


La dichiarazione shock di un ex dirigente della Cia (rimasto anonimo) rilasciata al settimanale “Newsweek” non fa altro che confermare quanto affermato dal deputato turco Mehmet Ali Ediboglu nell’aula parlamentare di Ankara:
«Il 19 novembre 2014 una nave da carico statunitense era entrata nel porto d’Iskanderun trasportando illegalmente armi e volontari del fondamentalismo islamico. La polizia antisommossa ha protetto il porto durante lo scarico della merce, che in particolare comprendeva missili e lanciarazzi pesanti. Il materiale è stato caricato su due convogli di dodici veicoli diretti al campo di al Qaida di Osmaniye.

Human Right Watch ha rilasciato un rapporto in cui si parla apertamento di coinvolgimento delle forze armate turche nelle stragi di civili compiute dall’Isis nel nord della Siria. «I fondamentalisti possono entrare e uscire a proprio piacimento dal territorio turco, tanto sono sempre in compagnia di soldati o agenti segreti turchi».




Il “Wall Street Journal” ha pubblicato un articolo in cui si accusa il capo dei servizi segreti di Ankara (Hakan Fidan) di curare personalmente il traffico di armi e di soldati verso l’Isis. Secondo Ediboglu, «con il consenso, anzi, con l’aiuto dell’America».
Perfino la Cnn ha filmato degli aerei senza insegne che atterravano all’aeroporto di Iskanderun con a bordo «miliziani di al Qaida».




Hugh Griffiths dell’Istituto internazionale di ricerca per la pace di Stoccolma (Sipri): «Attraverso il confine turco passano mensilmente tonnellate di materiale bellico diretto all’Isis e centinaia, se non migliaia di volontari della jihad. Com’è possibile? Ovviamente, grazie all’aiuto del governo turco e di quello degli Stati Uniti.






il resto dell'articolo
Navi Usa sbarcano in Turchia, uomini e armi per l?Isis | Imola Oggi
 

tontolina

Forumer storico
“Per sconfiggere l’Isis dobbiamo bombardare i curdi” (Erdogan).
“Per sconfiggere l’Isis dobbiamo eliminare Assad” (Hollande).
“Per sconfiggere l’Isis dobbiamo distruggere la Siria” (Obama).
“Per sconfiggere l’Isis dobbiamo bombardare l’Isis” (Putin)


La dichiarazione shock di un ex dirigente della Cia (rimasto anonimo) rilasciata al settimanale “Newsweek” non fa altro che confermare quanto affermato dal deputato turco Mehmet Ali Ediboglu nell’aula parlamentare di Ankara:
«Il 19 novembre 2014 una nave da carico statunitense era entrata nel porto d’Iskanderun trasportando illegalmente armi e volontari del fondamentalismo islamico. La polizia antisommossa ha protetto il porto durante lo scarico della merce, che in particolare comprendeva missili e lanciarazzi pesanti. Il materiale è stato caricato su due convogli di dodici veicoli diretti al campo di al Qaida di Osmaniye.

Human Right Watch ha rilasciato un rapporto in cui si parla apertamento di coinvolgimento delle forze armate turche nelle stragi di civili compiute dall’Isis nel nord della Siria. «I fondamentalisti possono entrare e uscire a proprio piacimento dal territorio turco, tanto sono sempre in compagnia di soldati o agenti segreti turchi».




Il “Wall Street Journal” ha pubblicato un articolo in cui si accusa il capo dei servizi segreti di Ankara (Hakan Fidan) di curare personalmente il traffico di armi e di soldati verso l’Isis. Secondo Ediboglu, «con il consenso, anzi, con l’aiuto dell’America».
Perfino la Cnn ha filmato degli aerei senza insegne che atterravano all’aeroporto di Iskanderun con a bordo «miliziani di al Qaida».




Hugh Griffiths dell’Istituto internazionale di ricerca per la pace di Stoccolma (Sipri): «Attraverso il confine turco passano mensilmente tonnellate di materiale bellico diretto all’Isis e centinaia, se non migliaia di volontari della jihad. Com’è possibile? Ovviamente, grazie all’aiuto del governo turco e di quello degli Stati Uniti.






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Navi Usa sbarcano in Turchia, uomini e armi per l?Isis | Imola Oggi


Il saudita Yasin al Qadi. Amico personale dell’ex-vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney, al Qadi ha ammesso di essere stato il principale finanziatore di al Qaida in Bosnia ed è stato accusato dall’Fbi di aver finanziato gli attentati di al Qaida alle ambasciate Usa di Dar es Salaam (Tanzania) e Nairobi (Kenya). Inoltre, il saudita nel 2001 era proprietario negli Usa di una società di software (Ptech) che ha avuto un ruolo di primo piano nelle stragi dell’11 settembre.
Secondo i media turchi, i documenti sequestrati mostravano come fosse l’Arabia Saudita, nella persona di al Qadi, a finanziare l’Isis. La vicenda, però, è stata messa a tacere e nessuno della famiglia Erdogan è stato messo sotto processo, perché tutti i poliziotti coinvolti nell’operazione sono stati licenziati o trasferiti.
 

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