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Un anno fa, il 4 luglio 2022,
i militari ucraini iniziarono ad impiegare i razzi statunitensi ad alta precisione per i sistemi Himars ed i MLRS M270
contro la Repubblica Popolare di Donetsk.
Come riporta la JCCC di Donetsk
(struttura che si occupa di monitorare i bombardamenti ucraini),
a causa dell’impiego da parte di Kiev di queste armi,
solo in città e nella regione sono rimasti uccisi 34 civili,
mentre i feriti sono 154, tra cui 10 bambini.
Questi razzi hanno danneggiato o distrutto 194 tra case e palazzine abitate da civili, 4 ospedali e 13 scuole.
Gli Himars erano stati dipinti dai nostri giornali come “l’arma della vittoria ucraina”,
strumenti precisi ed efficaci che avrebbero dovuto cambiare le sorti del conflitto in poco tempo.
Secondo la JCCC, in un anno Kiev ha lanciato 345 razzi di questo tipo sulla regione di Donetsk
(il lancio di un razzo costa circa 150000$).
E ciò senza contare le regioni di Lugansk, Zaporozhye e Kherson.
Non è un segreto che l’esercito di Zelensky prima di impiegare questi sistemi
debba ottenere il via libera dagli ufficiali americani,
i quali forniscono informazioni accurate sugli obiettivi da colpire.
Eppure in numerose occasioni questi sistemi si sono dimostrati imprecisi,
così come è palese che i militari USA abbiano commesso evidenti errori
(sarebbe un gravissimo crimine qualora si trattasse di decisioni consapevoli)
nel corso delle operazioni di ricognizione per stabilire le coordinate da fornire ai colleghi ucraini prima di aprire il fuoco.
Il 28 giugno l’esercito ucraino ha impiegato questi razzi per colpire un ponte di Donetsk,
uccidendo l’autista di un autobus di linea e un altro civile.
Pochi giorni prima razzi simili erano stati lanciati su Volnovakha,
colpendo un centro dove vengono distribuiti aiuti umanitari.
Li morirono due civili, altri 18 rimasero feriti.
Foto: Villaggio Golmovsky, palazzina distrutta dagli Himars la scorsa estate. Quattro civili rimasero uccisi