Pronti ? ...speriamo non diano il via.
Le dinamiche in continua evoluzione del campo di battaglia
della guerra contro l’Ucraina hanno reso impossibile
che le previsioni fossero accuratamente connesse al calendario politico.
Questa imprevedibilità è particolarmente acuta nel periodo che precede uno degli eventi più critici del 2024:
il vertice della Nato a Washington dal 9 all’11 luglio.
Recentemente, l’azione bellica della Russia ha incluso rinnovati sforzi
per aumentare la pressione sull’Ucraina ed alimentare, al contempo,
la discordia tra gli alleati transatlantici.
Questi sforzi si sono concentrati sull’offensiva in direzione di Kharkiv.
Il presidente Vladimir Putin insiste affinché le forze del Cremlino
mantengano l’iniziativa sul campo di battaglia e ricevano nuovi sistemi d’arma,
compresi missili a raggio intermedio, che Mosca, secondo quanto riferito, inizierà presto a produrre.
L’Alto comando russo richiede ancora l’autorizzazione per attaccare i droni
RQ-4 Global Hawk e MQ-9 Reaper di fabbricazione statunitense sulle acque internazionali del Mar Nero,
il che significherebbe un’escalation ad alto rischio.
La quasi intercettazione di un drone statunitense disarmato da parte di un caccia russo Su-35
la scorsa settimana in Siria e un possibile colpo diretto nel teatro del Mar Nero
potrebbero gettare un’ombra sul vertice della Nato.
La parte russa cerca di preservare la propria superiorità aerea
lanciando attacchi missilistici sulle basi che si stanno preparando per lo schieramento degli F-16
e minacciando di colpire strutture in Polonia e Romania.
L’Ucraina sta soffrendo la desolazione economica
mentre la Russia continua i suoi attacchi missilistici sulle infrastrutture energetiche e civili,
cercando di massimizzare gli effetti dirompenti dei blackout.
La capacità dell’Ucraina di resistere al logoramento dipende sempre più dai finanziamenti esterni,
inclusa la nuova tranche di credito di 2,2 miliardi di dollari fornita dal Fondo monetario internazionale.
Mosca considera la nomina di Kaja Kallas – attuale primo ministro dell’Estonia –
alla carica di alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza
come una prova dell’aggravarsi della “russofobia” nella strategia dell’Unione europea.